Il B-52 è un bombardiere in servizio da 60 anni. Persino gli ultimi esemplari costruiti ne hanno ormai oltre 50. Una carriera così lunga ha comportato la necessità di continue modifiche per mantenere i sistemi di bordo al passo con l’evoluzione della minaccia.
Lo Stratofortress è nato in un periodo in cui le torrette difensive erano ancora viste come una necessità. Il B-52B originale aveva una torretta caudale armata con 4 mitragliatrici M-3 da 12,7mm con 600 colpi per arma e cadenza complessiva di 4800 c/m. L’operatore ne controllava il funzionamento tramite il sistema di controllo del fuoco A-3A (Defensive Fire Control System). Impiegava due radar separati per la ricerca e l’aggancio del bersaglio. Un mirino ottico tradizionale era disponibile in modalità manuale. A parte 34 B/RB-52B armati con 2 cannoni M-24A1 da 20 mm col sistema di controllo MD-5, non del tutto affidabile, tutti i successivi B-52B e C hanno mantenuto la torretta quadrinata e il precedente sistema A-3A, sia pure migliorato. La poca affidabilità anche di quest’ultimo ha portato allo sviluppo del gruppo MD-9 sui successivi B-52D/E/F, sempre con modalità secondaria di puntamento ottico.
Il B-52 è stato il primo bombardiere americano ad avere un ufficiale addetto esclusivamente ai sistemi difensivi. I B-52 serie B,C e D del 1957 avevano i rilevatori APR-9B con ricezione di segnali a impulsi e CW tra 1 e 10,75 GHz, APR-14 (30-1000 MHz) e APS-54 (RWR) in coda e 5 sistemi di disturbo, poco sofisticati, molti già presenti sul B-47:
2 disturbatori APT-6 (30-300 MHz, bande A/B) o APT-8, 1 APT-9 (200-2500 MHz, da A ad E) e 2 ALT-7 da 100 W (24-350 MHz, A/B). Un chaff dispenser ALE-1 era alloggiato nella fusoliera.
I B-52B/C potevano montare una capsula per ricognizione elettronica nella stiva con due operatori, equipaggiata con 2 ricevitori APR-9, 1 APR-14 e 3 panoramici APR-8B. Ma le capsule non hanno mai trovato impiego.
Phase I
L’improvvisa comparsa di nuovi radar e dei primi missili superficie-aria ha determinato un programma di emergenza per un miglioramento immediato per i modelli D, E ed F. Nel 1957 sono iniziate le modifiche per aumentare i jammer a 9 sui velivoli di nuova produzione e un programma di retrofit per quelli già in forza. Il programma si è concluso nel 1958.
La dotazione, sui B-52E/F, comprendeva un APR-9, un APS-54 per le bande medio/basse e uno per le bande alte. Assieme coprivano tra 2,6 e 11 GHz.
2 disturbatori “sweep” ALT-7 per le bande A/B (21-350 MHz, Low in VHF e High in UHF), per la difesa di gruppo contro i radar “early warning” e GCI (Rus, Dumbo e Fishnet). Erano una versione ammodernata del vecchio APT-6 manuale, per disturbo di punto o di sbarramento.
5 disturbatori ALT-6 in banda E/F contro i radar Token.
Per autodifesa, 2 ALT-6 in banda I e 1-2 chaff dispenser ALE-1 a metà fusoliera, con lancio verso l’alto, per falsi bersagli (random) e break lock (burst). Poi sostituiti con 8 ALE-27 sui B-52C/D/E/F.
L’operatore ai sistemi difensivi (EWO) poteva sintonizzare i disturbatori in sweep rate e frequenza e selezionare le antenne, un gruppo delle quali permetteva di dirigere il disturbo dei 7 jammer primari sotto il bombardiere durante il sorvolo del bersaglio.
Successivamente sono stati aggiunti 6 flare dispenser ALE-14. L’operatore poteva controllare intervallo, durata e quantità dei flare lanciati, forse 30 per dispenser, più lunghi di quelli del B-47.
Un avanzato progetto prevedeva l’adozione del potente gruppo automatico multi banda ALQ-27 per contrastare radar aerei e di early warning/GCI. Avrebbe diffuso disturbo di sbarramento verso 30 radar simultaneamente e tecniche di “track breaking” contro altri 10. Il “range” di frequenze previsto variava tra 50 MHz (VHF) e 16 GHz (banda J). Ma il progetto è stato annullato per la complessità e l’aumento eccessivo dei costi.
ADM-20 Quail
L’idea di utilizzare una civetta per confondere le difese avversarie non era una novità, ma il primo progetto operativo è stato il McDonnell ADM-20 Quail, inizialmente denominato GAM-72 Green Quail. Operativo dal 1961, era destinato ai B-47 (4 esemplari nella stiva) e ai B-52 (fino a 8) ma è stato utilizzato solo da questi ultimi. L’ADM-20B, lungo 3,94 metri, con una apertura alare di 1,65 metri e alto 1 metro, pesava 543 kg (ADM-20A: 450 kg). Era trasportato nella parte posteriore della stiva, in 2-4 esemplari, con le ali ripiegate per ridurne le dimensioni a 74 cm di larghezza e 66cm d’altezza. Veniva abbassato prima del lancio per consentire l’apertura delle ali e l’accensione del motore J85-GE-7 da 1110 kg/sp. Volava tra 0,75 e 0,95 Mach, con un raggio d’azione tra 647 e 716 km (825 l’ADM-20A) alla quota di crociera, tra 10670 e 15240 metri e un tempo di volo di 45-55 minuti. Le doppie derive dorsali e ventrali e i riflettori radar frontale e laterali, ne aumentavano la sezione radar trasversale (RCS) rendendola pari a quella, enorme, del B-52. Non era un sistema per autodifesa: veniva lanciato all’inizio della penetrazione per saturare le difese con bersagli multipli, in grado di simulare velocità, quota, segnatura radar/infrarossa e profilo di volo dei B-52. L’esca poteva effettuare due virate programmate e una variazione di velocità e quota, regolando l’autopilota prima del decollo. Trasportava 45 kg di carico utile, comprendente un ingannatore radar (repeater), un chaff dispenser e una sorgente infrarossa in coda, per simulare la segnatura termica del B-52. Nel 1963 i decoy sono stati modificati con un sistema barometrico per voli a bassa quota (terrain avoidance), denominati ADM-20C, con raggio d’azione di 63 km.
Molto efficace contro i radar degli anni ’60, dieci anni dopo era ormai obsolescente. In un test nel 1972, gli operatori radar hanno riconosciuto 21 esche su 23. La traccia radar era grande ma stabile, senza le fluttuazioni tipiche di un bersaglio al variare dell’aspetto. Un bravo operatore o un software adatto, potevano rilevare presto le differenze, a seconda della distanza e della modalità radar. La radiazione è iniziata poco dopo, con l’ultimo ADM-20C radiato alla fine del 1978. Ne sono stati costruiti 616, 585 del modello B.
Phase II
Nel B-52G la postazione del cannoniere è stata spostata a prua. La torretta era controllata a distanza tramite il sistema ASG-15, simile all’MD-9, che utilizzava due antenne radar monoimpulso separate per la ricerca a lungo raggio (18 km) e l’aggancio a corto raggio (6,4-8 km), oltre ad una telecamera TV. Con oltre 20 modalità, poteva operare automaticamente o manualmente con la telecamera. La portata efficace delle armi era di 1800 metri. Nel 1972 la telecamera è stata disattivata, non funzionava per problemi di contrasto dell’immagine in bianco e nero.
Nel B-52H ha fatto la sua comparsa un cannone M-61A1 da 20 mm con 1242 colpi e cadenza di 4000 c/m. Il sistema di controllo del fuoco ASG-21 era sempre composto di due radar in banda J con 4 modalità di operazione. Quasi inalterato rispetto all’unità sul B-58, ne possedeva probabilmente le stesse caratteristiche, con una portata di 18 km in ricerca e il tracciamento automatico da 7 km, con un settore di scansione di 100° in azimuth e da -48° a +42° in elevazione. Il settore battuto era di +/-30° in azimuth ed elevazione con velocità di inseguimento fino a 60°/sec. Il computer calcolava l’anticipo tenendo conto del vento, del numero di Mach e della densità dell’aria. La portata efficace del cannone era di 1800 metri.
Il progetto originale prevedeva ben 14 jammer sui nuovi B-52H, inserendo altri 5 ALT-6B (3 in banda E/F e 2 in banda I). Ulteriori ricevitori APR-9, APR-14 e APS-54 (3) avrebbero rilevato segnali su 360° ed esteso le frequenze coperte fino alla banda J.
I sistemi erano già molto potenti: In alcuni casi, l’accensione per errore dei ComJam su aree popolate fuori dell’area dei test ha interrotto le trasmissioni radio e TV in una zona di oltre 300 km.
La dotazione prevista per i B-52G, un anno prima del programma, prevedeva ben 14 ALT-6B da 150 W operanti tra 1 e 10 GHz (bande D-I), 2 chaff dispenser ALE-1 (453 kg chaff) e i flare dispenser ALE-14.
Mentre i B-52H, nel 1963, avevano 2 ricevitori ALR-18 e 1 ALR-19 assieme a 4 ALT-6B, 6 ALT-13, 3 ALT-15 ComJam (2 Hi-1 Lo) e 2 ALT-16. Completavano la dotazione 2 chaff dispenser ALE-24 e 6 flare dispenser ALE-20.
Phase III
Comparabile in parte all’abortito ALQ-27, ha trovato applicazione sui D, G e H.
La dotazione fino al 1973 sui B-52 E, F e G prevedeva 1 APR-9, 1 APR-14, 1-3 APS-54 e 2 ALR-18 per la ricezione. Per il disturbo radio/radar, 3-5 ALT-6B, 4 ALT-13, 3 ALT-15 ComJam (2Hi, 1 Lo) e 1 ALT-16. Oltre a 1-2 dispenser ALE-1 (453 kg chaff) o 8 ALE-27 (181 kg) e 6 flare dispenser ALE-20.
41 B-52G impiegati nelle missioni Linebacker montavano 2 APR-9, 1 APR-14, 3 APS-54, 1 ALR-18 e 1 ALR-19 panoramico. Dato il tipo di minaccia presente in Vietnam, vi era un numero maggiore di ALT-6B da 150w (5) in banda E/F a scapito degli ALT-13 (2) per disturbo di sbarramento nelle bande D/E, 3 ALT-15 per disturbo delle comunicazioni e dei radar in banda A (2 Hi e 1 Lo), con ogni gruppo diviso in 4 canali, 1 jammer di sbarramento ALT-16 in banda D, 8 chaff dispenser ALE-24 e 6 flare dispenser ALE-20.
Phase IV
Nel 1964-66 è stata rinnovata la dotazione ECM dei B-52G/H con ulteriore elettronica nella coda e col montaggio di 2 pod Boeing ALE-25, con piloni tra le coppie dei motori, sugli ultimi 18 B-52H, modifica poi estesa ai restanti B-52G/H. Lunghi 4 metri e pesanti 500 kg, lanciavano nel settore anteriore 20 razzi Tracor ADR-8 da 70 mm ad alette pieghevoli caricati con chaff. Il lancio era su segnale manuale o automatico dall’ASG-21. I lanciarazzi sono stati ritirati nel 1970 ma i piloni LAU-5 sono ancora utilizzati per montare i pod APX-95 ACMI. Non è invece confermato l’uso dei pod ALQ-119(V) ed è escluso quello degli AIM-9, sia pure per autodifesa.
Phase V
Dal 1967 al 1969 è iniziato il quinto aggiornamento ECM, in due fasi, sotto il programma Rivet Rambler. Nella prima fase i miglioramenti sono stati applicati ai B-52D. Dal 1971 sono stati estesi a una parte dei G e agli H. Sono stati adottati i nuovi jammer ALT-22 e ALT-28, più efficienti e diretti specificamente al contrasto dei missili SA-2.
L’equipaggiamento dei B-52D e di 57 B-52G in Linebacker II era costituito da:
1 ALR-18 (set-on receiver), 1 ALR-20 panoramico, 1 APR-25 RHAWS con identificazione generica nelle bande dalla E alla I/J.
4 ALT-22, 2 ALT-16 barrage, 6 ALT-28 contro radar TWS e guida missili, 2 ALT-32H e 1 ALT-32L ComJam, 6 dispenser ALE-20 con 96 flare e 8 ALE-24 con 1125 pacchetti chaff o, sui B-52D, 8 dispenser Lundy ALE-27, variante dell’ALE-24, sui lati della fusoliera, ognuno con 2 contenitori D-21 con diversi tipi di chaff.
In combattimento
Le operazioni Linebacker I e II del 1972 in Vietnam, hanno visto un impiego massiccio dei B-52,con oltre 200 esemplari in azione, mettendone alla prova i sistemi ECM. Le artiglierie antiaeree da 85 e 100 mm non costituivano una seria minaccia, al contrario dei missili S-75 Dvina (SA-2 Guideline) e degli intercettori MiG-21.
Il rilevamento primario dei radar era compito dell’ALR-20, che rilevava segnali tra 50 MHz e 11 GHz (bande da A a J), rappresentati su 7 linee scalate. La capacità “look through” era scarsa. L’ALR-18, invece, intercettava segnali tra 8,5 e 10,5 GHz (bande I/J) e attivava gli ALT-6B (E/F) o gli ALT-22. I radar di acquisizione Spoon Rest in banda A, venivano disturbati dai gruppi ALT-32 o dai meno recenti ALT-15. I disturbi dei B-52 erano rilevabili già da 180-200 km di distanza.
I più importanti jammer contro i radar di guida Fan Song e i sistemi di down link dei missili, erano gli ALT-6B, gli ALT-13 e i loro derivati migliorati ALT-22 e ALT-28.
Gli ALT-6B erano ormai obsoleti e poco potenti. Effettuavano disturbo di sbarramento o in onda continua (CW) contro i radar di ricerca e inseguimento. La copertura in frequenza era variabile a seconda del gruppo trasmittente impiegato, tra 350 MHz e 10,5 GHz (B-I/J). Nel caso dei Fan Song, l’ALT-6B effettuava “spot noise” ed era efficace solo per autodifesa, data la scarsa potenza.
L’ALT-22 CW (ALT-6B migliorato) impiegava singole trasmittenti per coprire tutte le frequenze, invece dei fino a 10 gruppi dell’ALT-6B. Era utilizzato con ottimi risultati contro il radar TWS del Fan Song.
L’ALT-28, miglioramento del precedente ALT-13, era molto più potente (500 w), con un programmatore per diverse tecniche ECM. Poteva essere impiegato in supporto agli ALT-22 o impegnare i down-link dei missili.
Ma il numero elevato di disturbatori poteva trarre in inganno. Contro ogni radar era necessario sintonizzare esattamente 4 ALT-6B o ALT-22/28 (2 su elevazione e 2 su azimuth), restringendo la bandwidth per aumentare il raggio di disturbo. Poi si attivava il disturbo dei down link con 2 ALT-6B o ALT-28. I restanti ALT-22 o ALT-6B impegnavano i radar di quota. L’operatore, intanto, controllava il canale uplink dei missili (850-875 MHz, banda C).
Il Fan Song (600 kW-1 MW) infatti andava in “burn through” già a 21 km contro i B-52 phase V, con tutti i disturbatori alla massima potenza. Molto più, forse 40 km, contro i vecchi Phase III, forniti di un numero inferiore dei vecchi ALT-6B, imbarcati su 41 dei 98 B-52G.
Dopo il lancio delle bombe i B-52 eseguivano una virata verso ovest (post-target turns), incontrando forte vento di prua che ne riduceva la velocità di 185 km/h e le antenne emittenti puntavano temporaneamente lontano dai radar nemici. I bombardieri presentavano la massima traccia radar. La formazione di tre velivoli (cella) spesso veniva scompaginata quando qualche pilota inesperto virava per evitare un missile. L’unica contromisura di qualche efficacia restava allora il lancio di chaff quando venivano rilevati i segnali del Fan Song.
I vietnamiti hanno iniziato ad impiegare SA-2 modificati (Desna) con sistemi di fascio guida più potenti e resistenti al disturbo di sbarramento. Così i B-52 hanno dovuto impiegare più jammer contro il fascio TWS e solo 2 ALT-28 contro i downlink. A volte 1 solo ALT-22, o 1 ALT-6B, rimaneva disponibile contro i radar per il rilevamento della quota e i segnali del B-4272 Teamwork (T-8209) in banda I. Quest’ultimo era stato introdotto perché le bande E/F erano ormai pesantemente disturbate. Pur previsti per il contrasto dei radar sugli intercettori MiG, i jammer in banda I funzionavano abbastanza bene anche contro i B-4272. In ogni caso i B-52 operavano di concerto, proteggendosi vicendevolmente. E moltissimi velivoli di supporto si occupavano del rilascio di estesi corridoi chaff, attaccavano le postazioni con missili antiradar o disturbavano anch’essi i radar di primo avvistamento.
Alla fine molti Guideline sono stati lanciati in salva per saturare le difese o con sistemi ottici, con scarsi risultati. Nonostante le difese fossero più potenti di quelle di cui godeva la città di Mosca nello stesso periodo, durante Linebacker II gli 882 SAM lanciati tra il 18 e il 29 dicembre 1972 hanno abbattuto solo 15 B-52 con una media di solo l’1,7 %, e con punte del 3%.
I dubbi sull’utilità della torretta sono stati fugati con l’abbattimento di due MiG-21. In uno dei due ingaggi, il radar ha rilevato un Fishbed a 13 km di distanza, tracciandolo da 3,6 km. Mentre il B-52 effettuava una virata evasiva e lanciava chaff/flare, il cannoniere ha aperto il fuoco da 1,8 km abbattendo il MiG con tre raffiche (800 colpi).
Phase VI
Nel 1973 Rivet Rambler era quasi completato, portando allo standard anche i restanti G, ma i miglioramenti presto sono apparsi obsolescenti, alla luce dell’esperienza ottenuta in Linebacker II. Erano necessari sistemi più moderni.
Il programma Rivet Ace è iniziato già nel 1971 ma la configurazione definitiva è stata decisa solo nove anni dopo e l’intera flotta è stata aggiornata solo alla fine degli anni ‘80. La fusoliera è stata allungata di un metro per alloggiare nuova elettronica. La dotazione è impressionante.
Il sistema primario di rilevamento è il ricevitore panoramico ALR-20A che rileva a 360° ogni segnale tra 20 MHz e 20 GHz e presenta le tracce su 7 linee scalate più 2 opzionali. Ha limitata capacità look through e non funziona in modo ottimale se sono attivi troppi disturbatori. Le antenne di ricezione sono situate su tutta la fusoliera e alle estremità alari.
Un RWR digitale ALR-46(V) 4 analizza fino a 16 minacce terminali tra 2 e 18 GHz.
Un radar pulse-Doppler Northrop-Grumman ALQ-153 (MAW) a onde millimetriche (36 GHz) è situato in un contenitore sul timone per il rilevamento di missili in arrivo nel settore posteriore, con una portata di 8 km. In caso di minacce multiple, forma una lista prioritaria. Su segnale dell’ufficiale ai sistemi difensivi (DSO) o automaticamente, può lanciare chaff, flare o ordinare una manovra evasiva.
Il sistema ALQ-155(V) PMS (Power Management System) provvede alla gestione del sistema primario di attacco elettronico contro i radar di controllo del fuoco e i missili e contrasta simultaneamente minacce multiple. Comprende un gruppo di 8 ricevitori che sintonizzano accuratamente i disturbatori e ne definiscono i tempi d’azione, variando la potenza effettiva irradiata (ERP), in modo da gestire al meglio i 100 kW di potenza disponibile. Opera in modalità manuale, semi-automatica o automatica con 360° di copertura nelle bande D, E, F, G e H. Può gestire fino a 12 jammer. E’collegato a 10 disturbatori ALT-28 con antenne a orientamento elettronico, da 500 W in onda continua (CW). Effettua cover pulse jamming, generazione di falsi bersagli e disturbo pseudo random, coerente/incoerente a impulsi e onda continua.
L’ALQ-117 Pave Mint in banda I/J (8-20 GHz) è un ingannatore elettronico con controllo della potenza. Primo sistema moderno a circuiti integrati, comprende 4 antenne di ricezione/trasmissione, 2 sui lati del muso e 2 sul retro della fusoliera. Attacca le minacce automaticamente.
L’ALQ-122 SNOE (Smart Noise Operation Equipment) è un ingannatore automatico che genera falsi bersagli multipli contro i radar “early warning” e di acquisizione. Le antenne riceventi analizzano i segnali e generano false tracce con errori in distanza ed angolo. E’ connesso a 2 disturbatori di sbarramento ALT-16A in banda D, che amplificano i segnali generati dall’ALQ-122. Ognuno dipone di 10 canali operati individualmente per concentrare la potenza o agire in combinazione.
2 ALT-32H (High) in banda alta e 1 ALT-32L (Low) in banda bassa, derivati dall’ALT-15H/L, effettuano disturbo di punto (spot) o di sbarramento (barrage) contro sistemi di comunicazione (ComJam) e radar in banda A.
Completano la dotazione:
8 chaff dispenser D-20/ALE-24 sotto le ali tra i flap, con 5 serbatoi ognuno, e un totale di 1125 pacchetti chaff. Le unità sono numerate da 1 a 8 da sinistra a destra. Il chaff è diviso in 900 pacchetti SPD (self protection dispensing), 150 SUD (single unit dispensing) e 75 unità DOC (delayed opening chaff). Gli SPD sono contenuti nei vani 1,3,4,5,6,8 riservando il 2 per i DOC e il 7 per i SUD. Il chaff SPD è emesso continuo (60-90 o 120/minuto) o a “burst” con intervallo di 0,5 o da 1 a 10 secondi, con incrementi di 1 secondo, ed eiezione simultanea di gruppi di 2-4-6 pacchetti. SUD e DOC, invece, sono emessi ad intervalli casuali selezionati (1-3 minuti, 2-4 minuti, 3-5 minuti). Il sistema è manuale o automatico su segnale dell’ALQ-153(V)1. I pacchetti sono dei tipi RR-149A/AL da170 gr o RR-112A/AL da 200 gr. Il chaff è tagliato in 5-7 misure differenti, da 7,6 mm a 52 mm (bande da F a J).
12 flare dispenser ALE-20 sotto gli stabilizzatori. Ognuno ha 8 cartucce ALA-17A/B/C (2-3 e 3-5 micron) con 2 esche per un totale di 192 flare. Sono lanciabili in “burst” di 1-2-3 flare a intervalli selezionabili da 1 a 25 secondi. Oppure in salva di 1 flare ogni 65 millisecondi, tutti eiettabili in 18 secondi. Il sistema è manuale o automatico su segnale dell’ALQ-153(V)1.
Nella metà degli anni ’80 la Emerson ha migliorato il sistema di controllo del tiro ASG-21 con elettronica digitale. Il cannone M-61A1 era soprannominato Stinger e questo ha portato qualcuno a ritenere erroneamente che il B-52 fosse stato riequipaggiato con missili Stinger al posto del cannone.
Phase VI+
Nel 1988 l’ALQ-117, ormai inefficace, è stato sostituito con 2 ALQ-172(V)2 (bande medie e alte) con tecniche avanzate d’inganno VGPO contro radar CW e pulse-Doppler, anche monoimpulso, con impiego di memorie digitali (DRFM). Situati nel settore anteriore e posteriore dispongono di antenne in fase a orientamento elettronico con elevata ERP. Disturbano le minacce terminali, aeree e terrestri, automaticamente.
Dal 1991 è stato rimosso il cannone M-61A1.
Nel 1998 è stato inserito un terzo ALQ-172 della variante precedente (V)1, presente sui B-52G, mantenendo però l’antenna dell’originale ALQ-117. Il sistema è stato poi aggiornato alla variante ALQ-172 (V)3, che estende la copertura di frequenze contro le nuove minacce. La L3 Harris sta sviluppando il prossimo aggiornamento ALQ-172 MARS, che riduce il peso e la potenza richiesta, migliorando le prestazioni, con l’impiego degli ultimi processori e ricevitori digitali con tecnologia FPGA, aumentando l’affidabilità.
Nel 2000 la Northrop Grumman ha ricevuto un contratto di aggiornamento dell’ALQ-155 con elementi degli ALQ-135 e 165, offrendo un aumento di 5 volte nella potenza emessa e nuove tecniche ECM aggiornate. Il gruppo infatti è ormai superato e di onerosa manutenzione. I carcinotroni impiegati (BWO), pur potenti, sono vecchi, così come tutta l’architettura del sistema, impostata su sistemi di disturbo a sbarramento sia pure computerizzati. Nel 2009 è stato modernizzato l’ALQ-122.
Recentemente sono iniziate le prove con i decoy ADM-160B Mald e ADM-160C Mald-J, trasportabili in 18 esemplari esternamente e 24 su ogni lanciatore rotante. Pur trattandosi di una sofisticata esca, il Mald non è previsto per la difesa dei B-52, verrà impiegato per missioni offensive.
I B-52 hanno montato, almeno occasionalmente, anche gli ALT-3 ComJam (2-30 MHz), i chaff-cutter ALE-43, i disturbatori ALT-23, ALT-30 (13 migliorato) e ALT-31 (sviluppo del 16) oltre ai dispenser ALE-6 e ALE-23 chaff/flare.
Fonti
War in the fourth dimension (A.Price)
Tactics and techniques of Electronic Warfare (B.Nalty)
Radar and electronic warfare systems (Jane’s)
http://alternatewars.com/SAC/SAC.htm