Selenia Aspide 1A

Negli anni ’60 i paesi europei della NATO non disponevano di missili aria-aria con portata oltre il raggio visivo. Il caccia più utilizzato, l’F-104, disponeva solo degli AIM-9 Sidewinder. L’Aeronautica Militare Italiana nel 1965 ha preso la decisione di sviluppare l’F-104S armato con l’AIM–7E Sparrow. Il missile, sfortunatamente, non era esente da difetti. In Vietnam si era rivelato inaffidabile e con scarsa probabilità di colpire. L’Alenia Difesa ha pensato così di migliorare l’arma, avviando il progetto Aspide. Lo sviluppo è iniziato nel 1969, coi primi test di volo nel 1974. Il primo lancio risale al 1975 nel poligono di Salto di Quirra. Le prove sono terminate due anni dopo e nel 1978 è iniziata la produzione. Diversi problemi di integrazione hanno ritardato l’impiego sugli F-104S, resi compatibili col missile solo nel 1986 con il programma ASA. Ma per la piena capacità operativa si è dovuto attendere il 1990 (ASA 2).

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L’Aspide ha la stessa configurazione dell’AIM-7 e dimensioni similari. Lungo 3,7 metri ha un diametro di 203 mm, una apertura alare di 1 metro e un peso al lancio di 220 kg. Il missile veniva pubblicizzato come superiore all’AIM-7F, con una portata di 50-100 km e prestazioni superiori in tutti i settori, affermazioni discutibili. Il motore, a propellente solido e a stadio singolo SNIA-Viscosa da 3500 kg/sp con 57 kg di propellente, brucia per 3,5 secondi. La velocità massima dichiarata (Mach 4,4) non è realistica. Il missile raggiunge Mach 4 con un lancio a velocità supersonica ad alta quota. Se la portata cinematica è di oltre 50 km, quella efficace non supera i 30-40 km, 15 a bassa quota. Quella minima è di 750 metri. Può colpire bersagli con notevole differenza di quota (snap down). Le alette di manovra sono tutte indipendenti, a differenza degli Sparrow e Sky Flash e consentono 35g in manovra. L’autopilota è stato modificato, ha meno circuiti integrati e maggior durata di funzionamento.

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In anticipo sui concorrenti, l’Aspide è stato dotato di guida radar semiattiva monoimpulso. Il sensore della Selenia in banda I (8-10 GHz) ha una antenna Cassegrain di 14,5 cm, dispone di ottime ECCM ed eccellenti capacità di aggancio di bersagli multipli a bassa quota confusi nel clutter. In caso di attacco elettronico intenso può autoguidarsi sulla sorgente di disturbo (Home On Jam).

La testata è una BPD (Snia-Viscosa) di 33 kg a frammentazione, davanti alle ali, azionata da una spoletta di prossimità Doppler radar attiva con antenne attorno al corpo-missile. Funziona anche a soli 15 metri di quota e in presenza di ECM.  Il prezzo dichiarato, nel 1980, era di 100000 $.  

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Efficacia: il missile, paragonabile allo Skyflash, era potente ma la direzione di tiro sull’F-104S, l’unico vettore, ha sempre lasciato a desiderare. La limitata portata di aggancio, 15-30 km, non permetteva di sfruttare la gittata dell’arma.

Proposto inutilmente per i Tornado IDS è stato poi offerto alla Svezia per armare gli Ja-37 Viggen, ma gli è stato preferito lo Skyflash. La Cina, dopo averne acquistati 100 esemplari, intendeva avviarne la produzione su licenza. Ma nel 1989 i fatti di piazza Tienanmen ed il successivo embargo, hanno provocato l’interruzione dei rapporti con la Selenia. La Cina ha proseguito lo sviluppo in proprio, realizzando dopo molti anni il PL-11, copia dell’Aspide, per armare l’intercettore J–8 II Finback, di cui costituisce l’arma principale BVR.

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Il Selenia IDRA, sviluppato nel 1985, avrebbe dovuto sostituire il precedente a partire dagli anni ’90.  Lungo 3,65 metri, aveva un diametro aumentato a 212 mm, apertura alare ridotta a 68 cm e un peso tra 210 e 220 kg. Con controlli nelle alette posteriori, avrebbe impiegato un motore diverso, in grado di riaccendersi in prossimità del bersaglio, per aumentare le capacità di manovra terminali. La guida intermedia era inerziale. A 6-8 km dal bersaglio sarebbe subentrato il radar attivo pulse Doppler AS-3 in banda J, monoimpulso ad antenna planare.   

Il progetto venne interrotto e, dopo alcuni anni, ripreso come Aspide Mk-2 (sempre come progetto IDRA) per ottenere un missile simile all’AIM-120, nel caso che l’acquisizione di questo non fosse andata a buon fine. Più economico, avrebbe utilizzato lo stesso motore e la testata dell’Aspide 1A, uniti ad un sistema di guida inerziale con aggiornamento mid-course ed autoguida radar attiva terminale, probabilmente sempre l’AS-3. Le prestazioni in manovra erano superiori, con un massimo di 40g. La portata era di 40-50 km. Nel 1996, con l’arrivo dell’AIM-120,  si è decisa la sospensione definitiva.

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Revisione dell’articolo apparso nell’anno 2010 su: www.aereimilitari.org

Fonti:

The illustrated enciclopedia of aircraft armament (B. Gunston)

An illustrated guide to modern airborne missiles (B. Gunston)

7 thoughts on “Selenia Aspide 1A

  1. Il discorso dei missili Aspide e della loro velocità è ovviamente, dalla stampa de noaltri, oppurtunamente ‘gonfiato’… forse con un MiG-25 avrebbe potuto arrivare a 4,4 mach!

    La spiegazione è semplice…. il missile Aspide era dato con un motore da 3.500 kg/s per 3,5 secondi pari a 110.000 N. OK. Il peso è di 220 kg, 56 sono di propellente, quindi facciamo che la massa media durante l’accelerazione sia di circa 190 kg. A questo punto, per l’equazione dell’accelerazione, che vale per tutti, anche per i prodotti ‘made in Italy’, avremmo, se ho fatto bene il conto, qualcosa come A= F/M ovvero A (m/sec) = 110.000 N/190 kg = 572 m/sec, ANCHE ignorando l’energia consumata dalla resistenza aerodinamica, visto che l’attrito aumenta al quadrato della velocità, per quel che ne so. Quindi, la velocità sarebbe, a livello del mare, con lancio da terra o mare, circa 1,7-1,8 mach soltanto! L’F-104S arrivava a 2,2 mach, per cui al massimo, ma proprio massimo, ad altissima quota, poteva fare 4 mach… e nemmeno questo è corretto, perché è praticamente impossibile, per un F-104, arrivare a 2,2 mach con uno o peggio, due missili Aspide/Sparrow sotto le ali, è probabile che la resistenza sia tale, che non possa superare, diciamo, 1,8 mach, forse qualcosina di più per qualche istante. Per cui la velocità di mach 4 o 4,4 è visibile solo col cannocchiale astronomico. Inoltre la struttura del missile non sembra proprio fatta per minimizzare l’attrito – a differenza di disegni come l’AIM-54 o l’SR.530- quindi non vedo come questo missile potrebbe davvero essere in grado di arrivare a 100 km! Giustamente nell’articolo questo dubbio è rimarcato, del resto questa non è una pagina pubblicitaria della Selenia…

    1. Il discorso, a grandi linee, è corretto. 12250 kg equivalgono, però, a circa 120000N. 120000/190=631 m/s circa 2,15 Mach. Guarda caso in accordo anche con l’equazione di Tsiolkovsky. La spinta di un motore a razzo poi, aumenta con la quota (il 16 % in più a 15000 metri). La configurazione di un F-104 armato con 2 Aspide, senza serbatoi d’estremità, raggiunge 32 drag unit, non molto ma sempre il doppio della resistenza dei serbatoi d’estremità, che riducono la velocità a 2 Mach. Senz’altro un calcolo condivisibile. Se l’Aspide non raggiunge i 4 Mach, sicuramente ci si avvicina. Considerando l’equivalente Skyflash, altrettanto quotato 4 Mach, con un motore di più lunga durata, il dubbio è comunque legittimo.

      L’Aspide deriva dallo Sparrow, le ali hanno una resistenza elevata, ma lo stesso si può dire anche dei Phoenix e dei Super R-530, la superficie “bagnata” è infatti notevole. L’obbiettivo è mantenere una maggior manovrabilità per un tempo maggiore, al costo di una resistenza alta, dovuta alle alette strette ma lunghe del primo e agli “strake” del secondo.

    2. Quindi il calcolo corretto sarebbe 12.250 kgs x 1,15 /190(?) = (a 294 m/sec ad alta quota), circa 2,4 mach. Se l’F-104S viene lanciato alla massima velocità, senza nient’altro che 1 o 2 Aspide, ad altissima velocità (quando non è facile nemmeno con i serbatoi d’estremità correre facilmente a mach 2, e certo questo comporta tempo). Questo escludendo la resistenza aerodinamica, che anche alle quote più alte è pur sempre sensibile, sennò come potrebbe manovrare o sostentarsi? Se tutto va bene, insomma, con un lancio da record, si potrebbe provare, ma non è molto facile ottenere una cosa del genere in pratica (eufemismo, anche perché gli Aspide non erano mai portati da soli).

      A bassa quota, comunque sia, 631 m/sec sono credo, sui 1,85 mach. E’ comunque comparabile con il dato dichiarato dei Sea Sparrow (mach 2), mentre sembra piuttosto inopportuna la dichiarazione pubblicitaria di mach 2,5, anche se gli Aspide più recenti sono riportati aventi un motore più potente di quelli originali (anche se credo che questo non abbia nessuna importanza per i missili portati dagli F-104).

      Interessante notare come la tangenza dichiarata dell’Aspide SAM sia 6.000 metri, forse è un problema dei sistemi di guida perché il Sea Sparrow è qualificato fino a 15.000 m. Boh.

    3. Un F-104S senza serbatoi d’estremità (comunque sganciabili) in configurazione aria-aria tipica, con un Aspide e un Sidewinder ritengo potesse facilmente superare 1,6 Mach. Nel manuale di volo, tra gli esempi di calcolo, è riportato a pag.465 il seguente passo: “Determine the fuel required to make a 100NM dash at Mach 1.8 and 45000ft…The aircraft has MRAAM installed.” Se sommiamo la velocità del missile, 4 Mach sono possibili.

      Concordo in pieno sulle prestazioni a bassa quota con lancio da fermo, inferiori a Mach 2. La quota di tangenza di 6000 metri è “prudente” ma “realistica”, come massima efficace. 15000 metri sono eccessivi. L’AIM-7F ha una capacità “snap up” di 11000 metri lanciato al livello del mare. Dubito che un Sea Sparrow possa fare di meglio.

    4. Penso che la velocità citata di mach 4,4 sia pubblicitaria, niente di più. Il concetto, per come malignamente la penso io, è che ‘il nostro missile è il 10% meglio della concorrenza’ (gli altri riportano mach 4, tié).

      Quanto ai 6.000 metri, azzardo nel dire che i sistemi Spada siano dotati di elettronica rivolta alle quote medio-basse, probabilmente è proprio il sistema che non considera l’ingaggio di bersagli sopra certe quote. La gittata di 750 metri, invece, è a mio avviso troppo breve: lo Spada lancia l’Aspide inclinato fisso a 30° in alto, se c’é da ingaggiare un bersaglio in volo a bassissima quota l’Aspide deve anche curvare in basso. Da quel che ho visto su Youtube, gli ci vorrebbero almeno 2-3 secondi a dire il minimo per farlo, dopo il lancio, il che a mio avviso significa che 750 metri siano più che altro la portata d’attivazione del missile, ma la portata minima ‘per davvero’ difficilmente sarà sotto 1,5 km. Del resto, non è una novità, il missile MILAN è dato come 25 metri di gittata minima, ma l’area di colpi ‘ad alta probabilità’ inizia da 800.

  2. Ma in definitiva, l’Aspide deriva dallo Sparrow? A sentire la stampa nostrana no, è stato fatto ‘così’ soltanto perché ‘doveva essere compatibile’ con lo Sparrow (e allora, come è che per esempio, il Mirage F.1 è passato dall’R.530 al SR.530F? Eppure non sono poi tanto simili…), per la stampa estera è una versione su licenza dello Sparrow. Certo che definirla una versione su licenza è riduttivo, considerando le innovazioni tecnologiche, però è assurdo non notare che l’Aspide è nato, manco a farlo apposta, dopo che la Selenia ha prodotto su licenza 1000 missili Sparrow NATO… Il fatto stesso che sia quasi indinstinguibile dallo Sparrow fa sorgere dei dubbi sull’autarchia dell’Aspide e sulla ‘casualissima’ somiglianza tra questi due missili. Non succede in nessun’altra arma di essere così simile ad una di progetto diverso.

    1. Certamente deriva dallo Sparrow ma non è una versione su licenza. Il missile Aspide, caratterizzato dalla guida radar semiattiva monoimpulso, è arrivato prima dell’AIM-7M e ha preceduto anche lo Skyflash.

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