Texas Instruments AGM-88 HARM

     Il conflitto nel Vietnam aveva messo in luce le limitazioni dei missili antiradar AGM-45 Shrike e AGM-78 STARM. Il primo era leggero ma mancava di flessibilità, dovendo impiegare tutta una serie di sensori differenti per coprire le varie frequenze e aveva un raggio d’azione limitato. Il secondo era pesante e costoso, pur avendo un buon raggio d’azione. Entrambi potevano essere messi fuori gioco spegnendo i radar in tempo, data la bassa velocità media di avvicinamento. Gli studi iniziali sono stati avviati nel 1972 e nel 1974 il contratto di sviluppo è stato assegnato alla Texas Instruments. Le specifiche richiedevano un sensore a banda larga, per attaccare i radar di avvistamento e quelli di inseguimento, un raggio d’azione elevato, ottime prestazioni in ambienti elettronicamente saturi, precisione, maggiore flessibilità, più modalità di attacco e soprattutto una velocità media superiore, per battere sul tempo i missili antiaerei, eliminando i radar di guida, da cui la sigla HARM (High-Speed ​​Anti-Radiation Missile). Alcuni problemi al sensore e al sistema di guida, sono stati risolti nel 1980. La produzione è iniziata a marzo 1983. Il missile è entrato in servizio sugli A-7E alla fine dell’anno e poi sugli A-6E ed F-18, raggiungendo l’IOC con la U.S.Navy nel 1985 e con l’USAF nel 1987. La Raytheon ha acquisito la produzione del missile nel 1997. Sono state realizzate molte varianti.

AGM-88A 

Il primo modello aveva un sensore operante sulle bande E-J (2-20 Ghz) e una testata WDU-21/B a scoppio-frammentazione di 66 kg, con esplosivo PBXN-107 e 25000 schegge d’acciaio. Inizialmente era denominato AGM-88 Block I. Il sensore nel sistema di guida WGU-2/B doveva essere sintonizzato  sulle prevedibili minacce nei centri di deposito-manutenzione, perché la memoria non era riscrivibile, quindi le basi e le portaerei dovevano conservare diversi sensori. Il missile poteva essere lanciato con tre modalità: PB (Pre-Briefed), TOO (Target Of Opportunity) ed SP (Self-Protect). Gli AGM-88A, nel 1986, sono stati aggiornati alla successiva configurazione Block II. Ne sono stati fabbricati 20000.

AGM-88B 

Prodotto dal 1987, aveva un sensore con software Block II, un computer migliorato nel sistema di guida WGU-2B/B, compatibile col futuro software Block III, e una migliore spoletta. Il sensore impiegava software EEPROM, riprogrammabile al reparto, contro nuove minacce. Il Block III, nel 1990, ha migliorato la riprogrammazione in volo (flexing). Nel 1990 un aggiornamento hardware del computer, per gestire il software Block IIIB, ha introdotto un GPS per la correzione del sistema inerziale. La U.S.Navy non ha adottato il Block III per ragioni di sicurezza sulle navi. Il CEP medio era valutato 7-9 metri.

AGM-88C 

Nel 1993 è stato introdotto il software Block IV nel nuovo sistema di guida WGU-2C/B, con una singola antenna multi banda, processore più potente contro nuove minacce e maggiore memoria. Aveva un sensore Texas Instruments (AGM-88C-1) oppure un Ford-Loral (AGM-88C-2) più economico, prodotto in piccola serie. La frequenza è stata estesa alle bande C-J tra 0,5 e 20 GHz e il sensore rilevava radar a una distanza doppia, migliorando la modalità TOO e distinguendo meglio tra molti radar. Aveva la nuova testata WDU-37/B di 66 kg con migliore carica esplosiva e 12845 cubi in lega di tungsteno di 5mm, in grado di forare 6,35mm d’acciaio da 6 metri, raddoppiando la letalità. I missili hanno poi ricevuto un miglioramento software, denominato Block V se inserito negli AGM-88C Block IV, e Block IIIA se negli AGM-88B Block III. Il Block IIIA aveva una limitata “geographic specificity”(controllo del footprint), ed era migliore contro radar spenti e forme d’onda complesse. E’ stato acquistato da Germania, Grecia e Italia. Ha introdotto la modalità HOJ contro jammer GPS. La U.S.Navy ha iniziato l’aggiornamento al Block IIIA/V nel 2000, permettendo la riprogrammazione sicura degli AGM-88B/C a bordo delle unità.

