R-3 (AA-2A Atoll A)
24/9/1958: al di sopra dello stretto di Taiwan avviene il primo combattimento aereo con l’impiego di missili aria-aria. Gli F-86F nazionalisti abbattono nove aerei cinesi, quattro dei quali con missili Sidewinder.
Secondo una storia molto accreditata, uno dei missili, inesploso, è rimasto incastrato nello scarico di un MiG. Secondo altre fonti, un missile è stato recuperato dai resti di un caccia US Navy. Diversi missili avevano comunque mancato i bersagli, precipitando sul territorio cinese. I cinesi hanno raccolto componenti sufficienti a completare almeno tre missili. L’AIM-9B era tecnologicamente molto più avanzato del K-5 (AA-1 Alkali) e più adatto al trasporto sui caccia. Il 13/11/1958 è stato inviato in Cina un gruppo di 31 esperti dell’OKB-134 guidati da Ivan Toropov, per studiare i missili recuperati. Successivamente la Cina ha inviato un missile e diversi resti in Unione Sovietica, trattenendo il sensore, giunto più tardi, dopo diversi appelli. L’incarico di copiare il Sidewinder avrebbe dovuto essere assegnato alla Bisnovat (OKB-4) che, già impegnata coi progetti K-8 (AA-3 Anab) e K-80 (AA-5 Ash), ha dovuto rinunciare. Il compito è stato allora affidato all’OKB-134 nel novembre del 1958.
Il progetto K-13 (izd.300) ha ottenuto la massima priorità e già a marzo 1959 sono iniziati i primi lanci da terra, seguiti da quelli “balistici”, impiegando vari prototipi sperimentali del MiG-19 (SM-9/3T ed SM-12/3T). Ma, il mese dopo, i test sono stati interrotti a causa del malfunzionamento del sistema di autodistruzione su tre missili e del sistema di controllo su altri cinque. Sono state introdotte modifiche alle superfici di governo. Nell’estate del 1959 si è messa in discussione la possibilità di riprodurre il Sidewinder. Tanto più che le informazioni sembravano indicare, in realtà, una scarsa efficacia nei combattimenti sopra lo stretto di Taiwan. Le reazioni al riguardo, però, erano di scetticismo e i lavori sono proseguiti, concentrando gli sforzi sulla sintonizzazione del sensore. Il primo lancio con sensore operativo è avvenuto a fine ottobre 1959, in considerevole ritardo rispetto ai piani. Molti test sono falliti per problemi secondari, come la mancata accensione del tracciante sui bersagli paracadutati, la precoce attivazione della spoletta, la mancata trasmissione dei dati telemetrici.
Il missile avrebbe dovuto armare i nuovi MiG-21P dotati di radar. Ma il prototipo Je-7 non era ancora disponibile, così si sono impiegati gli SM-12/3T e 4T e un prototipo del MiG-21F (Je-6/3T). Nel corso di tre test finali a fuoco condotti a dicembre del 1959, due bersagli M-15 (MiG-15) sono stati abbattuti ed uno danneggiato. Tutti i lanci sono stati eseguiti rigorosamente in coda, a quote tra 11800 e 13000 metri e distanze tra 1,7 e 2,6 km. Successivamente sono stati abbattuti altri cinque M-15. Il successo dei test ha portato alla decisione, il 2/2/1960, di avviare la produzione in serie del K-13, come R-3, nelle fabbriche 43 e 485.
Secondo l’accordo cino-sovietico del 30/5/1961, la documentazione sul K-13 e diversi missili sono stati inviati in Cina, dove nel 1964 è iniziata la produzione della copia PL-2. La rottura, di lì a poco, delle relazioni tra i due paesi, ha obbligato la Cina a procedere da sola nello sviluppo dei derivati PL-2A/B, PL-3 e PL-5. Operativo dal 27/10/1960 sui MiG-21F-13, il missile è apparso per la prima volta il 9/7/1961 alla parata di Tushino sotto le ali di un MiG-21. In occidente ha ricevuto la sigla AA-2 Atoll. Gli analisti non hanno inizialmente compreso l’assoluta somiglianza con l’AIM-9 e, data la presunta inferiorità sovietica, hanno ipotizzato dimensioni e pesi differenti.
