Yamato contro Iowa
La Yamato era la più grande corazzata mai costruita, imponente, uno dei simboli della potenza della Marina imperiale giapponese. Il punto finale dell’evoluzione della corazzata tradizionale, rappresenta un termine di confronto inevitabile nella guerra navale. Progettata senza compromessi per poter avere il massimo dislocamento, la migliore corazzatura e le più potenti artiglierie concepibili. La classe Yamato contava anche la sorella Musashi.
La Iowa è invece l’esempio migliore di un nuovo concetto di guerra, polivalente, veloce, da affiancare come scorta ai gruppi di portaerei, sintesi del riconoscimento di una perduta supremazia nel confronto con le stesse. Frutto di una serie di compromessi, è stata ricostruita nel dopoguerra, svolgendo ancora diversi compiti come appoggio contro costa e lancio missili. La classe Iowa è stata realizzata in quattro unità, Iowa, Missouri, New Jersey e Wisconsin.
Le due unità non si sono mai incontrate. Ma sono numerosi i forum che trattano l’ipotetico scontro tra le due navi. Vediamo di analizzare come avrebbero potuto andare le cose. Partendo dalle caratteristiche tecniche delle due corazzate e cercando di eliminare certi pregiudizi radicati.
Caratteristiche di base
La Yamato era lunga 263 metri e larga 39. Raggiungeva le 65030 tonnellate, 71660 a pieno carico. Con una potenza di 153500 HP sviluppava 27 nodi (50 km/h), 27,5 alle prove, con una autonomia di 13300 km a 16 nodi (30 km/h). L’equipaggio contava 2300-2770 uomini.
La Iowa era lunga 270 metri e larga 33. Raggiungeva le 48590 tonnellate, 58460 a pieno carico. Con una potenza di 212000 HP sviluppava in media 33 nodi (62 km/h), 31 al peso massimo e oltre 35 al peso di 51000 tonnellate, con una autonomia di 27600 km a 15 nodi (28 km/h). L’equipaggio contava 2700 uomini.
Da questi primi dati emergono differenza sostanziali. Il dislocamento della Yamato supera quello dell’avversaria di oltre il 20 %. Ma la seconda ha una potenza del 40 % maggiore e uno scafo meglio avviato che consente una velocità media di 6 nodi maggiore.
Manovrabilità
Nonostante la mole, entrambe le navi erano molto manovrabili. La Yamato virava con un raggio di 320 metri a 26 nodi. La Iowa poteva virare con un raggio di 370 metri a 30 nodi. La velocità di virata era la stessa.
Corazzatura
Il 35 % del peso della Yamato era devoluto alla corazzatura, con 23000 tonnellate. La cintura corazzata era alta 5,9 metri e copriva il 53 % della lunghezza. Era spessa 410mm (tipo VH), con ulteriori 16mm sul retro, inclinata verso l’interno di 20° (453mm virtuali), rastremata verso il basso a 250mm, poi fino a 50mm sul fondo. Il ridotto era chiuso, anteriormente e posteriormente, da paratie di 270-340mm (VH), inclinate a 25°. La cintura corazzata fuori ridotto era di 76mm. Il ponte di coperta superiore aveva spessore variabile da 30 a 60mm, resistente a bombe di 250 kg. Il ponte di protezione era spesso 200+10mm, copriva il 75 % del ridotto ed era connesso alla cintura esterna da una sezione di 230+14mm inclinata 7° nella parte esterna, per il restante 25 %. Era garantito contro una bomba di 1000 kg sganciata da 4570 metri.
Le torri cannoniere principali avevano piastre frontali di 650mm, laterali di 250mm, un retro di 190mm e un tetto di 270mm. Le barbette erano spesse 560mm. Le torri secondarie erano protette con 75mm anteriormente e 25mm su tutto il resto, con barbette di 75mm, aumentati poi a 100mm. Il torrione di comando aveva una corazzatura di 500mm, paratie di 300-350mm, tetto di 200mm. La cittadella aveva spessori da 75 a 340mm, gli alberi di 300mm. I depositi munizioni avevano pure una protezione inferiore di 50-80mm contro mine e siluri. lI timone principale era corazzato con 350-360mm sui lati (VC) e 200mm sul tetto, quello secondario con 200-300mm (VC) sui lati e 200mm sul tetto. Il condotto di scarico del fumaiolo, pur essendo inclinato, era dotato di una piastra forata, con buchi di 18cm, spessa 380mm.
