A seguito di un requisito della Marina sovietica per un missile supersonico in grado di sostituire il KSR-2 (AS-5 Kelt) sui Tu-16, all’inizio degli anni ’60 la Raduga ha iniziato la progettazione del KSR-5, codificato in occidente AS-6 Kingfish. La produzione in serie è iniziata tra il 1966 e il 1969, con l’operatività iniziale sui Tu-16 nel 1970. Nel 1974 sembra che il missile sia stato integrato anche sui Tu-22 e 22M, ma l’adozione non è mai avvenuta. Nel 1974 la Marina ha iniziato le operazioni coi Tu-16K-26 e Tu-16K-10-26. Quest’ultimo manteneva la predisposizione per un missile K-10 semiannegato.
KSR-5 (AS-6A)
Derivato in scala ridotta dell’H-22 (AS-4 Kitchen), di cui usava diversi componenti, aveva prestazioni inferiori ed era più leggero, ma sempre micidiale. Lungo 10,56 metri, con un diametro di 92 cm e una apertura alare di 2,61 metri (freccia di 75°), pesava 3850- 3930 kg. Il motore Isayev S5.33, da 7100 kg/sp massima, era un derivato dell’S5.44 del Burya. A propellente liquido, con due camere di combustione di dimensioni diverse, era alimentato con 1010 litri di comburente AK-20P/F (IRFNA) e 660 litri di TG-02 (idrazina). Aveva tre modalità di funzionamento con due programmi alternativi per diverse quote ma era impiegato uno solo di questi, ottimizzato per alta quota e lungo raggio. Ottimo contro navi ad alta RCS e bersagli a terra, veniva trasportato di solito singolo, per non penalizzare troppo le prestazioni del Tu-16. Il vettore, tramite il radar Leninetz Rubin-1KV, sul Tu-16K26, o YeN-D, sul Tu-16K-10-26, inviava i dati al radar VS-K del missile prima del lancio, che avveniva a 9000-11000 metri di quota. L’autopilota pre-programmato BSU-7 sfruttava un sistema inerziale a correzione intermedia, un altimetro e un sensore di velocità. Dopo il lancio, si sbloccavano le superfici di governo, si estendeva la pinna inferiore e dopo due secondi si accendeva il motore a razzo alla massima potenza e il missile saliva a 22500 metri, per poi livellare e proseguire il volo a Mach 3, con 1120 kg/sp in crociera. La traiettoria era corretta via radio dal vettore, su un raggio d’azione di 240 km. Il missile iniziava la picchiata terminale quando il bersaglio era a 60 km di distanza, il radar lo agganciava e il vettore poteva rientrare. In caso di ECM il missile usava le coordinate del bersaglio in memoria, se le ECM erano molto forti e prolungate, il radar cambiava frequenza. Il sensore si spegneva a 1 km dal bersaglio. Il CEP era di 45 metri. Erano disponibili due testate. Quella convenzionale 9-A-52, a impatto o impatto ritardato, ad alto esplosivo a carica cava, pesava 700-900 kg. Quella termonucleare, di 700 kg e 350 kT, era attivata con spoletta radar di prossimità per esplosione in quota. In questo caso si cita spesso un CEP di 1,85-3,7 km ma, anche ipotizzando una guida esclusivamente inerziale, non è possibile.
KSR-5N (AS-6B)
La produzione, nel 1976, è passata al più avanzato KSR-5N per bassa quota, contro bersagli navali o terrestri ad alta RCS, pesante 3870-3950 kg, col nuovo motore Isayev S5.33A e un radar VS-KN. In modalità alta quota (programma 1), il missile era lanciato a 5000-11000 metri, saliva a 22500 metri con un raggio d’azione di 150-240 km, seguendo lo stesso profilo del KSR-5. In modalità bassa quota (programma 2), era invece lanciato a 500-5000 metri, raggiungeva i 1100-1800 km/h, con un raggio d’azione di 90-115 km, e procedeva direttamente sul bersaglio in lieve picchiata sul percorso più breve. Il programma appropriato era inserito dal navigatore nel computer dell’autopilota BSU-7N prima del lancio. Il motore S5.33A aveva 5 modalità. Nel lancio ad alta quota, i modi 1,2 e 3 erano attivati consecutivamente a 10000,13000 e 22500 metri per mantenere la velocità di Mach 3. Nel lancio a bassa quota, i modi 4 e 5 erano attivati a 10000 e 12500 metri, accelerando il missile a Mach 1-1,7. Nel modi 1 e 4, si attivavano entrambe le camere di combustione. Negli altri modi solo la camera di crociera.
Il missile era operativo sui Tu-16K-26N, Tu-16K10-26N e Tu-16K-11-26 (Badger C/G) con radar Leninetz Rubin-1K/KV/M/ME. Un prototipo Tu-95M5 con due KSR-5N alle radici alari è stato provato nel 1976-77, ma non prodotto.
KSR-5B
Era un aggiornamento dei KSR-5 col sistema di guida del KSR-5N.
KSR-5NM
Nel 1991, col ritiro dei Tu-16, gli AS-6 sono stati convertiti in bersagli per bassa quota, per simulare missili aria-superficie e antinave. Vengono lanciati a 450-550 metri di quota e 500-550 km/h. Il motore li accelera a velocità variabile tra 730 e 2300 km/h in volo di crociera a 25-200 metri quota, su un raggio d’azione di 110 km. Sono in dotazione ai Tu-16NM.
KSR-5M
Ricavati per modifica dei KSR-5B, avevano radar migliorato per bersagli a bassa RCS.
KSR-5MV
Come i precedenti, con radar ulteriormente migliorato.
KSR-5P
Modello antiradar dotato di sensore passivo VSP-K, autopilota BSU-7N e spoletta laser. E’entrato in servizio nel 1973, secondo altre fonti nel 1979, sui Tu-16K-26P e Tu-16K-10-26P, contro radar navali e terrestri con frequenza stabile o con variazione lenta/incrementale. I vettori impiegavano il sistema passivo Ritsa con antenna interferometrica a 8 elementi a T invertita, per localizzare le emissioni.
KSR-5PM
Antiradar migliorato, derivato dal precedente.
Il KSR-5 ha trovato impiego nell’aviazione irachena, nella guerra contro l’Iran. E’stato ormai radiato, fatta eccezione per l’impiego come bersaglio.
Fonti
Soviet/russian aircraft weapons since world war two (Y.Gordon)