L’AIM-9 aveva un progetto modulare che facilitava la produzione e le modifiche, ma la scomposizione accurata dei missili e lo studio dei componenti si sono rivelati piuttosto difficoltosi, pur confermando la possibilità di riprodurre il Sidewinder per “reverse engineering”, adattandolo al livello dell’industria sovietica. Ogni tentativo di riproduzione del motore e del propellente è fallito. L’OKB-2 ha proposto di impiegare il propellente NMF-2K a base di nitroglicerina. Il sensore infrarosso non poteva essere copiato. Lo sviluppo di un rilevatore “simile” è stato affidato a due istituti indipendenti: l’NII-10 (oggi NPO Altair), che ha realizzato l’IGS-59, e l’NII-569 (poi SKV Geofizika), col modello TGS-13, risultato vincitore.
L’R-3, pur con autonomia inferiore alle richieste, solo 5 km, è stato ugualmente prodotto come soluzione temporanea.
R-3S (AA-2A Atoll A)
I test condotti tra marzo e aprile 1959 avevano provato che era possibile aumentare il raggio d’azione modificando il generatore di gas, la cui durata era di soli 11 secondi. Commissionati il 22/8/1959, i missili modificati hanno ricevuto il codice K-13A (izd.310 e 310A).
All’inizio del 1960 sono iniziate le prove. Entro giugno 1961 sono stati lanciati 32 missili dai prototipi Je-6T/2 (MiG-21F), Je-7/3 e Je-7/4 (MiG-21P/PF) e dallo Je-6U/2 (MiG-21U), che hanno abbattuto 5 M-17 (MiG-17) e 1 M-28 (Il-28). Denominato R-3S il missile è entrato ufficialmente in servizio con i MiG-21 il 2/3/1962. Ed è divenuto il missile più impiegato dalla VVS. L’R-3 impiega i piloni serie APU-3S e APU-13 (M1/M5/BS/U-1).
L’R-3S è lungo 2,84 metri, con un diametro di 12,7 cm. Ha una apertura alare di 53 cm e pesa 75,3 kg. E’ progettato per colpire velivoli poco manovrabili e con tempo buono. Il radar di bordo (telemetrico sui MiG-21F-13) determina la zona di possibile lancio, al raggiungimento della quale una spia si illumina. E’ necessario posizionarsi in coda, con una deviazione massima di pochi gradi. Quando il sensore “aggancia” il bersaglio, il pilota sente un suono nelle cuffie. Oltre che dal raggio d’azione il pilota è condizionato dal rispetto dei parametri di lancio: non oltre 2 g in manovra. Sopra i 12000 metri il limite scende a solo 1,6 g. Sotto i 5000 metri di quota almeno 0,6 Mach, oltre almeno 0,5 Mach, massima velocità di lancio 1,95 Mach. Il motore monostadio PRD-80A da 3800 kg di impulso totale (2500 kg/sp nominali), con 20,5 kg di propellente, ha un tempo di combustione di 1,7-3,2 secondi ed accelera il missile a 1,8 Mach. Gli attuatori dei canard sono mossi dal generatore di gas a polvere (PAD) GG-6 che consente un volo controllato di 21 secondi. Tempo che supera la portata utile del missile, variabile tra 7 km ad alta quota (fino a 8-9 oltre i 18500 metri di quota) e 2 km a bassa quota. Il raggio d’azione efficace non oltrepassa i 3,6 km. La distanza minima di lancio è di 900-1500 metri, a seconda dell’altitudine. La quota d’impiego varia tra 200 e 21500 metri, sotto i 300 metri il missile è impreciso.