AGM-88D 

Lo sviluppo del Block VI è iniziato nel 1998, con l’IOC prevista nel 2003. Progetto congiunto tra l’americana Raytheon, la tedesca BGT e l’italiana Alenia, oltre ad un software aggiornato aggiunge un sistema GPS, per guidare il missile anche se il radar viene spento, mantenendo il missile entro un ridotto settore di ricerca verso l’ultima posizione rilevata del radar. Ottimo contro radar di coordinate note, ha una traiettoria più precisa e un CEP di 6 metri. Può essere impiegato come arma aria superficie di precisione multiuso, utilizzando il GPS come guida primaria. Gli AGM-88C aggiornati al Block VI dovevano essere denominati AGM-88D, ma il programma è cessato prima dell’avvio della produzione. Gli AGM-88B, aggiornati a questo standard in Italia e Germania, sono denominati AGM-88B Block IIIB.

AGM-88E AARGM 

L’Advanced Anti-Radiation Guided Missile (AARGM) è un programma avviato a China Lake nel 1998. Nel 2003 è stato assegnato il contratto di sviluppo alla Orbital ATK e due anni dopo è stato firmato un accordo di collaborazione con l’Italia. Nel 2008 sono iniziati i test dei prototipi, proseguiti dopo la correzione, nel 2010, dei problemi di hardware-software. La U.S.Navy ha completato i test di valutazione (IOT&E) nell’estate del 2012, avviando la produzione in serie, coi primi 81 missili (9 per l’Italia) consegnati nel 2013. Nel 2015 un AGM-88E ha centrato una nave bersaglio in movimento. Dopo l’acquisizione della Orbital ATK, la Northrop Grumman è divenuta capocommessa.

Miglioramento del Block VI, ha un sensore digitale con maggior copertura di frequenze e angolo di ricezione, oltre a software migliorato. L’innovazione principale è l’aggiunta, al sistema GPS/INS, di un radar a onde millimetriche Alliant Techsystems MWR (Millimetre-Wave Radar) nella sezione di guida WGU-48/B. Il computer ha un database globale coi profili del terreno e, tramite il GNSS (Global Navigation Satellite System), può geolocalizzare il radar bersaglio. E’ possibile l’attacco dei radar mobili dei sistemi antiaerei e dei siti di comunicazione. Anche se il radar cessa le emissioni, il missile prosegue il volo con guida GPS/INS fino alla zona interessata, dove attiva il radar. La tecnologia MMWI (MilliMetric Wave Imaging) consente localizzazione e identificazione dei bersagli, anche in movimento, tramite analisi della forma e modulazione Doppler. Il missile seleziona il bersaglio prioritario, non necessariamente l’antenna radar, anche il veicolo di comando-controllo o persino qualcosa di diverso, come un TEL di missili SRBM protetto dalla batteria SAM. L’immagine viene trasmessa su link satellitare col modulo Weapon Impact Assessment, pochi secondi prima dell‘impatto. La precisione è stimata di 1 metro. Nel 2018 è stato ordinato dall’Australia per gli EA-18G, l’anno dopo dalla Germania per i Tornado ECR, e poi dalla Grecia. Ne sono stati fabbricati almeno 2169 per la U.S.Navy e l’USMC. I vettori sono gli F-18C, F-18E, EA-18G, F-35C e Tornado ECR. E’ attualmente in produzione, con oltre 2000 ordini.

AGM-88F HCSM 

La Raytheon ha sviluppato per l’USAF l’AGM-88F HCSM (HARM Control Section Modification). E‘ disponibile dal 2016 come kit di modifica WCU-33/B HCSM per 650 AGM-88B/C, dotato di GPS, sistema inerziale migliorato, nuove schede elettroniche, nuova batteria e computer di volo digitale.

AGM-88G AARGM-ER 

Nel 2015 la U.S.Navy ha lanciato il programma AGM-88G AARGM-ER (AARGM Extended Range), assegnando il programma di sviluppo alla Orbital ATK all’inizio del 2018. L’USAF si è poi aggregata per l’integrazione sugli F-35. I test sono avvenuti tra il 2021 e il 2023. La produzione in grande serie è partita alla fine del 2024, con l’IOC nel 2025. Ne sono stati già prodotti 410, di cui 63 per gli EA-18G dell’Australia.

