Gli americani sono arrivati più tardi degli alleati nello sviluppo dei razzi aria-superficie ma, quando l’hanno fatto, i loro prodotti si sono dimostrati decisamente validi e il loro impiego è stato più massiccio.
4.5 inch M-8
Lo sviluppo del primo razzo per aerei nasce a seguito di una richiesta del 1940. I risultati delle ricerche inglesi hanno accelerato lo sviluppo e già alla fine del 1941 è apparso il prototipo. Dopo vari test positivi, a dicembre del 1943 il razzo M-8 è entrato in produzione. Ne sono stati realizzati, nelle varie versioni, 2537000. Il calibro, 114 mm, derivava dall’impiego iniziale di bombole di estintori, disponibili in quantità. Il corpo presentava un restringimento in coda per alloggiare le 5 alette apribili a molla all’uscita dal tubo di lancio, lungo 3,05 metri. I tubi erano in gruppi di tre sotto le ali, con una resistenza aerodinamica modesta. La maggior parte era in plastica (complesso triplo M10 di 36 kg) ma erano disponibili anche in acciaio (M14 di 86 kg) o in lega di magnesio (M15 di 39 kg). Montati inizialmente sui P-40, hanno poi trovato posto su molti altri velivoli, come i P-38, P-47, P-51, A-20, B-25, B-26. L’M-8 era lungo 91 cm e pesava 17,6 kg. Con 2,16 kg di propellente solido raggiungeva 264-267 m/s (più la velocità del vettore) e un raggio d’azione efficace di 730 metri, e massimo di 3,6 km, con una dispersione di 15 millesimi. Erano disponibili una testata perforante AP, senza esplosivo, capace di forare 25mm o 30 cm di cemento armato, e una HE con 1,9 -2,3 kg di TNT. Il lancio era a colpo singolo o in salva, con 6 razzi lanciati in 0,6 secondi.
L’esperienza dei combattimenti a Burma, a fine 1943, ha portato alla produzione in serie del migliorato М8А2, e poi all’M8А3, con alette maggiorate, nuovo propellente con aumento di spinta, testata di diametro pari al motore, con 2,3 kg di esplosivo, con miglioramento delle prestazioni. All’inizio del 1944 è apparso anche il T22, lungo 84 cm, più affidabile e sicuro nell’impiego, con testata con 2 kg di esplosivo, portata di 4200 metri e dispersione di 12 millesimi.
Il razzo ha avuto largo impiego, soprattutto in Italia e nel Pacifico. E’ stato montato in installazioni multiple anche su mezzi terrestri, come sui camion (installazione T27 con 8 razzi), sui carri M4 Sherman (Calliope con sistema T34 con 60 razzi), sui DUKW e LVT (T44 con 120 razzi) e sugli M-24, LVT (T45 con 28 razzi).
4.5 inch Super M-8
Alla fine del 1944 ha terminato i test positivamente il derivato Super M-8. Lungo 1,78 metri, pesava 47,2 kg. Di dimensioni maggiori e con 4 alette più grandi, raggiungeva 400 m/s con un raggio d’azione di 6,4 km. Più preciso, aveva due testate: AP in acciaio e HE con 3,9 kg di esplosivo. Ma, con la fine della guerra, la produzione in serie non è partita, non avendo il razzo alcun vantaggio sull’HVAR.
4.5 inch T78 e T83
Tra il 1944 e il 1945, sono apparsi il T78 SAP (semiperforante) e il T83 HE (ad alto esplosivo). Lunghi 1,88-1,93 metri, pesavano 44 kg. Prodotti in piccola serie, avevano una velocità di 304 m/s, un raggio efficace di 1370 metri e una precisione di 5 millesimi. La testata di 17,7 kg conteneva 1,3 o 4 kg di TNT a seconda del modello.
Caltech 3.5 inch FFAR (Forward Firing Aircraft Rocket)
Impressionata dai risultati ottenuti dalla RAF coi razzi antisommergibile nel 1942, la US Navy ha varato, nell’estate del 1943, un programma ad alta priorità per un’arma simile, molto economica. Alla fine del 1943 è entrato in servizio il razzo 3.5 inch FFAR, prodotto in circa 100000 esemplari, dal 1943 al 1944, solo per la US Navy. Sono seguite varianti migliorate contro bersagli terrestri. Lungo 1,4 metri, pesava 24,5 kg di cui 9,1 kg per la testata in acciaio Mk-8 AP di 89mm, senza esplosivo. Il motore a propellente solido da 1043 kg/sp (10,4 kN), con 3,85 kg di balistite, lo accelerava a 360 m/s (più la velocità del vettore). Il raggio d’azione efficace era di 1370 metri.
