MBDA Storm Shadow/ SCALP-EG

      Nel luglio del 1996 il progetto Storm Shadow della Matra e della BAe Dynamics è stato selezionato per la specifica CASOM (Conventionally Armed Standoff Missile), a fronte di una agguerrita concorrenza di non meno di altri sei consorzi. Il contratto di sviluppo e produzione è stato assegnato a febbraio del 1997, anno della fusione nel gruppo MBDA. Il primo test positivo ha visto il lancio di uno SCALP-EG (Système de Croisière Autonome à Longue Portée-Emploi Général), a dicembre del 2000, da un Mirage 2000N. L’anno dopo, a maggio, un Tornado ha eseguito il primo lancio di uno Storm Shadow, completando lo sviluppo dell’arma, che ha raggiunto l’IOC nel 2003. I due missili sono identici, a parte la diversa integrazione sui velivoli, e sono ITAR-free, privi di limitazioni alla vendita. Il missile è compatibile coi GripenMirage 2000Rafale, Tornado IDS/GR4 e Typhoon. Di recente i Su-24M/MR ucraini sono stati modificati per il trasporto.

Lo Storm Shadow è un missile da crociera stealth a lungo raggio, studiato per attaccare bersagli strategici come centri di comando-controllo-comunicazioni, aeroporti, ponti, depositi munizioni, porti, centrali elettriche, navi e sottomarini all’ancora. La struttura, per gran parte in compositi,  deriva da quella del missile da crociera antipista Matra Apache. Lungo 5,1 metri, largo 63 cm e alto 48cm, ha una apertura alare di 2,85 metri e pesa 1300 kg. Dispone di due superfici di controllo orizzontali e quattro verticali. Il motore a turbogetto Microturbo TRI 60-30 da 544 kg/sp (5,4 kN), permette una velocità di Mach 0,8-0,95, a seconda della quota, e una autonomia variabile da 300 a 560 km, a seconda della quota di lancio e del profilo di attacco.

Il missile viene programmato coi dati del bersaglio e delle difese. Dopo il lancio è completamente autonomo. Dopo una prima parte di volo a media quota, scende verso l’area del bersaglio, volando poi a 30-40 metri di quota. La navigazione sfrutta un sistema INS-GPS e TERPROM, con radar altimetro per seguire il profilo del terreno. La traccia radar è stimata tra 0,01 e 0,03 m2. La segnatura infrarossa è molto contenuta, col motore schermato. Qualche fonte indica un sistema di disturbo radar interno.

In fase terminale sale alla quota preimpostata, liberando il sensore IIR a grande angolo, operante su più bande, per localizzare e identificare l’area del bersaglio. A seconda della segnatura infrarossa e delle dimensioni, è possibile rilevare e identificare l’obbiettivo da 15-20 km, anche in condizioni di bassa luminosità o col maltempo. Le immagini del sensore vengono confrontate con quelle in memoria (DSMAC) e la precisione aumenta progressivamente con sempre maggiore risoluzione. Se il processo di riconoscimento preciso del bersaglio non avviene, e vi è il rischio di danni collaterali, il missile si dirige verso una località isolata predeterminata e si schianta al suolo.

In caso di attacco a strutture resistenti, come hangar o bunker, il missile attacca con l’angolo di caduta ottimale, selezionato prima del lancio, e individua eventuali punti deboli. Il CEP, di 10 metri senza riconoscimento digitale del bersaglio, scende a soli 3-5 metri col sistema IIR-DSMAC.

La testata perforante BROACH (Bomb Royal Ordnance Augmented CHarge) di 450 kg, ha una carica cava perforante iniziale, in grado di forare 5-6 metri di cemento armato, anche su strutture interrate a 6-9 metri di profondità, seguita dalla carica principale con spoletta a scoppio ritardato variabile.

Il missile ha ricevuto diversi aggiornamenti. Nel 2005 era in fase avanzata un data-link per l’invio all’aereo delle immagini prima dell’impatto. Nel 2017, all’interno del progetto SPEAR-4 (Selective Precision Effects At Range 4), i missili sono stati aggiornati con data-link a due vie, che consente il cambio di bersaglio in volo, per mantenerli in servizio fino al 2032.