L’R-3S segue la navigazione proporzionale. Il sensore infrarosso TGS-13K al solfuro di piombo (PbS) ha un arco di scansione di 28° e un IFOV di 3,5°. Ha una portata di rilevamento modesta, attorno ai 5 km. L’R-3S può abbattere obbiettivi contromanovranti a 2-3 g e fino a 1600-1800 km/h. La testata a frammentazione di 11,3 kg è attivata da una spoletta infrarossa di prossimità NOV-13K, con portata di 9 metri, e da quelle a contatto I-107 nei bordi di attacco delle alette. L’esplosione proietta 1000 frammenti secondo uno schema direzionale. E’ efficace in un raggio di 9-11 metri. Se manca il bersaglio, l’Atoll si autodistrugge dopo 25-26 secondi. La probabilità di colpire di 2 missili contro un bombardiere è dell’80 % in condizioni ideali.
L’Atoll-A ha capacità molto limitate. Può attaccare solo in coda e non è adatto al dogfight. Il sensore richiede condizioni meteo ottimali, senza nubi. E’ sensibile a esche infrarosse anche poco sofisticate. Non è difficile da evadere perché la velocità di scansione del sensore è bassa.
Tra i numerosi vettori: MiG-17F, MiG-19P/PM/PT/SF, tutti i modelli di MiG-21 e MiG-23, MiG-27, Su-11(occasionalmente), Su-17/20/22, Su-25,Yak-25, Yak-28P e Yak-38PM. Montato sperimentalmente sui Su-9, gli è stato preferito l’RS-2US (AA-1 Alkali).
K-13V: ideato nel 1964 per l’impiego contro i ricognitori d’alta quota U-2 ed i successivi SR-71, grazie ad una quota massima incrementata. I test sono terminati con successo nel 1968 ma l’arrivo dei nuovi missili sup-aria ha reso il requisito superato.
K-13VV: era una variante semplificata da produrre in tempo di guerra. Non è entrata in servizio.
La produzione dell’R-3S si è fermata nel 1983, ma i missili sono stati comunque venduti, con alcune modifiche, fino alla fine degli anni ’80.
R-3R (AA-2C Atoll C)
Il decreto del 2/3/1962, oltre ad introdurre in servizio l’R-3S, avanzava la richiesta per una variante a guida radar semi-attiva (SARH). L’RS-2US non aveva, infatti, risposto alle aspettative. La decisione sullo sviluppo è stata presa a fine ottobre 1962. Anche in questo caso il tempo concesso era limitato: le prime prove avrebbero dovuto iniziare entro la fine del 1963. L’R-3S dipendeva dalle condizioni del tempo e consentiva l’attacco solo in coda, serviva perciò un missile che funzionasse anche tra le nubi e si potesse usare sul nuovo MiG-21PF, dotato di radar. L’NII-648 ha iniziato gli studi per il sensore semiattivo PARG-13VV, parallelamente al radar illuminatore RP-21.
Grazie a diversi modelli per test aerodinamici (dall’izd.320R al 324) si è scoperto che la stabilità non era garantita, nonostante la presenza dei rolleron. Per le prove del nuovo K-13R (izd.320) si sono impiegati un prototipo del MiG-21PF con radar RP-21, i primi due prototipi del MiG-21S oltre a uno Yak-25 e ad un MiG-17PF. I primi otto lanci “balistici” sono avvenuti a metà del 1963 e per la fine dell’anno si è reso disponibile il primo K-13R completo di sensore. L’anno dopo i MiG-21S hanno iniziato i lanci, ma i primi tre missili hanno mancato il bersaglio. Il sistema di guida ha ricevuto numerosi cambiamenti. Parte dei problemi era dovuta alla scarsa affidabilità del radar RP-21 non sufficientemente sperimentato. Nel 1965 i test sono ripresi ma il sistema di guida ancora non ha funzionato. L’anno dopo sono iniziate le prove a bassa quota ed è stato realizzato il pilone modificato APU-13U-2. La seconda fase dei test si è protratta fino al 1966 con altri 21 lanci e, corretti gli errori, è terminato lo sviluppo. Il radar RP-21 dei MiG-21 non disponeva ancora, però, della modalità di guida. Il K-13R, assieme al radar RP-21M aggiornato, è stato accettato nel settembre 1967 con la sigla R-3R. Ma i lavori di “sintonizzazione” sono proseguiti fino all’anno seguente. Nel frattempo il MiG-21PF è stato armato con gli RS-2US (AA-1 Alkali). Con l’arrivo del radar RP-22, l’R-3R è divenuto l’arma primaria dei MiG-21S/SM/SMT/MF/bis. Presto sono iniziate le esportazioni. In occidente è stato denominato inizialmente AA-2/2 Advanced Atoll.
