Short Seacat/Tigercat

La Short ha iniziato nel 1956 gli studi per convertire il missile anti-carro Malkara in un missile antiaereo a corto raggio a guida radio, come SX-A5. E’ stato quindi sviluppato il prototipo modificato Green Light, che ha sostituito il previsto programma Orange Nell per un’arma più leggera del Sea Slug. Il missile risultante, viste le origini, era compatto e lento, ma utile contro gli aerei degli anni ’50, bersagli troppo impegnativi per i Bofors 40/L60. Ad aprile del 1958  la Short ha ottenuto il contratto di sviluppo per il Seacat a corto raggio, poi accettato dalla Royal Navy per sostituire i Bofors 40/L60 o 40/L70. Il lanciatore era più piccolo e leggero dell’Mk-5 Twin Bofors che sostituiva, di agevole manutenzione e facile da usare, con minime modifiche alla nave e con lo stesso sistema di controllo del fuoco. Il Seacat poteva colpire anche i missili antinave Styx o bersagli navali poco protetti e unità di attacco veloci. Mostrato per la prima volta al Farnborough Air Show del 1959, ha iniziato i test nel 1961 sull’HMS Decoy, ottenendo l’operatività sulle unità inglesi nel 1962, primo sistema per difesa di punto navale al mondo. Il Seacat è stato valutato anche dalla U.S.Navy, ma rifiutato a favore del Sea Sparrow.

GWS.20

La prima variante (Guided Weapon System-20) aveva un semplice direttore tachimetrico e modalità visuale, con guida CLOS manuale con joystick, via radio link, per facilitare lo sviluppo e lo spiegamento. Il Seacat era lungo 1,48 metri, con un diametro di 19-22 cm (a seconda del modello), e pesava 68 kg. Le ali, con apertura di 65cm e freccia di 60°, erano in schiuma rigida ricoperta di fibra di vetro impregnata di resina. Due di esse ospitavano le antenne del ricevitore di guida del radiocomando. Erano ad azionamento idraulico, azionato dai gas di scarico del sostentatore. I quattro stabilizzatori diritti cruciformi, angolati a 45° rispetto alle ali, avevano un tracciatore sul retro, per facilitare l’acquisizione del missile. Il sistema è stato installato sulle unità classe Fearless, Type 12I Rothesay, Type 61 (HMS Lincoln e Salisbury), sul primo gruppo della classe County e su alcune unità classe C (HMS Cavalier e Caprice).

GWS.21

Primo sistema dotato di CRBFD (Close Range Blind Fire analog fire control director) per controllo manuale assistito da radar (Dark Fire) ognitempo, con radar Type 262 in banda I/J e portata di 7,5 km.  Manteneva anche la modalità visuale. Progettato per la classe Type 81 Tribal, è stato installato anche sulla Battle convertita, sui primi quattro County, sulla HMS Eagle e sulle HMNZS Otago e Taranaki. E’ stato venduto all’Indonesia, per il refit delle unità Type 81 Tartar, Ashanti e Gurkha, nel 1984.

GWS.22

Il più diffuso, univa il Seacat al sistema di controllo del fuoco MRS-3 con radar Type 903 in banda J (8,5-9,6 GHz) da 50 kW a scansione conica, con portata di 16-28 km. Primo con sistema di guida ACLOS (Automatic, Command Line-Of-Sight), è stato installato sulla maggior parte delle classi Leander, Rothesay, County e sulla Hermes, anche come retrofit, negli anni ‘70, e infine sul Tiger convertito. Poteva operare in modalità di guida automatica radar (Blindfire), manual radar assistita, manuale con telecamera CCTV o puramente visuale.

GWS.24

Completamente automatico, era realizzato specificamente per le fregate Type 21.  Impiegava il sistema di controllo del fuoco WSA-4 con radar Type 912 (analogo inglese dell’Alenia RTN-10X Orion) a scansione conica in banda  I. Il radar, a impulsi in ricerca e CW in inseguimento, poteva rilevare e tracciare aerei a 40 km e missili a 20 km.

Seacat Mk.2 e Seacat migliorato

Nel 1961 la Short ha proposto uno sviluppo supersonico, con quota massima estesa a 6000 metri, non adottato. Si parla invece di un retrofit avionico, secondo alcune fonti in servizio nel 1977 o dopo la guerra delle Falklands, secondo altre mai ordinato, con inserito un altimetro radar che impediva il volo a meno di 6 metri di quota, consentendo all’operatore l’ingaggio dei missili antinave e piccole unità navali.

Tigercat Mk.1

Versione terrestre con lanciatore per 3 missili su semirimorchio trainato da una Land Rover. In dotazione al 48° Squadron della RAF tra il 1967 e il 1978, è stato poi sostituito dal Rapier. Il lanciatore ruotava con servocomandi in orizzontale di 170°, in verticale tra -30 e + 60°. Il computer di controllo del fuoco e l’unità ottica erano su un secondo rimorchio. Per preparare il Tigercat al fuoco, i rimorchi erano separati e, tolte le ruote, posti su tre gambe. Il controllo era visivo, come sul Seacat GWS Mk.20.

Tigercat Mk.2 

Variante migliorata, anche chiamata Radar Enhanced Tigercat. Con gli stessi miglioramenti del GWS.24, impiegava un radar di controllo del fuoco Marconi ST850/M in banda I/J e i nuovi missili Mk-2 con elettronica modernizzata. 

In combattimento

Le rampe quadruple, di 4,7 tonnellate, venivano caricate manualmente in verticale, in 40 secondi (altre fonti: 3 minuti). I missili erano coperti con un involucro plastico contro le intemperie. Ogni unità montava generalmente due lanciatori, uno la classe Type 21, quattro le portaerei. La scorta normale era di 16-20 armi per lanciatore, mai meno di 12. Le Niteroi brasiliane arrivavano a 60 missili per due lanciatori. Per unità veloci era stato sviluppato un lanciatore triplo di 1270 kg.

L’operatore alla direzione di tiro, selezionava il bersaglio in base ai dati forniti dai radar di ricerca e orientava il lanciatore in azimuth. L’altro operatore, con un visore binoculare a grande angolo, agganciava e seguiva il bersaglio, orientando il lanciatore in elevazione. Dopo il lancio il Seacat, in 7 secondi, entrava nel campo visivo dell’operatore, che seguiva il bersaglio e i flare sulla coda del missile. L’asse del puntatore ottico veniva orientato in direzione e quota tramite due manopole, quella destra dotata di joystick per regolare l’ingrandimento. Il missile veniva guidato col joystick verso il centro del reticolo, tramite collegamento radio, spostandolo ogni volta che usciva di rotta. Questo lo rendeva inadatto per la difesa ravvicinata. La guida era molto difficile, richiedeva riflessi pronti ma correzioni minime e un lungo addestramento.

I sistemi aggiornati avevano un impianto CCTV Marconi Elliot Avionics  Type 323 a focale variabile, per inseguimento automatico. Oppure i sistemi Signal M40 e M41, Contraves Sea Hunter e San Giorgio NA9.

Il motore IMI bistadio a propellente solido, aveva una fase boost di 1 secondo a cui seguiva il sostentatore, per almeno 10 secondi. La velocità variava tra 0,8 e 0,9 Mach (988 km/h). La portata era compresa tra 500 e 6000 metri, con una tangenza tra 30 e 3000 metri (altre fonti: 915 metri). La guida era CLOS (command to line-of-sight) via radio-link. Il Mod.0  aveva una testata “continuous rod” di 15,5 kg con 2,5 kg di esplosivo, e il Mod.1  una testata a frammentazione HE di 27,5 kg con 19 kg di esplosivo. Le testate erano attivate da una spoletta di prossimità all’infrarosso anteriore o da quelle a impatto sul bordo anteriore e posteriore delle ali.

Sembra sia stato utilizzato già nel conflitto India-Pakistan del 1971, nelle contese di confine in Sud Africa e nella guerra Iran-Iraq, ma mancano dati affidabili. Nello scontro delle Falklands del 1982, invece, l’impiego è ben documentato. Il Seacat era progettato per colpire aerei in picchiata o planata, non a pelo delle onde, ma era l’unica arma disponibile per molte navi. Già obsoleto negli anni ’70, inadatto contro bersagli supersonici, poteva intercettare solo obbiettivi frontali e con adeguato preavviso. Era lento, poco preciso e con un raggio d’azione reale insufficiente. Ma era molto affidabile e insensibile a flare e chaff. Ha quasi sempre funzionato, pur nelle condizioni peggiori, in spazi limitati, contro uno sfondo della costa difficile, in condizioni di pesante interferenza radio e per periodi prolungati.

Ha partecipato all’abbattimento di almeno 3 A-4C Skyhawk ma nelle azioni sono stati lanciati anche molti Rapier e Blowpipe, e sparati molti colpi di cannone dalle difese di San Carlos. Il 21 maggio la fregata Ardent (Type 21), dotata della variante GWS.24, è affondata, dopo aver lanciato invano 5 Seacat e sparato 190 colpi di cannone. Il 12 giugno il Glamorgan ha lanciato un Seacat contro un Exocet, mancandolo.  

Il rapporto finale del Ministero della Difesa parlava di 6 abbattimenti, poi aumentati a 8 più 2 probabili. Analisi successive avevano ridotto il numero a 4, ma con i medesimi colpi a segno reclamati da altri sistemi terrestri e navali. L’ultimo rapporto del DOAE (Defence Operational Analysis Establishment) del 1984, ridimensiona ulteriormente il numero a un singolo abbattimento di un Dagger il 21/5/1982, reclamato anche da un Sea Wolf, e a 4 aerei probabilmente danneggiati. A fronte di oltre 80 missili lanciati. Un Tigercat argentino, il 12/6/1982, potrebbe aver danneggiato un Harrier, poi atterrato sulla Hermes, in condizioni tali da dover essere cannibalizzato.

Hellcat

Variante aria-superficie per elicotteri e unità navali leggere, studiata negli anni ’60. Ogni elicottero avrebbe avuto due missili e un sistema di puntamento sul tetto della cabina. E’ stato offerto anche per una versione COIN dello Short Skyvan con 4 missili. Non ha ricevuto ordini.

Seacat Target

Introdotto nel 1986, simulava missili antinave “sea-skimmer”, con una testata modificata per addestramento, e impiegava lo stesso lanciatore.

Il Seacat e il Tigercat hanno avuto molto successo all’estero, alcuni pare siano ancora in servizio. Sono stati prodotti 5724 missili. Il costo, nel 1989, era valutato 134000 $. Numerosi i paesi acquirenti: Australia, sulla classe River con sistema di controllo radar-ottico HSA M44; Argentina: 2 Seacat sul General Belgrano; Brasile, Cile, Germania ovest, Indonesia, India, Iran, Libia, Malaysia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Nigeria, Filippine, Pakistan, Svezia sulla classe Östergötland;  Tailandia e Venezuela. Dopo le Falklands i Seacat sono stati sostituti coi Goalkeeper, i Vulcan Phalanx e i Sea Wolf. Il Tigercat è stato acquisito da: Argentina, Giordania, India, Iran, Qatar, Sud Africa (come Hilda) e Zimbabwe.

Fonti

Rockets & missiles (B. Gunston)

https://en.missilery.info/missile/seacat

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