Westinghouse ALQ-131 (V)

2a6m2dd

E’ un pod di disturbo tattico modulare di terza generazione, evoluzione del precedente ALQ-119.  

Lo sviluppo del Block I è iniziato nel 1971 come QRC-559 e la produzione è partita nel 1977. Nel 1978 era, però, ancora ai test, con meno di 36 pezzi prodotti.

E’ lungo 2,8 metri e largo 30 cm. L’altezza della variante “Shallow”, a due bande, è di 53 cm con un peso di 260 kg e 5,6 Kw di potenza. La “Deep”a tre bande è alta 63 cm con un peso di 299-306 kg ed 8,1 Kw. Il pod è diviso da un sistema di raffreddamento al freon con i vani equipaggiamenti  sui lati. Dispone di 17 possibili configurazioni, che permettono la massima flessibilità.

Impiega un computer digitale, programmabile a terra in base alle possibili minacce e quattro TWT ad elevato guadagno. Un generatore digitale di forme d’onda permette diverse modalità di disturbo simultanee, generalmente intese come SPT, RPTR, Transponder, RGPO.  E’ possibile scegliere tra uno, due o tre differenti settori di frequenza con copertura di 5 bande tra 2 e 20 GHz  (basse E/F, medie G/H ed alte I/J). Il settore di disturbo copre un arco di 60° avanti/dietro, e fino a 30° sotto il velivolo. Il pilota deve attivare e selezionare manualmente il tipo di disturbo.

Diversi problemi di efficacia sulle bande basse hanno richiesto numerosi aggiornamenti e modifiche. I test RGPO hanno dato risultati contrastanti, con una miss distance media di 30 metri. Anche l’affidabilità è stata fonte di critiche. Col tempo i problemi sono stati superati, raggiungendo un tempo medio tra i guasti (MTBF) di 125 ore. Oltre 650 i pezzi consegnati, di cui 450 a tre bande.

2jex079

Varianti

L’ALQ-131 (V) 2 (Block II) è stato  sviluppato come aggiornamento rapido, con produzione dal 1983 ed IOC dal 1986. Prodotto in 700 pezzi, incorpora nuove tecniche ECM e nuovo hardware  per migliorare le prestazioni in ambiente saturo di segnali. I ricevitori sono migliorati  e  il disturbo è ottimizzato per la migliore risposta.  Il ricevitore a supereterodina del Block II è a banda larga con eccellente tempo di reazione. Impiega un crystal video receiver per la copertura della banda bassa.  Il processore separa i segnali ed identifica le minacce. Può generare diversi disturbi pre-programmati automatici, in onda continua (CW) o a impulsi, con 48 forme d’onda differenti per  affrontare molte minacce contemporaneamente, sul principio pulse by-pulse .   I fasci di emissione sono a settore variabile. Si riduce il carico di lavoro del pilota, grazie all’unità di controllo AN/ALQ-213 o C-9492 in cabina. Il sistema di gestione della potenza controlla tecniche, frequenze e tempi, riducendo le  interferenze con altri velivoli. Integrato con l’RWR del velivolo diventa completamente automatico. La riprogrammazione richiede solo 15 minuti sul campo. 

ALQ-131(P) : è un ALQ-131(V) inserito in un pilone per gli F-16 danesi, per mantenere le capacità aria-superficie inalterate.

ALQ-131(V)+ : è un ALQ-131(V) Block II standard con un AAR-54(V) a tre sensori per la copertura completa del settore inferiore dai missili.  Possono essere aggiunti un dispenser e un DIRCM. Un pod standard può essere modificato sul campo con un’esca trainata ALE‑50(V) a fibra ottica, oppure un generatore trainato all’infrarosso o un dispenser.  Si stanno effettuando i test.

ALQ-131(V) R/P (Receiver/Processor) : nuovo modulo interno che consente il disturbo automatico contro più minacce e capacità look through. E’ stato inserito nei pod Block II. Permette di rilevare, analizzare, identificare e classificare in ordine di priorità i segnali, attivando le contromisure di disturbo automaticamente. 