L’R-3R è realizzato per colpire bersagli poco manovrabili, con ogni tempo. Ha lo stesso motore ed alette dell’R-3S. La lunghezza aumenta di 58 cm (3,43 metri) e il peso arriva a 82,4 kg. La sezione motore e quella di guida sono intercambiabili con quelle dell’R-3S, così la parte anteriore corrisponde al modello 320 e il retro al 310. Il nuovo gruppo attuatori ha un modulo elettronico che modifica l’angolo di deflessione dei timoni secondo l’altitudine (3 quote preselezionate) e la distanza del bersaglio. La batteria assicura sempre 21 secondi di funzionamento. La portata minima di lancio è di 1 km, la massima è di 3 km a bassa quota, 8-9 ad alta quota. A grande altezza si può lanciare contro bersagli in basso ma la regola non vale se la quota è inferiore a 500 metri, dove il lancio è sconsigliato. La quota minima ottimale di lancio è di 1000 metri, la massima è di 21500 metri. Vi sono anche limiti di lancio. Nel caso del MiG-21bis, almeno 0,8 Mach a meno di 9000 metri di quota e 0,5 oltre.
Occorre premere per due secondi il pulsante di lancio e tra due lanci occorre sempre attendere due secondi. Secondo i piloti, il rispetto dei parametri di lancio non aumenta la probabilità di colpire. Il sensore semiattivo radar PARG-13VV opera in banda J (10-20 GHz) ed impiega una antenna con scansione di 28°. Può agganciare un bombardiere strategico da 8-9 km, un bombardiere leggero da 7-8, un caccia da 4-6 km. L’R-3R, teoricamente “all aspect”, in realtà è quasi sempre lanciato solo in coda al bersaglio, a causa del raggio d’azione limitato. Nel caso di bersaglio vicino il pilota deve osservare quando si illumina la lampadina che indica la separazione. Dopo il lancio dell’R-3S si può manovrare, con l’R-3R occorre seguire il bersaglio fino all’impatto. L’esplosione potrebbe proiettare schegge verso il lanciatore, che deve quindi virare stretto. Il missile può centrare bersagli che manovrano a 2-3 g e fino a 1600-1800 km/h. La spoletta radar di prossimità Jastreb attiva la testata a frammentazione SB-03 di 11,3 kg. Per funzionare richiede almeno 150 m/s di differenza di velocità col bersaglio e, a velocità supersonica, questo limita molto la portata di lancio.
Il ritardo nello sviluppo del missile R-23 abbinato al radar RP-23 (High Lark) ha comportato l’adozione sul MiG-23S/M/MF/MS/ML/P dei missili R-3S ed R-3R. Il primo era immune alle ECM. Mentre l’R-3R era ognitempo e ogni-aspetto ma non adatto al dogfight.
L’R-3R è stato impiegato in combattimento dai MiG-23S/MS usati dai paesi arabi alla fine degli anni ’70 e dalla Siria nel 1982 ma non ci sono dati concreti sull’efficacia. Ha avuto, comunque, più successo del pariclasse AIM-9C, prodotto in appena 1000 pezzi ed impiegato solo sui caccia F-8.
