7 ottobre 1973: durante la missione Doogman 5, gli israeliani attaccano le postazioni SAM siriane sul Golan. Causa la mancanza di informazioni aggiornate, non sanno che le batterie sono state spostate. Gli aerei in volo a bassa quota, per evitare i radar, incappano nei micidiali ZSU-23-4 Shilka. L’esito è disastroso. Alla fine della giornata risulteranno abbattuti 6 F-4, oltre ad altri 10 velivoli danneggiati gravemente, tanto da non poter più prendere parte ai combattimenti. Non si sa esattamente quante perdite siano da attribuire agli Shilka nel corso dei conflitti con gli arabi, ma si parla di almeno 30 aerei abbattuti e molti altri danneggiati.
Lo sviluppo dello Shilka è iniziato nel 1957, assieme a quello dello ZSU-37-2 Yenisei, poi abbandonato, per ragioni di standardizzazione, per sostituire l’inefficace semovente ZSU-57-2 e i trainati ZPU-2/4 e ZU-23-2. E’ entrato in produzione nel 1964 e in servizio nel 1965, affiancando e poi sostituendo i precedenti ZSU-57-2. Lo Shilka ha rappresentato una rivoluzione nel settore contraereo, surclassando ogni veicolo contraereo della NATO. Studiato per proteggere mezzi corazzati e colonne di veicoli, combina una piattaforma mobile con radar a cannoni potenti e precisi. Lungo 6,53 metri e largo 3,12 metri, è alto 2,58 metri, 3,57 col radar elevato. Pesa 19000- 21000 kg, a seconda della versione. Ha un equipaggio di 4 uomini: comandante, conducente, cannoniere, operatore radar. Lo scafo, ricavato dal cingolato GM-575 con componenti del PT-76, è blindato con 15mm, la torre con 9mm. Con un motore Diesel V-6R da 280 hp, raggiunge 50 km/h, fuori strada 30 km/h, con una autonomia di 450 km, 300 km fuori strada. Dotato di generatore elettrico azionato da turbina a gas DGChM-1 da 70 hp, ha protezione NBC e visori notturni IR.
La divisione conta 16 Shilka. Comprende due batterie ZSU-23-4 divise in plotoni di due-quattro veicoli, per la difesa dei reggimenti carri e fucilieri motorizzati, più un veicolo di comando batteria PU-12, derivato dal BTR-60 e veicoli di supporto per munizioni (12000 colpi) e ricambi. Alla fine degli anni ‘60 vi era un plotone di ZSU-23-4 e uno di ZSU-57-2, poi anch’essi rimpiazzati con ZSU-23-4 all’inizio degli anni ‘70. Negli anni ‘70, vi era una batteria mista antiaerea-missilistica su due plotoni, uno con 4 ZSU-23-4 e l’altro con 4 9K31 Strela-1 (SA-9 Gaskin) o, poi, 9K35 Strela-10 (SA-13 Gopher) per coprire le zone morte dei 2K12 Kub (SA-6 Gainful). Dagli anni ’80, invece, un battaglione antiaereo con 3 batterie, una su ZSU-23-4, una con 9K35 Strela-10 (SA-13 Gopher) e una con 9K38 Igla su IFV.
In combattimento
Lo Shilka ha sei modalità di impiego:
Radar: fornisce distanza, azimuth ed elevazione, con soluzione automatica di tiro.
Radar + ottica: l’operatore, con l’ottica a 2 o 6 ingrandimenti, segue in azimuth ed elevazione, il radar fornisce la distanza e il computer controlla il tiro. Utile contro bersagli bassi che il radar rende evidenti in movimento contro lo sfondo.
Ottica: l’operatore stima la distanza o riceve il dato da un altro mezzo e punta tracciando manualmente il bersaglio col puntatore ottico a reticolo.
Memoria: è usato in modalità 1 e 2 quando i bersagli volano dietro un ostacolo. Mantiene in rotazione i cannoni per 8-10 secondi, basandosi sugli ultimi dati di velocità di inseguimento.
Terreno: con inseguimento ottico manuale.
Emergenza: inseguimento manuale senza computer.
