Due velivoli che, benché monomotori monoposto, non potrebbero essere più diversi. Un confronto, però, sarebbe certamente avvenuto in caso di guerra in Europa e i due aerei si sono incontrati molte volte in tanti conflitti nel mondo. Il Mirage F-1 è succeduto al celebre Mirage III, per correggerne i difetti e migliorarne le prestazioni. Sviluppato nel 1966, è stato adottato nel 1974. Gli studi per il MiG-23 sono iniziati nel 1963, per sostituire il MiG-21 ed affrontare ad armi pari gli F-4 Phantom. L’aereo, con ali a geometria variabile, è entrato in servizio nel 1970. Nel 1975 è stata adottata la variante migliorata ML.
Il Mirage F-1C è lungo 15,3 metri, con una apertura alare di 8,4 metri. Il peso a vuoto è di 7400 kg. In configurazione pulita, con 4100 litri di combustibile, il peso è di 10900 kg, che salgono a 11580 kg con 2 missili Super 530F e 2 R.550 Magic. Il peso massimo può arrivare a 16200 kg con carichi esterni. La superficie alare è di 25 m2. Il carico alare al decollo con 4 missili è quindi di 463 kg/m2. Il motore Snecma Atar 9K-50, da 5000 kg/sp a secco e 7200 kg/sp con postbruciatore, fornisce un rapporto sp/p di 0,62 al decollo. Il consumo specifico è di 0,97 a secco e 1,96 con postbruciatore.
Il MiG-23ML è stato riprogettato e alleggerito di 1250 kg, per rimediare ai difetti delle versioni precedenti, soprattutto in termini di affidabilità ed elettronica. E’ riconoscibile per la mancanza della pinna superiore. E’ lungo 16,7 metri, con una apertura alare di 13,97 metri con ali alla freccia minima e 7,78 metri alla freccia massima. Il peso a vuoto è di 10550 kg; a pieno carico, con 4625 litri di combustibile, è di 14250 kg. Con 2 missili R-24 e 2 R-60, il peso è di 14896 kg. Quello massimo con carichi esterni è di 17800 kg. La superficie alare è di 37,27 m2 e di 34,16 m2 alla freccia massima. Alla freccia minima il carico alare al decollo, con 4 missili, è di 400 kg/m2, alla massima, di 436 kg/m2. Il motore Tumanskiy R-35F-300 da 8550 kg/sp a secco e 13060 kg/sp con postbruciatore, consente un rapporto sp/p di 0,88 al decollo. Ha miglior consumo specifico, 0,92 a secco e 1,94 con postbruciatore.
Cabina
La visibilità dalla cabina del Mirage F-1C sia posteriore che inferiore è ottima, superiore a quella del predecessore Mirage III. Posteriormente vi è solo un ristretto cono cieco. La strumentazione è moderna e ben disposta.
Nel MiG-23 la visuale anteriore è migliore rispetto al MiG-21 ma quella posteriore-laterale è limitata dal tipo di seggiolino eiettabile e dalla sua posizione incassata, oltre che dalle prese d’aria, in un settore di 90°. Uno specchio retrovisore è l’unico ausilio ma copre un angolo limitato. La strumentazione presenta pochi miglioramenti.
Velocità
Il Mirage F-1C arriva a Mach 2,2, 2336 km/h, a 11000 metri di quota, per brevi periodi. A livello del mare sono possibili 1,2 Mach, 1470 km/h. Con 4 missili aria-aria la velocità scende a Mach 2.
Il MiG-23ML raggiunge Mach 2,35, 2496 km/h ad alta quota, per bevi periodi e Mach 1,14, 1400 km/h, a livello del mare. La resistenza dei missili aria-aria dovrebbe comportare un calo a Mach 2,1.
Salita
Entrambi hanno ottime capacità iniziali di salita, il Mirage F-1C raggiunge i 215-240 m/s contro 215-230 m/s per il MiG-23ML. All’aumentare della quota, però, il vantaggio passa al Flogger: La riserva di spinta è tale che a 10000 metri a Mach 2 sale a 160m/s.
Velocità di rollio
Il Mirage F-1C rolla a non meno di 270°/sec. Il MiG-23 è molto più lento, per la risposta pigra ai comandi e per la disattivazione degli spoiler quando la freccia alare è maggiore di 16°, così che il rollio massimo è attorno ai 180°/sec.
Tangenza
E’ di 20000 metri per il Mirage e 18600 metri per il Flogger. Differenza irrilevante. I combattimenti avvengono a quote inferiori e i carichi esterni possono condizionarla molto. La tangenza pratica utile è sui 18000 metri per il Mirage e 17000 per il Flogger.
Autonomia
Il Mirage F-1C ha un tipico raggio d’azione con missili aria-aria di 740 km. Con un serbatoio esterno e due missili Super 530, può orbitare per 2 ore e 15 minuti. Con tre serbatoi esterni (2300 litri) ha una autonomia di trasferimento di 3300 km.
Il Mi-23ML ha un raggio d’azione con missili aria-aria di 750 km, 950 km senza. Con 3 serbatoi ausiliari da 800 litri e missili aria-aria, l’autonomia è di 2350-2550 km, 2820 km senza missili.
Accelerazione
Il Mirage F-1C accelera meglio del Mirage IIIE, che impiegava 4 minuti per passare da 1 a 2 Mach ma è inferiore al Mirage 2000. Il tempo dovrebbe aggirarsi sui 3-3,5 minuti. Il tempo necessario per decollare e intercettare un bersaglio a 320 km e a 9000 metri di quota è di 5 minuti.
Il MiG-23ML a 10-12000 metri di quota passa da 1 a 2 Mach in 2 minuti e 40 secondi. Il tempo necessario per decollare, salire a 15000 metri e accelerare a 2,1 Mach è di soli 4 minuti e 18 secondi. A 10000 metri passa da 600 a 1100 in meno di 90 secondi e da 600 a 1350 in 120 secondi.
A 1000 metri di quota, ali a 45° e 2 missili R-23, passa da 600 a 900 km/h in 12 secondi, da 600 a 1000 km/h in 16 secondi e da 600 a 1100 km/h in 22 secondi. Con le ali a 72° passa da 600 a 1300 km/h in 32 secondi. Una prestazione notevole, da vero intercettore. Può lasciare indietro caccia di terza generazione, come MiG-21, Mirage III, F-4, F-5, ancor più in accelerazione supersonica, con un SEP di tutto rilievo. Il Mirage F-1C non può competere.
Numero di G
Il Mirage F-1C ha limiti compresi tra -3 e +8g.
Nel Mig-23ML, risolti i problemi strutturali delle serie precedenti, specie a carico del meccanismo di variazione della freccia alare, i limiti sono compresi tra -3 e +8,5g fino a Mach 0,85 e +7,5g oltre.
Velocità di virata
L’impiego del nuovo Atar 9K50 sul Mirage F-1C, con il 20 % in più di spinta rispetto al Mirage III, si traduce in un aumento della velocità di virata dell’80 % e un aumento del fattore di carico sostenuto da 6 a 7g, aumenta l’accelerazione e il valore di SEP. Le ali hanno alule automatiche sull’intero bordo di attacco per ridurre il raggio di virata.
A livello mare il Mirage F-1C ha un ITR di 18,8°/sec a 0,6 Mach e un STR di 16,5°/sec a 0,7 Mach e 7g. Fino a 3050 metri di quota ha una virata sostenuta (STR) di oltre 6g, da 3050 a 6100 metri sostiene 4-5g, e da 6100 a 7600 metri, 3-4g. Oltre questa quota una velocità di virata costante comporta una perdita di quota. Un vantaggio, comunque, di circa 1g sul Flogger.
I Flogger delle prime varianti erano mediocri nel combattimento ravvicinato, con capacità di virata paragonabili a un F-4 senza alule di manovra. Col MiG-23ML la situazione è lievemente migliorata ma è sconsigliato duellare persino con gli Kfir. Nel combattimento ravvicinato subsonico le ali sono posizionate dal pilota a 45°, è possibile virare con angolo di 72° ma perdendo un 20 % di G. La miglior velocità di virata è oltre i 900 km/h, anche a bassa quota, con prestazioni paragonabili a quelle di un F-4 o un MiG-21. La spinta del postbruciatore obbliga a gestire l’energia in verticale, i limiti di G, infatti, non consentono virate più strette, a meno di disinserire il limitatore dell’angolo di attacco.
Il MiG-23ML ha un ITR di 16,5°/s a livello mare, a 0,74 Mach e 7,5g, di 15,2°/s a 1500 metri, 0,8 Mach e 7,5g, e di 12,6°/s a 4570 metri, 0,95 Mach e 7g. In virata sostenuta (STR) raggiunge 14,5°/s a livello mare a 0,8 Mach e 7g, 12,4°/s a 1500 metri 0,8 Mach e 6g, e 9°/s a 4570 metri, 0,8 Mach e 4,2g.
Traccia radar, infrarossa e ottica
Il Mirage F-1C ha una RCS stimata in 3,5 m2, contro i 6 m2 del MiG-23. Il radar del Mirage potrebbe agganciare il Flogger a una distanza superiore, ma il radar Cyrano IV è meno potente.
Le tracce infrarossa e ottica sono paragonabili, sono entrambi molto piccoli frontalmente.
Sensori
Il Mirage F-1C impiega il radar monoimpulso Cyrano IV in banda I/J, con antenna Cassegrain invertita di 57 cm di diametro. E’ un sistema leggero, 48 kg. La scansione orizzontale è su 120°, 60° o ellittica (14°x 4°), quando la posizione del bersaglio è conosciuta. Quella verticale varia tra 60 e 120°, con escursione inferiore di -4° a 1200 m quota e -32° a 7600 mq. A meno di 11 km scansiona un arco di 4° per il tiro dei cannoni. La portata in ricerca è di 46 km contro un caccia di 5 m2. Rileva un Mirage III con 2 serbatoi da 1700 litri a 37-46 km, a seconda della quota. Può localizzare un aereo passeggeri a 110 km e tracciare una fonte di disturbo. Il modello IV-1 ha limitate capacità look-down, grazie a un sistema MTI. L’aggancio al bersaglio, fino a 65 km in buone condizioni, viene effettuato dal pilota, non è automatico. Il radar illumina l’obbiettivo in modalità PSIC (Poursuite Sur Information Continue) per la guida dei missili Super 530F entro 65 km. I dati sono proiettati su un collimatore a testa alta Thomson-CSF 196.
Il MiG-23ML ha il radar migliorato Sapfir-23ML (N003), High Lark nel codice NATO, in banda I (9 Ghz), con antenna Cassegrain di 80 cm, con limitata capacità look-down/shoot-down e buone ECCM. Scansiona un arco di 60°x 6° ma è possibile orientare l’antenna fino a 60° a destra e sinistra per estendere la copertura. Rileva un caccia a 50 km ad alta quota, un bombardiere a 65-70 km, ma solo fino a 20 km in look-down. L’HUD ASP-17ML aiuta nella lettura dei dati. Illumina i bersagli in onda continua per la guida dei missili R-23/24.
Il Flogger-G dispone anche di un IRST TP-23M (26Sh1), raffreddato ad azoto liquido, in supporto al radar in caso di jamming o per un attacco “furtivo”. Scansiona un arco di 60° e 15° in elevazione. Può rilevare un caccia di coda con postbruciatore a 25 km ad alta quota e 11 km a bassa quota, o un Tu-16 a 45 km, 20 km a bassa quota. Un MiG-25, anche frontalmente, tra 75 e 120 km.
RWR ed ECM
Il Mirage F-1C è dotato del sistema RWR serie BF, con quattro antenne in coda, ognuna con una copertura di 90°. Un tipico sistema a quadranti, con allarme sonoro e luci, non particolarmente sofisticato, con limitata capacità di indicare il tipo di radar. Occasionalmente può montare ai piloni esterni un pod chaff/flare Phimat e un disturbatore serie Barax/Barracuda/Remora. E’ possibile inserire un lanciatore flare Alkan Lacroix al posto del parafreno e montare i dispenser chaff/flare MATRA Corail tra i piloni interi e la fusoliera.
Il MiG-23ML dispone dell’RWR SPO-10 Sirena 3M, anch’esso a quadranti. Non sono presenti sistemi chaff/flare o disturbatori, presenti sul successivo MLD e sulle varianti da attacco.
Armamento
Il Mirage F-1C aveva inizialmente un armamento primario di 2-3 missili Matra R.530 a guida radar semiattiva o infrarossa. Armi superate e inutilizzabili contro i caccia, con portata di 18 km, scarsa precisione e bassa affidabilità. Nel 1980 è entrato in servizio il potente Matra Super 530F a guida radar semiattiva, in due unità. Pesante 250 kg, con motore bistadio, raggiunge 4,6 Mach. La portata pratica varia tra 5 km per attacco in coda a 25 km frontalmente, con un massimo di 35-37 km ad alta quota e 20 km a bassa quota. Ha elevate capacità “snap up” con dislivelli di 9000 metri e tangenza di 21000 metri. Può sostenere 20g fino a 18 km dal lancio e 18000 metri di quota. Ha un ricevitore Super AD-26 a scansione conica, con ECCM ma vulnerabile a diverse forme di disturbo. La testata a frammentazione di 31 kg ha spoletta radar di prossimità e contatto.
Per il corto raggio montava due Matra R.550 Magic 1 alle estremità, sostituibili con gli AIM-9. Il Magic 1 pesava 89 kg e volava a 2,7 Mach, con un raggio d’azione di 10 km. La portata efficace era di 3-4 km contro bersagli manovranti, data anche la bassa sensibilità del sensore. Poteva sopportare 35g ed essere lanciato fino a 1300 km/h da velivoli in manovra a 6g, e fino a Mach 2 a 3,5g. Il sensore infrarosso AD550 o AD3601 al solfuro di piombo (PbS), raffreddato ad azoto, scansionava un settore di ±40°. Poteva agganciare in un arco posteriore di 140° con attacco in coda e laterale. La testata, di 12,5 kg a frammentazione, aveva spoletta di prossimità IR e impatto. La spoletta si attivava prematuramente, causando spesso danni lievi. Il migliorato Magic 2, entrato in servizio nel 1986, pesa 90 kg. Il motore, a ridotta emissione di fumo, consente 3 Mach. La portata è di 5 km in attacco frontale, con un massimo di 15-18 km. Sopporta 50g e può essere lanciato in manovre a 9g. Ha sensore “all aspect” AD3633 multielemento, con rifiuto di esche e spoletta radar Doppler. Può essere asservito al radar e colpisce nel 90 % dei casi.
Completano l’armamento 2 cannoni DEFA-553 da 30mm con 135 colpi/arma. La cadenza è di 1100-1350 c/m, con velocità iniziale di 840 m/s. Il tiro è continuo o a raffiche di 0,5 o 1 secondo. Una raffica di 0,5 secondi scarica 18-22 colpi da 243-275 grammi con portata utile di 450 metri.
L’armamento primario del MiG-23ML era l’R-23R (AA-7 Apex) di 223 kg. Raggiungeva Mach 3, poteva sopportare 20g ed essere lanciato in manovre a 4g contro bersagli in virata a 5g. La portata utile variava da 14 km (bassa quota) a 25 km (alta quota) in attacco frontale, 4-10 km in coda, quella massima arrivava a 35 km, 17 a bassa quota. La quota d’impiego raggiungeva 25000 metri, con capacità “snap up/down” di 4000 metri, anche contro velivoli a bassa quota. Il sensore RGS-23 semiattivo in banda J monoimpulso, aveva buone ECCM. La spoletta di prossimità radar Doppler, attivava la testata di 25 kg. L’SSKP era stimato 0,7. Il motore produceva una enorme scia. Tendeva a perdere l’aggancio di bersagli a bassa quota ed era sensibile a ECM come il VGPO. Non era abbastanza manovrabile e non permetteva di sfruttare le capacità radar dei MiG-23ML/P/MLD. L’R-23T, di 216 kg, aveva un sensore infrarosso TGS-23T3 raffreddato ad azoto, con capacità “side aspect”. Richiedeva l’aggancio prima del lancio, ma poteva essere asservito al radar, all’IRST o al mirino ottico (ASM-23M /HUD). La portata utile era di 11-17 km. Era usato raramente.
L’R-24R, arrivato nel 1981, pesa 243 kg. Il sensore RGS-24 è più preciso, con migliori ECCM. Raggiunge 3,5 Mach. Per i primi 10 secondi vola col sistema inerziale, poi effettua l’”aggancio” con notevole aumento di portata, 30-50 % oltre quella del sensore. Il raggio efficace è di 17 km a bassa quota e 35 km ad alta quota, 4-20 in coda. Quello massimo è di 50 km. Più manovrabile, può essere lanciato da aerei a 7g contro velivoli in manovra a 7-8g. Migliora il rilevamento di bersagli a bassa quota. La spoletta Tchaika-M attiva la testata di 35 kg. Il PK è 0,8-0,9. Negli attacchi frontali è previsto il lancio del primo missile a 30 km e del secondo a 20-25 km. L’R-24T pesa 235 kg. Il sensore infrarosso TGS-23T4, più sensibile, aumenta il raggio di attacco efficace a 11-12 km frontalmente (all aspect) e 20 km in coda. Quello massimo arriva a 35 km.