R-13M (AA-2D Atoll D)
I limiti dell’R-3 in termini di raggio d’azione, sensibilità del sensore e modalità di attacco erano fin troppo evidenti. La ricerca per un successore è iniziata molto presto. Ma l’industria sovietica non sembrava proprio in grado di produrre armi di qualità superiore. Si è ricorsi allora allo spionaggio. Il 22/10/1967 nel corso di una ben studiata operazione, un Sidewinder è stato rubato dalla base tedesca di Neuburg (F-104G). Il trasporto del missile, coperto da un tappeto dentro una Mercedes, è risultato del tutto inutile: si trattava di un vecchio AIM-9B. Ma con la guerra del Vietnam, i sovietici sono comunque venuti in possesso di molti AIM-9D, con sensore raffreddato ad azoto ed aerodinamica migliorata. Dopo una analisi approfondita, alla fine del 1967 è stato affidato alla Vympel (ex-OKB-134) l’incarico di progettare un missile simile. Il progetto K-13M (izd.380) prevedeva anche un miglioramento del raggio d’azione e, a differenza dell’AIM-9D, la possibilità di attacco frontale.
Il prototipo ha visto luce già nel 1968, ma i lavori sono stati sospesi per assenza del sensore. Nel 1969 sono stati lanciati da terra i primi missili. Nei test di lancio dai MiG-23 si sono provati i sensori concorrenti Iney-68 e Iney-70. La prima fase dei test, nel 1971, è iniziata con 21 lanci di K-13M dai MiG-21S/SMT e MiG-23. La seconda fase, l’anno dopo, con 36 lanci, è terminata a gennaio 1973. L’R-13M è entrato in servizio all’inizio del 1974 ma i test sono continuati con altri 36 lanci, tra i bersagli anche dei Tu-16 a terra coi motori accesi.
Lungo 2,87 metri, ha alette di apertura aumentata a 63 cm, con profilo più spesso per migliorare l’agilità. Pesa 87,7-88,2 kg. L’aerodinamica è migliorata ed il missile presenta una diversa disposizione interna con riposizionamento della testata e della spoletta di prossimità. Il motore è più corto ma molto più potente: è il PRD-240 da 6000 kg con una durata di 3,3-5,4 secondi che assicura una velocità a fine combustione di almeno 2,5 Mach. La durata del generatore di gas è stata aumentata a 52-55 secondi. L’autonomia raggiunge così i 13-15 km (3 a bassissima quota). Quella minima è di 500-750 metri. Le capacità contro obbiettivi a bassa quota sono decisamente migliorate con quota minima d’impiego di 20-50 metri e massima di 22000-24000 metri. Missile adatto al “dogfight”, può essere lanciato in manovre a 3,7 g contro bersagli più veloci, fino a 2500 km/h, contromanovranti a 4 g. Il missile può essere lanciato tra 0,8 Mach (0,7 oltre i 10000 metri di quota) e 2,1 Mach.
L’R-13M ha il nuovo sensore infrarosso Arsenal-Carl Zeiss Iney-70 al solfuro di piombo (PbS) con raffreddamento ad azoto liquido (8 litri, nel pilone APU-13MT) che porta il raggio di rilevamento medio a 10 km. Ha un angolo di scansione di 28° (IFOV 3°) ma ha modalità di puntamento “uncage” simile all’AIM-9G, avanzando il sospetto che i russi abbiano avuto accesso alla tecnologia relativa (SEAM). Più resistente alle IRCM ha capacità “side aspect” ma è in grado di tracciare anche bersagli frontali con postbruciatore inserito.
Ha una nuova testata “continuous rod” di 11 kg che forma un anello di 15 metri di diametro, innescata dalla spoletta radar di prossimità Siniza (raggio di rilevamento di 5 metri) o da quella a contatto Galka.
L’R-13M richiede elaborati controlli manutentivi. Come il predecessore R-3S, è adatto anche contro bersagli al suolo, previa sconnessione della spoletta di prossimità: aerei a terra con motore in funzione o molto caldo, locomotive, navi ecc.
