Nel 1968 l’USAF ha iniziato a definire i parametri di un nuovo cannone aeronautico per l’attacco al suolo, specifico per il ruolo anticarro, destinato al vincitore del concorso per un aereo da appoggio ravvicinato che vedeva contrapposti i prototipi YA-9 e YA-10. A novembre del 1970 ha emesso una richiesta ufficiale. I requisiti prevedevano un cannone da 30mm da 4000c/m con velocità iniziale di 1067m/s. Non c’erano altre limitazioni, ma era chiaro che solo un Gatling poteva soddisfare la specifica. Per breve tempo si è considerato il cannone Oerlikon 304RK da 30mm, designato GAU-9/A, scartato per l’insufficiente affidabilità. Sono arrivate le proposte di Philco-Ford, Hughes, General American Transportation e General Electric. Nel giugno 1971 la competizione si è ristretta alla Philco-Ford e alla General Electric, autorizzate a proseguire lo sviluppo. Nel 1972 i prototipi sono stati confrontati alla base di Eglin. I test si sono conclusi ad aprile del 1973 ed è stato selezionato il GAU-8/A della General Electric, presto battezzato Avenger. Le prove sull’A-10 Thunderbolt II sono iniziate a marzo del 1974 e nel 1976 è iniziata la produzione. Nei test iniziali sono apparsi numerosi problemi dovuti ai gas emessi che provocavano lo spegnimento dei propulsori e sporcavano il parabrezza, tanto da suggerire una apposita carenatura o un deflettore alla bocca. Alla fine è stato inserito un sistema di riaccensione dei motori per ridurre il rischio. Il cannone è ufficialmente entrato in servizio nel 1977. Sono stati fabbricati 993 GAU-8/A fino al 1986, anche per il CIWS Goalkeeper, al costo di 121000 $ al pezzo a valori 2002.
Il cannone GAU-8/A è un Gatling a 7 canne rotanti da 30mm. Pesa 281 kg ed è lungo 2,85 metri, le canne sono lunghe 2,3 metri. Assieme al sistema di alimentazione e col massimo delle munizioni arriva a 1723-1828 kg, con una lunghezza complessiva di 5,93 metri. Il solo contenitore delle munizioni è lungo 1,8 metri, con un diametro di 90 cm. L’intero complesso, definito A/A 49E-6 Gun System, rappresenta il 16 % del peso del velivolo, tanto che in caso di rimozione bisogna porre un appoggio sotto la coda dell’A-10. Il rinculo elevato dell’arma, 4536 kg, più della spinta di uno dei motori TF34, ha imposto un montaggio disassato verso sinistra, per mantenere la canna sparante al centro, cosa che ha richiesto un carrello anteriore spostato a destra, oltre all’inclinazione verso il basso di 2° e dispositivi di assorbimento del rinculo. Lo sparo rallenta lievemente l’aereo. Il cannone è a controllo elettrico, azionato da due motori idraulici indipendenti (77 cv). Il caricatore contiene un massimo di 1350 colpi, per quasi 900 kg. Ma il carico tipico, con l’impiego dei più pesanti proiettili perforanti, si riduce a 1150-1174 colpi. Le munizioni sono senza maglie, per ridurre il peso ed evitare un potenziale inceppamento. I bossoli ritornano al caricatore, l’eiezione avrebbe comportato il rischio di danneggiamento del velivolo. La ricarica richiede meno di 13 minuti, impiegando un apposito veicolo, il GFU-8/E 30 mm Ammunition Loading Assembly. La vita delle canne è di 21000 colpi, con un MTBF di 23000 ore, pari a 150000 colpi o 100 missioni prima di un difetto. Funziona anche in caso di guasto ad uno dei motori idraulici, a cadenza dimezzata.
La cadenza di fuoco era, inizialmente, selezionabile dal pilota, 2100 o 4200 c/m. E’ stata fissata successivamente a 3900 c/m, con raffiche di 1 o 2 secondi a intervalli di 1 minuto, per evitare il surriscaldamento e non sprecare munizioni. E’ possibile il fuoco ininterrotto, al prezzo di una riduzione della vita delle canne e più frequenti ispezioni e sostituzioni. Il cannone raggiunge la massima cadenza in 0,55 secondi. Il raggio d’azione massimo arriva a 3660 metri ma quello effettivo, per una adeguata perforazione, non supera i 1220-1524 metri.
Impiega i proiettili 30x173mm PGU-14/B (API), PGU-13/B (HEI) oltre ai PGU-15/B per addestramento (TP) della Alliant Techsystems e della General Dynamics Ordnance. Sono lunghi 29 cm compresi i bossoli, realizzati in lega di alluminio per risparmiare peso (-30%) e parti in plastica alla base per allungare la vita delle canne. In genere i PGU-14/B e i PGU-13/B si montano alternati in proporzione 4:1.
Il PGU-14/B è un perforante-incendiario (API) che impiega un nucleo in uranio impoverito piroforico (DU) e titanio, avvolto da un corpo in alluminio. Pesa 395-425 grammi con un nucleo decalibrato di 271-302 grammi lungo 99 mm con un diametro di 16mm. Il peso complessivo arriva a 727 grammi col bossolo. La velocità iniziale è di 1013 m/s.
Il PGU-13 è un esplosivo-incendiario (HEI) che pesa 378 grammi, con 56 grammi di esplosivo, dotato di spoletta M505. Il peso complessivo arriva a 662 grammi. E’ utile anche contro i blindati. La velocità iniziale è di 1020m/s
Nel 2011 l’Alliant Techsystems e la General Dynamics hanno vinto il contratto per il nuovo PGU-13D/B HEI e l’aggiornamento delle scorte dei precedenti PGU-13B. Se è stato impiegato il progetto proposto nel 2008, il miglioramento dovrebbe rimediare alla perdita di efficacia data dal ritiro dei proiettili all’uranio.
In combattimento
L’Avenger è un cannone molto preciso, a 1220 metri l’80 % dei colpi centra un cerchio di 6 metri di diametro (5 millesimi), precisione superiore a quella media di un Vulcan. Questo perché, a parità di velocità iniziale, il proiettile è molto più pesante, perde meno velocità e mantiene una traiettoria tesa, con una caduta di soli 3 metri. Il tempo di volo è inferiore del 30 % e l’energia cinetica all’impatto è 6 volte maggiore. Da 1220 metri i colpi arrivano in 1,5 secondi, così lo spostamento dei bersagli è quasi nullo, non è neppure importante il calcolo della distanza, le indicazioni sullo HUD sono sufficienti. Secondo i test contro carri armati, sono fruttuosi oltre il 50 % degli attacchi in coda e 1/3 di quelli laterali, con una media del 15 % dei colpi a segno.
Non bisogna però esagerarne le capacità. Il penetratore ha un rapporto lunghezza/diametro modesto e contro corazze stratificate ha poche possibilità. La capacità perforante, con velocità dell’aereo di 460 km/h e angolo di impatto di 30° è di 76mm a 300 metri di distanza, 69mm a 600, 64mm a 800, 59mm a 1000 e 55mm a 1220 metri (la specifica richiedeva 54mm a 1220 m). Questo perché il proiettile perde 23-27 m/s ogni 100 metri. A 500 metri la velocità è di 914 m/s, a 1000 metri è di 762-815 m/s.
Già al tempo dell’adozione, era previsto l’attacco ai T-62 nei soli settori posteriore e laterale dello scafo. Ecco perchè l’arma primaria anticarro dell’A-10 è il missile AGM-65 Maverick. Il cannone è impiegato contro blindati e altri bersagli. Naturalmente si può attaccare in picchiata a 30° la parte superiore, protetta con un massimo di 30-50 mm, esponendo però il velivolo alla contraerea, e un numero elevato di colpi a segno può produrre un M-Kill o danneggiare le ottiche.
Tra febbraio 1978 e dicembre 1979, si sono condotti test vari con carri M-47 simulanti i T-55 e T-62 sovietici. L’attacco è stato eseguito a quote di 60 metri, per evitare le prevedibili difese aeree avversarie, con angoli di picchiata ridotti a 1,8°-4,4°, a distanze di 800-1300 metri, sparando tra i 40 e i 160 colpi. Il risultato è stato un forte spreco di munizioni ed effetti limitati sui bersagli, col 72-90 % di colpi a vuoto e un 10-28 % a segno con l’1,7-3,8 % di kill per colpo (4-10 % di kill per passaggio).