Il radar RPK-2 Tobol (1RL33), Gun Dish nel codice NATO, è in banda J (14,6-15,6 GHz) con 110 kW di picco. Ha una portata di 20 km in ricerca e 18 in tracking e 8000 metri in quota. Nel caso di bersagli a bassa RCS, come A-4, MiG-21, F-104, la portata cala a 12-13 km. In caso di forte maltempo scende a 7 km. L’operatore può selezionare un raggio di 10 o 20 km. La scansione su 360° richiede 18 secondi, così quella preimpostata è su un settore di 60°, però selezionabile tra 30 e 70°. Quella verticale è compresa tra -9° e +87°, riducibile a 45°. Acquisito il bersaglio, il radar passa alla scansione conica su un arco di 3°in azimuth e -10°/+90° in elevazione, eseguita in 0,25 secondi (pencil beam a bassa potenza), poi lo aggancia e lo segue automaticamente. Si possono seguire obbiettivi tra 54 e 3600 km/h, a quote oltre i 60-200 metri, causa clutter alle bassissime quote. Il radar ha una certa resistenza ai disturbi, avendo antenna COSRO, protezione contro il chaff e due frequenze operative. E’ dotato di MTI (indicatore di bersaglio mobile) ma sui veicoli esportati manca l’IFF 1RL251. Il puntatore ottico permette il tiro in condizioni di disturbo radar ma il tiro è meno preciso e manca un telemetro laser.
Il computer elettro-meccanico 1A7 SRP calcola la soluzione di tiro in 4-5,5 secondi, con il tempo d’impatto, l’angolo d’anticipo con elevazione e azimuth per ogni raffica, impiegando i parametri forniti dal radar e dal giroscopio, per bersagli fino a 1620 km/h e 1500 metri di quota. E’ possibile aprire il fuoco in movimento a 25 km/h e con inclinazione massima di 10° su terreno vario ma la probabilità di colpire dimezza.
La torre stabilizzata, rotante su 360° a 65-75°/s, alloggia il complesso quadrinato 2A10 da 23mm (82 calibri) AZP-23 Amur, con elevazione tra -4° e +85° alla velocità di 55-65°/s. La cadenza dei cannoni 2A7, raffreddati ad acqua, è di 850-1000 c/m. La portata massima è di 4000 metri, quella pratica efficace è di 2500 metri e 1500 metri in quota. Per bersagli lenti, come gli elicotteri, si sparano raffiche di 12-20 o 20-40 colpi. Per aerei veloci, raffiche di 20-40 o 120-200 colpi, sempre intervallate di 2-3 secondi, per verificare l’effetto. Il tiro continuo è limitato, in ogni caso, ad un massimo di 150 colpi per canna.
La riserva è di 2000 colpi, 520 per ognuno dei cannoni superiori e 480 per gli inferiori, in nastri da 50 colpi. Impiega i proiettili 23x152B da 23mm, in vari modelli:
BZT perforante incendiario-tracciante (API-T) da 190gr. con velocità iniziale di 970 m/s. Penetra 25mm a 500 metri, 19mm a 1000 metri, 10 mm a 1500 metri.
OFZ a frammentazione-incendiario (HEI) da 184gr. con 19 gr. di esplosivo e 980 m/s.
OFZ-T variante tracciante (HEI-T) da 188gr. con 13gr. di esplosivo, con spoletta ritardata.
APDS-T decalibrato polacco da 103gr. e 1220 m/s. Penetra 30mm a 100m a 30°.
Uno speciale proiettile composito è impiegato sugli ZSU-23-4M4 contro i cruise.
In genere il nastro contiene 1 proiettile BZ-T ogni 3 o 4 proiettili OFZT.
Col puntamento radar, la probabilità di colpire con una raffica un MiG-17 a 900 km/h e 500 metri di distanza, è del 28% a 200 metri di quota, 35% a 500 metri e del 39% sopra i 1000 metri di quota. In una esercitazione in Ungheria un aereo è stato centrato con appena 40 colpi.