E‘ impiegato dai MiG-21SM fino ai MiG-21bis, dai MiG-23M/MF/MS/ML/MLD/P e MiG-27 e dai Su-17/20/22. L’integrazione sui MiG-31 è stata annullata. L’R-13M è stato prodotto fino al 1988.
K-13MK: il decreto del 26/12/1968 ha avviato un ambizioso progetto per un R-13M modificato con doppio sensore IR e SARH. I test iniziali sono terminati nel 1972. Il sensore semiattivo PARG-55VV era disponibile già nel 1974 ma, per problemi di raffreddamento, i test a fuoco sono slittati al 1975. Dopo appena 9 lanci contro bersagli paracadutati e drone, che non hanno prodotto i risultati sperati, lo sviluppo è stato interrotto.
K-13MU: R-13M modificato con un sensore Iney-80. Nel 1985 si sono effettuati solo 15 lanci contro drone MiG-21 e 6 contro M-6 paracadutati.
R-13M1 (AA-2E Atoll E)
Nonostante i miglioramenti generali ottenuti con l’R-13M, vi erano ancora troppe limitazioni al lancio nell’ingaggio di obbiettivi molto manovrabili, anche per il ristretto settore di ricerca dell’Iney-70. All’inizio del 1973 la Vympel ha ricevuto l’incarico di realizzare un R-13 più manovrabile, contemporaneamente al progetto del molto più avanzato K-14, come “sicurezza” in caso di problemi di quest’ultimo.
Lo sviluppo del nuovo K-13M1 (izd.380M) è iniziato a fine novembre del 1974. La base di partenza era un AIM-9J, che lo spionaggio sovietico aveva sottratto anni prima in una base della Corea del Sud. I test del K-13M1 si sono svolti tra il 1975 ed il 1976 con il lancio di 38 missili, 19 dei quali “live”, dai MiG-21bis e dai MiG-23. Il nuovo R-13M1 è entrato in servizio all’inizio di gennaio 1982 sui MiG-23ML.
Lungo 2,88 metri, pesa 90,6 kg. L’apertura alare arriva a 65 cm. Le alette a freccia composta, di area maggiorata migliorano l’efficienza durante manovre ad alto angolo attacco. Per il resto il missile è simile all’R-13M ed è portato dagli stessi aerei. Il motore è inalterato e pure le altre prestazioni. La portata minima scende a soli 300 metri. Quella massima arriva a 15-17 km. Ha limiti di quota compresi tra 20 e 25000 metri. L’R-13M1 può essere lanciato nel corso di manovre a 5-6 g contro obbiettivi manovranti a 8 g.
Il nuovo sensore Iney-M ha un angolo di scansione maggiore (40°) e consente l’attacco frontale contro obbiettivi con postbruciatore inserito. I tipici vettori sono i MiG-23ML/MLD/P.
In combattimento
Nord Vietnam-Usa
L’Atoll è stato impiegato fin dal 1966 con buoni risultati. Ma il numero di abbattimenti dichiarato dai vietnamiti (tra 130 e 150) non ha trovato conferma. Il 95 % dei missili è stato lanciato a breve distanza, 1200-2500 metri, e di sorpresa, in genere rispettando i parametri di lancio. Nel 1966, secondo fonti vietnamite, sono stati lanciati 46 R-3S che hanno abbattuto 6 velivoli con una percentuale di successo discreta (Pk 13 %). Ma i rapporti dei piloti confermano la scarsa affidabilità, al punto che era preferibile portare in volo i lanciarazzi o impiegare i cannoni. I dati ufficiali, rivisti più volte, parlano di 76 missili lanciati dai MiG-17, apparentemente senza successo e almeno 344 missili impiegati dai MiG-21, con 53-55 abbattimenti: 35-37 F-4, 14 F-105, 1 RF-101, 1 EB-66C, 1 F-102, 1 RA-5C. Un Pk complessivo del 13 %. Oltre a questi sono stati danneggiati molti altri aerei e abbattuti 5 AQM-34 oltre ad 1 MiG-21 (fuoco amico).
