Tu-22M (Backfire) e Tu-160 (Blackjack): sistemi difensivi

Il bombardiere che ha preso il posto dei Tu-22 (Blinder), il nuovo Tu-22M (Backfire), ha visto fin dalla progettazione l’applicazione di sistemi ECM. Sui prototipi Tu-22M0, sopra gli scarichi dei motori, era presente una carenatura che rivestiva, apparentemente, i disturbatori SPS-151/153.

La tradizione ha presto prevalso e sui Tu-22M2 definitivi era presente una torretta UKU-9A-502  a controllo remoto con 2 cannoni binati GSh-23 (cadenza di 2600 c/m e 600 colpi per canna), puntata da un radar PRS-3 Argon-2, con portata di 6,5 km e aggancio a 3 km su un settore di 60°sui due assi. Il radar era coadiuvato da una telecamera TP-1, con portata utile di 3 km e scansione su 140°orizzontali e -45°/+55° in verticale. Oltre alle munizioni standard, i cannoni potevano impiegare PRLS (proiettili anti-radar) caricati con chaff e PIKS (proiettili di protezione IR) con termite. Esplodendo dietro al bombardiere potevano deviare i missili. Il radar di coda è stato poi sostituito col migliorato PRS-4 Krypton, con raggio di scoperta di 7,4 km e aggancio a 5,3 km su un settore di 70°.

I Tu-22M2  avevano avvisatori di scoperta radar Sirena 3 e i sistemi EW ridislocati in fusoliera, mai soddisfacenti  a causa di problemi di integrazione con l’avionica. Completavano la dotazione i chaff dispenser APP-22M. I disturbatori provocavano interferenze, talvolta spegnevano i controlli automatici di volo, obbligando a volare manualmente, o mandavano in blocco il sistema di guida dei missili H-22. Vari studi hanno considerato ipotesi alternative, come l’installazione del gruppo  SPS-55 Buket dei Tu-16P, ma senza arrivare a risultati concreti.

Alla fine degli anni ’70 un TU-22M2 è stato convertito in velivolo Com-jam  per attaccare i sistemi di comunicazione. L’aereo, alle prove, ha dimostrato bassa affidabilità e scarsa compatibilità elettromagnetica del nuovo equipaggiamento ECM. Non è arrivato alla produzione in serie.

Successivamente, un numero imprecisato ha ricevuto il sistema di disturbo Ural, con i disturbatori SPS-171 e 172,  potente  ma problematico. 

I missili H-22P per attacco antiradar erano una valida opzione nell’attacco ai bersagli.

Tu-22M3

La nuova variante, estesamente modificata,  aveva una RCS aumentata del 20 % ma successivamente sono stati applicati materiali RAM nei punti critici. Montava il nuovo sistema difensivo Ural. Gli avvisatori di scoperta radar (RWR) erano gli Avtomat-2 per rilevare i radar dei caccia e Avtomat-3 per i radar al suolo.

In coda vi era la nuova torretta UKU-9A-802, più leggera e aerodinamica,  con 1 solo GSh-23 con canne disposte in verticale, cadenza più alta, regolabile tra 2900 e 3400 c/me un totale di 2400 cartucce.  La torretta era  controllata da un radar migliorato PRS-4KM  Kripton (Box Tail) e TV a circuito chiuso TP-1.

Molti bombardieri sono stati dotati di torrette (dorsale e ventrale) L-082 MAK-UL (MAWS) per rilevamento missili. 

Il sistema primario di disturbo è la variante interna del gruppo SPS-171/172 Sorbtsiya  con antenne “phased array” orientabili elettronicamente a banda larga, per disturbo e inganno, con antenne alle radici alari e in coda, e un generatore automatico di disturbo AG-56. E’ presente anche una antenna ECM a lama sotto la fusoliera anteriore.

Sotto i condotti dei motori e sotto le radici dei piani di coda, sono presenti gruppi di 8 dispenser tripli per chaff/flare APP-50, per un totale di 96 cartucce.

Oltre ai missili H-22P era presente la variante antiradar dei nuovi H-15, simili agli SRAM americani, impiegabili per autodifesa e attacco.

La variante da ricognizione Tu-22MR, oltre ad uno SLAR e svariati gruppi ELINT, dispone di dispositivi ECM anche nella stiva.

Tu-22MP: nel 1986 è stato costruito, sulla base del Tu-22M3, un prototipo Tu-22MP col sistema di disturbo MIASS, per provvedere alla copertura ECM dei bombardieri e nel 1992 ne sono stati costruiti altri due. Non sembra siano mai arrivati ai reparti.