Black Shaheen

Sviluppato dallo SCALP, ha raggio ridotto a 290 km, per rispettare l’MTCR (Missile Technology Control Regime) riguardante l’esportazione di missili a lungo raggio.

MdCN

Conosciuto inizialmente come SCALP Naval, l’MdCN (Missile de Croisière Naval), è stato realizzato per le unità navali da MBDA France, con lo sviluppo dal 2006 e il primo test nel 2013. Dotato di booster, è operativo dal 2017 sulle fregate FREMM e dal 2022 sui sottomarini Barracuda. Sfrutta i lanciatori A70 Sylver e i tubi lanciasiluri da 533mm.

In combattimento

Iraq

Nel 2003, prima ancora del termine dei test, accelerati apposta, i Tornado della RAF hanno lanciato 27 Storm Shadow che hanno centrato tutti gli obbiettivi. Il 26/6/2016 i Tornado hanno impiegato altri 4 Storm Shadow contro i bunker dell’ISIS. L’11/3/2021, due Typhoon FGR.4 hanno colpito un complesso di cave a Erbil nel nord Iraq, dove si trovavano combattenti ISIS.

Libia

Tra marzo, agosto e dicembre del 2011, sono stati distrutti vari depositi di munizioni, centri di comando, bunker e centri di addestramento presso la base aerea di Al-Joufra, 300 km a sud della costa libica. I Mirage e Rafale francesi hanno lanciato almeno 15 SCALP-EG. I Tornado italiani hanno lanciato 30 Storm Shadow (29 centri), altri missili sono partiti dai Tornado inglesi.

Siria

Il 15/12/2015 e il 2/1/2016 i francesi hanno lanciato 12 SCALP contro fabbriche di razzi e centri dell’ISIS nell’Operazione Chammal. Altri 11 missili sono stati impiegati il 21/8/2016 dai Mirage 2000D contro bersagli ad Ar-Raqqa. Ma il numero complessivo ha raggiunto i 50 missili. Il 13-14/4/2018 un centro per la produzione di armi chimiche a Him Shinshar è stato colpito da 9 Tomahawk, 8 Storm Shadow, 3 MdCN e 2 SCALP-EG. 

Yemen

Ad ottobre del 2016 l’Arabia Saudita avrebbe lanciato missili Black Shaheen contro lo Yemen.

A varie riprese non meno di 200 missili sarebbero stati impiegati da francesi e inglesi contro bersagli ISIS fino a febbraio 2017.

Ucraina

In risposta all’impiego di missili a lungo raggio da parte russa, a maggio del 2023 gli inglesi hanno fornito missili Storm Shadow, presto seguiti dai francesi con almeno 50 SCALP-EG. I missili sono stati montati sui Su-24M/MR modificati, le cui prove erano già iniziate in Polonia a dicembre 2022. Sono stati presi di mira i centri di comando e logistici russi.

Il 13/5/2023 alcuni Su-24M/MR, scortati da MiG-29 e Su-27 con missili AGM-88, hanno attaccato con missili Storm Shadow un sito chimico a Luhansk, centrando tutti i bersagli.

Il 12/6/2023 uno Storm Shadow ha colpito un quartier generale nella provincia di Zaporizhzhia, provocando la morte del gen.Goryachev.

Il 22/6/2023 uno Storm Shadow ha danneggiato il ponte stradale di Chongar che collega la Crimea con la regione di Kherson. Il giorno dopo i russi hanno distrutto un deposito di Storm Shadow nella regione di Khmelnitsky.

Il 4/7/2023 i russi hanno recuperato uno Storm Shadow danneggiato precipitato nella regione di Zaporizhzhia. L’analisi ha determinato le modalità e le frequenze del sensore oltre al tipo di radiofrequenze adatte a localizzare meglio il missile e a disturbarne i sistemi, impiegando stazioni mobili di attacco elettronico. I sistemi contraerei sono stati ottimizzati. Da quel momento si sono registrati diversi abbattimenti.

Ma il 29/7/2023 uno Storm Shadow ha colpito ugualmente il ponte ferroviario di Chongar.

