Già nel 1966 erano apparsi evidenti i problemi del missile antiradar AGM-45 Shrike: scarso raggio d’azione, bassa velocità, sensore fisso monofrequenza, testata insufficiente. Era necessario con urgenza un nuovo progetto. L’USAF ha proposto l’AGM-76 Falcon, la US Navy invece ha preso il RIM-24 Tartar come base di partenza. A dicembre 1966 è stata selezionata la proposta della Marina, designata AGM-78A Standard ARM. Il Naval Air Systems Command ha assegnato il contratto alla General Dynamics, per un missile derivato dal RIM-66A Standard.
Lo sviluppo è andato avanti velocemente, dato l’impiego di componenti esistenti, riducendo di molto i costi. Dopo i test nel 1967, il missile è divenuto operativo a febbraio 1968 con l’USAF e la US Navy.
AGM-78A
L’AGM-78A-1, conosciuto nella US Navy anche come STARM (Standard ARM) Mod. 0, aveva il sensore, modificato, dell’AGM-45A-3A, operante in banda E/F stretta.
L’AGM-78A-2 ha aggiunto un modulo BDA (Bomb Damage Assessment) e un SDU-6/B al fosforo rosso per marcare il bersaglio per ulteriori attacchi.
Rispetto allo Shrike, aveva maggior raggio d’azione, testata più grande, un sensore a due gradi di libertà che permetteva ampia capacità di manovra al lanciatore. Ma era anche molto più caro. Il missile è entrato subito in servizio sugli F-105F/G e sugli A-6B/E, col primo lancio operativo a marzo del 1968.
AGM-78B
Prodotto dal 1969, l’AGM-78B (STARM Mod 1) aveva un nuovo sensore a banda larga Maxson, operante su tre frequenze (E/F, G e I) che permetteva l’attacco contro radar differenti senza dover pre-selezionare il sensore. Aveva un circuito di memoria che consentiva l’attacco su un radar anche nel caso l’emittente avesse cessato l’emissione, anche se in questo caso lo scoppio, ad alcuni metri sopra il radar, solo raramente avrebbe portato alla sua distruzione.
Alcuni AGM-78A-1, aggiornati col sensore Maxson e con circuiti di memoria, sono stati ridesignati AGM-78A-4.
Lo STARM era lungo 4,57 metri, con una apertura delle alette di 1,08 metri e un diametro di 34 cm. Il peso era di 627 kg. Il motore Aerojet Mk-27 Mod.4, bistadio a propellente solido, aveva una fase boost di 4 secondi con una spinta di 6804 kg. Il sostentatore aveva una spinta di 907 kg per 22 secondi. La velocità a fine combustione raggiungeva 1,8 Mach, con un raggio d’azione di 56 km. La testata di 97,5 kg era a scoppio-frammentazione con spoletta a impatto e prossimità. Grazie ad una unità inerziale, era possibile far virare il missile di 180° dopo il lancio, anche se al prezzo di una seria riduzione del raggio d’azione.
AGM-78C
Fabbricato tra il 1970 e il 1972, era un programma dell’USAF per rendere il missile più affidabile dei precedenti e con minori costi di produzione. Disponeva del nuovo marcatore di bersaglio SDU-29/B al fosforo bianco. Alcuni AGM-78A/B sono stati aggiornati a questo standard. Operativo dal 1971, aveva un sensore Bendix con tre bande di frequenza (E/F, G e I).
AGM-78D
Entrato in servizio alla fine del 1972 è stato fabbricato fino al 1976. Più pesante, oltre 748 kg, aveva il nuovo motore bistadio Mk-69 Mod 0, più potente, con impulso di 54432 kg, che portava la velocità massima a 2,5 Mach e il raggio d’azione a 112 km. Nei tiri a lungo raggio il missile saliva a 24400 metri per poi picchiare sul bersaglio. L’AGM-78D era lanciabile fino a Mach 2.
L’AGM-78D-2 con elettronica digitale, era più affidabile, aveva una spoletta di prossimità ottica e una nuova testata di 101 kg a scoppio-frammentazione. Il sensore General Dynamics era molto più sensibile di quelli sui B/C, con copertura più estesa su bande multiple, dalla E alla I (2-10 GHz).
In combattimento
Il missile consentiva l’attacco restando fuori del raggio d’azione dei missili SA-2. Nonostante ciò, l’AGM-45 Shrike è rimasto in servizio sui Wild Weasel, perché molto più leggero ed economico. Il lancio di uno Standard implicava una lunga relazione post-missione.
Gli F-105F/G ne montavano 1-2 su lanciatori LAU-78/A. La US Navy ha modificato 19 A-6A in A-6B, con quattro configurazioni diverse, via via più moderne, come Mod.0, Mod.0 update, Mod.1 e PAT/ARM. Gli A-6B potevano montarne 4 sui lanciatori LAU-77, ma per ragioni di peso e costo il carico era limitato a 1-2 missili. Il missile ha poi trovato impiego anche sull’F-4G (fino a 4 missili).
Nel corso dei primi 44 lanci, vi sono stati almeno 7 insuccessi per mancata accensione del motore o per cedimento strutturale dopo il lancio. Ma gli attacchi hanno avuto successo e i miglioramenti sono continuati. L’USAF e la US Navy hanno lanciato in Vietnam 708 Standard, di cui 550 nelle campagne Linebacker/Linebacker II.
Tramite il sistema BDA il missile trasmetteva un segnale indietro all’aereo lanciatore. L’aereo registrava la differenza tra il momento dell’impatto, con interruzione del segnale BDA, e l’emissione radar. L’interruzione simultanea indicava un probabile colpo a segno. La Marina ha lanciato 299 missili, registrando 191 colpi a segno (64 %), 3 sganci a vuoto e 103 “sconosciuti”. L’USAF ha registrato il 66 % di colpi a segno. I radar realmente distrutti sembrano siano stati il 20 %. Un risultato comunque rilevante.
L’AGM-78 è stato impiegato estesamente dagli F-4E israeliani, in tutti i conflitti dal 1982, oltre che da lanciatori terrestri tripli Keres su autocarro.
Fino al 1978 sono stati fabbricati oltre 3000 AGM-78. Il costo medio era di 128000 $ ma si sono toccate punte anche di 200000 $. Il missile è rimasto in servizio fino al 1986 nella Marina e fino al 1988 nell’USAF, sostituito dall’AGM-88 HARM.
Fonti
Aranysas (1/2008)
Throw a Nickel on the Grass, a Fighter Pilot’s Life Narrative (W. Kerzon)
https://www.globalsecurity.org/military/systems/munitions/agm-78.htm
http://rickmorganbooks.com/a-6b-standard-arm.html#
http://simhq.com/forum/ubbthreads.php/topics/3779642/2/anti-radiation-missiles