Nel 1975 la Matra, assieme a Northrop e Motorola, iniziò gli studi per un missile “fire and forget” con radar attivo nella cellula di un R-550 Magic. Il progetto venne presentato nella competizione AMRAAM ma la proposta del consorzio franco-americano fu respinta. Il nuovo gruppo Matra-BAe Dynamics (oggi MBDA) proseguì il lavoro come iniziativa privata sul nuovo progetto MICA (Missile d’Interception et de Combat Aérien) che nel 1985 ottenne un contratto di sviluppo da parte del governo francese. L’obiettivo era la realizzazione di un missile in grado di sostituire sia il Super R-530 che l’R-550 Magic 2. La specifica richiedeva un sensore intercambiabile, concetto già seguito dalla Matra con l’R-530, e capacità multibersaglio. L’entrata in servizio era prevista per il 1994.
Lo sviluppo non ha incontrato grandi difficoltà. Il primo lancio guidato di un MICA EM è del 1992 contro un drone CT-20. Nelle prove sono stati lanciati oltre 110 missili, con una percentuale di successo del 93%. La produzione è iniziata nel 1997. L’IOC sui Mirage 2000-5 è slittata al 1999, mentre l’impiego sui Rafale F1 ed M è iniziato nel 2000 e 2002. Lo sviluppo del MICA IR è stato più lento, con i primi studi nel 1989, l’inizio ufficiale nel 1994 ed il primo lancio l’anno dopo. Il MICA IR è entrato in produzione nel 1999 e i primi 70 erano operativi nel 2000.
Il primo test multibersaglio è avvenuto nel 1993 e nel 2004 un Rafale ha distrutto contemporaneamente due bersagli separati protetti da ECM. Nel 2006 si è svolto un test da un Rafale F2 contro un aerobersaglio in coda. Il missile ha ricevuto i dati da un altro Rafale tramite link 16 e, dopo aver virato di 180°, ha abbattuto il drone.
Il MICA pesa solo 112 kg, è lungo 3,1 metri, ha una apertura alare di 56 cm ed un diametro di 16 cm, dimensioni pari a quelle di un missile a corto raggio. La configurazione ricorda quella del precedente Super R-530 e comprende 4 ali a corda stretta (strake) e 4 alette di controllo in coda. Lo scarico alloggia il sistema TVC a 4 deflettori. La combinazione consente ottima manovrabilità nel corto raggio: il missile può virare a 50 G in fase di accelerazione con una velocità di virata di 100° al secondo e può attaccare bersagli manovranti a 9G. Negli attacchi a lungo raggio il MICA non può contare sul TVC ma le superfici aerodinamiche garantiscono buona manovrabilità terminale. Il motore Protac monostadio a combustibile solido ed alto impulso accelera il missile a Mach 4-4,5 (secondo la velocità di lancio). Ha una durata limitata, circa 6 secondi, ed emette molto fumo, parzialmente ridotto nei modelli recenti. Il motore è al centro per evitare che il baricentro si sposti dopo la combustione, così il missile è più stabile e manovrabile nella fase finale del volo.
La quota d’impiego varia tra 0 e 20 000 m. Il raggio mínimo é di 350 metri, quello massimo viene in genere indicato in 60-80 km ma dipende da molti parametri. Nel corso di un test nel 1998, un MICA ha colpito un bersaglio non manovrante in avvicinamento ad alta quota a 67 km di distanza al momento del lancio. Il volo è durato un minuto e il radar si è attivato negli ultimi 10 secondi. Un tempo che riduce le possibilità di reazione. Il raggio d’azione efficace è decisamente inferiore. Le prestazioni del VL-MICA (la variante superficie-aria) ne danno una idea. Oltre i 7 km, con lo spegnimento del propulsore (TVC inattivo), i 50G iniziali calano a 30G fino a 10 km, metà della portata massima. La resistenza aerodinamica delle superfici, specie a bassa quota o in virata, è notevole. Nelle simulazioni di combattimento, i caccia armati con MICA sono risultati in svantaggio contro quelli armati con R-77 (A-12 Adder) ed AIM-120. Secondo gli svedesi i Gripen e gli F-16 equipaggiati con AIM-120 sono 3 volte più efficaci.
Il MICA EM usa un radar attivo Thales AD4A monoimpulso ad agilità di frequenza Pulse-Doppler (banda J: 12-18 GHz) di media potenza e angolo di scansione di 110°. La portata è di 10-14 km. Dispone di ottime ECCM che comprendono la modalità ausiliaria Home-on-Jam (HOJ). Nell’attacco a bersagli multipli i missili partono a coppie a 2 secondi di intervallo. Quando i primi missili agganciano, parte la seconda coppia. Questo perché, secondo gli esperti francesi, la probabilità di successo del MICA nel medio raggio è del 50%. Gli eiettori a pistone di fusoliera consentono il lancio dei MICA EM in manovre a 4G. Negli attacchi a medio raggio, non serve una manovrabilità estrema. Il radar è stato selezionato, in versione modificata, anche per l’Aster ed il Meteor.
