Selenia SL/ALQ-234

Presentato nel 1979, era un sistema di disturbo destinato ai bombardieri e ai caccia italiani, per la protezione contro i radar dei sistemi antiaerei (come i SON-50 “Flap Wheel” e  RPK-2 Tobol “Gun Dish”) e di quelli dei missili aria-aria e superficie-aria a guida attiva/semiattiva.

Dopo l’omologazione sugli F-104S e sui Tornado IDS, almeno fino al 1991 senza effettivo impiego operativo, e i test sugli Alpha Jet, il sistema è stato venduto all’Egitto per i MiG-21, i Mirage 5 e gli F-7 e impiegato, più recentemente, sugli F-4. Successivamente, altri esemplari sono stati acquisiti dalla Finlandia per i MiG-21bis e T da ricognizione (Pod-3) e, nel 1990, dalla Giordania per gli F-5E/F. Tra i numerosi altri clienti, sembra vi siano stati la Libia e l’Iraq. Era compatibile anche coi Ghibli, i Mirage III/50/F-1, i Jaguar e i Su-7.

Lungo 3,82 metri, con un diametro di 41 cm, pesava 270 kg. Era montabile sotto la fusoliera o sotto le ali. Completamente autosufficiente, richiedeva solo un piccolo pannello di controllo nell’abitacolo. Poteva essere trasportato a velocità supersoniche, Mach 1,1 a livello del mare e 1,5 a 9144 metri di quota, causa limite termico di 40°. Sul retro vi era un RWR a supereterodina, con misura istantanea di frequenza e avviso di “aggancio”. Il processore del computer Selenia, analizzati i segnali, poteva affrontare minacce multiple.

Il pod, dotato di generatore a turbina anteriore, sviluppava 7,5 kW con emissioni anteriori e posteriori a banda larga con gestione della potenza, grazie a un amplificatore a TWT. Due disturbatori erano alloggiati al centro per il contrasto dei radar a impulsi, con tecniche di disturbo e inganno, sulle bande I e J (8-17 GHz). Anteriormente era situato un ingannatore contro i radar Doppler e CW, con antenna triangolare. Operava sulle bande H, I, J (6-17 GHz). Tra le tecniche impiegate vi erano sicuramente: SPT, RPTR, RGPO,VGPO e IG.

Il pod era raffreddato tramite scambiatori termici, a liquido, per i componenti elettronici, e ad aria. La manutenzione era facilitata per la presenza di un BITE (Built-In Test Equipment) per test in linea di volo e una stazione a terra automatica per 4 livelli manutenzione.

In combattimento

Il pod ALQ-234 era molto sofisticato. Disponeva di elevata potenza, buona copertura nelle bande di interesse e capacità contro radar ad onda continua, ancora non molto diffusa nei sistemi esteri. La vendita, a paesi come la Libia, di un sistema che avrebbe permesso la penetrazione delle difese dell’Italia, ovviamente, non era vista di buon occhio da parte dei vertici delle Forze Armate.

Durante il conflitto Iran-Iraq, l’Egitto ha inviato un gruppo di Mirage 5SDE a supporto delle forze irachene per 6 settimane nel 1986. I pod ALQ-234 in dotazione, coprendo i Tu-22, hanno disturbato efficacemente sia i radar degli F-4 che quelli dei propri MiG-23. Il potente radar AWG-9 degli F-14, invece, ha avuto meno problemi.

Sono stati prodotti circa 650 pod fino al 1997, al costo di un miliardo di lire l’uno. Dopo l’acquisizione da parte della ditta Elettronica, quest’ultima si è occupata del supporto tecnico.

EW6122 SL-ALQ-234.pdf

https://it.wikibooks.org/wiki/Forze_armate_mondiali_dal_secondo_dopoguerra_al_XXI_secolo/Italia:_Armi#SL/ALQ-234[25]

http://www.easternorbat.com/html/dassault_mirage_5_eng.html

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