Anche se l’Ural raddoppiava l’efficacia rispetto ai sistemi dei Tu-22M2,  ancora non era completamente soddisfacente. Ha richiesto diversi miglioramenti.

Tu-160  Blackjack

Il “cigno bianco” è stato il primo bombardiere sovietico realizzato con un occhio di riguardo alla riduzione della sezione radar. Nonostante le dimensioni, la traccia radar era di soli 15 metri quadrati, simile a quella del Tu-22M3. Ulteriori interventi, con applicazione di rivestimenti RAM in grafite sulle prese d’aria e sui condotti dei motori, verniciatura speciale sul muso e filtri sul parabrezza,  hanno successivamente ridotto la traccia di 6 volte fino a un valore presunto di 2,5 m2.

Il sistema primario di disturbo, molto avanzato, ha richiesto una lunga messa a punto per raggiungere i requisiti minimi di affidabilità. L’80 % dei componenti era situato nel cono di coda, soggetto a forti vibrazioni provocate dai motori. Secondo i piloti era come portarsi dietro 2 tonnellate di zavorra inutile. Solo nel 1990 si è raggiunta una buona affidabilità, pur con malfunzionamenti occasionali.

Il sistema difensivo L-232 Baikal ha non meno di 90 antenne distribuite su ali e fusoliera. Rileva e identifica i radar avversari a 360° tramite il gruppo ESM Kiparis. Due torrette MAWS modello Ogonyok individuano i missili in arrivo e attivano i lanciatori di esche.

Le antenne ECM/DECM sono situate nei LERX e in coda e comprendono gli SPS-171/172 Geran-1DU/2DU  e  i generatori di disturbi AG-56 Sevan.

Nel cono di coda sono alloggiati 24 lanciatori tripli APP-50 chaff/flare per cartucce da 50mm (PRP-50, PPI-50), controllati manualmente o automaticamente su segnale MAWS. Il lancio avviene secondo 4 modalità: continuo, in salva, in serie e in emergenza. L’operatore o il sistema ESM (in automatico) selezionano l’intervallo (0,1-8 secondi), il numero delle salve e il numero di cartucce per salva (da 1 a 4). Il numero totale di cartucce (72) è limitato. Cartelli di avviso, in un vano tra i lanciatori degli APP-50, sembrano nascondere dei chaff dispenser, forse degli APP-22.

Tu-160PP

Negli anni ’80 era allo studio una variante ECM per la scorta ai bombardieri. I disturbatori e i generatori elettrici sarebbero stati alloggiati nella stiva. La scarsa produzione ha impedito la realizzazione del progetto.

Fonti

Tupolev Tu-22 Blinder Tu-22M Backfire (Y.Gordon, V.Rigmant)

Tupolev Tu-160 Blackjack (Y.Gordon)

http://es.scribd.com/doc/295042312/Blackjack-Attack-Tu160

http://www.walkarounds.airforce.ru/avia/rus/tupolev/tu-160/index.htm

4 thoughts on “Tu-22M (Backfire) e Tu-160 (Blackjack): sistemi difensivi

  1. Il discorso dell’inaffidabilità (vera o presunta) non è poi così strano visto che anche per i B-1B c’é stata la piaga dell’ECM ALQ 161. Però dubito che sarebbe stato così inefficace in combattimento, vista l’efficacia di altri sistemi ECM sovietici (come per esempio ricordato nella pagina dell’HAWK).

    1. L’inaffidabilità iniziale dei sistemi difensivi, più che giusto il paragone con l’ALQ-161, era sicuramente dovuta ai problemi di integrazione con la cellula, sempre presenti in progetti avanzati. I sistemi di disturbo russi sono senz’altro potenti e non meno efficaci di quelli occidentali.

  2. Ciao Gian Vito, hai ulteriori dettagli sulla dotazione ECM interna del TU-22M2, tipo da che sistemi era composta? Più o meno tutte le fonti che ho trovato concordano sul fatto che fosse problematica e interferisse con altri sistemi dell’aereo, ma nessun riferimento ai sistemi.

    1. Non ho dettagli sui dispositivi del Tu-22M2 ma sto preparando qualcosa sui disturbatori in dotazione ai Tu-16 e Tu-95. Il mio sospetto è che, logicamente, siano stati montati anche sui Backfire iniziali.

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