Nel 1993, sono stati aggiornati 60 Block II con moduli per bande basse rimossi dai vecchi Block I.  Sono stati impiegati in Bosnia, visto l’esteso impiego di radar a bassa frequenza. Incredibilmente, meno di 100 Block II erano stati acquistati, in origine, con moduli per tutte e tre le bande. Nel 1994, è stato creato un kit di conversione per modificare i Block I in Block II.  L’OFP (Operational Flight Program) aggiorna il software ogni due anni.

29vnj1i

2mg3xgk

In combattimento

L’ALQ-131(V)2 è stato impiegato estesamente in molti conflitti, dimostrando efficacia ed affidabilità, con un tempo medio tra i guasti (MTBF) di oltre 200 ore. Naturalmente è per autodifesa, non è in grado di “saturare” i radar moderni. L’obbiettivo è l’ottenimento di una buona “miss distance”. Il sistema può, comunque, disturbare fino a 16 segnali radar contemporaneamente. La potenza massima impiegata, 8,1 kW, lo rende uno dei più capaci.

Nella Guerra del Golfo sono stati impiegati i pod ALQ-184(V), ALQ-131(V) e ALQ-119(V).  L’ALQ-119(V) era usato come riserva e in missioni meno pericolose. L’ALQ-184(V) era sugli F-4G Wild Weasel. Gli ALQ-131 sul resto dei velivoli. Sono stati schierati complessivamente 130 ALQ-131(V) Block I e 260 Block II. I  Block I erano trasportati da RF-4C ed F-16.  I Block II dagli F-15, RF-4C, F-4G, F-16, F-111, A-7 e A-10. La necessità di riprogrammare i pod velocemente, ha anticipato l’IOC dei Block II Receiver/Processor al 1990 invece che nel 1991 come previsto.

Un episodio ne ha messo in discussione le capacità. Quando il capitano Scott O’Grady è stato abbattuto sulla Bosnia, stava trasportando un ALQ-131(V) e non era chiaro perchè il pod non avesse protetto l’aereo.  L’inchiesta ha appurato che il dispositivo era in funzione ed aveva già deviato un primo missile superficie-aria. Ma il secondo missile è stato lanciato quasi in verticale verso l’F-16 di passaggio, fuori dell’inviluppo di disturbo del sistema (cono cieco) e con poco preavviso.

2gxljk5

Ulteriori miglioramenti

Nel 1988, l’Air Force ha procurato sia l’ALQ‑184(V)  che l’ ALQ-131(V), con gare annuali. Infatti ognuno dei due pod presentava vantaggi sull’altro. Nel 1989 si è deciso che l’unico pod da acquisire nel futuro sarebbe stato l’ALQ-184(V).  La ragione era il minor costo delle modifiche agli ALQ-119(V), che costituiscono la base degli ALQ-184,  rispetto alla produzione di nuovi pod. Ma nel 1994 sono stati confrontati l’ALQ-131(V) e l’ALQ-184(V) per l’uso sugli AC-130 ed è stato selezionato l’ALQ-131(V) Block II. Il sistema è stato inserito anche su  alcuni normali C-130, dopo l’impiego in Bosnia. 

Nel Golfo molti velivoli sono stati abbattuti da missili sup-aria all’infrarosso. Si è così pensato di integrare nel pod un avvisatore di lancio missili (1992) e dei dispenser. E’ previsto l’aggiornamento di 200 pod a questo standard. Potrebbe essere integrato, in futuro, un Comjam.

Nel 1996 l’Air Force voleva integrarlo col GEC-Marconi Fiber-Optic Decoy sub­system.

Un programma denominato Seek Ram (1986) ha dato l’avvio all’MLU (Mid-Life Upgrade). I miglioramenti includono un trasmettitore aggiornato e potenziato, un nuovo processore centrale, antenne orientabili a mini-TWT e nuove tecnologie avanzate per fronteggiare le minacce future, ottimizzando le tecniche di jamming. I kit di conversione MLU sono disponibili dal 2004.

Dal 2011 al 2015 sarà attuato l’upgrade alla capacità DRFM.

Produzione

L’ALQ-131(V) è stato prodotto fino al 1995 in circa 1650 pezzi, compresi 300 per l’esportazione, ad un costo stimato di 1,2 milioni di $ per un Block II.

Nel 1999 la Mitsubishi Electric Corp. ne ha iniziato la produzione su licenza, fino al 2002.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *