Pontiac M-39

Alla fine della Seconda Guerra mondiale molti ingegneri tedeschi sono stati assunti dagli alleati. Tra questi Von Lossnitzer e Maep, sviluppatori dei cannoni sperimentali a revolver ad alta cadenza di tiro MG-213C/20 e C/30, arrivati negli Stati Uniti nel 1946, dove hanno cominciato a lavorare per la Springfield Armoury. Se in Francia e Regno Unito il loro progetto ha ispirato i DEFA e ADEN da  30 mm, gli americani hanno invece scelto il 20 mm per ottenere una maggior cadenza di fuoco e superiore velocità iniziale, sia pur con proiettili meno potenti.

Il primo modello sperimentale realizzato con l’aiuto dei tecnici tedeschi è stato il T-47 da 15 mm nel 1949. A differenza dell’MG-213, univa la parte inferiore del blocco cartucce alla canna, riducendo al minimo lo spazio tra la canna e il blocco rotante.

Nel 1950 i lavori sono continuati all’Illinois Institute of Technology.  La produzione dei campioni sperimentali non è stata un problema, ma una pre-serie per i test su larga scala avrebbe reso necessario l’appoggio dell’industria. Così nel 1951 i disegni sono stati inviati alla Ford Motor Co., che ha realizzato i modelli T-130E1 da 15 mm e T-160E1 da 20 mm. A questi sono seguiti i migliorati E2 ed E3, realizzati in 380 esemplari come produzione pilota  tra il 1951 e il 1952.

Con il successivo T-160E4, si è decisa l’eliminazione del T-130, che avrebbe dovuto essere ridenominato M-38. Dopo le ulteriori modifiche E5 ed E6, a seguito del rifiuto della Ford che lo riteneva erroneamente un affare poco redditizio, nel 1952 la Pontiac division della General Motors ha ricevuto un contratto per 30000 cannoni M-39.

Nel frattempo, in Corea, gli F-86 armati con sei M-3 da 12,7 mm avevano mostrato quanto questo tipo di armamento fosse ormai inadeguato, causando il più delle volte il semplice danneggiamento dei MiG-15. Alla fine del 1952 è iniziato il progetto Gun Val. La sezione anteriore di un F-86 è stata prelevata dalla linea di produzione, privata delle mitragliatrici, sostituite con 4 cannoni T-160 e ricostruita con nuovi cablaggi e rinforzi per sopportare il più forte rinculo dei cannoni. Il risultato si è rivelato eccellente. Sono stati modificati 10 F-86F, 8 dei quali inviati in Corea all’inizio del 1953. Il fuoco dei cannoni, pur efficaci, in alcune occasioni ha provocato lo spegnimento del motore. Problema non apparso durante i test, condotti a quote medie. Nei combattimenti in Corea, a oltre 10000 metri, il motore era più sensibile, nell’aria rarefatta, alle polveri risucchiate dalla presa d’aria.  Questo ha reso necessario un diverso sistema di ventilazione dei cannoni. Risolto il problema, la guerra è terminata, e gli F-86 non hanno potuto sfruttare la maggior potenza di fuoco.

M-39A1

L’USAF ha deciso l’adozione del T-160 anche per i caccia serie 100, al posto del modello più pesante, su base Oerlikon, preferito dalla Marina. Il cannone è stato standardizzato come M-39A1 e, nel 1950, è iniziata la produzione su larga scala per gli F-86H Sabre Hog, F-100 Super SabreF-101A/C Voodoo.  La dotazione tipica era di 4 cannoni, ognuno con 200 colpi.

Sono sorti però numerosi problemi, con diversi inceppamenti. Nel 1955 sono continuati i test su altri 30 esemplari per migliorare affidabilità, ma con pochi risultati. La produzione ha subito un taglio. Nella Phase I si sono incorporati 12 miglioramenti sui 15 proposti, ma l’affidabilità ha lasciato ancora a desiderare, con una media di 500-600 colpi prima di un difetto, del tutto inaccettabile. 

Con la Phase III, alla fine del 1955 si sono raggiunti i 1000 colpi, quasi il livello previsto dalla specifica (1125 colpi). 80 esemplari sono stati inviati ai reparti, per le prove operative sui velivoli. Ma a questo punto si è ripresentato un problema di cook off.  La spoletta M-505, molto sensibile, ha reso necessario un sistema di retrazione del blocco di alimentazione (feeder shaft) con valvola pneumatica, attivato automaticamente in caso di superamento della temperatura di cook off. Si è poi provato il raffreddamento ad acqua,  poi quello con olio di silicone. I problemi non sono stati mai del tutto risolti, obbligando a limitare la durata delle raffiche, ma la produzione è continuata, totalizzando 31640 pezzi. Anche perché il cannone era micidiale: con una cadenza di 1500-1600 c/m e una velocità alla bocca di 1005 m/s, quattro M-39 davano una potenza di fuoco superiore a quella dell’M-61 Vulcan e senza i problemi di accelerazione alla massima cadenza tipici di quest’ultimo.

