Lo U.S.Army ha iniziato nel 1952 gli studi per un missile a medio raggio a guida radar semiattiva per la difesa aerea a quote medie e basse, denominato XSAM-A-18 HAWK (Homing All the Way Killer). Il contratto di sviluppo è stato assegnato alla Raytheon nel1954. Alla Northrop, invece, spettava la realizzazione dei lanciatori e dei sistemi radar e di controllo del fuoco. Il primo test guidato è avvenuto a giugno del 1956, con l’abbattimento di un QF-80, e l’anno dopo è stato completato lo sviluppo. Il missile è stato ridenominato XM3E1. L’operatività iniziale con l’U.S.Army è arrivata ad agosto del 1959 e nel 1960 il missile è entrato in servizio anche con l’U.S.M.C. Nei test del 1960 l’HAWK ha intercettato missili Honest John, Little John e Corporal. Nel 1963 ha ricevuto la sigla definitiva MIM-23A. Già nel 1959, un accordo NATO tra Belgio, Francia, Germania, Italia e Olanda ha portato al consorzio SETEL (Société Européenne de Téléguidage) per la co-produzione del missile in Europa, poi distribuito anche a Danimarca, Grecia e Spagna. Il missile è stato venduto subito dopo ad Israele e prodotto in co-produzione, e poi su licenza, in Giappone. Entro il 1968 lo spiegamento era terminato.
La batteria Hawk comprendeva numerose unità montate su semirimorchi che la rendevano mobile, con tempi di installazione di 45 minuti. Gli elementi erano aerotrasportabili da aerei più piccoli del C-130 o da elicotteri. La tipica batteria era costituita da due radar di sorveglianza, due illuminatori, due moduli di controllo, un radar antidisturbo. Completavano la batteria altri carrelli con generatori da 56 kw, trattori di ricarica M501 e 36 missili di riserva. Il tempo di ricarica era di 10 minuti. Causa l’elettronica a valvole, i radar avevano un MTBF di sole 43 ore. Era possibile suddividere la batteria in due unità indipendenti impiegando i moduli AFCC (Assault Fire Command Console) che controllava un radar di scoperta, un illuminatore e 3 rampe triple, e MSW-11 PCP (Platoon Command Post) per il controllo del fuoco, con console per l’ingaggio, e le comunicazioni.
MIM-23A
Il missile era di configurazione semplice, con quattro lunghe ali a delta tronco con alette di controllo in coda. Lungo 5,08 metri, con un diametro di 35,6 cm, aveva una apertura alare di 1,2 metri e pesava 584-587 kg. Il motore originale Aerojet M22E7, inaffidabile, è stato sostituito con l’M22E8 bistadio.
L’avvistamento a media ed alta quota, fino a 15000 metri, era affidato all’MPQ-35 PAR (Pulse Acquisition Radar) in banda D (1,25-1,35 GHz) da 450 kW con portata di 75 km per un bersaglio con RCS di 1 m2. Aveva una antenna ellittica di 6,7 metri rotante a 20 giri/min con irradiazione 1° sopra l’orizzonte. Disponeva di ECCM, IFF, MTI e antenna omnidirezionale per rilevare l’azimuth in caso di disturbo.
Sincronizzato col precedente, l’MPQ-34 CWAR (Continuous Wave Acquisition Radar) Doppler a onda continua in banda J (10GHz) da 200W, con raggio di 60 km per RCS di 1 m2, si occupava del rilevamento a bassa quota (da 0 a 3000 metri e da 167 a 1635 km/h) e forniva velocità e distanza. Il lobo di irradiazione da 0° a 4° si sovrapponeva per 3° al precedente.
Due moduli, ICC (Information Coordination Central) e TSW-8 BCC (Battery Control Central), ricevevano i dati sui bersagli dai due radar di ricerca. Svolgevano diverse funzioni: processazione dei dati per il controllo del fuoco, identificazione, a cui seguiva l’assegnazione bersaglio, controllo dell’ingaggio con selezione delle priorità.
