In combattimento
Le statistiche, per tutti i velivoli che hanno impiegato l’M-61, compresi i tiri mancati, parlano di meno di 1 colpo a segno ogni 100 e un PK variabile tra il 10 e il 50 %, per ogni apertura del fuoco, coi valori peggiori per i pod SUU-16 e 23.
Per qualche strano motivo, forse per il fatto che “ruota”, molti ritengono il Vulcan un’arma imprecisa, che centra il bersaglio per merito della “dispersione”. In realtà questo cannone non conosce mezze misure: o manca del tutto l’obbiettivo o lo devasta. Ecco perché è necessario un buon sistema di puntamento. Anche nelle peggiori condizioni, col sistema di puntamento non attivo, i piloti dei Thunderchief hanno ottenuto il 5 % dei colpi sul bersaglio. Nei test non è raro piazzare il 30 % dei colpi a segno.
Guerra del Vietnam
Il cannone è stato utilizzato per la prima volta sugli F-105D/F che nel 1966 hanno abbattuto 5 MiG-17 e altri 20 nel 1967. Nel 1972 gli F-4E hanno abbattuto 5 MiG-21 e 1 MiG-19, quest’ultimo in un attacco a velocità supersonica (1,2 Mach). sugli F-4E il cannone funzionava anche in manovre a 6g e il Pk medio era del 50 %, pur se con raffiche anche di 3 secondi. Altri 8 aerei sono stati abbattuti con le varianti in pod.
Guerra Iran-Iraq
Nel 1980 un F-14 avrebbe abbattuto un elicottero Mi-25, e un F-4D con il pod SUU-23, un Su-22 o un MiG-21.
Nel 1981 un F-4 avrebbe abbattuto un MiG-21.
Nel 1982 gli F-4 hanno abbattuto 1 MiG-21 e 1 MiG-23.
Nel 1983 un F-4 ha abbattuto un elicottero Mi-25.
Nel 1988 gli F-4 hanno abbattuto un Su-22 e un elicottero Bell-214.
Guerre arabo-israeliane
Gli F-4 hanno abbattuto un MiG-21 nel 1972 e uno nel 1973. Nell’ottobre del 1973 hanno abbattuto 1 MiG-17, 3-5 MiG-21 e 3 elicotteri, forse Mi-8.
Nel 1979 gli F-15 hanno abbattuto due MiG-21.
Nel 1981 un F16 ha abbattuto un Mi-8.
Nel 1982 gli F-15 ed F-16 hanno abbattuto 4-5 MiG-21, 2 MiG-23 e 1 Su-22.
Venezuela
Nel 1992, durante un tentato colpo di stato in Venezuela, gli F-16 hanno abbattuto almeno due OV-10 Bronco col Vulcan. Le scene sono state riprese.
M-61A2
Il nuovo cannone rimedia in parte ai difetti del precedente. Ha canne più lunghe e sottili, diverse parti sono state modificate eliminando ogni componente in metallo non assolutamente necessario per il funzionamento, sostituendolo con materiali più leggeri. Il peso è sceso a 91,6 (103 kg con canne pesanti). Ha un motore idraulico del 70 % più potente (5000 PSI invece di 3000) e l’inerzia inferiore riduce il tempo di accelerazione alla massima cadenza a 0,25 secondi. Spara 7200 colpi/min con superiore velocità iniziale. E’ montato sugli F-18E con 400 colpi e sugli F-22 con 480 colpi.
SUU-16/A gun pod
Nel 1963 la General Electric ha offerto un pod da attacco al suolo per gli F-100, F-104 ed F-4C, soprannominato Vulpod. L’USAF non aveva un impiego per l’arma ma le cose sarebbero presto cambiate. L’SUU-16/A (Army model XM12 ) ha svolto i primi test nel 1964, con le consegne nel 1966. I primi F-4C hanno ricevuto il pod nel maggio del 1967.
Il pod era lungo 5,05 metri, con un diametro di 56cm. Pesava a vuoto 489 kg, con 1140-1200 colpi, arrivava a 772-785 kg. I proiettili entravano nell’alimentatore grazie ad un congegno elicoidale rotante. Essendo privo di batterie, una turbina esterna (RAT) sul lato destro, collegata a un generatore interno dava corrente al motore elettrico dell’M-61. Veniva estratta poco prima di impiegare il cannone. La cadenza era regolata a 6000 c/m ma l’energia richiesta richiedeva una velocità di almeno 480 km/h, per una cadenza inferiore, e oltre 640 km/h per la massima cadenza.
