Nei primi anni ‘60 lo Stato di Israele si trovava in una pessima situazione, circondato dalla coalizione araba, la cui aviazione contava oltre il doppio dei velivoli israeliani. Nel 1962 è iniziata la formulazione di un piano ardito per un attacco simultaneo a tutte le basi aeree avversarie (operazione Moked). Il servizio segreto israeliano aveva fornito dati dettagliati e costantemente aggiornati sul dispositivo avversario, compresi i cicli di attività aerea, la planimetria delle basi, il tipo di piste e il loro spessore. Era necessario bloccare gli aerei avversari al suolo. Israele e la Francia hanno collaborato nello sviluppo di un’arma rivoluzionaria per distruggere le piste. A metà degli anni ’60 il laboratorio diretto da A. Makov ha realizzato i primi ordigni, testati nel 1966.
IMI RPB
La produzione in serie delle bombe è iniziata alla fine del 1966. Fino alla guerra del 1967 ne sono state realizzate 253, di almeno due tipi diversi: 187 da 70 kg e 66 con un peso probabile attorno ai 250 kg e testata di 165 kg. Erano ordigni ad alta resistenza aerodinamica. La bomba RPB (Runway-Piercing Bomb) da 70 kg era lunga 1,58 metri, con un diametro di 18 cm. Veniva sganciata a 100 metri di quota. Dopo pochi secondi si accendeva un retrorazzo frenante, secondo altre fonti si apriva un paracadute, e la bomba, raggiunti i 60° di inclinazione, attivava un razzo acceleratore che facilitava la perforazione della pista. Dopo 6 secondi espolodeva la testata di 43,5-48 kg, che formava un cratere di 5 metri di diametro e 1,6 metri di profondità. In un tipico passaggio si sganciavano 4 bombe. Ogni 8 bombe, una era equipaggiata con una spoletta a lungo ritardo, fino a 1,5 ore, per rendere pericolosa la riparazione delle piste. I Vautour potevano portarne 8.
Il 5/6/1967, alle 7.45, la prima ondata di 160 aerei ha attaccato 18 basi in Egitto, 6 in Siria e 2 in Giordania nel momento in cui gli aerei avversari avevano appena terminato i pattugliamenti e i piloti e il personale di terra stavano facendo colazione. Sono state lanciate 169 bombe antipista e gli aerei bloccati a terra sono stati colpiti con razzi e cannoncini. Riforniti a tempo di record, i caccia israeliani hanno poi attaccato nuovamente, distruggendo sistemi radar, infrastrutture e velivoli rimanenti. Sono stati distrutti 452 aerei dell’Egitto, dell’Iraq, della Giordania, della Siria e del Libano, con la perdita di soli 19 aerei.
Matra SAMP Durandal
Lo sviluppo della Durandal, spesso confusa con la precedente, è iniziato nel 1971, da parte della Matra in collaborazione con la SAMP, su richiesta dell’aviazione francese, prendendo come base il prototipo franco-israeliano. La bomba, prodotta nel 1977, è entrata in servizio lo stesso anno.
Lunga 2,7 metri, 2,49 metri senza parafreno, ha un diametro di 22 cm, una apertura alare di 43 cm, e pesa 195 kg, all’impatto 165 kg. Può essere trasportata fino a Mach 1,8 e 10000 metri di quota. I Mirage 5/F-1 possono portarne 8, i Mirage 2000, 16, gli F-5 solo 4, gli F-4, invece, 12.
Lo sgancio avviene a bassa quota, fino a un minimo di 56-61 metri, ad una velocità massima di 1020-1100 km/h. Il parafreno-guida attiva il parafreno principale che rallenta la bomba orientandola ad un angolo di 30°-40° verso il basso. A quel punto il parafreno si sgancia e si attiva il motore-razzo a propellente solido SNPE Hector senza fumo che, con 9200 kg/sp in 0,45 secondi, accelera l’arma a 260 m/s. Un normale cratere potrebbe essere riempito facilmente, la Durandal, però, usa una carica primaria di 100 kg con scoppio dopo la penetrazione, seguita da una testata secondaria di 15 kg che penetra ulteriormente, esplodendo poi dopo 1 secondo. E’ possibile perforare 40-46 cm di cemento. Lo scoppio provoca un cratere di 5 metri di diametro, profondo 2-3 metri. Il danno è notevole fino a 7 metri di diametro. Le lastre di cemento della pista, sollevate di 50 cm dalla superficie, rendono impraticabile e difficilmente riparabile la pista per un diametro di 15 metri, creste e fessurazioni rovinano un’area di 150-275 m2, a seconda dello spessore della pista, molto più che con una più pesante bomba convenzionale.
