B-47 Stratojet : sistemi difensivi

Al tempo della formulazione della specifica che avrebbe portato al B-47, non era contemplata l’acquisizione di sistemi ECM.  Si riteneva che la quota e la velocità dell’aereo ne avrebbero garantito l’invulnerabilità. E’ apparso presto evidente che tale approccio era del tutto erroneo visto il rapido sviluppo delle difese aeree dell’Unione Sovietica.

Il B-47 iniziale era armato con una coppia di mitragliatrici M-3 da 12,7mm in coda. Il previsto sistema di controllo del fuoco Emerson A-2 si era rivelato poco affidabile, tanto da essere cancellato nel 1951. Il sostituto A-5 non sarebbe stato pronto fino al 1953, così si è installato il B-4, un sistema poco preciso, che consentiva solo il fuoco nella direzione generica del bersaglio.

Nel 1950 il Comando Aereo Strategico (SAC) ha deciso di inserire sul B-47 un gruppo di disturbo automatico, data la mancanza di un operatore EW dedicato al compito, presente invece sui B-52. Il dispositivo non era ancora disponibile e si è ricorsi allora a jammer di sbarramento, anche se inadeguati e con scarsa copertura in frequenza. I B-47B/C sono stati equipaggiati con 2 disturbatori, 1 APT-5A Carpet IV in banda L tra 350 e 1200 MHz  e 1 APT-16A nelle bande D/E/F tra 2,3 e 4,1 GHz,  come misura temporanea. Il primo risaliva alla seconda guerra mondiale e mancava di potenza (20W). Il secondo, prodotto alla fine del 1951, più potente, era anch’esso derivato da  un similare disturbatore del tempo di guerra.

Boeing B-47B rocket-assisted take off on April 15, 1954. (U.S. Air Force photo)

Phase II

Con l’arrivo dei B-47E, l’armamento di coda è stato modificato con 2 cannoni  M-24A1 da 20mm con 800-1000 colpi complessivi e cadenza di 650 c/m per canna. L’iniziale sistema radar A-5 di controllo del fuoco, è stato poi modificato con l’MD-4 sui velivoli successivi. L’ultima variante impiegava il radar APG-39 con una portata di aggancio di 3,5 km. Poteva rilevare e  tracciare automaticamente il bersaglio.

B-47-BN-3

01RB47TailGunTurret

La sottoserie B-47E-I ha ricevuto le modifiche ECM  Phase II. Come soluzione temporanea alla mancanza di nuovo equipaggiamento si è  installato un dispenser con 326-383 kg di chaff , un RWR APS-54 e dei disturbatori ALT-3(ComJam 2-30 MHz), APT-6 (30-300 MHz, banda P) e APT-9 (200-2500 MHz) da 25-50W.

La Boeing ha verificato la fattibilità di un pod con quattro operatori (poi ridotti a due) per auto-protezione, scorta  e ricognizione elettronica (ferret). Il progetto, diviso in 4 fasi, prevedeva che il sistema avrebbe disturbato i segnali tra 300 e 1400 MHz con disturbatori di sbarramento pre-sintonizzati. Nel 1953 sarebbe stato aggiunto un dispenser chaff ed esteso la copertura dei disturbatori da 30 a 4100 MHz. L’anno dopo sarebbe stato inserito un disturbatore delle comunicazioni (ComJam) e un jammer automatico in banda S. Ma il progetto ha presentato numerosi problemi, non ultimo il fatto che non erano previsti seggiolini eiettabili. Il programma, che avrebbe richiesto almeno 4 anni, si è rivelato troppo ambizioso.

Phase III

Nel 1953 un chaff dispenser ALE-1 ha trovato posto nel compartimento prima dedicato ai razzi RATO, con nuovi tipi di chaff  in grado di schermare meglio l’aereo e offrire una certa protezione anche contro i missili a guida radar. Il chaff era considerato ancora la più efficace e affidabile contromisura. Nel 1954 è stato provato con successo uno sweep jammer automatico, in grado di disturbare un ampio spettro di frequenze in sequenza. Pur non oscurando sempre l’aereo, poteva interrompere l’aggancio. I B-47E-II hanno ricevuto 2  sweep jammer multi banda (L/S/X) ALT-6 o 6A con antenne sotto il retro della fusoliera e alle estremità alari. Sfortunatamente i sweep jammer non risolvevano tutti i problemi. La copertura in frequenza era limitata, la velocità di sweep era bassa e i disturbatori tendevano ad uscire dalla prevista copertura. L’efficienza era molto variabile.

Alcune fonti riportano anche combinazioni comprendenti gli sweep jammer ALT-7 (30-210 MHz) da 100W e ALT-8 ( 2,3-4,1 GHz, bande E/F, derivato dall’APT-16) da 150W.

Si sono svolti diversi test con razzi chaff da lanciare frontalmente, con maggiore potere schermante e sono iniziati gli studi per il drone Quail, trasportabile in 4 esemplari, ma entrambi i sistemi hanno trovato impiego solo sui B-52.

Phase  IV

Dal 1957 i disturbatori sono aumentati a 6, modifica poi estesa a tutti i bombardieri come retrofit.

Nel 1955 è stato alla fine realizzato un pod rimovibile da inserire nella stiva, denominato Blue Cradle, con il quale si poteva trasformare ogni B-47E in aereo da scorta ECM. Nei velivoli, ridenominati EB-47E,  il copilota attivava i jammers. Ogni “Blue Cradle” aveva da 8 a 16 disturbatori slow-sweep ALT-6B da 150W in diverse configurazioni, per coprire le varie frequenze. I pod, destinati a 40 B-47E modificati,  sono stati assegnati al solo 376° Stormo.

L’alternatore iniziale da 20 kW poteva attivare un massimo di 10 disturbatori sui 12 mediamente disponibili. I jammer potevano però essere sostituiti con 2720 kg di chaff, o si potevano imbarcare metà disturbatori e metà chaff. Nel periodo 1958-1960 la potenza è stata aumentata a 40 kW permettendo l’impiego simultaneo di 18 jammer, 12 nel pod e 6 sul velivolo, assieme a 408 kg di chaff.

Tee Town

Tra il 1958 e il 1959, sono stati realizzati 120 pod esterni rimovibili, come soluzione temporanea in attesa della Phase V, per la difesa di gruppo. Ogni B-47 ne portava due su piloni inclinati ai lati della stiva,  salvando le capacità di bombardamento, al contrario del Blue Cradle. Ogni  pod, lungo 6,7 metri e con un diametro di 76 cm, aveva 4 disturbatori ALT-6B o 272 kg di chaff, o 2 ALT-6 e 136 kg di chaff. Con i Tee Town, perciò ogni aereo aveva un massimo di 14 jammer e 408 kg chaff, compresi i 6 jammer e il carico di chaff del velivolo. Il raggio d’azione del B-47 si riduceva del 7,5 %. Nel 1955 sono stati modificati 100 B-47E con generatori elettrici potenziati, destinati a due stormi. 

TeeTown

In esercitazione

La dotazione EW del SAC negli anni ’50 era pessima. I primi B-47 con RWR e chaff erano disponibili già nel 1953, ma solo nel 1956 sono arrivati i disturbatori. E anche allora erano così pochi da poter equipaggiare col set completo solo 8 aerei per stormo. Col tempo è aumentata la disponibilità ma non l’affidabilità. I B-47 del periodo impiegavano due disturbatori ALT-6 e ALT-8, tarati sulle bande E/F, tra 2,7 e 3,1 GHz.  Durante l’esercitazione Picket Fence, un unico reparto di B-47 ha tentato di penetrare le difese. Due siti ADC  non sono stati in grado di seguire i B-47. Ma il terzo non ha avuto alcuna difficoltà, grazie all’eccessiva distanza tra le formazioni (74 km) e ai disturbatori difettosi.  Il 15 % degli ALT-6 è risultato guasto o spento erroneamente prima del decollo e un altro 12 % si è guastato durante il volo. Peggio ancora per gli ALT-8, visto che quasi il 50 % degli 80 disponibili si è guastato.

Alcuni mesi dopo, durante l’esercitazione Send Off, si sono provate tattiche migliori e un numero molto più elevato di bombardieri. I Blue Cradle e i disturbatori/lanciatori di chaff sui bombardieri hanno accecato completamente i radar in una zona larga 400 km e profonda 480. L’impiego ottimale del sweep jamming e del chaff random è risultato oltremodo efficace, impedendo la determinazione  del tipo di formazione , della rotta e del numero degli attaccanti. Anche l’affidabilità era migliorata con solo il 9 % di  jammer malfunzionanti.

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Phase V 

Il Blue Cradle era un sistema automatico ma il disturbo veniva diffuso indiscriminatamente su molte frequenze. Con la Phase V è stata introdotta una capsula pressurizzata con due operatori, con sedili eiettabili, nella stiva degli EB-47E. Le capsule, costruite in 48 esemplari per 8 stormi, potevano essere montate o rimosse in 17 ore. Erano disponibili in tre configurazioni per coprire le bande basse (low: 30 MHz-1 GHz), le alte (high: 1-5 GHz) o entrambe (full: 30 MHz-5 GHz). Erano autosufficienti e complete di ricevitori ALR-18, trasmittenti, antenne e generatori di potenza. Gli operatori potevano ora contrastare i radar operanti fuori dalle frequenze pre-sintonizzate dei normali B-47, come quelle del radar Yo-Yo del missile S-25 (SA-1 Guild). Inoltre i 13 disturbatori disponibili potevano essere sintonizzati su frequenze specifiche, con maggior potenza effettiva irradiata. 

Phase VI   

La dotazione base dei B-47E di nuova produzione e aggiornati, prevedeva un RWR  APS-54, con copertura tra 2,6 e 11 GHz. 2 lanciatori di chaff con 8 cartoni ognuno nei compartimenti ex-RATO, per falsi bersagli (random) e per break lock (burst). 2 disturbatori sweep ALT-7 (24-350 MHz)  contro i radar early warning in banda VHF Rus e Dumbo e contro il Fishnet (IFF) in banda UHF. 3 disturbatori ALT-6 nelle bande E/F (2,4-3,6 GHz) contro i radar Token. Infine 1 disturbatore ALT-6B per l’autodifesa nelle bande I/J (8-12 GHz) contro i caccia. Dovevano essere sintonizzati con precisione prima del decollo. Dal 1957 era prevista l’installazione di 4 flare dispenser, ognuno con circa 50 flare, poi aumentati a 6. L’intervallo tra i lanci, la durata e la quantità erano parametri regolati prima del decollo.

La radiazione dei B-47 ha impedito ulteriori, estese, modifiche. Ma sono stati introdotti i nuovi jammer ALT-9, ALT-12 (sweep), ALT-13 (bande D/E), ALT-15 (ALT-12 modificato, in banda A), ALT-16 (jammer di sbarramento in banda D) e ALT-22 CW (ALT-6B migliorato).

Alla US Navy sono stati assegnati 2 EB-47E. Modificati con ulteriori ECM nei serbatoi sotto le ali, altre antenne e lanciatori di chaff, hanno prestato servizio ancora a lungo nelle esercitazioni.

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