Sea Harrier FA.2 contro Harrier II+

In piena guerra fredda, la possibilità che gli attacchi dell’Unione Sovietica, anche con l’impiego di armi nucleari, potessero mettere fuori uso le aerobasi, aveva portato a numerosi progetti di cacciabombardieri a decollo verticale. Il primo velivolo di questo tipo ad aver raggiunto l’operatività è stato lo Hawker Siddeley Harrier nel 1969. L’idea di un possibile impiego, non solo a ridosso del fronte, da piste semipreparate, ma anche da mini-portaerei, avrebbe reso possibile pure la difesa della flotta e l’appoggio alle unità da sbarco senza dover ricorrere ai gruppi di portaerei americani. Era necessario sviluppare una variante specifica, dotata di radar. Il British Aerospace Sea Harrier FRS.1 è arrivato nel 1980.

I Marines americani avevano seguito attentamente gli sviluppi dello Harrier, acquisendolo come AV-8A. Sono anche stati i primi a scoprirne le capacità nel combattimento aereo. Hanno ritenuto, comunque, di doverne sviluppare una versione potenziata, assieme agli inglesi, arrivata nel 1985 col Mc Donnell Douglas AV-8B Harrier II, acquisito nel Regno Unito come Harrier GR.5/7/9.

Il Sea Harrier FRS.1, impiegato nella Guerra delle Falklands, ha abbattuto 20 velivoli (altri 3 probabili), senza perdite. Ma il sistema radar si è dimostrato carente e la mancanza di missili aria-aria a medio raggio non rendeva il caccia competitivo. E’ nata così la variante FA.2, operativa dal 1993. Negli Stati Uniti si è sviluppata, per gli stessi motivi, la versione Harrier II plus, ancora operativa, a differenza del modello inglese, radiato nel 2006.

Sea Harrier FA.2 

Lungo 14,17 m, aveva una apertura alare di 7,7 m, con una superficie di 18,68 m2. Il peso a vuoto era di 6616 kg. Con 2864 litri (2351 kg) di combustibile, 227 litri di acqua distillata e 4 missili aria-aria (corto-medio raggio), il peso arrivava a 9677 kg. Quello massimo era di 11884 kg con decollo corto (STO). Il decollo verticale (VTO) era previsto al peso massimo di 7992 kg. Aveva un motore turbofan a spinta vettoriale Rolls-Royce Pegasus Mk-106, da 9866 kg/sp (96,7 kN). Il carico alare al decollo con 4 missili era di 518 kg/m2, con un rapporto sp/p pari a 1,02. In combattimento ravvicinato con metà combustibile e 2 missili a corto raggio, il carico alare calava a 426 kg/m2 e il rapporto sp/p saliva a 1,24.

AV-8B Harrier II Plus     

Lungo 14,1 metri, ha una apertura alare di 9,25 metri, con una superficie alare di 22,61 m2. Il peso a vuoto è di 6743 kg. Con 4319 litri (3519 kg) di combustibile, 227 litri d’acqua e 4 missili aria-aria (corto-medio raggio), il peso è di 10972 kg. Quello massimo è di 14969 kg (STO) o di 9415 kg (VTO). Ha un  motore turbofan a spinta vettoriale Rolls-Royce Pegasus F402-RR-408 (Mk-107), da 10796 kg/sp (106 kN). Il carico alare al decollo con 4 missili è di 485 kg/m2, con un rapporto sp/p di 0,98. Nel combattimento ravvicinato, con metà combustibile e 2 missili a corto raggio, il carico alare cala a 383 kg/m2 e il rapporto sp/p passa a 1,24.

Nota: per entrambi i velivoli la spinta indicata è la massima per pochi secondi al decollo. Quella massima in combattimento non arriva al 90 % della precedente e, come per qualunque aereo, varia in funzione della velocità. Si è preferito calcolare i parametri sui dati “nominali”.

Cabina

Entrambi i velivoli hanno un tettuccio a goccia, con eccellente visibilità frontale e laterale, migliore nell’AV-8B. Quella posteriore è limitata dalle prese d’aria ma è comunque buona, con un piccolo settore cieco.

Velocità

Il Sea Harrier FA.2 raggiungeva 1145 km/h (Mach 0,93) a livello del mare, 1030 km/h (Mach 0,97) a 12200 metri. Era supersonico in picchiata, con un massimo di 1,3 Mach.

Lo Harrier II+ è più lento, arrivando a 1065 km/h (Mach 0,87) a livello del mare e 965 km/h in quota (Mach 0,91). Una differenza esigua. La velocità in picchiata era prevista in 1,05 Mach.