Il missile è stato prodotto in 900 esemplari per il Regno Unito (1997) e 500 per la Francia (nel 1998, oltre a 200 MdCN tra il 2006 e il 2009). Ha avuto un buon successo all’estero, acquistato dall’Italia (400 nel 1999 e 35 per la Marina), dall’Egitto (oltre 100 Black Shaheen, nel 2015), dalla Grecia (oltre 100 SCALP in 2000 e 2003), dall’India (200 SCALP, nel 2016), dal Qatar (150, nel 2015), dall’Arabia Saudita (oltre 200 nel 2006) e dagli Emirati Arabi Uniti (600 Black Shaheen, nel 1997), per un totale di almeno 3400 pezzi, ad un costo variamente stiamto tra 1,4 e 3,2 milioni di $. A maggio e luglio del 2023, entrambi i modelli sono stati forniti all’Ucraina. Ne è prevista la sostituzione col progetto Future Cruise/Anti-Ship in sviluppo da parte del Regno Unito, Francia e Italia.

Fonti

https://www.militarytoday.com/missiles/storm_shadow.htm

https://www.globalsecurity.org/military/world/europe/storm-shadow.htm

https://sputnikglobe.com/20230712/what-are-scalp-missiles-and-how-may-they-affect-ukraines-counteroffensive-1111834010.html

https://bulgarianmilitary.com/2023/07/10/russia-we-accessed-all-sensors-ir-gps-and-avionics-of-storm-shadow/

https://de.wikipedia.org/wiki/Storm_Shadow

4 thoughts on “MBDA Storm Shadow/ SCALP-EG

    1. Penso intendessi : della contraerea russa. Non proprio. Lo Storm Shadow è un progetto ormai relativamente vecchio. Ma continua ad essere un bersaglio molto difficile. I russi non sono stupidi, l’analisi avrà scoperto a quali frequenze radar il missile è più facilmente rilevabile. I segnali GPS nella zona del bersaglio possono essere disturbati. Fumi infrarossi o sistemi termici o laser (per ipotesi) potrebbero essere utilizzati per disturbare il sensore. Ma il missile ha comunque una traccia radar-infrarossa ridottissima, presumibilmente è rilevabile solo in fase terminale. I russi hanno abbattuto finora pochi missili (alcune stime dicono solo 2-3) ed è difficile possano fare di meglio.

    2. Mmmh, solo 2-3 missili abbattuti? Non so quali fonti di preciso siano utilizzate (ovviamente in questa guerra non ce ne sono molte concordi) ma per quel che ne so gli S.Shadow e SCALP abbattuti sono dell’ordine delle decine. Solo nell’ultimo attacco a Sevastopoli si parla di 1-3 missili a segno, ma su circa 10 lanciati da 5 Su-24.

      Sembra quasi di risentire le valutazioni sui Patriot vs Scud del 1991. E gli ucraini dicono di avere abbattuto anche i Kinzhal ipersonici.

      La propaganda si spreca da entrambe le parti, ma lo Storm Shadow non sembra proprio un’arma capace di cambiare le sorti del conflitto in Ucraina né di risultare invulnerabile alle difese russe. Una dozzina di missili andati a segno su oltre 100 segnalati lanciati non sono un grande risultato da qualsiasi punto di vista si guardi.

    3. L’articolo non è aggiornato con gli ultimi avvenimenti. Il 13 settembre pare che solo tre missili, su dieci lanciati, abbiano centrato il bersaglio. Gli altri sono stati abbattuti o (peggio) sono finiti fuori rotta (almeno uno). Il 20 settembre i sistemi di contromisure avrebbero deviato moltissimi missili (avevo ipotizzato l’uso di aerosol infrarosso: pare confermato), incappati poi nella contraerea.
      Concordo riguardo i presunti abbattimenti di Kinzhal. Se i Patriot sono così potenti, perché sviluppare il THAAD ? In diversi articoli ho fatto presente che le fonti ucraine hanno una visione alquanto… ottimistica dei successi. E ormai abbiamo perso il conto delle numerose “armi risolutive” del conflitto, gli Storm Shadow sono una delle tante. Vediamo, comunque, di non eccedere nemmeno nel senso opposto. Gli Storm Shadow colpiscono anche bersagli che non ricevono molta attenzione mediatica, come i depositi di munizioni. Molti vengono abbattuti, dubito il 90 %.

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