Gli illuminatori ricevevano i dati del bersaglio attraverso il BCC che automaticamente li orientava verso il settore adatto per il lock. Il sistema poteva attaccare 2 obiettivi o 2 formazioni di velivoli contemporaneamente, con un tempo di reazione tra l’acquisizione e il lancio di 35 secondi e un intervallo di 1 missile ogni 3-5 secondi. Premuto il pulsante di fuoco nel BCC o PCP, uno dei 6 lanciatori tripli M-192 (LCHR) ruotava in direzione ed elevazione, i generatori attivavano i giroscopi, l’elettronica e i sistemi idraulici. Dopo 3 secondi, il lancio.
I due illuminatori MPQ-33 LPIR (Low Power Illuminator Radar) monoimpulso Doppler a onda continua in banda J (10-10,25 GHz) da 125-200W, con portata di 100 km o i successivi MPQ-39 HPIR (High Power) da 2 kW, avevano due antenne a disco affiancate, una trasmittente, l’altra ricevente. Dotati di ECCM, inseguivano gli obbiettivi automaticamente (in azimuth, elevazione e distanza), a velocità comprese tra 167 e 6600 km/h in avvicinamento e tra 167 e 1100 km/h in inseguimento. La copertura angolare in verticale variava da -8° a +88°, con velocità di inseguimento di 24°/sec.
Se lo HPIR non era in grado di determinare la distanza perché sottoposto ad attacco elettronico, veniva attivato, anche automaticamente, l’MPQ-37 ROR (Range Only Radar) a impulsi in banda J (15,5-17,5 GHz) da 120 kW per rilevamento distanza (80 km per RCS di 1 m2), asservito agli illuminatori. Operando su frequenza diversa e solo a tratti, era difficilmente disturbabile.
Il booster, con 140 kg di propellente AP/PU (perclorato di ammonio-poliuretano) dava 6804 kg/sp per 4,5 secondi. Il secondo stadio, con 143 kg di propellente, forniva 862 kg/sp per 31 secondi. A fine combustione la velocità arrivava a 2,4-2,5 Mach. L’energia riflessa dal bersaglio veniva ricevuta dal missile e comparata col segnale di riferimento inviato dall’HPIR all’antenna in coda. La navigazione era proporzionale. Il raggio d’azione efficace variava da 2 a 30 km e il missile poteva attaccare bersagli volanti da 150 a 1700 km/h tra 60 e 14000 metri di quota, manovrando a 11-15 g. La testata Iowa ordnance di 54,4 kg, attivata da spolette a impatto e prossimità radar, era ad alto esplosivo (HE) a scoppio/frammentazione con 4000 schegge da 8 grammi su un arco di 18°.
HAWK nucleare
Alla fine del 1957 lo USArmy ha richiesto una testata nucleare. Nel 1958 si sono definite le caratteristiche della W-42, con un peso di 34-42 kg, una potenza di 0,25 kT e una spoletta di prossimità. Ma a settembre dello stesso anno il requisito è stato cancellato.
M-727 SP-HAWK
Nel 1967 lo U.S.Army ha provato una variante su scafo cingolato M727 (SP-HAWK). Le prime unità sono arrivate nel 1969 ma il sistema è stato radiato nel 1971. Ha trovato invece miglior accoglienza in Israele. Ne sono stati prodotti solo 40 esemplari.
MIM-23B Improved HAWK
Nonostante potesse attaccare bersagli a bassa quota, l’HAWK aveva una antenna ricevente parabolica di prestazioni insufficienti. Il missile picchiava sui bersagli ma li perdeva nel clutter indotto dal terreno. Lo U.S.Army nel 1964 ha così iniziato il programma di miglioramento HIP (Hawk Improvement Program). La produzione del nuovo I-HAWK è iniziata nel 1969 con l’IOC alla fine del 1971. Tra i miglioramenti, processori digitali, nuovi radar contro bersagli manovrabili di bassa RCS ed elettronica parzialmente “solid state”. Il MIM-23B è stato prodotto dal 1971 al 1978, anno in cui è terminata la conversione completa al nuovo missile.
Il MIM-23B era lungo 5,03 metri e pesava 627-638,7 kg. Il nuovo motore Aerojet M112 aveva 295 kg di propellente AP/PU. Il booster forniva 8617 kg/sp per 5 secondi, il secondo stadio 1326-1356 kg/sp per 21-22 secondi. La velocità a fine combustione era di 2,7-3 Mach e assicurava un raggio d’azione tra 1,5 e 35-40 km, 2,5-20 km a bassa quota. La quota d’impiego variava tra 60 e 16000-18000m. Il missile poteva virare a 20-25g e ingaggiare aerei contro manovranti a 8g. Il tempo di volo massimo era di 83 secondi, prima dell’autodistruzione. In caso di attacco di obbiettivi lontani, il missile saliva a 10000 metri e attaccava in planata dall’alto. La probabilità di un “mission kill” era del 91 % contro un caccia e del 48 % contro un bombardiere con procedura “shoot-shoot-look-shoot”
Il sistema di guida era più compatto. L’antenna ricevente invertita planare ad alto guadagno e bassi lobi laterali aveva minor sensibilità al ground clutter, grazie alla maggior frequenza di risoluzione Doppler e migliori ECCM. La testata HE era più pesante, 74 kg a scoppio-frammentazione, con 35 kg di exotol e 14000-16000 schegge di 2 grammi su un arco di 70°.
Hawk e I-Hawk erano ora integrati nel sistema TSQ-73 Hawk-MM (Missile Minder) che controllava i radar di acquisizione. I localizzatori sono stati rimpiazzati dai migliorati (I-Improved):
MPQ-50 IPAR in danda D (1-2 GHz ) da 1 kW con raggio di 72-79 km (low-high PRF) su bersagli con RCS di 1 m2 e 19000 metri di quota. Disponeva di migliori ECCM e MTI digitale. (Alcune fonti riportano 0,5-1 GHz, banda C)
MPQ-48 ICWAR da 400W, con miglior portata in condizioni di forte clutter: 48-52 km (FM o CW) per RCS di 1 m2. Disponeva di sistema per l’elaborazione dei dati di velocità e distanza.
MPQ-46 IHPIR in banda I/J (8-13,3 GHz) con portata di 72-75 km (low-high PRF) per RCS di 1 m2. Parte dell’elettronica era ora “solid-state”. Inviava l’angolo e l’elevazione per il lancio all’ICC, IBCC o IPCP per 3 lanciatori. Poteva agganciare elicotteri in volo stazionario e aveva migliori ECCM.
MPQ-51 IROR in banda J (15,5-17,5 GHz) a impulsi da 120 kW. Raggio 63 km per RCS di 1 m2.
Il tempo di reazione era minore (20 secondi) e i radar più affidabili, con MTBF di 130-170 ore.
MIM-23C/D
Il modello C è stato introdotto nel 1982. Dispone di ECCM migliorate contro i sistemi di disturbo sovietici SPS-141, impiegati con efficacia nel conflitto Iran-Iraq. Il successivo modello D ha inserito la modalità Home on Jam (HOJ), autoguida sulla sorgente di disturbo.
MIM-23E/F
Introdotti nel 1990 erano MIM-23C/D con sistema di guida ed ECCM migliorate per ingaggi a bassissima quota in ambiente “high clutter/multi-jam”.
Silent Hawk
Una fonte riporta un programma segreto degli anni ’90, che prevedeva missili con guida passiva (HOJ), forse per impiego contro piattaforme ECM, dislocati presso alcune batterie in Europa. I sensori e le apparecchiature di controllo erano camuffati e pochi militari ne erano a conoscenza. Se è vero, non è chiaro quale fosse il motivo di tanta segretezza. E la capacità HOJ era già presente.
MIM-23G/H
Apparsi nel 1995, sono essenzialmente dei MIM-23E/F con struttura migliorata.
MIM-23K/J
Nel 1985 è iniziato l’ampliamento delle capacità anti-missile (ATM). Nel 1989 il radar di un Patriot ha comunicato i dati di un missile balistico tattico agli illuminatori di una batteria HAWK. Il bersaglio è stato distrutto a 7600 metri di quota. Il test era parte di un programma congiunto per dimostrare l’interoperabilità Patriot-HAWK. Nel 1991 lo USMC ha utilizzato il radar di ricerca TPS-59(V3) per tracciare missili balistici di teatro (TBM) assieme al sistema di controllo del fuoco degli HAWK, con un data-link aggiornato. La possibilità di seguire bersagli di 1 metro da 740 km e 150 km di quota, ha convinto ad aggiornare gli HAWK con la capacità antimissile. I MIM-23G/H sono stati aggiornati alla configurazione Enhanced Lethality Missile, come MIM-23K e MIM-23J con spoletta modificata e nuova testata ILM (Improved Lethality Modification) con esplosivo più potente e meno frammenti più pesanti (35 grammi). In un test nel 1995, gli HAWK hanno colpito 2 cruise, 1 UAV e 1 drone. Nel poligono di White Sands si è provato il software TMD(Theater Missile Defense). Gli HAWK hanno attaccato 3 Lance, distruggendone 2. La combinazione TPS-59(V)3 /MIM-23K è divenuta operativa nel 1997, con 1000 missili modificati. I MIM-23K/J hanno un raggio d’azione di 45 km e quota efficace di 18000-20000 metri. Alta resistenza ai disturbi e migliori prestazioni a bassa quota.
MIM-23L/M
Apparsi nel 1995, mantengono la vecchia testata dell’I-Hawk, ma con la spoletta dei MIM-23K/J.
MIM-23P
Sottomodello previsto per l’impiego con l’Hawk 21, con migliori ECCM.
Product Improvement Plan (PIP)
Nel 1977 lo U.S.Army ha iniziato il programma Hawk PIP per migliorare gli equipaggiamenti di supporto a terra, contemporaneamente agli upgrade al missile, diviso in fasi.
Phase I
Tra il 1979 e il 1981, ha portato al miglioramento dell’MPQ-50 IPAR inserendo nuove ECCM e un MTI digitale che consente migliore rilevamento con ripetizione degli impulsi “stagger” per ridurre l’effetto “blind speed”.
Rimpiazza l’MPQ-48 con l’MPQ-55 ICWAR (400W e 70 km portata) in banda J (10-20 GHz). Il rilevamento della distanza avviene con scansioni alternate in modulazione di frequenza (FM).
Phase II
Operativa tra il 1983 e il 1986, ha aggiunto il gruppo elettro/ottico Northrop TAS (Tracking Adjunct System) OD-179/TVY, per tracciare e identificare i bersagli in modo “silenzioso”. Sviluppato dal Northrop TISEO con 10 ingrandimenti, aumenta la resistenza alle ECM e abbassa la quota di ingaggio a 30 metri. Consegnato dal 1981 al 1985 in 275 unità. Nel 1992 è stato aggiornato come ITAS (Improved) con sensore IR a piano focale, ognitempo con portata maggiore.
Nel 1983 è giunto ai reparti il nuovo MPQ-57 IHPIR che ha sostituito parte dell’elettronica a valvole con transistor. Più affidabile (programma RAM-MRR) con migliori ECCM e ridotte emissioni spurie (EMCON), poteva distinguere tra numerosi bersagli contemporaneamente, anche nel clutter a bassissima quota. Altre modifiche hanno interessato le antenne dell’ICWAR e il Tactical Data Link, con più memoria e miglior processazione.
Phase III
Nel 1980 lo US Army ha completato uno studio per determinare come affrontare le minacce degli anni ‘90. Bisognava contrastare i Multiple Blinking Jammer (MBJ), aumentare la potenza dei computer di controllo degli ingaggi, migliorare le capacità contro bersagli a bassa quota e l’affidabilità dei radar di inseguimento, con componenti tutti solid-state, e inserire esche CW attive/passive per contrastare i missili antiradar (quest’ultima opzione poi cancellata).
La Phase III è iniziata nel 1983, operativa dal 1989. Un programma parallelo (CPE), nel 1983, ha fornito protezione NBC. Nel 1985 sono arrivate le modifiche MBJ e sono aumentate le prestazioni dei computer grazie a nuovo hard/software. Sono apparsi due nuovi radar, potenti e affidabili, con MTBF di 300-400 ore. L’ICWAR MPQ-62, con processazione digitale dei segnali, può ricavare distanza e velocità con una singola scansione e seguire fino a 100 bersagli. Dispone di migliori ECCM (contro i falsi Doppler) e controllo delle emissioni spurie (EMCON). I dati affluiscono via link digitale ai PCP/BCP. L’IHPIR MPQ-61 ha il sistema LASHE (Low-Altitude Simultaneous Hawk Engagement), con antenna “fan beam” e schema di illuminazione a grande angolo. Può ingaggiare 12 bersagli contemporaneamente per evitare attacchi di saturazione.
La batteria Phase III è semplificata, con l’abolizione del radar antidisturbo IROR e degli ICC/BCC, sostituiti dal BCP (Battery Command Post). I radar presenti sono:
1 IPAR MPQ-50 per ricerca aerea a quote medio-alte.
1 ICWAR MPQ-62: per ricerca a bassa quota.
1-2 IHPIR MPQ-61: per inseguimento e illuminazione.
Il sistema di controllo del fuoco FDC (Fire Distribution Center) controlla 3-6 lanciatori tripli DLN (Digital Launcher). Sono poi presenti 6 generatori MEP-816 da 60 kw, 12 trasporti M-390 con 36 missili e 3 trattori di ricarica M-501.
Phase IV
La nuova fase avrebbe dovuto includere il nuovo ACWAR (Agile Continuous Wave Acquisition Radar), un moderno sistema 3D multi-fascio con aggiornamento dati a metà traiettoria, miglior rilevamento di piccoli UAV, grande angolo di elevazione, in ambiente ECM. Oltre ad un nuovo illuminatore CW, esche contro i missili anti-radiazioni, missili con motore potenziato, un sensore E/O migliorato, sistemi di comando e controllo potenziati, limitata capacità ATBM. Ma il programma è terminato nel 1993.
Dopo la Guerra del Golfo la Raytheon ha avviato il progetto HMSE (HAWK Mobility Survivability Enhancement) per accelerare lo spostamento della batteria (15 minuti), riducendone le unità. I missili possono ora essere trasportati assieme al lanciatore. L’allineamento delle rampe rispetto al nord è più rapido. Nuovi cablaggi aumentano la distanza tra le unità da 100 metri a 2 km. Modifiche in servizio dal 1994.
Modifiche nazionali
Germania, Olanda e Norvegia al posto del TAS (Phase II) hanno l’Atlas Elektronik HEOS (Hawk Electro-Optical Sensor) con telecamera IR (8-11 micron), in ausilio all’HPIR, per acquisizione e inseguimento prima del lancio, con portata di 15 km.
In Norvegia i sistemi HAWK, dal 1988, sono stati aggiornati alla configurazione NOAH (Norwegian Adapted Hawk) con sistema di acquisizione e controllo della Raytheon-Kongsberg, e poi rimpiazzati dal NASAMS nel 1995-1998.
La Svezia ha acquistato il MIM-23A (RBS-67) negli anni ‘60 e nel 1980 il MIM-23B (RBS-77), aggiornato poi come RBS-97 con sistemi radar nazionali (6 bersagli, telecamera IR ecc).
Israele ha aumentato la quota operativa dei missili a 24000 metri. Al posto del TAS è stato inserito il sistema E/O Super Eye per rilevamento ottico a 30-40 km e identificazione a 17-25 km.
L’Iran ha sperimentato senza successo il MIM-23 come missile aria-aria sugli F-14. Ha montato le rampe su vari veicoli e adattato i lanciatori a coppie di missili Standard RIM-66 o AGM-78. Nel 2010 ha avviato la produzione del sistema Mersad con missili Shahin, copie del MIM-23.
HAWK-Sparrow
Programma iniziato dall’USMC nel 1985. I lanciatori sono stati modificati per accogliere 2 file di 5 RIM-7 Sparrow o 8 AIM-7. Provati a China Lake non sono stati adottati.
HAWK-AMRAAM
Sviluppato da U.S.Army e USAF e denominato HAMR, ha lanciatori modificati per accogliere missili AMRAAM, Standard, Sea Sparrow e PAC 3. E’ stato provato nel 1995 con gli AIM-120.
Raytheon, Hughes, Kongsberg offrono l’HAWK-AMRAAM con radar MPQ-64, FDC della Kongsberg e AIM-120.
HAWK -21
Offerto dal gruppo Raytheon-Kongsberg, è un aggiornamento più compatto. I radar IPAR-ICWAR sono sostituiti dal radar MPQ-64 Sentinel 3D, phased array Doppler in banda I/J da 10 kw con portata di 75 km e scansione verticale tra -10° e +55°. Ruotando a 30 giri/minuto traccia 60 obbiettivi. L’MTBF è di 600 ore. L’illuminatore MPQ-61 HIPIR è conservato. L’FDC è lo stesso del norvegese NASAMS, con schermi a colori e mappe 3D.
E’ previsto l’impiego del MIM-23K, efficace contro i missili tattici. Ma le rampe permettono anche l’uso dei RIM-162 ESSM o degli AIM-120, più efficaci contro aerei in volo TFR e cruise. Lo HAWK-21 è in servizio in Corea del sud, Iraq, Marocco, Romania e Turchia.
In combattimento
Lo HAWK è stato impiegato estesamente in Medio Oriente, con almeno 74 aerei abbattuti. Ma il totale è frutto di stime. La probabilità di colpire (SSKP) secondo il Jane’s era del 56 % per il MIM-23A e dell’85 % per l’I-HAWK (su 2000 lanci). In combattimento la media pare sia stata del 20 %.
Il 5/6/1967 gli israeliani hanno abbattuto un loro Ouragan danneggiato, che rischiava di cadere sul Centro Ricerche nucleari del Negev. Nel marzo del 1969 è stato abbattuto un MiG-21 e nella successiva Guerra di attrito 4 Su-7, 4 MiG-17 e 3 MiG-21 e 1 Il-28.
Nel conflitto dello Yom Kippur, a ottobre del 1973, sono stati lanciati 75 MIM-23A, abbattendo 4 MiG-17, 1 MiG-21, 3 Su-7, 1 Hunter, 1 Mirage-5 e 2 elicotteri Mi-8 (Pk 16 %). Altre fonti riportano invece 22-25 velivoli colpiti (Pk 31 %). L’Unione Sovietica ha inviato alcuni An-12PP e ingannatori Smalta, apparentemente efficaci, sul fronte siriano, dove avrebbero deviato 57 missili.
Nel 1974 l’Iran ha dichiarato 20 abbattimenti di velivoli iracheni.
Dal 1980, nel conflitto Iran-Iraq, almeno 40 aerei iracheni sono stati centrati dagli HAWK, 9 dei quali il 12/2/1986. Tra questi alcuni MiG-23 e Su-22. L’Iran ha pure colpito per errore 1 F-5E e 3 F-14. Il Kuwait ha colpito un F-5 iraniano.
Nel 1982 gli israeliani con gli I-HAWK hanno abbattuto un MiG-21 e un MiG-25R in volo a Mach 2,5 e 21000 metri di quota.
A settembre 1987 i francesi, durante il conflitto Ciad-Libia, con una precisa scelta di tempo, hanno abbattuto vicino al confine un Tu-22B libico con un singolo MIM-23B.