Impiegando il solo puntamento ottico, la probabilità di A-kill (danneggiamento e caduta entro 5 minuti) per una singola raffica di 40 colpi è ancora elevata. Contro un F-4 in volo diritto a 740 km/h a 500 metri di quota e 500 metri di distanza è del 17%. A 1000 metri è del 13% (quella di un M163 Vulcan con 60 colpi contro un MiG-21 è solo dell’8%). A 1500 metri è del 10%, a 2000 metri del 7%, a 2500 metri del 5%.
Contro elicotteri in hovering, sempre con una raffica di 40 colpi, è letale: a 1000 metri il PK è del 55%, a 1500 metri del 33%, a 2500 metri del 15%. Ma prima che l’elicottero possa reagire è normale raggiungerlo con due raffiche. Con 2 serie di 48 colpi a 1000 metri il PK è il 70%, a 2000 metri del 35% e a 3000 metri di oltre il 15%. E a 2 km distanza il tempo per localizzare, agganciare e aprire il fuoco contro AH-1 Cobra è di soli 21 secondi.
Lo Shilka può essere impiegato contro bersagli a terra, aprendo il fuoco con solo due cannoni e in brevi raffiche, con estrema efficacia contro blindati e fortificazioni. Nell’uso urbano è micidiale, potendo colpire bersagli sopra gli edifici. Sui monti altrettanto, come avvenuto in Abkhazia, Afghanistan, Cecenia, Libano e Siria. Ma è vulnerabile, anche alle mitragliatrici pesanti, tanto più visto che opera vicino al fronte, 500 metri dietro i carri in attacco o 600-1000 metri in difesa o lungo le colonne in marcia, che stenta a seguire, viste le basse prestazioni fuori strada.
All’inizio gli ZSU-23-4 operavano autonomamente o collegati ai PU-12, che trasmettevano i dati su un massimo di 12 bersagli via radio, aumentati a 99 nella variante PU-12M. Dal 1978 possono collegarsi ai posti di comando mobile PPRU-1(Ovod-M-SV) che controllano le unità ZSU-23-4 e 9K31 Strela-1M, dotati del radar Luk-23 (Dog Ear) con controllo automatico del fuoco a livello divisionale. Lo Shilka è stato sviluppato in molte varianti:
ZSU-23-4 Shilka: preserie per i test.
ZSU-23-4V Shilka: apparsa nel 1968, è più affidabile, con varie modifiche alla ventilazione e ai sistemi di visione notturna.
ZSU-23-4V1 Shilka: esportato dal 1969 in Egitto, GDR, Ungheria, con radar più affidabile, computer migliorato, che consente il tiro in movimento a 40 km/h, e motore V-6R-1.
ZSU-23-4M1 Biryuza: comparso nel 1973, ha cannoni 2A7M a ricarica pirotecnica al posto della pneumatica, con rimozione del compressore e condotte flessibili di raffreddamento al posto dei tubi saldati, rimediando ai problemi nel tiro continuo, che provocavano “cook off”, inceppamento o rottura dei cannoni. La vita dei cannoni passa da 3000 a 4500 colpi. Il radar è più affidabile.
ZSU-23-4M2: variante del 1978 per l’impiego in Afghanistan, priva di radar, con visori infrarossi, munizioni aumentate a 3-4000 colpi e corazzatura maggiorata.
ZSU-23-4M3 Biryuza: dal 1978 tutti gli ZSU-23-4M sono stati aggiornati a questa variante, con IFF Luk, nuovo sistema di controllo del fuoco, con radar migliorato e telemetro laser. La possibilità di colpire sale al 74%. Una sottovariante nel 1985 ha introdotto vani sull’antenna radar per riduzione dei lobi laterali con IFF sui lati.
ZSU-23-4M4 Biryuza: apparsa nel 1999 ha radar migliorato, possibilità di montaggio missili Igla, comunicazione codificata diretta coi centri di controllo mobili PRRU e nuovo computer digitale. Lo scafo è ammodernato per migliorare la mobilità e ridurre la manutenzione, i sistemi di visione notturna sono passivi e le radio sostituite.