Il missile è completamente ridisegnato, a bassa traccia radar, con strake laterali e alette di controllo in coda. Lungo 4,06 metri, ha un diametro di 29 cm e pesa 468 kg. Mantiene il sistema di guida e la testata degli AGM-88E uniti ad un motore, molto più potente, Northrop Grumman SR131-NG-1, che aumenta la velocità ad almeno Mach 4 e il raggio d’azione a 300 km. L’elettronica più compatta ha consentito di ridurre le dimensioni, per il trasporto nelle stive degli F-35A/C. Ha ottime ECCM contro i segnali di disturbo e giroscopi a fibra ottica. Non richiede un adattatore per il montaggio sui piloni. Si sta valutando il montaggio sui P-8.

AGM-88H 

Apparentemente è un programma FMS (Foreign Military Sales). E’ possibile che la denominazione comprenda vari kit di modifica.

L’HARM ottiene le massime prestazioni in modalità “range known”, con velivoli “dedicati” alla soppressione delle difese (SEAD), con elettronica specifica integrata. I Tornado ECR hanno il TI ELS (Emitter Locating Systems), gli F-4G avevano l’APR-38/47 ELS. Questi sistemi hanno software adatto al caricamento dei parametri prima del lancio, tramite interfaccia HARM/STARM. Geolocalizzano i bersagli tramite incrocio di rilevamenti consecutivi. La dismissione degli F-4G ha portato allo sviluppo del pod AN/ASQ-213 HTS (HARM Targeting System) sugli F-16CJ, con rilevamento su 120° anche a 370 km di distanza, con tecniche Phase-Rate-of-Change (PRC), Differential Doppler Shift (DDS), Differential Time Of Arrival (DTOA), e geolocalizzazione con precisione dell’1% in distanza in pochi secondi, meglio e più velocemente dell’APR-38/47. Ma la mancanza di un operatore dedicato, la minor copertura angolare, il minor numero di bersagli tracciati, limita le capacità, soprattutto in caso di minacce improvvise come SAM mobili. Per superare le limitazioni, l’USAF ricorre agli RC-135V/W Rivet Joint e agli E-8 JSTARS.

I velivoli non-dedicati, come gli F-18C della U.S.Navy e USMC, hanno un computer separato CP1001B/AWG-25A CLC (Command Launch Computer) che supporta solo le modalità “range unknown”, con gli HARM asserviti all’RWR ALR-67. Gli EA-6B hanno CLC e HCP (HARM Control Panel). Il CLC seleziona il bersaglio e trasmette i dati al missile con aggancio prima del lancio (LOBL), cosa che limita il raggio d’azione massimo.

In combattimento

L’AGM-88 è lungo 4,18 metri, con un diametro di 25,4 cm, una apertura alette di 1,12 metri, e pesa 361-367 kg. Ha un motore a razzo a propellente solido Thiokol SR113-TC-1 (Thiokol-780), bistadio a ridotta emissione di fumo. Pesa 175,5 kg con 127 kg di propellente HTPB nei modelli iniziali, 181 kg e 137,4 kg di propellente in quelli recenti. Alla fase boost, stimata 5-6 secondi, segue il sostentatore per un tempo, probabile, di 20 secondi. L’impulso totale è di 29030 kg (285 kN). I dati ufficiali riportano una velocità di oltre Mach 2 e un raggio d’azione di 18,5 km, ma non sono realistici, rappresentando le prestazioni minime garantite nelle peggiori condizioni. E’ più veloce dell’ALARM (2,3 Mach), quindi non meno di 2,5 Mach. Stime parlano di una velocità massima di 2,9 Mach ad alta quota, compatibile con la spinta, con raggio d’azione massimo di 148 km per un lancio a Mach 1,3 a 12000 metri o Mach 1 a 13700 metri, 80 km a media quota e 25 km a bassa quota. Durante la missione Allied Force, un missile, per un malfunzionamento, ha raggiunto la Bulgaria, dopo aver percorso 100 km.

Il missile è agganciato al pilone LAU-118/A, dotato di interfaccia ALIC (Aircraft Launcher Interface Computer). L’antenna fissa planare a spirale a banda larga ha una seconda schiera di 8 elementi per le bande basse, e un settore di rilevamento di 60°. Rileva segnali nelle bande C-J (0,5-20 GHz). Il ricevitore è un Crystal Video Receiver (CVR) che sfrutta tecniche di supereterodina nel processore, separando i treni di impulsi del radar bersaglio dagli altri, anche in ambiente elettronicamente degradato o con disturbatori ECM. Riprogrammabile, permette l’attacco non solo dei radar in memoria nella libreria ma anche di quelli meteo o ATC. Al centro si trovano le alette di controllo, la batteria, il sistema inerziale strapdown e la spoletta di prossimità laser FMU-111/B. Per sensibilità e copertura di frequenze, il sensore era superiore ai primi RWR, tanto da poterli affiancare. Il sistema inerziale consente lanci a lunga distanza contro radar lontani, fino all’attivazione del sensore di autoguida passiva. La navigazione è proporzionale modificata.