Salita

Il Sea Harrier FA.2 aveva una velocità di salita iniziale di 254 m/s. Fino ai 3050 metri di quota la salita era eccezionale, fino a 4570 metri buona, oltre questa quota, però, calava velocemente. Le prestazioni non differivano da quelle dell’FRS.1 con salita a 12200 metri in 2 minuti e 23 secondi.

Lo Harrier II ha una velocità di salita iniziale di 96 m/s nelle migliori condizioni. La salita a 9150 metri richiede 3 minuti e 12 secondi.

Rollio

L’FA.2 rollava molto velocemente, alla pari con l’AV-8B, che ha un limite di 360°/s. Nelle scissor gli Harrier sono molto pericolosi.

Tangenza

Il Sea Harrier aveva una quota operativa di 16000 metri, contro 15250 metri per lo Harrier II, differenza irrisoria.

Autonomia

L’FA.2 aveva un raggio d’azione di 740 km con 3 minuti di combattimento ad alta quota o 370-463 km in missioni d’attacco con 2 Sea Eagle e 2 cannoni ADEN. Poteva effettuare missioni CAP di 90 minuti a 185 km di distanza, con 4 AIM-120 e 2 serbatoi da 864 litri. L’autonomia di trasferimento era di 3220 km, con 2 serbatoi da 1500 litri.

L’AV-8B ha un raggio d’azione tipico di 485-556 km in missioni d’attacco (Hi-Lo-Hi). L’autonomia di trasferimento è di 3300 km con fino a 4 serbatoi da 1400 litri. 

Accelerazione

E’molto buona per entrambi, specie quella iniziale da bassa velocità.

Numero di G

Il Sea Harrier ha limiti compresi tra -4,2 e +7,8g. Lo Harrier II tra -3 e +8g.

Velocità di virata

L’ala piccola e ad alto carico alare del Sea Harrier non è adatta a virate sostenute. Ma lo Harrier II si comporta appena meglio. In genere si considera per entrambi un ITR di 20°/s e un STR di 15°/s per l’AV-8B e 14°/s per il Sea Harrier, senza carichi esterni. Con un carico anche modesto, le prestazioni in virata sono mediocri. L’AV-8B può arrivare a 19°/s ITR a 0,65 Mach a bassa quota a oltre 7g, ma non oltre 4g STR a 0,7 Mach (9°/s). Pure un Mirage III riesce a fare di meglio.

E’ possibile sganciarsi da un avversario in coda orientando all’improvviso i getti del motore (VIFF), virando stretto o chiudendo un looping o frenando, per poi entrare in scissor. Oppure si può effettuare il “nozzling”, con brevi movimenti dei getti per ridurre il raggio di virata. Tattiche impiegabili solo nei duelli 1vs 1, perché comportano forte perdita di velocità. Sono considerate, comunque, operative dai Marines, che hanno richiesto specifiche modifiche al motore per implementarle.

Traccia radar, infrarossa, ottica

Gli Harrier hanno una traccia radar maggiore di quel che sembrerebbe, un valore di 8-10 m2 RCS dovrebbe essere realistico.

La segnatura infrarossa, invece, è molto contenuta, stante il tipo di motore, gli scarichi separati, due dei quali spesso nascosti dalla struttura del velivolo, e la mancanza di postbruciatore.

Otticamente sono velivoli piccoli, specie frontalmente.

Sensori

L’FA.2 montava il radar Ferranti ARI-50019 Blue Vixen. Diretto predecessore del Captor, era molto avanzato e leggero, pulse-Doppler in banda I a PRF variabile (alta, media, bassa), con piena capacità “look down-shoot down” e oltre 20 modalità, con bassissimi lobi laterali. Poteva tracciare 12 bersagli (altre fonti riportano 28) attaccandone 4 contemporaneamente in TWS. L’arco di scansione probabilmente era di 120°, con una portata massima di 150 km, selezionabile a scaglioni di 40 km. I dati radar erano proiettati su uno schermo multifunzione a destra. Si svolgeva tutto automaticamente al momento del rilevamento, senza intervento del pilota. Il computer selezionava la modalità e la PRF, formava una lista prioritaria e agganciava i bersagli a distanze di 85-110 km. Era possibile ingaggiare elicotteri lenti a bassa quota, missili antinave a volo radente, bersagli a bassa RCS.

Il caccia disponeva di HUD, comandi HOTAS, di un sistema di navigazione BAE Systems AD2770 ed era predisposto per il JTIDS.

