Quick Fix

L’esercito Americano impiega molti dipi di piattaforme per la raccolta di informazioni e il disturbo delle comunicazioni avversarie. Un ruolo importante è svolto dagli elicotteri. Il  Quick Fix (Special Purpose Countermeasures System) è un sistema tattico di intercettazione e disturbo. Quattro elicotteri Quick Fix sono assegnati ad ogni divisione dell’esercito. Come piattaforme  SEMA (Special Electronics Mission Aircraft) per spionaggio e guerra elettronica, il loro profilo di missione dipende da vari fattori, come le capacità dei sensori, le minacce previste e il tempo atmosferico, sempre nell’area di operazioni della divisione. I Quick Fix controllano le operazioni di guerra elettronica per coordinare l’uso dello spettro elettromagnetico col vantaggio della mobilità e della quota, che estendono il raggio di rilevamento.

Quick Fix I

Lo sviluppo del Quick Fix è iniziato nel 1974 e 10 anni dopo la Tracor ha ottenuto un contratto per 56 sistemi. Il primo elicottero modificato è stato l’UH-1H Huey, portato alla configurazione EH-1H Quick Fix I, col sistema AN/ALQ-151(V)1, sviluppato dalla ESL Inc. Il gruppo di rilevamento e disturbo intercettava e disturbava i sistemi radio di comando e controllo. Aveva due coppie di antenne a dipolo ai lati del tronco di coda e una antenna sotto la coda. E’ stato realizzato in due configurazioni, IA e IB, con antenna DF (Direction Finder) o di disturbo sotto la fusoliera. Il peso dei dispositivi era di 476 kg.

Gli EH-1H potevano impiegare anche gli ALQ-143 MulTEWS (Multiple Target Electronic Warfare System), in grado di disturbare 4-6 radar di difesa aerea o dell’artiglieria entro 40 km, i disturbatori CW ALQ-162 Compass Sail e l’avvisatore di lancio missili Sanders ALQ-156V(2). Sembra siano stati completati 14 Quick Fix I, altre fonti parlano di 30, sommando probabilmente i successivi EH-1X.

Quick Fix II

Il successivo EH-1X Quick Fix II e  II A, mantenendo le capacità del predecessore (DF e localizzazione), poteva inviare i dati in downlink alle stazioni a terra. Nel 1984 è terminata la produzione di 10 EH-1X. Gli EH-1H e EH-1X sono stati tutti rimpiazzati dagli EH-60A/L.

Gli studi per una piattaforma più capace, sono partiti nel 1980 quando la Sikorsky ha ottenuto un contratto per modificare un UH-60A col gruppo Quick Fix II B. Il nuovo elicottero poteva trasportare 820 kg di dispositivi, azionati da due operatori. La disposizione delle antenne era quasi invariata. Lo YEH-60 ha effettuato il primo volo nel 1981 e nel 1984 la Tracor ha iniziato la conversione di 40 UH-60A alla configurazione EH-60A, con un costo di 190000 $ ad esemplare. I test sono iniziati nel 1986 ma la produzione si è arrestata a 66 elicotteri rispetto ai 132 previsti, con consegne tra il 1987 e il 1989.

Il gruppo ALQ-151(V)2 Quick Fix II B è un diretto derivato del TLQ-17A(V)2 Traffic Jam, un sistema terrestre di media potenza per il disturbo VHF delle comunicazioni. Può effettuare  ELINT, ricerca, intercettazione, DF, registrazione e disturbo dei segnali radio. I dati, tramite data-link sicuri, possono essere incrociati con i similari dispositivi terrestri TSQ-114/138 Trailblazer, che hanno 3 sistemi automatici DF a controllo remoto per localizzare i bersagli tramite triangolazione, alla velocità di 6 bersagli al minuto. Oppure con altri elicotteri e velivoli con radio ARC-164 UHF. L’ALQ-151(V)2 è stato usato nella Guerra del Golfo per disturbare i segnali digitali criptati, che non potevano essere letti facilmente o velocemente, lasciando volutamente liberi altri canali per l’intercettazione.

Advanced Quick Fix

Durante la Guerra del Golfo, le forze alleate hanno completamente disarticolato la rete di controllo irachena. Sono nondimeno apparsi diversi problemi. La rapidità dell’offensiva ha dimostrato l’inadeguatezza dei sistemi di guerra elettronica, vecchi 15-25 anni, con insufficiente copertura in frequenza, basse capacità di processazione, poche tecniche di modulazione, imprecisione nella localizzazione, tra l’altro onerosi da mantenere e dispiegare. La nuova dottrina americana mira a vincere la guerra delle informazioni. Nel 1991 è iniziato un piano di modernizzazione che prevede il passaggio da sistemi mono-missione su molte piattaforme a sistemi multi-missione più mobili e facilmente aggiornabili, con miglioramenti in tutti i settori, nel programma IEWCS (Intelligence and Electronic Warfare Common Sensor), poi ridenominato Prophet, un sistema SIGINT a livello divisione per mappare le emittenti sul campo di battaglia.  I componenti sono i Guardrail Common Sensors, i Ground Based Common Sensors e gli elicotteri AQF (Advanced Quick Fix).

Diversi Block di miglioramento hanno portato all’ALQ-151(V)3  Advanced Quick Fix. Gli elicotteri, modificati col nuovo sistema, sono denominati EH-60L,  e sono in servizio in 32 esemplari, assieme agli EH-60A. Hanno diversi miglioramenti, come i motori T700-GE-701C, radio ARC-201A SINCGARS, peso massimo aumentato a 10206 kg, serbatoi ausiliari su piloni alari e nuovo INS. Le prime 7 conversioni sono iniziate nel 1995 coi primi EH-60A  modificati in EH-60L AQF, ad un costo di 2,5 milioni di $ per sistema. L’operatività, prevista per il 1997, è slittata di un anno. Gli EH-60L recenti dispongono del Sanders MSR-3/TACJAM-A.

Negli anni successivi sono apparsi ulteriori miglioramenti, come “product improvement” (P3I), con modulazioni digitali avanzate, sintonizzatori HF riconfigurabili, convertitori analogici-digitali che migliorano l’intercettazione, la processazione, la differenziazione dei segnali e la loro localizzazione. Entro il 2008 sono stati completati i miglioramenti sugli EH-60L.

In combattimento

Gli EH-60 orbitano 15-30 km dietro la linea del fronte a quote da 60-180 fino a 3000 metri per 2-5 ore, in crociera a 237 km/h. Le antenne dell’ALQ-151(V) intercettano segnali tra 1,5 e 150 MHz (MF/HF/VHF), con 256 frequenze preselezionate. Dopo l’analisi, si definisce l’angolo di arrivo dei segnali (DF) tra 1,5 e 80 MHz (HF/VHF). Gli elicotteri in movimento impiegano il Doppler differenziale su 3 o più punti nel corso del volo per triangolare le emissioni o possono operare coi sensori a terra (GBCS) e i Guardrail in volo, con precisione sufficiente (2°) per un tiro di artiglieria ad effetto. Gli EH-60 effettuano il down-link in tempo reale con collegamenti sicuri ai centri operativi divisionali. Fino a 16 piattaforme sono collegate in data-link. Il disturbo “stand off”  nelle bande  MF/HF/VHF (2-76 MHz), con potenza di 40-150W nei primi modelli, attacca le comunicazioni tattiche dati e voce avversarie, entro un raggio di 60 km.

Il Sanders TACJAM-A è composto dal modulo MSR-3 ESM per acquisizione e dal CHALS-X (Communications High-Accuracy Location System-eXploitable). Permette rilevamento, DF e identificazione di segnali, anche LPI, in HF/VHF/UHF/SHF con modulazione AM, FM, CW, FSK, SSB.  Il sistema può disturbare anche emissioni LPI e “burst”, al primo segnale rilevato su frequenza predisposta (SIJ, Signal-Initiated Jamming) e seguire i salti di frequenza, presumibilmente su banda estesa ai 500 MHz (UHF). Ha capacità look-through/read-through. I segnali emessi dai 2 exciter da 40-150W, a seconda della frequenza, con larghezza di banda di 10-25 KHz, vengono amplificati fino a 1,6 kW, con 1, 2 o 4 uscite con un minimo di 550W per antenna. Una potenza decisamente elevata. Nel frattempo il sistema controlla l’efficacia del disturbo.

L’EH-60 non è un bersaglio facile. Gli scarichi dei motori sono schermati (HIRSS: hover IR suppression system). Il sistema difensivo ASE (Airborne Survivability Equipment) è composto da 4 antenne RWR APR-39(V)1/2, un avvisatore radar di lancio missili Sanders ALQ-156V(2) pulse Doppler che attiva i 4 chaff/flare dispenser  M130, un disturbatore infrarosso Sanders ALQ-144A (V)1 e un disturbatore radar ALQ-162(V)2 Compass Sail contro radar ad onda continua (CW) tra 6-8 e 10-20 GHz.  Possono essere montati anche i jammer a impulsi ALQ-136V(2) in banda  I/J tra 8 e 16 GHz contro minacce multiple. Il disturbo dei segnali radio è già garantito dall’ALQ-151(V).  

La comparsa di RPV sempre più sofisticati e dotati di sistemi di rilevamento/disturbo non segnerà affatto la fine dei Quick Fix, ne potenzierà invece le capacità. La loro dismissione non è infatti ancora prevista.

Fonti

Spy planes and electronic warfare aircraft (B.Gunston)

War in the fourth dimension (A.Price)

https://www.forecastinternational.com/archive/disp_old_pdf.cfm?ARC_ID=32

http://www.globalsecurity.org/military/systems/aircraft/eh-60a.htm

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