Durante l’invasione del Kuwait nel 1990, una batteria di I-HAWK ha rivendicato l’abbattimento di 7 aerei e 1 elicottero iracheni, col lancio di 12 missili. Ma solo 2 vittorie hanno trovato conferma: un MiG-23BN e 1 Su-22. Un Su-22 ha lanciato 1 Kh-25MP anti-radar, obbligando la batteria a spegnere i radar.
L’ultima unità dello U.S.Army è passata al MIM-104 Patriot nel 1994 e la National Guard nel 1996/97. L’USMC dal 1998 al 2002 è passato al FIM-92 Stinger, decisamente insufficiente.
Oltre agli Stati Uniti, il missile è entrato in servizio in Albania, Arabia Saudita, Bahrain, Belgio, Brasile, Corea del sud, Danimarca, Egitto, Emirati Arabi, Filippine, Francia, Germania, Giappone, Giordania, Grecia, Indonesia, Iran, Israele, Italia, Kuwait, Marocco, Norvegia, Olanda, Regno Unito, Romania, Singapore, Spagna, Svezia, Tailandia, Taiwan e Turchia.
Sono stati prodotti oltre 40000 HAWK (di cui 27000 MIM-23A) e circa 2500 lanciatori, di cui almeno 450 dislocati in Europa. Il missile è ancora in uso in molti paesi. Il costo di un Improved HAWK nel 1990-91 variava tra 155000 e 278000 $.
Fonti
The Illustrated Encyclopedia of Rockets and Missiles (B.Gunston)
http://www.designation-systems.net/
http://basart.artillerie.asso.fr/rubrique.php3?id_rubrique=229
http://www.forecastinternational.com/archive/disp_old_pdf.cfm?ARC_ID=1090
http://en.wikipedia.org/wiki/MIM-23_Hawk
http://www.soldf.com/rbs77.html
http://www.rag-flugabwehr.de/unser-waffensystem-hawk.html
Al riguardo dell’HAWK mi sovviene un dubbio:
-ma se già nel 1960 hanno fatto dei test positivi contro missili come i Corporal, come è possibile che ancora negli anni ’90 lavoravano per dargli una capacità di ingaggio contro i missili Lance, che balisticamente sono simili e della stessa categoria, ancorché più moderni e precisi?
La mia impressione è che questi sistemi abbiano avuto successo attorno al 1960, veedi anche gli Hercules e persino gli Zeus che intercettarono un missile Atlas, solo perché i test erano estremamente ‘addomesticati’. A meno di non pensare che poi, in combattimento, nel 1991, i molto più evoluti Patriot PAC-2 fossero molto più scarsi dei missili provati 31 anni prima con grande e mirabolante successo (ah, gli anni ’60, quando tutto era possibile).
-non capisco nemmeno come sia possibile intercettare un aereo ad oltre 20.000 metri con un missile del genere, è noto che tipo di modifiche hanno escogitato per riuscirci? Voglio dire, non è cosa banale, se si pensa che un missile come l’Aspide, che pure pesa 220 kg, ha una portata pratica in quota, di circa 6.000 metri.
Il miglioramento degli anni ’90 era rivolto ad ampliare le capacità antimissile, dato che il radar di ricerca non era veramente adeguato allo scopo e una testata differente avrebbe fornito una maggior probabilità di colpire. I test degli anni ’60 hanno confermato le capacità teoriche contro i missili tattici ma sono stati, per motivi anche economici, “predisposti” al risultato positivo. Una pratica abituale a quel tempo.
I problemi iniziali dei Patriot stavano principalmente nel software di guida ma anche nella testata e nella spoletta, inadatte ad affrontare i missili balistici. Non è chiaro quanti PAC-2 siano arrivati nel 1991. E’ certo però che vi sono rapporti impietosi sulla probabilità di colpire del sistema Patriot nel caso dei missili Scud. Non era tutta colpa del MIM-104. Gli Scud, soprattutto quelli modificati, avevano la pessima tendenza a rompersi al rientro, creando tracce anomale.
Il segreto è nel tempo di combustione e nella massa del missile, ben differenti. Missili simili allo Hawk hanno prestazioni altrettanto notevoli.