La Iowa, come la Yamato, era realizzata secondo il principio del “tutto o niente”e riprendeva il sistema della South Dakota, su uno scafo però più grande. La cintura era preceduta da una corazza esterna STS (special treatment steel ) di 38mm, spesso erroneamente definita “scappucciante”. La cintura era spessa 307mm, inclinata a 19° con ulteriori 22mm di acciaio STS posteriormente (348mm virtuali), rastremata inferiormente fino a 41mm. Il ponte superiore era di 38mm STS. Il ponte di protezione era di 121mm (B) con 32mm STS, 147mm più 32mm sul bordo esterno.
Le torri delle artiglierie avevano piastre frontali di 432mm (acciaio classe B) su piastre STS da 64mm, lati da 241mm (classe A) più 19mm STS, retro da 305mm (A) più 19mm STS, tetto da 184mm (A) più 19mm STS. Le barbette erano spesse 295-439mm. Le torri delle artiglierie secondarie erano protette uniformemente con 64mm. Il torrione era spesso 439mm, le paratie variavano tra 287 (prime due unità) e 368mm. La corazzatura destinata a proteggere gli assi eliche e i timoni, era di 143mm più 19mm sugli assi, 159mm sulla timoneria.
Sistemi antisiluro
Entrambe le navi avevano una ottima compartimentazione. Nella Yamato la protezione sottomarina era formata da controcarene esterne e paratie interne inclinate, collegate al bordo inferiore della cintura. Potevano resistere a cariche di 400 kg. Lo spessore raggiungeva i 270mm a fianco della santa barbara e 200mm a fianco dei motori, rastremato fino a 75mm in basso. Era possibile compensare sbandamenti di 13,8° pompando acqua da un lato all’altro, altri 4,5° utilizzando il combustibile. L’abbassamento della prua poteva essere tollerato fino a 4,5 metri di altezza sul mare con uno sbandamento di 20°. La corazza sotto la linea di galleggiamento era dietro le paratie antisiluro per consentire agli scoppi di scaricarsi prima di incontrare la protezione. Era integrata da controcarene esterne vuote per equilibrare allagamenti provocati dai siluri. I sistemi di pompaggio potevano stabilizzare la nave entro 5 minuti da un impatto, un secondo siluro entro 30 minuti.
La protezione antisiluro della Iowa era carente, come gli studi sulla riattivazione dell’unità hanno dimostrato. Lo strato esterno era troppo vicino alla cintura ma, per poter passare il canale di Panama, non c’era altra scelta progettuale. Le controcarene erano solo in parte vuote, una scelta opposta. Potevano resistere ad una carica di 318 kg. Ma le paratie non erano in grado di deformarsi tanto da sopportare lo scoppio. E le cariche della torre 1 erano troppo vicine. La nave poteva assorbire fino a 3 siluri con scarsa probabilità di affondare (10%). Ma già con 4 siluri la probabilità passava al 40%, al 70% con 5 siluri e al 90% con 6.
La Yamato aveva evidenziato un errore di progetto nella connessione tra la cintura superiore ed inferiore, emerso dopo l’impatto di un siluro, a cui si era cercato di rimediare, apparentemente bene, dato che la corazzata ha mostrato una resistenza eccezionale. La Musashi, affondata il 24/10/1944, è stata colpita da non meno di 19 siluri e 17 bombe da 227-454 kg, oltre ad almeno 18 bombe cadute vicine. La Yamato, affondata il 7/4/1945, è stata centrata da almeno 11 siluri e 8 bombe confermate e almeno altri 2 siluri e 2 bombe probabili. In questo caso, i siluri sono stati lanciati tutti sullo stesso lato per favorirne l’affondamento. Nessun’altra nave avrebbe potuto sopportare una tale valanga di colpi. Sicuramente non una Iowa.