La testata smussata, negli attacchi a basso angolo, raddrizzava la traiettoria all’ingresso in acqua, così il razzo risultava letale anche dopo 40 metri sott’acqua, contro sommergibili in superficie o al periscopio. Inizialmente montato sugli Avenger, ha registrato il primo affondamento l’11/1/1944. Le rampe di 234 cm ad alta resistenza sono poi state sostituite, a maggio del 1945, dalle “zero-length”, poi comuni su tutti i cacciabombardieri e bombardieri leggeri, con un peso di appena 9 kg (20 punti di vincolo) per 10 razzi.
Caltech 5 inch FFAR (Forward Firing Aircraft Rocket)
Il razzo da 3,5 FFAR era abbastanza preciso ma poco potente, causa il diametro ridotto che impediva l’installazione di una testata più grande. Mantenendo il motore originale di 83mm si è allora montato un proiettile antiaereo Mk-35 da 127mm con spoletta modificata, realizzando il razzo 5 inch FFAR, spesso abbreviato in 5″AR. La nuova testata HE, utile contro navi e bersagli terrestri, pesava 20,4 kg, con 2,9 kg di esplosivo. A metà del 1944, il nuovo razzo ha sostituito completamente i 3,5 inch FFAR, venendo impiegato soprattutto nel Pacifico dalla US Navy. Purtroppo il peso della potente testata ha ridotto la velocità a 217 m/s.
Caltech 5 inch HVAR (High Velocity Aircraft Rocket) Holy Moses
Il razzo 5 inch FFAR era potente ma non aveva la velocità del 3.5 inch FFAR, né la sua precisione. E’ stato così sviluppato velocemente il nuovo 5 inch HVAR, i cui test sono stati completati il 6/6/1944, coi primi esemplari inviati per via aerea ai P-47D in Normandia e in grandi quantità il mese dopo.
Per aumentare la velocità e quindi la precisione, derivante da una traiettoria più tesa, il nuovo HVAR aveva un motore di 127 mm di diametro, con 10,8 kg di balistite e impulso specifico maggiore del 10 % rispetto alla cordite. Era lungo 1,73 metri, con una apertura alette di 40 cm. Il motore forniva 2549 kg/sp (25 kN) per 0,9 secondi, accelerandolo a 404-419 m/s (più la velocità dell’aereo). Il raggio d’azione massimo era di 4800 metri, quello efficace di 1500 metri. Il tempo per percorrere 915 metri era di 2,8 secondi. Il primo HVAR prodotto, l’Mk-28 Mod.4 GP, di 62,8 kg, aveva due tipi di testate, inizialmente derivate da proiettili da 127mm:
Mk-6 Mod.0/1/2/3 HE di 20,8 kg con 3,45 kg di TNT o Composition B, spoletta alla base e anteriore opzionale, derivata dal proiettile AA Common shell. Forava 25mm o 1,14 metri di cemento armato.
Mk-2 AP di 21,9 kg in acciaio con 1 kg di Explosive D, in grado di forare 45mm o 1,2 metri di cemento armato, derivata dal proiettile Special Common. Forava 51-76mm.
I razzi, fabbricati in oltre 1 milione di pezzi durante la Seconda Guerra mondiale, sono stati impiegati contro cacciatorpediniere e navi da carico, cannoni costieri, casematte, carri armati, cannoni, ponti, depositi di munizioni e carburanti, locomotive. Equipaggiavano, tra i tanti, gli F4U, TBF/TBM, F4F, F6F, SB2C, P-47, P-51, P-38, B-25 e PBJ, PB4Y-2, PV-2.
Nel dopoguerra la produzione è proseguita coi modelli:
Mk-28 Mod.5 VT di 62,8 kg con testata Mk-6 Mod.4 HE di 20,4 kg con 3,2 kg di TNT. Penetrava 25mm o 1,14 metri di cemento armato. Aveva spoletta radar di prossimità M403 VT.
Mk-32 HEAT di 63,7 kg con testata Mk-25 HEAT di 21,7 kg, con 7 kg di Composition B. Forava 260mm.
Mk-34 AP/ASW di 62,8 kg con testata Mk-29 AP/ASW di 22 kg, con 1,4 kg di Explosive D.
Mk-35 AP di 62,8 kg con testata Mk-2 AP di 21,9 kg, con 1 kg di Explosive D. Forava 51-76mm.
Mk-36 Smoke-PWP di 63,8 kg con testata Mk-4 di 21,8 kg, con 8,8 kg di PWP (Plasticised White Phosphorus).