Iran-Iraq
Nel corso del lungo conflitto con l’Iran, sono stati lanciati moltissimi R-3S, sembra 200. Prodotti su licenza in Romania e Cecoslovacchia erano per gran parte inaffidabili. Sembra che in media il missile colpisse nel 2-5 % dei casi. I piloti dei MiG-23 preferivano impiegare i cannoni, date le notevoli limitazioni nell’inviluppo di lancio. Migliori risultati hanno dato gli R-13M sui MiG-21MF il cui Pk arrivava al 5-7 %. L’Iraq ha dichiarato il 13 % di colpi a segno contro moltissimi F-4, F-5 ed F-14 ma sembra che all’R-13M vadano attribuiti tra il 1980 ed il 1981 solo 6-7 F-4 e 7 F-5.
India-Pakistan
Impiegato durante la guerra del Kashmir del 1965, ha ottenuto solo “probabili” abbattimenti. Nel 1971 con le guerre del Bangladesh, i MiG-21 indiani hanno abbattuto 1 F-6 ed 1 MiG-21 (amico) con gli R-3S e lanciato almeno 14 R-13M, che avrebbero abbattuto 2-3 F-104A e danneggiato un altro aereo. L’India cita un SSKP del 13 %.
Siria-Israele
Impiegati in tutte le guerre con Israele, gli R-3S avebbero colpito, nel 1970-71, 6 Mirage ed 1 F-4. Nel 1973, 12 F-4, 5 Nesher, 8 Mirage ed 1 A-4. A cui aggiungere molti Mirage, F-4 e Vautour danneggiati. Nel 1974 altri 3 F-4 e 1 Mirage. Nel 1981-82 i nuovi R-13M hanno abbattuto 1 F-4 e 2 A-4.
Egitto-Israele
Il mancato rispetto dei parametri di lancio ha comportato un enorme spreco di missili. Nel 1968, ad esempio, per colpire l’unico Mirage confermato, sono stati lanciati ben 13 R-3S. Tra il 1967 ed il 1971 risulterebbero abbattuti 15 Mirage, 3 Super Mystère, 2 F-4 ed 1 A-4. Nel 1973 invece 4 Nesher, 2-3 Mirage e 3 F-4.
Tra il 1967 ed il 1970 i Mirage IIICJ israeliani hanno usato varie dozzine di Atoll di preda bellica contro l’Egitto, abbattendo un MiG-21.
USA-Libia
Il 19/8/1981, sul Golfo di Sidra, è avvenuto un combattimento tra due Su-22 (Fitter) libici e due F-14 Tomcat. Uno dei due Fitter ha lanciato un Atoll, mancando il bersaglio. I due F-14 hanno contrattaccato, abbattendo i Su-22.
Il missile è stato esportato in moltissimi paesi: USSR (dopo la dissoluzione: Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Moldavia, Russia e Ucraina), Afghanistan, Algeria, Angola, Bangladesh, Bulgaria, Cambogia, Congo, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Eritrea, Etiopia, Finlandia, Germania Est, Guinea, Iemen, Indonesia, Iraq, Israele, Iugoslavia (poi Croazia e Serbia), Laos, Libia, Madagascar, Mali, Mozambico, Mongolia, Nigeria, Pakistan, Perù, Polonia, Siria, Somalia, Sudan, Ungheria,Vietnam e Zambia. In Cina è stato fabbricato su licenza (PL-2). E così pure in Cecoslovacchia (poi Repubblica Ceca e Slovacchia come B-4130), India e Romania (A-91).
Sono stati fabbricati oltre 90000 R-3/13M. Gli Atoll sono ancora in servizio.
All’elenco di cui sopra da aggiungersi, attorno al 1977, l’abbattimento di un MiG-23MS libico da parte di un MiG-21 egiziano, però non so se dotato di Atoll oppure di AIM-9. Sicuramente l’azione fu decisa dalla migliore agilità del Fishbed rispetto al Flogger.