Per il corto raggio, il Flogger-G impiegava 2 R-13M (Atoll-D), paragonabili agli AIM-9D, o 2-4 R-60 (Aphid-A). Poco efficaci, sono stati sostituiti nel 1982 dai nuovi R-60M (Aphid-B). Il missile, di 45 kg, raggiunge 2,7-3 Mach. La portata balistica ad alta quota varia tra 8 km (coda) e 12 km (frontale). Il raggio d’azione pratico è di 3-4000 metri, quello efficace è di 1000 metri. Può essere lanciato in manovre a 8g contro bersagli a 12g. Sopporta 47g. Il sensore OGS-75 Komar-M, raffreddato ad azoto, ha un angolo di scansione +/-17°. Dispone di limitato “all aspect”ed ECCM. La testata di 3,5 kg ha spoletta laser. Può essere puntato tramite l’IRST. La probabilità di colpire (SSKP) è del 50 %. Ha ottima agilità, eccellente raggio minimo e leggerezza. Ma la testata è troppo piccola e solo un impatto diretto permette l’abbattimento.
Completa l’armamento un cannone Gryazev-Shipunov GSh-23L con 260 colpi. La cadenza è di 3400-3600 c/m, con velocità iniziale di 690-730 m/s. Le raffiche sono limitate automaticamente a meno di un secondo. Una raffica di 0,5 secondi spara 28-30 colpi da 173-180 grammi, con buona precisione fino a 300 metri.
In combattimento
I due caccia potrebbero localizzarsi attorno ai 50 km, forse con un lieve vantaggio per il Mirage, data la traccia radar maggiore del Flogger, agganciandosi a circa 35 km. Fino al 1979 il vantaggio sarebbe andato al MiG-23ML che avrebbe attaccato con gli R-23. Per il Mirage sarebbe stato controproducente montare gli inutili R.530. Avrebbe potuto evitare i missili scendendo di quota e contromanovrando o impiegando ECM. Nel 1980, l’arrivo del Matra Super 530 ha cambiato la situazione. Il Mirage avrebbe potuto abbattere con buone probabilità il MiG, sfruttando l’attacco in salita del missile, più potente dell’R-23 e molto più veloce. Nel 1981 i nuovi R-24 hanno riequilibrato, in parte, il confronto, potendo essere lanciati da distanza maggiore, ECM permettendo.
In caso di insuccesso, il MiG-23ML si sarebbe probabilmente disimpegnato a velocità supersonica. Se costretto al combattimento serrato, avrebbe avuto la peggio. Il Flogger è inferiore in manovrabilità al Mirage F-1C a quasi tutte le velocità e quote. Le ali a geometria variabile permettono buone prestazioni in virata a bassa velocità, situazione che può, però, essere facilmente contrastata dal Mirage. L’alta accelerazione e il peso maggiore consentono al Flogger di sfruttare le manovre verticali eseguendo looping veloci che terminano anche 6400 metri più in alto, manovra che il Mirage non può seguire, tagliando poi all’interno e dileguandosi fuori raggio visivo, per poi riattaccare o disimpegnarsi. Oppure, in caso di incrocio frontale ad alta velocità, invece di virare, può approfittare della forte accelerazione per allontanarsi e riattaccare da una direzione inaspettata. La cattiva visuale, però, può far perdere di vista il bersaglio.
Negli anni successivi, la sottoserie Mirage F-1EQ4 con radar Cyrano-IVM2 ha montato il Matra Super 530D (la notizia è controversa) e i MiG-23MLA/MLD sono stati resi compatibili coi missili R-73 (AA-11 Archer). Ma le capacità dei due velivoli non sono cambiate radicalmente. Il Mirage F-1 è più flessibile nell’impiego, adatto ad ogni situazione. Il Flogger richiede una buona guida da terra per operare al meglio e un buon pilota. Può effettuare attacchi fulminei, ma non rende al meglio nel combattimento ravvicinato.