NOTS 6.5 inch ATAR (Anti-Tank Aircraft Rocket) o RAM
Nel 1950, con la guerra di Corea, la US Navy ha richiesto con urgenza un razzo anticarro, ritenendo gli HVAR inefficaci contro i carri pesanti Stalin-3. Lo sviluppo è iniziato il 6/7/1950 e, dopo soli 23 giorni, i primi razzi sono arrivati al fronte. Il razzo sfruttava la cellula dell’HVAR con una nuova testata a carica cava di 165mm di diametro di 8,9 kg, con esplosivo Composition B, in grado di forare 610mm. Aveva una portata massima di 4,8 km. L’ATAR è stato impiegato per la prima volta il 16/8/1950. Era considerato abbastanza efficace, dato che i primi 150 lanciati hanno distrutto almeno 8 carri armati. Richiedeva, però, un lancio a distanza ravvicinata, alla quale il napalm era più efficace. E’stato montato sugli F4U, F9F, F-51, F-80, A-1 e probabilmente sugli F2H, ed è stato provato sugli F8F. Nel 1954 è stato radiato, sostituito da varianti migliorate dell’HVAR.
La produzione degli HVAR è terminata nel 1955, ma i razzi sono stati impiegati almeno fino alla fine degli anni ‘60. In Corea hanno fatto parte della dotazione degli A-1 (12 HVAR), A-26, F7F, F8F, F9F (6), F-51D (10), F-80C, F-82, F-84E (24) ed F-86. In Vietnam gli A-1 hanno impiegato gli Mk-32 HEAT. Il razzo, presente anche sui successivi F-84F, era disponibile anche su aerei insoliti come i P-5M1 Marlin e i caccia F-89, ed è apparso pure sugli elicotteri H-21.
Molti HVAR sono stati convertiti nei TDU-11/B (per l’USAF) e negli Mk-26 Mod.0 Target Rocket (per la US Navy), per l’uso come bersagli per i missili AIM-9. Venivano portati, assieme a questi, sui binari AERO-3B. Il pilota faceva partire il razzo, attendeva l’aggancio del missile, e poi lo lanciava. Pesavano 97,5 kg ed erano modificati con 4 flare con 100g di materiale pirotecnico per aumentare la segnatura infrarossa. Alcuni erano ancora in uso negli anni ’80.
In combattimento
Per essere efficace, l’attacco con gli HVAR richiedeva esperienza. Come nel caso dei razzi inglesi, aprire prima il fuoco coi cannoni per calcolare la distanza era controproducente. Serviva un calcolo preciso del raggio e dell’allineamento col bersaglio. I razzi venivano lanciati a coppie o singoli in rapida successione. A 400 km/h un pilota addestrato poteva piazzare il 50 % dei razzi entro un cerchio di 4,9 metri da 366 metri.
Negli anni ’50 l’USAF ha avviato uno studio sulla probabilità di distruggere un carro Stalin-3 con un F-86 armato con 16 razzi HVAR. In attacco laterale era del 90 % da 450 metri, distanza irrealistica, ma scendeva al 40 % da 900 metri e al 15 % da 1800 metri. Se l’IS-3 era difeso da una 12,7 mm, la probabilità calava al 46 % da 450 metri, al 35 % da 900 metri e al 15 % da 1800 metri. A 450 metri c’era, inoltre, il 55 % di probabilità di perdere il caccia, ma calava rapidamente con la distanza.
Il Tiny Tim è nato a seguito di un requisito della US Navy per un razzo antinave lanciabile oltre il raggio delle difese antiaeree e come arma anti-bunker. Il progetto è iniziato nel 1944, utilizzando per i prototipi dei tubi petroliferi di 298mm, in grado di montare, come testata, una bomba di 227 kg SAP. Il razzo, dato il potente motore, veniva “sganciato”: un cordino collegato attivava il motore a distanza di sicurezza. Lungo 3,12 metri, con apertura alette di 91 cm, pesava 581,7 kg. Il motore forniva 13610 kg/sp per 1 secondo, accelerandolo a 246 m/s. Il raggio utile era di 1460 metri. La testata di 267 kg SAP, con 67,4 kg TNT, penetrava 1 metro di cemento armato, ma il razzo era poco preciso.
Previsto per i bombardieri, ha trovato impiego anche su molti caccia, fino al 1951, nel Pacifico (Okinawa) e in Corea, contro fortificazioni, cannoni costieri, ponti, casematte, carri armati e navi. E’ apparso sui PBJ-1, F4U, F6F, TBM, SB2C, e poi in Corea sugli A-1, A-26, F-9F, F-51, F-84E/G e AM-1.
Nel dopoguerra, si sono provati il razzo Richard, derivato dal Tiny Tim, di 356mm di diametro, e un Tiny Tim bistadio, ma non sono arrivati alla produzione in serie.
Fonti
https://www.designation-systems.net/dusrm/app4/5in-rockets.html
http://www.airwar.ru/weapon/anur/m8.html
https://en.wikipedia.org/wiki/M8_(rocket)