H.S. Dynamics GWS-30 Sea Dart

Il sistema Sea Dart è stato realizzato dalla Hawker Siddeley Dynamics alla fine del 1962, a seguito di un contratto della Royal Navy, inizialmente come progetto CF.299 per sostituire il Seaslug. Le richieste erano particolarmente avanzate e comprendevano la possibilità di colpire velivoli volanti a oltre Mach 2 alla distanza di 27 km, a una quota massima di 19800 metri. Le prove di tiro sono iniziate nel 1965 nei poligoni di Aberporth nel Galles e Woomera in Australia e si sono svolte con successo. Alla fine del 1967 è arrivato il primo ordine e nel 1970 è partita la produzione in grande serie. Il missile è entrato in servizio nel 1973 sul caccia lanciamissili Type 82 Bristol e dal 1976 sui Type 42. Successivamente lo hanno imbarcato le portaerei classe Invincible, dalle quali è stato rimosso negli anni 1998-2000 per incrementare lo spazio per gli Harrier GR-9. Il missile impiegava il lanciatore binato Mk 30 Mod 0 con 40 missili sul Bristol o il più piccolo e leggero Mod 2 con 22 missili sui Type 42, 40 nel terzo lotto, e sugli Invincible (22 armi). Inizialmente erano poco affidabili. La cadenza di fuoco era di 4-6 coppie di missili al minuto.

Il Sea Dart era un sistema all’avanguardia, superiore anche alle prime versioni dell’americano Standard. La sorveglianza a lungo raggio e l’identificazione erano svolte dal radar Type 965, sostituito poi col Type 1022 o con il Type 996, che provvedeva a fornire i dati grezzi allo ADAWS-2 che dopo l’analisi li inviava al sistema di controllo del fuoco GWS Mk-30. Due radar illuminatori Marconi Type 909 TIR monoimpulso cercavano il bersaglio con un fascio sottile in banda I e, ottenuto l’aggancio, lo illuminavano in onda continua (CW) sulla banda J (12,4-18 GHz). Dotati di ottime ECCM, consentivano l’ingaggio di due bersagli contemporaneamente, aumentati nelle varianti successive. Il Sea Dart Monitoring System aveva il doppio dei componenti dell’equivalente sul Seaslug, considerato ai suoi tempi complesso e rivoluzionario. I radar Type 909 avevano otto volte più componenti dei Type 901. Il computer seguiva il missile, ne mostrava la posizione e generava i comandi di guida.

Realizzato per la difesa di area a medio raggio, contro missili aria-superficie, antinave e aerei a oltre Mach 2,  il Sea Dart era un bistadio lungo 4,36 metri, con un diametro di 42 cm e una aperture alle alette di 91 cm. Pesava 549 kg. La configurazione era simile a quella del  RIM-8 Talos e del 2K11 Krug (SA-4 Ganef).  Il booster, con 4 alette stabilizzatrici che ruotavano verso l’esterno di 90° in partenza, era un IMI Chow a propellente solido (nitrocellulosa/nitroglicerina e ammonio perclorato/polibutadiene). Con una spinta di 16000 kg/sp per 2,5 secondi,  accelerava il missile a Mach 2 e si separava con bulloni esplosivi.

Il sostentatore era un Rolls-Royce Odin a statoreattore a spinta variabile con 46 litri di kerosene. Si attivava in fase boost, tra 1 e 2 Mach, scaricando inizialmente da aperture tra i due stadi. Garantiva una velocità di Mach 3,5 ad alta quota e 2,3-2,7 a bassa quota. Il raggio d’azione massimo era di 74 km, grazie al ramjet, e di almeno 21 km contro bersagli “impegnativi”. La quota operativa variava tra 30 e 19800 metri. Il motore, attivo fino all’impatto, assicurava ottima manovrabilità terminale, stimata oltre 30g. La guida era radar semiattiva. Il missile otteneva dati Doppler comparando il fascio riflesso con quello trasmesso direttamente dal radar Type 909, per aggiornare continuamente il punto previsto di impatto. Quattro antenne sulla presa d’aria determinavano la posizione del bersaglio con interferometria analogica, calcolando le differenze nella distanza del segnale rispetto ad ogni antenna per definirne con precisione l’angolo. I segnali passavano all’autopilota Gec-Sperry che azionava i comandi. Il sistema di guida Marconi Space and Defence Systems impiegava la navigazione proporzionale, modificabile in volo. Il computer avvisava l’operatore quando l’intercettazione era imminente, per poi muovere verso un secondo bersaglio.

La testata, della  Royal Ordnance, era una “continuous rod” da 10,89 kg con spoletta Thorn EMI di prossimità e impatto.

Il Sea Dart superava il Seaslug in ogni aspetto. Molto più veloce e con miglior tempo di reazione (12-23 secondi), poteva centrare bersagli a Mach 1,1 a livello del mare. Aveva un raggio minimo di 3 km, invece dei 9 km del Seaslug. E due radar di tiro contro uno. Nel 1966, una salva di due missili aveva un Pk di 0,8-0,9 verso un AS-2 Kipper contro 0,35-0,55 del Seaslug e 0,5-0,8 contro un bombardiere Blinder, contro 0,3-0,5. Poteva ingaggiare 7 bersagli supersonici contro 3. Un sistema Sea Dart equivaleva a 8 caccia F-4. Obbligava i velivoli nemici a un avvicinamento a bassa quota, riducendone l’autonomia. Sfortunatamente i radar di avvistamento antiquati impedivano di colpire con efficacia bersagli a bassissima quota.

In modalità superficie, entro l’orizzonte radar (25-30 km), il missile saliva per poi attaccare in picchiata, perforando anche ponti blindati. La testata però non si armava e il danno era quindi limitato all’impatto del missile e al kerosene incombusto. I test contro le MTB classe Brave hanno avuto esito positivo.

In combattimento

Guerra delle Falklands

Il missile equipaggiava sette navi inglesi. Dato che i Sea Harrier non potevano garantire un ombrello continuo, la difesa faceva affidamento sui Sea Dart e sui Sea Wolf. Le navi hanno subito attacchi multipli in pessime condizioni meteo. I piloti nemici conoscevano i punti deboli del missile: la Marina argentina aveva acquistato due cacciatorpediniere Type 42.

Il 23/4/1982 il gruppo navale inglese si stava dirigendo verso la “zona di esclusione”, seguito da un B-707 argentino ad alta quota. L’HMS Invincible ha “agganciato” un bersaglio con i Sea Dart. A 20 secondi dal lancio, un Sea Harrier lo ha identificato come un DC-10 brasiliano. Tragedia sfiorata.

Il 9/5 il Coventry ha abbattuto un Aérospatiale Puma. Due lanci contro Learjet sono andati a vuoto.

Il 22/5 il Cardiff  ha lanciato due Sea Dart al solito B-707 da 65 km, oltre l’inviluppo utile. L’aereo ha virato scendendo di quota, evitandoli. Sono esplosi a distanza senza danno.  

Il 25/5 il Coventry ha dichiarato abbattuti due A-4 Skyhawk , in realtà persi per maltempo. Agganciata una seconda coppia, ha lanciando un Sea Dart che a metà strada ha perso il bersaglio, passando tra i due aerei senza esplodere. Il Coventry, colpito da due bombe, è affondato. Alcuni Super Étendard  hanno lanciato gli Exocet, colpendo l’Atlantic Conveyor. L’Invincible ha lanciato sei Sea Dart in due minuti contro velivoli a bassa quota, rivelatisi poi probabili stormi di uccelli. 

Il 30/5 nel corso di un attacco con Exocet, l’HMS Exeter ha abbattuto due A-4 (su 4) a soli 15 metri di altezza, meno della quota nominale minima di intercettazione, grazie al radar Type 1022.

Il 7/6  l’Exeter ha lanciato due Sea Dart contro due Learjet  a 12000 metri di quota. Uno abbattuto.

Il 6/6  il Cardiff  ha lanciato un missile contro un C-130. Colpo a segno ma si trattava di un elicottero Gazelle inglese !

Il 13/6  il Cardiff ha abbattuto con un Sea Dart un  Canberra a12000 metri di quota.

Sembra siano stati lanciati 18 missili dai Type 42 (12 a vuoto), 6 dall’Invincible (a vuoto), 2 dal Bristol (a vuoto). Gli 8 abbattimenti dichiarati sono stati rivisti a soli 6: 1 Learjet, 1 Canberra, 2 A-4 e 2 elicotteri, di cui 1 inglese. Su 7 missili, 2 dei quali lanciati fuori inviluppo, contro aerei ad alta quota o elicotteri, 4 hanno colpito.  Ma contro velivoli a livello del mare, hanno centrato il bersaglio solo 2 missili su 19, anche considerando che alcuni di questi potrebbero essere stati lanciati senza guida, come deterrente. I radar Type 965 erano inutilizzabili contro bersagli a bassa quota con traiettorie incrociate, che si perdevano nel clutter di superficie. I Sea Dart non riuscivano ad “agganciarsi” su bersagli veloci a bassissima quota per lo stesso motivo. Peraltro le bombe lanciate a quote così basse non hanno avuto il tempo di armare le spolette.

Guerra del Golfo

Il  25/2/1991 la corazzata Missouri, scortata dal Gloucester e dal Jarrett, è stata attaccata da due missili antinave Silkworm (Seersucker). Il primo è finito in mare. Il secondo è stato colpito dal secondo di due Sea Dart lanciati. Il Phalanx da 20 mm del Jarrett, in modalità automatica, ha agganciato il chaff lanciato dalla Missouri.

Varianti

Il missile è stato costantemente aggiornato, probabilmente perchè l’elettronica, sia pur analogica,  aveva buone ECCM.

Mod 0:  primo modello, impiegato alle Falklands, con elettronica a valvole.  

Mod 1: realizzato nel periodo 1983-1986. Più affidabile e con sistema di guida aggiornato per consentire qualche capacità contro bersagli “sea-skimming”. Nel 1989 la testata originale è stata sostituita da un modello a scoppio-frammentazione di 22,7 kg.

Mod 2: aggiornamento del 1989-1991, includeva l’ADIMP (Air Defence IMProvement). Il sistema di guida impiegava una singola scheda elettronica al posto di sei vecchie. Nello spazio libero trovava posto un autopilota per guida a commando in dalink coi migliorati Type 909(I) che permetteva la guida contemporanea di molti missili, il cambio di bersaglio e una traiettoria iniziale balistica, aumentando l’autonomia a 150 km e la quota a oltre 25000 metri.  Gli illuminatori erano impiegati solo in fase terminale.

Mod 3: programma di aggiornamento con spoletta IR, per migliorare le capacità contro missili “sea skimming” e con picchiata ad alto angolo. A causa di difficoltà tecniche, l’entrata in servizio è slittata di 8 anni, fino al 2001, compromettendo le capacità antiaeree contro minacce moderne.

Altri sviluppi non sono andati molto oltre i tavoli da disegno.

Il Sea Dart Mk 2 (GWS-31), poi Advanced Sea Dart, Enhanced Sea Dart e infine Improve Sea Dart, aveva ECCM migliorate, nuovo sistema di guida e navigazione più compatto solid-state con circuiti VLSI, permetteva più combustibile. Dotato di booster con TVC azionato al momento del lancio, sfruttava traiettorie a risparmio energetico. Ma è stato cancellato nel 1981.

Nel 1978 è stato proposto il Lightweight Sea Dart, con lanciatori a 4 colpi, compatibili coi previsti Sea Eagle SL, per navi di sole 300 tonnellate e il similare BAe Guardian, un sistema semi-mobile terrestre, per sostituire il Bloodhound.

Fabbricato in oltre 2000 pezzi è stato radiato nel 2012, sostituito dal Sea Viper sui caccia Type 45. E’ stato esportato in Argentina, con 60 missili per due unità Type 42 (classe Hercules), ma ritirato nel 1987 per mancanza di ricambi. La Cina lo aveva considerato per armare le fregate Luda ma nel 1983 il progetto è stato cancellato per motivi finanziari.

Fonti

British Destroyers & Frigates: The Second World War & After (N. Friedman)

https://www.globalsecurity.org/military/world/europe/sea_dart.htm

https://www.flightglobal.com/FlightPDFArchive/1973/1973%20-%202661.PDF

http://www.cmchant.com/sea-dart-naval-sam-system

https://forum.keypublishing.com/showthread.php?66167-GWS-31-Sea-Dart-Mark-2

10 thoughts on “H.S. Dynamics GWS-30 Sea Dart

  1. Ti prego, fa un articolo sui missili Standard SM-1, non riesco a trovare da nessuna parte il tempo di combustione del motore e altre caratteristiche tecniche.

    1. E’uno dei missili in programma. Vedrò se riesco a compiere il miracolo…

      Il RIM-66A Standard impiegava il motore Aerojet Mk27 dei missili RIM-24 Tartar. Il motore aveva una fase boost di 4 secondi con una spinta di 6804 kg. Il sostentatore aveva una spinta di 907 kg per 22 secondi.

  2. Così il Sea Dart ha introdotto alla fine la capacità di ingaggi multipli e di ingaggi cambiati in volo… credo di non sbagliare ma questa capacità i missili americani l’hanno ottenuta solo con l’SM-2 (almeno per le armi a medio raggio).

    Quanto ai missili inglesi, non so quanto funzionino, ma sono sicuramente pittoreschi.

    Poi ci sono dei coglioni che addirittura considerano i caccia Type 42 meglio dei Ticonderoga discussione su spacebattles del 2007, non posso linkarla perché non mi fa il ‘paste’ sulla pagina.

    1. Entrambi i missili hanno ottenuto le maggiori capacità solo in un periodo successivo. I missili inglesi non hanno ottenuto risultati brillanti ma sono in buona compagnia… I Type 42 erano navi squilibrate, con molti punti deboli, e per nulla paragonabili ai Ticonderoga. Un solo incrociatore AEGIS avrebbe fatto sicuramente la differenza alle Falkland.

    2. Da quel che ho capito i missili SM-1 avevano bisogno di essere guidati sullo stesso target dall’inizio del volo fino all’incrocio, il che essendo armi puramente SARH era plausibile, mentre con il datalink c’é molta più libertà.

    3. Quindi, tornando al discorso dell’altro topic… avendo a disposizione abbastanza F4U Corsair, vento di coda ecc… io ho calcolato che una nave da 40 km dovrebbe fare un massimo di 5-6 cicli di tiro contro di essi prima che ‘arrivino’. Magari abbatte il primo squadrone… ma il secondo, terzo ecc?

    4. Questo è il principio dell’attacco di saturazione. Ancor più semplicemente, mando aerei in numero sufficiente per far esaurire i missili disponibili e poi faccio lo stesso con le difese ravvicinate. Avendo velivoli a sufficienza e piloti disposti al martirio è fattibile.

    5. Era un’epoca (la IIGM) in cui poteva succedere persino che in 1 giorno andassero perduti 400 aerei. Altri tempi.

      Me lo immagino se dal futuro una delle due parti avesse avuto un aiuto tipo una nave moderna, ovviamente segnalata dai servizi segreti nei suoi dettagli tecnici (Ultra?).

      Penso che sarebbe venuto fuori una sorta di incrocio tra Indipendence Day e Dimensione Zero. Mr Spock direbbe ‘affascinante’.

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