Il MICA IR originale è dotato di sensore SAGEM IIR (ad immagine termica) che scansiona due barre di 288 rilevatori operanti su due bande (3-5 e 8-12 micron). L’angolo di scansione è di 120°. Può restare acceso per l’intera missione, utilizza infatti il raffreddamento elettrico. Consente attacchi “all aspect”anche a lungo raggio. Poiché la sensibilità del sensore contro bersagli frontali “freddi” è bassa, si usano i dati forniti dal radar o l’IRST OSF. E’possibile il puntamento con lo HMS Sextant Topsight E. Le due bande consentono di distinguere ed escludere facilmente le esche. La scansione dell’immagine permette di riconoscere il bersaglio anche in condizioni di clutter estremo. Il sensore è molto resistente ai laser abbaglianti. Può essere usato come IRST ausiliario, rilevando bersagli fino a 60 km in condizioni ideali. La variante block 2, più recente, impiega un sensore a piano focale (FPA) bi-spettrale, presumibilmente un 128×128 pixel, con identico angolo di rilevamento e tracking rate di 30°/sec. Il MICA IR può essere lanciato dalle rampe alari in manovre a 9G.
Indipendentemente dal sensore montato (sono intercambiabili, pesano entrambi 11 kg), il MICA adotta le seguenti modalità:
– Autodifesa / Corto raggio: il sensore “aggancia” il bersaglio prima o dopo il lancio, senza fase inerziale (LOBL o LOAL).
– Medio raggio, multibersaglio: a meno di 20 km il lancio è “fire and forget” con guida inerziale e aggancio dopo il lancio (LOAL).
– Lungo raggio, multibersaglio: dopo il lancio il missile segue una traiettoria balistica “loft”, ad alta quota sotto controllo inerziale (INS), segue l’aggiornamento dati a metà traiettoria via data-link (Ericsson) e poi l’attacco sul bersaglio attivando il radar attivo (LOAL). Ha il vantaggio di mantenere l’aggancio di bersagli manovranti, purchè all’interno dell’arco di scansione del radar.
La testata Thomson-Brandt HE a frammentazione direzionale di 12 kg è attivata da una spoletta di prossimità radar Thomson-CSF Pulse-Doppler a correlazione.
La vita utile iniziale era di 200 ore di trasporto in volo. Un buon valore rispetto ad altri missili francesi ma decisamente inferiore alle armi similari straniere. Dopo le quali il missile veniva scartato o mandato in revisione. Il valore è poi arrivato alle 500 ore.
Nel 1990 una versione più piccola con sensore IIR è stata proposta inutilmente alla Germania (MICA-SRAM) e, nel 1992, anche al Regno Unito. Nel 1994 una versione con statoreattore Onera (FORMICA – Future Operational Requirement MICA) fu proposta nel concorso per la RAF, vinto dal Meteor. Missile poi scelto anche dalla Francia.
Il Mica ha pregi e difetti. Nel 2000, la Francia ha acquistato 1537 MICA a 550000$ l’uno (EM ed IR), prezzo raddoppiato rispetto alle stime iniziali e più elevato rispetto a molti concorrenti. La variante IR è più costosa dei missili a corto raggio di ultima generazione come l’AIM-9X, l’AIM-132 , l’IRIS-T ed il Python-4, senza raggiungerne le prestazioni. Il MICA EM, rispetto ai concorrenti, dispone di minore combustibile e le dimensioni limitate impediscono aggiornamenti significativi. I sistemi francesi non seguono il MIL-STD-1760. Così il MICA deve essere reintegrato sui velivoli esteri. Ma ha il vantaggio di non dover sottostare a restrizioni politiche, al contrario dell’AIM-120. Ed il peso modesto consente di trasportarne numerosi, senza eccessive penalizzazioni.
Per il futuro la Francia è tornata sui suoi passi, chiedendo un missile a lungo raggio e grande No-Escape Zone (programa MIDE) da introdurre in servizio nel 2010-2012. Nel 2001, però, è entrata nel programma Meteor assieme a Svezia e Regno Unito. Il Meteor userà radar (modificato), spoletta e datalink del MICA EM. Al Meteor avrebbe dovuto essere affiancato un nuovo missile a corto raggio (programma MACR – Missile d’Áutoprotection et de Combat Rapproché) per sostituire i Magic 2 dal 2012 con un Magic 3 con sensore IIR derivato dal Mica, soluzione bocciata per ragioni economiche. Sono stati esaminati l’AIM-132, il Python-4, l’AIM-9X e l’IRIS-T, quest’ultimo favorito.
Il MICA è stato ordinato in oltre 3000 esemplari, circa la metà per l’esportazione in 14 paesi. E’ stato acquistato dalla Grecia (almeno 300), Qatar (96), Taiwan (960) ed Emirati Arabi Uniti. Compatibile con i Mirage 2000 ed i Rafale, è stato adattato agli F-16 e ai Gripen.
MICA NG
Nel 2018 la DGA (Direction Générale de l’Armement) ha assegnato un contratto alla MBDA per il nuovo MICA NG (Missile d’Interception et de Combat Aérien Nouvelle Génération). Aggiornamento esteso del precedente, ne è prevista la consegna a partire dal 2026, sui Rafale. Impiegherà un nuovo motore a doppio impulso che fornirà più energia in fase terminale contro bersagli a lungo raggio. Conserverà due sensori differenti, un IR a matrice più sensibile o un radar AESA. L’elettronica più compatta permetterà più combustibile. La cellula non cambierà. Potrà impegnare anche bersagli come UAV, elicotteri e velivoli a bassa traccia IR/radar. Sensori interni controlleranno lo stato del missile nel corso della vita operativa, riducendo i costi di manutenzione.