L’SUU-16/A, anche se affidabile, aveva molte limitazioni: la turbina generava resistenza aerodinamica, sommata a quella del pod, e riduceva la manovrabilità, oltre ad aumentare il consumo di combustibile, tanto più che prendeva il posto di un serbatoio supplementare. Il peso ne impediva il trasporto su aerei leggeri. L’avvio della rotazione del cannone richiedeva fino a 1 secondo. La precisione spesso era scarsa perché durante il fuoco il pod vibrava per l’insufficiente rigidità dell’aggancio sul pilone, anche se qualche pilota riteneva che aumentasse la dispersione e quindi la probabilità di colpire. Il trasporto di 2 pod decentrati andava bene solo per l’attacco al suolo.
Nel 1967, in Vietnam, gli F-4C armati con gli SUU-16, come soluzione temporanea, hanno abbattuto 2 MiG-17, sparando solo 226 e 110 colpi. Poteva essere montato anche sugli OV-10A.
SUU-23/A gun pod
I pod SUU-16/A sono stati modificati successivamente come SUU-23/A (XM25). Dimensioni e forma del pod erano uguali, a parte una presa d’aria anteriore, il peso era aumentato a 785-788 kg a pieno carico. Il nuovo pod montava, però, la versione a recupero di gas del Vulcan, il GAU-4/A (XM130), sviluppato tra il 1956 e il 1959. Completati i test, nel 1965 è partita la produzione e l’anno dopo è iniziato lo spiegamento. L’SUU-23 non aveva bisogno di turbina esterna. Il cannone pesava 4,5 kg in più ma il peso complessivo era minore, data l’assenza di un sistema esterno per aumentare la potenza.
Un motore elettrico azionava un pesante volano di grande diametro con frizione, situato dietro al cannone. Il pilota doveva attivarlo per tempo perchè servivano 40 secondi perchè il volano raggiungesse la massima velocità di fuoco utilizzabile (3750 c/m). Raggiunta la velocità, il pilota premeva il grilletto, il volano ingaggiava il meccanismo del cannone, avviandone la rotazione e veniva disinserito quando il cannone raggiungeva la velocità di sparo sostenibile. Poi la pressione dei gas, prelevati da 3 delle 6 canne, permetteva al cannone di raggiungere i 6000 c/m, con espulsione dei bossoli. Il cannone poteva sparare a qualunque velocità. Il pod, equipaggiato con 1234 colpi, era generalmemte regolato a 5400 c/m.
Il pod era più semplice, era finalmente collegato al sistema di puntamento, ma l’affidabilità era minore, spesso non funzionava per insufficiente potenza. La dispersione era elevata: 10 millesimi in azimuth e 8 in verticale. Ciò nonostante, gli F-4D in Vietnam hanno abbattuto, con gli SUU-23, 1 MiG-21 e 3 MiG-17 nel 1967 e 2 MiG-17 nel 1968, con un Pk del 26 %. La produzione è terminata nel 1972, con un totale di 1102 GAU-4/A.
M-195
I primi elicotteri Cobra erano armati con una mitragliatrice M134 da 7,62mm e un lanciagranate da 40mm, tutte armi a corto raggio. La necessità di sopprimere le armi da 12,7mm contraeree in Vietnam, ha portato a sviluppare l’M-195, una variante del Vulcan a canne corte, per ridurre il peso, con cadenza di fuoco di 750-800 c/m e rinculo inferiore. Facente parte del sistema XM35 era installato sul pilone interno sinistro, con 950 proiettili in scatole sopra i pattini. Il cannone è arrivato alla fine del 1969. Sono sorti, però, alcuni problemi. Il peso elevato permetteva di caricare sugli altri piloni solo razziere XM-157 a 7 colpi. Il centro di gravità, spostato a sinistra, causava problemi di controllo, soprattutto negli attacchi in picchiata “helicopter will turn over more than 70° when you dive a 296 km/h” . power also problem. Once AH-1G full load took off from Xishan base, due air density and weight, engine not enough to take off, main rotor hit runway. Sono stati prodotti almeno 377 M-195, nei modelli A e B. Quando il nuovo M-197 è divenuto standard, l’M-195 è stato radiato.
L’M-61 ha anche trovato impiego nei sistemi terrestri antiaerei M163 VADS (Vulcan Air Defense System), M167 e C-RAM (Counter Rocket, Artillery, and Mortar) e su quelli navali Phalanx CIWS.
Fonti
Top gun (7/98)
Army (10/1960)
http://firearmsworld.net/usa/mg/vulcan/m61.htm
https://sobchak.wordpress.com/2009/08/24/suu-16a-suu-23a-gunpod/
http://www.smallarmsreview.com/display.article.cfm?idarticles=3204
http://www.aircav.com/cobra/ammo20.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Talk%3AM61_Vulcan
https://www.gd-ots.com/munitions/medium-caliber-ammunition/20mm-x-102-pgu/