Nei primi modelli il sistema inerziale non era sufficiente per colpire l’antenna, se il radar fosse stato spento pochi secondi dopo il lancio, dato l’errore accumulato (fino a 30 metri in un lancio a lungo raggio), anche se la velocità del missile non lasciava molto tempo. L’aggiunta del sistema GPS per la correzione della piattaforma inerziale, ha ridotto l’errore ad un CEP medio di 5-6 metri. I segnali di disturbo o inganno avrebbero potuto, comunque, degradare la precisione e la distruzione dell’antenna, spesso su traliccio, poteva risultare poco efficace, essendo spesso facilmente sostituibile. I radar mobili, poi, una volta spenti avrebbero potuto cambiare posizione. Problemi che i nuovi AGM-88E dovrebbero aver risolto.

L’AGM-88 ha 5 modalità di lancio:

PB (Pre-Briefed) o PE (Pre-Emptive) o POS (POSition-known)

Modalità offensiva a lungo raggio, richiede l’elettronica dedicata di aerei come F-4G,Tornado ECR, F-16CJ. Il sistema ELS determina il tipo di radar e la posizione, inviando poi i parametri al missile. L’HUD fornisce al pilota l’angolo ideale per un lancio “loft” alla massima distanza, fino a 148 km, entro 5° off boresight, quindi puntando verso il radar. Il missile, raggiunta l’area di ricerca, attiva la guida passiva, con settore di ricerca medio (footprint), e attacca il radar in picchiata. Ottimo per tenersi lontani dalle minacce. Se il radar si disattiva prima dell’aggancio, il missile si autodistrugge.

EOM (Equations Of Motion)

Richiede velivoli SEAD, per selezionare accuratamente e geolocalizzare il radar bersaglio, con settore di ricerca ridotto. Il lancio è loft a 13700 metri per ottenere la massima portata. Il missile vola direttamente e velocemente fino al punto di attivazione del sensore, per poi picchiare. Ma può anche attaccare un bersaglio molto fuori asse, modalità utile per provocare la reazione delle difese, passando a lato dei siti SAM, lanciando il missile e virando subito dopo in rotta di scampo. In questo caso il raggio d’azione è inferiore, dovendo il missile virare.

RUK (Range UnKnown)

Se si conosce solo la direzione approssimativa dei radar SAM ma non la distanza, si effettua un lancio diretto, il missile attiva il sensore poco dopo il lancio, su un settore di ricerca ampio 120°. Il raggio d’azione si riduce, anche per la traiettoria meno efficiente.

TOO (Targets Of Opportunity) o HAS (HARM As Sensor) o DA (Direct Attack)

In modalità offensiva, il sensore del missile aggancia il bersaglio prima del lancio (LOBL) anche fuori asse. Tipica modalità per aerei privi di sistema ELS, riduce la portata del missile, non conoscendo la distanza dal radar. E’ possibile colpire anche radar in coda, se a breve distanza. Il missile può attaccare automaticamente fino a due bersagli secondari se il primario si disattiva.

SP (Self Protect) o LOR (Launch Off RWR)

Il missile è asservito all‘RWR che fornisce la lista prioritaria delle minacce. Rilevata una emissione, in qualunque direzione, il pilota seleziona il bersaglio e lancia, a corta-media distanza. Simile al precedente ma con settore di ricerca maggiore.

Nel 1986, a marzo, il missile è entrato in azione contro una batteria S-200 libica e nei successivi attacchi, il mese dopo, contro le batterie di S-75S-125, S-200.

Nel 1991, in Desert Storm, sono stati lanciati quasi 2200 AGM-88B Block III, accecando l’intera difesa aerea. Il semplice codice radio “Magnum” al momento del lancio era spesso sufficiente per provocare lo spegnimento dei radar. In un caso, il radar di coda di un B-52 ha agganciato un F-4G della scorta, scambiato per un MiG. L’F-4G ha confuso il radar per un sistema SAM, lanciando un HARM, che ha danneggiato la coda del bombardiere.

Nel 1999, nei bombardamenti sulla Serbia, sono stati lanciati 743 AGM-88B/C, eliminando solo tre batterie SA-6. Oltre la metà dei lanci, però, in modalità “preventiva” su siti sospetti. La tattica è risultata comunque efficace, dato che 800 SAM lanciati hanno abbattuto solo 2 aerei. I serbi hanno adottato ottime tecniche EmCon, spegnendo i radar appena rilevato un lancio ARM o, dove necessario, attivando i radar per un massimo di 20 secondi. Gli AGM-88 si sono dimostrati, così, poco precisi, disponendo solo del sistema inerziale come back up.

Nel 2003, in Iraqi Freedom, si sono verificati alcuni casi di “fuoco amico”. Il 24/3/2003 una batteria Patriot ha agganciato un F-16CJ. Il pilota, pensando di essere attaccato da un SAM iracheno, ha lanciato un AGM-88, danneggiando il radar.

Nel 2011, a marzo, gli EA-18G, F-16CJ e Tornado italiani hanno usato i missili contro la Libia, nell’operazione Unified Protector.

Nel 2022 la NATO ha fornito all’Ucraina gli AGM-88B, per i MiG-29 e i Su-27. L’integrazione si è rivelata meno difficoltosa del previsto. I ricognitori NATO forniscono l’”ordine di battaglia elettronico”, così è possibile un lancio a lungo raggio, ma è più probabile l’uso in modalità TOO, a corto raggio. Apparentemente i MiG-29 non richiedono modifiche particolari. I missili, sui piloni APU-470, vengono rilevati dal velivolo come R-27EP antiradar. Dopo alcuni successi iniziali, però, i russi hanno iniziato a depistarli con adeguate contromisure o a colpire i missili in volo, dichiarando l’abbattimento di 4 HARM da parte dei Pantsir-S1.

Il 24/2/2024 un EA-18G ha distrutto un elicottero Mi-35 degli Houthi al suolo, con un AGM-88E.

AGM-88J SiAW

L’USAF ha iniziato il programma SiAW (Stand-in Attack Weapon) a metà del 2022. Il requisito chiedeva un missile aria-superficie contro difese aeree, lanciatori di missili SRBM, cruise e antinave, disturbatori GPS e altri obbiettivi di alto valore. Per la fase di sviluppo iniziale sono state chiamate le ditte L3Harris TechnologiesLockheed Martin e Northrop Grumman, quest’ultima poi selezionata a settembre 2023. Derivato dall’AGM-88G, ne mantiene la forma. Nel 2024 è stato designato AGM-88J. I test sono iniziati a fine 2024, con l’IOC prevista per il 2026.

Nel 2022 la US Navy ha iniziato la conversione di alcuni AGM-88B in AQM-88A SALT (Supersonic Air-Launched Target), poiché sono terminati gli AQM-37D. Impiegano il sistema di controllo degli AGM-88E e sistemi di telemetria. Ne verranno realizzati almeno 50.

Molti paesi, oltre agli Stati Uniti, hanno in dotazione gli HARM: Arabia Saudita, Australia, Bahrain, Corea del sud, EAU, Egitto, Finlandia, Germania, Grecia, Israele, Italia, Kuwait, Marocco, Pakistan, Qatar, Spagna, Taiwan, Turchia, Ucraina. Tra i tanti vettori: F-4, F-15, F-16, F-18, F-35, A-6, EA-6, A-7, EA-18G, Tornado IDS/ECR, Typhoon. Sono stati prodotti oltre 23000 AGM-88, oltre 4000 dei quali lanciati in guerra. Negli anni 2000 il costo variava tra 284000 e 317000 $. Il successivo AGM-88E costa 870000 $. La produzione attuale ricondiziona i modelli precedenti con guida aggiornata e nuova testata. 

Fonti

https://www.designation-systems.net/dusrm/m-88.html

https://it.wikibooks.org/wiki/Forze_armate_mondiali_dal_secondo_dopoguerra_al_XXI_secolo/USA-22#Arriva_l’HARM

https://forums.eugensystems.com/viewtopic.php?f=91&t=31345&start=20

http://www.ausairpower.net/API-AGM-88-HARM.html

http://chipsonsale.com/manufacturer-99999-fsc-1337-180-department-of-defense-ammunition.html

https://www.militarytoday.com/missiles/agm_88_harm.htm

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *