Impegnata in un confronto interminabile con la Cina, Taiwan ha sempre potuto contare sull’appoggio incondizionato degli Stati Uniti. Per ragioni non meglio definite, il paese ha comunque intrapreso la strada dello sviluppo in proprio di molti armamenti. Il velivolo di maggior successo, il Ching Quo, un elegante caccia dalle capacità invero modeste, ha spinto i progettisti a dotarlo di un armamento aria-aria adeguato e per nulla da sottovalutare, avviando il programma Tien Chien.
TC-1 Sky Sword I (Tien Chien I)
Il primo missile sviluppato è stato il Tien Chien I. L’istituto della scienza e tecnologia di Chungshan ha avviato gli studi verso la metà degli anni ’80. Le prove a fuoco sono iniziate nel 1986 con gli F-5 e nel 1991 il missile è entrato in produzione. Nel 1993 ha raggiunto la piena capacità sui caccia F-5 e F-CK-1 Ching Kuo dell’aviazione di Taiwan (ROCAF).
Il missile è chiaramente derivato dall’AIM-9L di cui conserva le misure generali e l’impostazione, ma le alette canard hanno un disegno lievemente diverso. E’ lungo 2,87 metri con una apertura alle alette di 64 cm, un diametro di 12,7 cm e pesa 90 kg. Impiega un motore a bassa emissione di fumo che garantisce una portata di 8 km.
Il sensore infrarosso è “all aspect”. La testata è a scoppio-frammentazione, attivata da una spoletta laser di prossimità.
Dal 1997 è disponibile per l’esportazione, con una variante apposita.
TC-2 Sky Sword II (Tien Chien II)
Verso la fine degli anni 80, i progettisti del CSIST hanno iniziato lo sviluppo di un missile a medio raggio, rivelato pubblicamente nel 1988, per affiancare i Tien Chien I a guida infrarossa. Prodotto dal 1994, nel 1999 il missile ha raggiunto i reparti, dopo non meno di 15 test. In una prova nel 2000 si è testata la capacità multi bersaglio.
Denominato Sky Sword II è un missile a guida radar, erroneamente ritenuto una copia dell’AIM-120 americano, rispetto al quale ha un diametro e un peso maggiori.
Lungo 3,6 metri, con una apertura alare di 75cm e un diametro di 19 cm, pesa 183 kg (altre fonti riportano 190 kg). Bistadio, raggiunge Mach 4, con un raggio d’azione dichiarato di 60 km. Tre le modalità di attacco: guida attiva fin dal lancio, navigazione inerziale intermedia con aggiornamento dati e guida attiva radar terminale, oppure “home on jam”. I Ching Kuo, col radar in modalità TWS, possono attaccare due bersagli contemporaneamente.
Il sensore radar in banda X è basato sul modello Motorola-Raytheon che ha perso la competizione nel contratto per l’AIM-120. Ed è meno potente di quello del concorrente, anche se la portata di aggancio è indicata in 25-40 km. Dispone di buone ECCM.
La testata di 22 kg è a scoppio-frammentazione, con un raggio letale di 12 metri, attivata da una spoletta di prossimità e una a contatto.
La ditta americana ha fornito 200 sensori ma i tecnici del CSIST hanno riprodotto i dispositivi per ulteriori 200 esemplari. Equipaggia i caccia F-CK-1. Il missile ha una probabilità di colpire doppia rispetto ai vecchi AIM-7 Sparrow.
Da questo missile è derivato nel 1999 un modello antiradar, il TC-2A, con autonomia superiore e, apparentemente, anche il missile originale ha visto ampliato il raggio d’azione a 90 km.