Con 6-7 bombe è possibile distruggere una pista di 2600 metri. Con un solo passaggio, due aerei possono neutralizzare tutte le infrastrutture di un aeroporto, piste, raccordi, shelter; la Durandal, infatti, è adatta anche contro hangar, bunker, porti, linee ferroviarie. Le armi di produzione successiva hanno spoletta programmabile per ritardare lo scoppio fino a molte ore dopo l’impatto.
La Durandal può essere trasportata sui Jaguar, Mirage 3/5/50/F1/2000, Super Etendard, Hawk, Alpha Jet, A-4, F-4/5/15/16/111.
BLU-107/B Durandal
Nel 1982 l’USAF ha valutato la Durandal per armare gli F-111, visto che il programma BLU-106/B BKEP (Boosted Kinetic Energy Penetrator) stava accusando ritardi, tanto da dover poi essere cancellato. Acquisita come BLU-107/B, ha subito alcune modifiche, per aumentare la velocità di sgancio a 1167 km/h e l’angolo di impatto. Pesa 219 kg. Il razzo acceleratore ha una spinta di 9421 kg.
Nel 1988 l’arma è stata provata alla Red Flag sugli F-111, poi ha fatto parte della dotazione degli F-15E, infine degli F-16. Dal 1983 al 1987 gli Stati Uniti hanno prodotto 16190 BLU-107/B. Progettata per una vita utile di 11 anni, dopo tre missioni senza lancio, doveva essere radiata. Così non fa più parte dell’arsenale americano.
In combattimento
La Francia ha impiegato le Durandal contro la Libia, nell’attacco alla base di Ouadi Doum (nord del Chad) il 16/2/1986. Gli Stati Uniti l’hanno usata nella Guerra del Golfo del 1991 sugli F-111E, in attacchi notturni sugli aeroporti, con ottimi risultati. E’ possibile che anche Israele ne abbia fatto uso.
Ha avuto un buon successo all’estero, esportata in Argentina, Brasile, Cina, Corea del sud, Ecuador, Egitto, Giordania, Grecia, Israele, Libia, Nigeria, Oman, Pakistan, Serbia e Turchia. Francia e Stati Uniti l’hanno radiata. La Cina, negli anni ’80, ne ha comprate molte, copiate poi per produrre un modello nazionale denominato Type 200A.
Fino al 2004 sono state prodotte 22492 Durandal, altre fonti parlano di oltre 29000 pezzi già nel 1986. Il costo medio era di 30200-30800 $.
Fonti
The illustrated enciclopedia of aircraft armament (B.Gunston)
https://theavgeeks.com/2020/05/09/operation-moked-the-debut-of-the-anti-runway-bomb/
https://www.designation-systems.net/dusrm/app4/blu-107.html
Sembrerebbe che l’originale IAI RPB sarebbe stata aggiornata con un sistema di guida laser ed impiegata dalla Heil Ha Avir per colpire i tunnel di Hamas
Grazie dell’informazione !
Sono stato troppo scarno: l’aggiornamento della bomba RPB che, come la strettamente imparentata Durandal, complice il fatto che le difese di punto degli aeroporti si sono decisamente indurite ha richiesto un abbondante aggiornamento per evitare perdite troppo gravi ai velivoli incaricati di piazzarle nelle piste.
L’aggiornamento dotandole di guida laser permette, innanzitutto, di liberare l’aereo vettore dall’obbligo di lanciarle a bassa quota: possono così essere lanciate in quota e ad una distanza “più igienica”.
Questo non è l’unico vantaggio garantito dall’aggiornamento: ne aumenta la polivalenza e, quindi la rende idonea anche all’eliminazione di fortificazioni e di rifugi in galleria
Sembra, infatti, che Hamas non abbia gradito molto la sorpresa dell’inatteso aumento della capacità israeliana d’assestare colpi chirurgici alla “metropolitana di Gaza”