Armamento
La Yamato, nel corso del conflitto, aveva subito estese modifiche, dimezzando le artiglierie secondarie (in origine 12 da 155mm), raddoppiando i cannoni antiaerei (inizialmente 12 da 127mm) e aumentando di 7 volte i cannoncini contraerei (24 da 25mm in origine). Nella configurazione finale contava 3 torri trinate con pezzi da 460/45mm, 2 torri trinate da 155/60mm, 12 torri binate da 127/40mm, 50 complessi tripli da 25/60mm e 2 singoli. Per l’osservazione del tiro erano disponibili 7 idrovolanti.
Le artiglierie principali da 460/45 (18,1″) erano le più potenti mai installate su corazzate. Ufficialmente erano denominate 40cm/45 Type 94, in un riuscito tentativo di nasconderne la vera potenza. Erano più potenti a breve e media distanza dei cannoni da 406/50 Mk 7 della Iowa, ma la differenza era esigua sulle lunghe distanze. Le torri pesavano 2774 tonnellate ognuna, ruotavano su un arco di 300° a 2°/sec. L’elevazione poteva essere regolata a -5/+45° o +3/+41°, la seconda consentiva un lieve aumento della cadenza, con un angolo di caricamento di 3° e una velocità di elevazione di 8°/sec. La cadenza era di 2,1 c/m a 3° di caricamento, ma calava a 1,5 all’elevazione massima, per una portata di 42000 metri. Erano disponibili in tutto 900 proiettili (altre fonti: 1080). Ogni torre aveva 180 colpi nella struttura rotante su due livelli, gli altri erano nella parte fissa. Erano disponibili i proiettili:
-APC Type 1, che dal 1941 avevano sostituito i difettosi Type 91, da 1460 kg e velocità iniziale di 780 m/s. Foravano 864 mm alla bocca. Erano pericolosi anche se caduti vicino al bersaglio, potendo percorrere sott’acqua fino a 50 metri, forando lo scafo; Le capacità perforanti contro il fianco, a seconda della fonte, erano di 494-566mm a 20000 metri e 360-416mm a 30000 metri. Contro i ponti, erano di 109-167mm a 20000 metri e 189-230mm a 30000 metri.
-HE Type 0 da 1360 kg con 62 kg di esplosivo e 805 m/s. Avevano una portata massima di 32550 metri. Erano disponibili anche spolette a tempo per uso antiaereo;
-Sanshiki mod.13 (Type 3 Sankaidan) antiaerei, da 1360 kg e 805 m/s. Avevano 900 tubi di 9 cm e 25 mm di diametro, con materiale a base di termite e 600 stralli d’acciaio, con spoletta a tempo, regolata di solito a 1000 metri di distanza. Il proiettile lanciava il contenuto in un cono di 20° e poi esplodeva (2846 schegge). I tubi si accendevano mezzo secondo dopo e bruciavano per 5 secondi a 3000°C, producendo fiamme lunghe 5 metri. Considerati spettacolari ma poco efficaci dagli americani, hanno abbattuto un caccia Zero e danneggiati altri 4 in un caso di fuoco “amico”.
La Yamato, a differenza della Iowa, aveva anche una batteria secondaria con due torri trinate da 155/60mm con 150 colpi per cannone. Avevano una elevazione tra -7 e 55° a 10°/sec, con angolo di caricamento di 7° e rotazione su 300° a 5-6°/sec. Sparavano 5 c/m per canna, 4 all’elevazione di 45°, con buona precisione. I proiettili AP Type 91 e HE Type 0 pesavano 56 kg con una velocità iniziale di 925 m/s. Inadatti al tiro antiaereo, pur con tangenza di 12000 metri e spoletta a tempo, erano ottimi contro le navi, con una portata di 27400 metri e angolo di caduta di 56° a 25000 metri. Penetravano 100mm a 20000 metri.
La contraerea della Yamato era poco efficace. I cannoni da 127/40mm Type 89 erano discreti, con buona velocità di brandeggio ma bassa velocità iniziale, quindi con portata e quota modeste. Sparavano colpi da 24 kg a 700-725 m/s. Erano disponibili 300 colpi per cannone. Le torrette ruotavano su un arco di 140° a 6-7°/sec. L’elevazione era tra -7 e 90° a 12°/sec. La cadenza era di 14 c/m per brevi periodi, 8 c/m sostenuti, con caricamento a qualsiasi angolo. Impiegavano i proiettili HE Type 0 con spoletta a tempo AA e Type 3 Sankaidan con 43 tubi incendiari e 23 stralli. All’elevazione di 45° il raggio era di 14800 metri. A 75° la quota massima era di 9400 metri.
I cannoncini da 25/60mm, pur numerosissimi, avevano calibro inadeguato, scarsa portata, bassa cadenza reale ed erano, per gran parte, senza protezione. Sparavano 220-260 c/m con portata utile di 1500 metri. Eppure hanno abbattuto tre volte più velivoli dei cannoni da 127mm.
La Iowa aveva 3 torri trinate da 406/50mm, 10 torri binate da 127/38mm, 19 complessi quadrinati da 40/56mm (20 sulle altre unità) e 52 cannoncini da 20/70mm. Per l’osservazione del tiro c’erano 3 idrovolanti.
Ogni torre pesava 1728-1735 tonnellate e ruotava su un arco di 300° a 4°/sec. L’elevazione delle torri 1-3 era di -2/+45°, quella della torre 2 di 0/+45°, a 12°/sec, con angolo di caricamento di 5°. C’erano 390 colpi nella torre 1, 460 nella torre 2, 370 nella 3, per un totale di 1220. Il cannone da 406/50 Mk-7 sparava 2 c/m a 5° di elevazione, 1,6 a 45°. Previsto per i colpi Mk-5 da 1016 kg, era stato riprogettato per i super-pesanti AP Mk-8 Mod 0/5 da 1225 kg con velocità iniziale di 762 m/s, che penetravano 829mm d’acciaio o 9 metri di cemento alla bocca. Alla fine del 1944 il nuovo Mk-8 Mod 6, con forma migliorata e più resistente, ha aumentato la penetrazione anche a 35°. Impiegavano spolette Mk 21 BDF (Base Detonating Fuze) ritardate di 0,033 secondi, la cui attivazione richiedeva 38mm a 0° o 10mm a 65°. La portata massima a 45°era di 38720 metri (con carica ridotta, 22110 metri). A seconda delle fonti, a 22860 metri i cannoni foravano una cintura di 428-441mm e un ponte di 131-138mm. A 27432 metri, 366-380 e 169mm. A 32000 metri, 329-335 e 215mm.
I proiettili HC Mk-13 Mod 0/6 pesavano 862 kg, con velocità di 820 m/s e gittata di 38060 metri. Con 70 kg di esplosivo, potevano penetrare blindature e cemento nel bombardamento costiero, con spoletta a contatto e ritardata. Cambiando la spoletta anteriore con una a tempo, erano impiegabili contro aerei, come HC Mk13 AA, fino a 7100 metri e 4700 metri quota. Con spoletta VT erano utilizzati contro costa.
La contraerea era molto efficace. Il cannone da 127/38 Mk-12 era il miglior multiuso medio del periodo. Sparava colpi da 25 kg a 790 m/s al ritmo di 15-22 c/m. I cannoni avevano una elevazione di -15/+85° a 15°/sec . Ruotavano in un arco di 160° a 25°/sec. Dotati ognuno di 450 colpi, caricavano a qualunque angolo. La portata era di 16640 m e 11900 m quota. Impiegavano spolette PD (Point Detonating), nel tiro di superficie, o MT (Mechanical Time) nel tiro antiaereo. Dalla fine del 1942, si sono rese disponibili in quantità le spolette VT(prossimità) che hanno reso micidiale il tiro antiaereo.
I cannoni da 40/56mm sparavano 120-160 c/m con portata di 2500 metri. I 20mm Oerlikon sparavano 450 c/m con portata utile di 1000 metri.