Fonti
Warplane (Aerospace Publishing ltd. 1985)
https://dokumen.tips/documents/cyrano-iv-airborne-fire-control-radar-utilization-manual-thomson-csf.html
https://www.escadrilles.org/reportages/2-33-en-corse/
http://www.leteckemotory.cz/motory/r-35/
https://sldinfo.com/wp-content/uploads/2021/04/Bens-MiG-23-flight-report.pdf
https://defenceforumindia.com/threads/mig-23-mld-vs-f-16-and-contemporary-fighter-aircraft.82173/
https://www.key.aero/forum/modern-military-aviation/63740-aircraft-manuals
http://i18.servimg.com/u/f18/09/01/13/73/489_gu10.jpg
https://www.flightglobal.com/FlightPDFArchive/1989/1989%20-%203244.PDF
http://www.airwar.ru/enc/fighter/mig23m.html
https://www.checksix-fr.com/mig-23ml-flight-model-performances-identification/
I miei complimenti: disamina veramente approfondita, come non se ne trovano facilmente in Rete, di due velivoli che a loro modo sono entrati nella storia dell’aviazione militare, anche se forse dalla porta di servizio. Sarebbe estremamente interessante veder confrontati il Mirage 2000 e l’F-16, ritenuti da molti osservatori grosso modo equipollenti. In attesa di vedere la madre di tutte le battaglie… il confronto tra F-14 e F-15! 😉
Vedo che i confronti riscuotono sempre successo. Allora non resta che continuare…
Complimenti, articolo bellissimo e molto dettagliato. Immagino la difficoltà di proporre articoli così tecnici e precisi sulla comparazione tra velivoli, ma il risultato finale è notevole. Mi accodo alla richiesta/speranza di un articolo inerente alla “la madre delle sfide” 😁 Sempre se ne hai possibilità, ovviamente. 😉
Era mia intenzione, in origine, confrontare F-15 e Su-27, per poi passare ad F-14 e Tornado ADV. Viste le richieste, procederò col confronto più atteso.
Eccellente articolo, complimenti.
Ricordo, cito a memoria credo nel 1987, vi fu l´unico incontro tra Mirage F1 sudafricani e MiG-23ML cubani : un Mirage F1 fu danneggiato da un R-60 e l´aereo subi danni tali nell´atterraggio di fortuna su una pista avanzata da essere considerato perdita totale. Il pilota eiettatosi durante la corsa di atterraggio rimase gravemente ferito.
di nuovo grazie per la qualitá e saluti
Il pilota è rimasto invalido, infatti, si è anche riportato che, dopo la caduta, sia rimasto anche sulla linea di tiro del Mirage, sotto cui era iniziato un lieve incendio… con il rischio di fuoco accidentale dai propri stessi cannoni… Non è chiaro quale missile l’abbia preso, chi dice un Aphex, chi dice un Aphid, in ogni caso i MiG-23 incontrarono i Mirage 2 volte e 2 volte si disimpegnarono come se niente fosse.
In Irak e in Libia, invece, i Mirage e i MiG-23 erano insieme, letteralmente nella stessa aviazione e spesso cooperavano anche nelle stesse missioni. Ma non erano della stessa capacità, il Mirage F.1 aveva sicuramente più autonomia e poi poteva portare gli Exocet.
Sul MiG-23 esiste una lunga intervista ad un pilota cecoslovacco su YT. Questi racconta, tra l’altro del fatto che il MiG-23 non faceva le intercettazioni balistiche, cosa che attribuisce a rischi di surriscaldamento del motore (a me sembra un pò strano, visto che non è esattamente l’unico tipo che potrebbe soffrirne), mentre con un MiG-21 arrivarono a 34.000 metri.
I MiG-23 erano di una velocità prodigiosa, il motore passava da idle a max in 4 secondi, con una sorta di FADEC idromeccanico che li rendeva molto pronti nella risposta, specie il tipo più moderno dell’ML.
Le intercettazioni venivano provate in supersonico in URSS, dove filavano anche a 1,2 mach a bassa quota (capito tornadisti?).
Ma ancora più spettacolare era quando simulavano l’intercettazione degli SR-71 utilizzando i MiG-31 Foxhound. Questi volavano più veloci e ad oltre 20 km di quota. I MiG-23 alle volte li intercettavano che ancora erano impegnati in salita. Velocità di approccio: 5.000+ kmh. Nonostante questo, i MiG-23 erano in grado di ‘sparare’ da 34 km in avvicinamento frontale.
Il pilota dice anche che il Flogger era l’unico caccia tattico che era abilitato per il contrasto all’SR-71, ma mi sembra strano, visto che il MiG-29 non era certo da meno, e il suo sistema d’arma arriva ad un look up di ben 10 km oltre la quota dell’aereo, contro i 4-6 del Flogger. Abbastanza anche per l’SR-71. In ogni caso, devono essere state forti emozioni sui cieli europei anni ’80.