ZSU-23-4M5 Biryuza: è stata presentata sempre nel 1999, dalla Minotor Service Enterprise e Peleng Joint Stock Co. della Bielorussia e dall’Ulyanovsk Mechanical Plant in Russia, una variante dotata di radar con migliori ECCM, che aggancia a distanza maggiore del 15-40% e rifiuta il clutter a quote fino 25metri, e nuovo computer digitale, per un tiro più preciso. Può ricevere dati sul bersaglio dai posti comando esterni, elevando la portata a 34 km. Ha telecamera di puntamento TV, telemetro e avvisatore laser. La telecamera OLS non ha limiti di quota e rileva bersagli fino a 8 km, agganciandoli a 7,5 km. La probabilità di colpire con 300 colpi varia tra il 30 e il 74 %, a seconda del tipo di controllo batteria e dal numero di mezzi coordinati. Può operare contro aerei fino 500m/s e piccoli bersagli manovranti. La segnatura IR è ridotta, contro le armi di precisione. Lo scafo è modificato con trasmissione idrostatica, generatore diesel-elettrico e lanciafumogeni da 81mm. Può montare due moduli Strelets-23 per 4-6 missili SA-16/18 Igla. sul tetto o sui lati con 4 ricariche. Può ingaggiare bersagli manovranti, capacità prima limitata. Ma non ha ricevuto ordini.
Donets: modernizzazione eseguita nel 1999 in Ucraina, montando la torretta dello ZSU-23-4, con 4000 colpi e 4 Strela-10, sullo scafo del T-80UD.
ZSU-23-4MA: modifica ucraina del 2017, con radar Rokach-AS, telemetro laser e 4 Igla. Ha un nuovo sistema ottico di puntamento e computer digitale.
ZSU-23-4MB: variante sviluppata in Bielorussia dalla BSVT-New Technologies LLC. Al posto del radar, monta un sistema ottico multispettrale Strizh-M3, che permette maggior precisione di tiro, identificazione e, essendo passivo, maggior sicurezza. Lo scafo è stato migliorato con un nuovo generatore, nuovo sistema antincendio, sistema di guida notturna TV-IIR Puma Driver Sofia, e workstation automatizzate digitali. Il peso cala di 2000 kg.
ZSU-23-4MP Biała (2000): prodotto in Polonia in 70 esemplari, con missili Grom e sistemi di puntamento passivi digitali al posto del radar, ha munizioni più moderne che aumentano la portata utile a 3,5 km.
ZSU-23-4 Soheil: modifica iraniana con 4 missili Misagh-2.
L’India ha varato l’aggiornamento di 48 veicoli, con un kit di modifica sviluppato dalla Bharat Electronics Ltd (BEL) e dalla IAI. Ha radar AESA con portata di 15 km, nuovo computer, telecamera EO e motore Diesel da 359 hp. I primi veicoli dovrebbero essere consegnati nel 2022.
Lo Shilka ha trovato impiego in quasi tutti i conflitti. Tra i tanti, le guerre arabo-israeliane, lo scontro Iran-Iraq, La Guerra del Golfo, l’invasione sovietica dell’Afghanistan, le due guerre in Cecenia, e varie guerre civili. Gli israeliani hanno impiegato 60 Shilka catturati.
Almeno 2600 Shilka su circa 6500 prodotti fino al 1982, sono stati esportati in quasi 40 paesi, tra questi Abkhazia, Afghanistan, Algeria (210), Angola, Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Camerun (300-350), Congo, Cuba, Egitto (350), Etiopia, Georgia, Giordania, Guinea-Bissau, India (100), Iran (100+), Iraq (200+), Laos, Libano, Libia (250), Mali, Marocco, Moldavia, Mongolia, Mozambico, Nicaragua, Nigeria, Perù, Polonia (150), Sahrawi, Siria (400), Somalia, Turkmenistan, Ucraina, Ungheria, Vietnam (100), Yemen. La Russia , ancora nel 2011, ne manteneva in servizio 133.
Fonti
Tradoc bulletin 4. Soviet ZSU-23-4: capabilities and countermeasures
Top Gun (2/2000)
http://www.army-guide.com/eng/product1704.html
https://simhq.com/forum/ubbthreads.php/topics/3640138/1
http://infowsparcie.net/wria/o_autorze/zsu_23_4_mp.html
https://ru.wikipedia.org/wiki/Шилка_(ЗСУ)