Il radar dell’AV-8B+ è il Raytheon APG-65(V)2, con antenna di 68 cm, ridotta rispetto all’originale, pulse Doppler a PRF variabile (alta, media, bassa) operante a 8-12 GHz. Dotato di processore programmabile, ha capacità “look down-shoot down”, con portata massima di 110 km e bassi lobi laterali. In TWS può seguire 10 bersagli a 74 km di distanza, visualizzando gli 8 più pericolosi. Si può selezionare un arco di scansione di 20°, 40°, 60°, 80° o 140°. Tra le 16 modalità previste vi sono Velocity Search, RWS, TWS (multi bersaglio), STT, Raid Assessment (per rilevamento di bersagli vicini).

Sopra il radar è installato un sistema di navigazione FLIR AAR-51. L’AV-8B dispone di HUD, comandi HOTAS, sistema INS di navigazione inerziale, due schermi digitali a colori. Può montare il pod AAQ-28V Litening II con telecamera TV e FLIR/LST.

RWR ed ECM

L’FA.2 aveva un RWR BAe/Marconi Sky Guardian 200 (2-18 GHz), con copertura a 360°. Dietro l’aerofreno montava 2 dispenser BAe/Raytheon ALE-40 ognuno con 30 cartucce chaff/flare/GEN-X. Successivamente ha ricevuto anche 2 lanciatori BOL-304 chaff/flare ognuno con 320 cartucce sulle rampe degli AIM-9. Era compatibile coi lanciatori chaff PhiMat da 216 cartucce e col pod di disturbo Blue Eric (Marconi Sky Shadow inserito in un pod ADEN).

L’AV-8B ha un RWR ALR-67 (0,5-20 GHz). Sopra la fusoliera sono installati 4 lanciatori chaff/flare ALE-39, poi ALE-47, da 30 colpi e altri 2 dietro l’aerofreno, per un totale di 180 cartucce. E’ possibile montare un pod di disturbo ALQ-164 o, dal 2012, l’ALQ-231 Intrepid Tiger II, che permette il disturbo dei cellulari e delle comunicazioni tattiche. Dovrebbe essere compatibile coi dispenser BOL-304.

Armamento

L’FA.2 impiegava come armamento primario il missile a medio raggio AIM-120B e quello a corto raggio AIM-9L/M. Disponeva di 4 piloni subalari e 3 piloni sotto la fusoliera. Poteva montare sotto la fusoliera 2 missili AIM-120B o 2 pod con cannoni ADEN da 30mm con 130 colpi. I piloni alari interni erano predisposti per serbatoi ausiliari. A quelli esterni era possibile agganciare 2 missili AIM-120B o 2-4 AIM-9M. Le combinazioni erano, quindi, limitate.

Il carico bellico di 3630 kg, massimo operativo 2270 kg, comprendeva missili ALARM o MARTEL antiradar, missili antinave Sea Eagle, lanciarazzi Matra SNEB da 68mm, bombe convenzionali e pod da ricognizione. Qualche sito riporta le bombe nucleari WE.177A, radiate dalla RN, però, nel 1992.

L’AV-8B+ può montare fino a 4 missili aria-aria AIM-120B a medio raggio a guida radar attiva o fino a 6 AIM-9L/M Sidewinder a corto raggio a guida infrarossa. Sotto la fusoliera ospita a sinistra un pod GAU-12 Equalizer con cannone da 25mm a 5 canne rotanti e a destra un pod con 300 colpi.

Otto piloni alari e uno sotto la fusoliera permettono un carico massimo di 4200-6000 kg, comprendente missili AGM-65E/F Maverick e AGM-122 Sidearm, bombe serie 80, bombe a guida laser GBU-12 o GBU-16, bombe JDAM GBU-32GBU-38, GBU-54 e cluster CBU-100/Mk-20 Rockeye II. Non è confermato il missile antinave AGM-84 Harpoon.

In combattimento

Il radar Blue Vixen era superiore all’APG-65, paragonabile al successivo APG-73, e avrebbe permesso l’aggancio del bersaglio in un tempo inferiore. Questo avrebbe consentito un posizionamento migliore per l’attacco, pur impiegando, entrambi i velivoli, i missili AIM-120B. Un combattimento ravvicinato, invece, sarebbe rimasto incerto, date le caratteristiche quasi equivalenti dei due aerei, molto agili, ma con cattive prestazioni in virata. Il Sea Harrier FA.2 aveva un certo vantaggio in salita e velocità-accelerazione lievemente superiori  ma era inferiore in virata sostenuta. In esercitazione tutto sarebbe dipeso dai piloti.

Fonti

https://alternatewars.com/SAC/AV-8B_Harrier_II_SAC_-_October_1986.pdf

https://www.secretprojects.co.uk/threads/ferranti-radars-blue-falcon-blue-hawk-blue-vixen.1224/

https://www.flightglobal.com/light-fighter-big-punch/6417.article

https://www.thedrive.com/the-war-zone/the-truth-about-the-harriers-unique-viff-ing-air-combat-maneuver

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