E’ andata meglio in uno degli ultimi test, il 7/11/1979, contro 10 M-47 che simulavano una compagnia sovietica. Con parametri medi di 623 km/h, distanza di 753 metri, e angolo di 3,8°, i GAU-8/A, regolati a 2100 c/m, hanno sparato un totale di 174 colpi in 10 raffiche sul fianco dei carri (11-27 colpi per carro). Gli A-10 hanno messo a segno 90 colpi, 30 dei quali hanno perforato scafi e torrette. Altri proiettili hanno danneggiato le sospensioni, i cingoli o i cannoni. Sono stati distrutti 3 carri e altri 4 sono rimasti immobilizzati.
Impiegato per la prima volta nella Guerra del Golfo, su 146 A-10, ha sparato quasi 800000 colpi in 8000 missioni. Gli A-10 hanno distrutto 3000 mezzi, di cui 900 carri armati, secondo alcune stime meno di 130 di questi col cannone, oltre a un migliaio di pezzi d’artiglieria. Gli A-10 lo hanno poi utilizzato in Afghanistan, in Iraq nel 2003, in Libia nel 2011 e infine contro L’ISIS in Iraq.
Il tiro aria-aria non è previsto, anche se nella Guerra del Golfo sono stati abbattuti due elicotteri, un BO-105, con una raffica di 300 colpi, e un Mi-8.
GAU-13/A
Quasi contemporaneamente al GAU-8/A, ad agosto del 1972, è iniziato lo sviluppo del GAU-13/A, come derivato del precedente, di cui impiega i componenti ma con solo 4 canne rotanti. Era destinato ai cacciabombardieri F-4, F-15, A-7 e, con alcune modifiche al pilone centrale agli F-5 ed F-16, per fornire un’arma di capacità perforanti simili. Per ovvie ragioni è stato montato in un pod esterno, il GPU-5/A. Dal 1978 si sono svolti più di 75 voli di valutazione. La produzione è partita nel 1982 ed è terminata nel 1985 con 336 cannoni al costo di 114000 $ al pezzo (2002) e 299 pod.
Il GAU-13/A è più leggero, 151-153,8 kg ed è lungo 2,8 metri. Il pod GPU-5/A, designato inizialmente GEPOD 30 dalla General Electric, è a funzionamento pneumatico. E’ lungo 4,3 metri. Può essere installato in asse o sotto le ali. Pesa 600 kg, 841 kg con le munizioni, 353 colpi, le stesse del GAU-8/A, con sistema di alimentazione simile. La cadenza è di 2400 c/m con una velocità iniziale di 1100 m/s.
E’ stato venduto a diverse nazioni non specificate. Molti sono rimasti in deposito disponibili per la vendita. Nel 1986, l’USAF ha aumentato la vita delle canne del GAU-13/A a 30000 colpi. L’MTBF è di ben 32000 colpi.
Nella metà degli anni ’80, l’USAF ha considerato una variante dell’F-16 per l’appoggio ravvicinato (CAS) armata con il GPU-5/A per affiancare o sostituire gli A-10. Ma il pod, provato su alcuni F-16 durante la Guerra del Golfo, si è dimostrato impreciso ed è stato ritirato dopo un solo giorno. Il pilone non era sufficientemente rigido per prevenire la deflessione e il potente rinculo lo disallineava. Oltre a non essere integrato nel sistema di puntamento dell’F-16. Non è più in servizio nell’USAF. E’ presente su alcuni F-5E Tiger II tailandesi ed è stato provato sugli F-20.
Fonti
Top Gun (6/2002)
Dispersion of PGU-14 ammunition during air strikes by combat aircrafts A-10 near urban areas
(B. Zecevic, J. Terzic, A. Catovic, S. Serdarevic-Kadic)
GAU-8/A and GAU-13/A, Page 2 Ordnance & Munitions Forecast February 2002
http://www.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/a522397.pdf
https://en.wikipedia.org/wiki/GAU-13
http://www.thedrive.com/the-war-zone/13329/early-on-the-a-10-warthogs-legendary-gun-was-both-a-blessing-and-a-curse
http://web.peacelink.it/dossier/uranio/gau8a.htm
I proiettili dell’ Avenger non dovrebbero avere problemi a perforare un blindato portatruppe come il BMP3 , chissà invece come se la caverebbe un Namer che sostanzialmente è un carro armato senza torretta ?
Un Namer se la caverebbe benissimo, tranne forse un (possibile) danno ai cingoli o alle ottiche. Solo che, per i bersagli “duri”, l’A-10 impiegherebbe l’arma principale: l’AGM-65 Maverick.