M-39A2

Nel 1957 è iniziata la Phase IV che, dopo l’elaborazione della Ford,  ha portato nel 1959 alla risoluzione dei problemi. Nel 1961 sono iniziati i test per l’adozione anche sugli elicotteri. Ed è iniziata la produzione, proseguita fino alla fine del 1964.

Il nuovo caccia leggero F-5A Freedom Fighter non avrebbe potuto imbarcare l’M-61 Vulcan. Una coppia di M-39A2 sarebbe stata l’ideale ma l’installazione ha richiesto un miracolo di ingegneria, con le canne molto vicine all’asse longitudinale. I nastri delle munizioni, in contenitori da 280 colpi sotto i cannoni, raggiungevano le armi tramite guide a spirale. L’M-39 non ha freno di bocca per ridurre le forze di reazione. Questo non era un problema sull’F-5, ma le polveri roventi bruciavano il plexiglass e la fuliggine riduceva la visuale esterna. Il problema non si presentava sui caccia precedenti, con le armi sotto o sui lati della fusoliera. La necessità di allontanare le polveri senza disturbare il flusso aerodinamico ha comportato l’uso di piccoli deflettori davanti alle canne che si aprono al momento del tiro e impediscono anche l’ingresso dei gas nelle prese d’aria. Gli F-5 biposto hanno un solo cannone con 140 colpi.

In combattimento

I cacciabombardieri F-100 e i B-57, hanno impiegato i cannoni M-39 in Vietnam, nell’appoggio al suolo. Anche gli elicotteri UH-1, nel 1967, hanno montato i cannoni, con proiettili M-56AZ  HEI con spoletta a contatto e raggio di scoppio di 9 metri. L’effetto delle raffiche di colpi sugli alberi era devastante,  per non parlare del risultato contro truppe allo scoperto.

Nel luglio del 1977, nel corso del conflitto tra Etiopia e Somalia, i piloti mercenari israeliani su caccia F-5A etiopi hanno abbattuto 6 MiG-21MF somali, di cui uno coi 20 mm.

Nella guerra Iran-Iraq i caccia F-5E iraniani hanno abbattuto con gli M-39, tra ottobre 1980 e ottobre 1982, 2 Su-20, 1 MiG-21 MF, 1 MiG-21 bis, 5 elicotteri Mi-8 e 1 SA.342M oltre a diversi altri velivoli non confermati.

M-39A3

Ulteriori miglioramenti a partire dal 1964, hanno portato nel 1967 al modello M-39A3 montato sugli F-5E/F Tiger II. La produzione è continuata fino al 1973. Nel 1982 è stato montato sui prototipi dell’F-20 Tigershark. 

L’M-39 è un cannone a revolver a 5 camere. Il funzionamento è a gas, con accensione elettrica. Nel blocco posteriore rotante avvengono tutte le fasi di caricamento, bloccaggio, sparo ed espulsione del bossolo. Sparato il colpo, il bossolo è espulso dalla camera successiva, mentre un nuovo colpo viene portato in posizione di blocco in una terza camera. Il cannone può essere montato in qualunque posizione lungo l’asse longitudinale e alimentato a nastro da destra o sinistra.

Nella variante definitiva A3, è lungo 1,83 metri, con una canna di 1,36 metri e pesa 80,9 kg. La cadenza massima è di 1700 c/m, con una velocità alla bocca di 870-1030 m/s, a seconda del proiettile. Quelli della serie M50, più pesanti, pesano 101 grammi. Tra i colpi disponibili vi sono l’ M242 HEI-T e l’M56A1/A3 HEI con 10,7 grammi di esplosivo RDX e 1,3 grammi di materiale incendiario. I perforanti M53A  API, in grado di penetrare 6 mm d’acciaio a 1000 metri, l’M54 AP-T e l’M775 API-T, oltre a colpi per addestramento PGU-17/B, M55A1/A2 TP e M220 TP-T.

Tigerclaw

Nel 1985, la Ford Aerospace ha iniziato a lavorare sul Tigerclaw, un cannone destinato al caccia F-20. Basato sulla serie M39A2/3, aveva numerosi importanti miglioramenti. Era più leggero e con maggior cadenza di tiro, portata a 2300 c/m. Lo sviluppo è cessato con l’abbandono dell’F-20.

Sono stati fabbricati 35500 M-39 nelle varie versioni. Il cannone è ancora in servizio sugli F-5, oltre che negli Stati Uniti, anche in Arabia Saudita, Bahrain, Brasile, Cile, Corea del sud, Filippine, Giordania, Grecia, Honduras, Indonesia, Iran, Kenya, Malesia, Marocco, Messico, Norvegia, Singapore, Sudan, Svizzera, Tailandia, Taiwan, Tunisia, Turchia e Yemen.

Fonti

Aranysas

http://ww2.rediscov.com/spring/VFPCGI.exe?IDCFile=/spring/DETAILS.IDC,SPECIFIC=14272,DATABASE=objects,

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