Northrop SM-62 Snark

Quando si parla di missili intercontinentali sono in pochi a ricordare il primo di questi, lo Snark, e per molte ragioni. Lo Snark è sempre stato presentato come un insuccesso. Ha accumulato una serie impressionante di fallimenti nei test. Ha avuto un servizio operativo limitato. Non ha avuto successori. Non aveva, inoltre, nulla a che vedere con i missili balistici intercontinentali, trattandosi in realtà di un “missile da crociera”. Ripercorrendone la storia è possibile scoprire che, invece,  grazie a questo missile si sono sviluppati nuovi sistemi di navigazione e lo Strategic Air Command ha avviato la pianificazione, l’addestramento e lo spiegamento dei primi gruppi di missili strategici.

Già nel 1945, l’aviazione degli Stati Uniti aveva presentato un requisito per un missile da 960 km/h, con 8000 km d’autonomia e una testata di 907 kg. Nel 1946 la Northrop  ha risposto col progetto di un subsonico a turboreattore, con autonomia di 4800 km. La proposta è stata convertita in un contratto di studio per due missili, uno subsonico e uno supersonico con raggio d’azione tra 2400 e 8000 km con testata di 2268 kg, denominati MX-775A Snark e MX-775B  Boojum.

Le restrizioni di bilancio avrebbero dovuto portare alla cancellazione dello Snark, ma la Northrop si era impegnata a sviluppare in soli due anni e mezzo il missile, costruendone 5000 al costo di 80000$  l’uno. La previsione si sarebbe rivelata oltremodo ottimistica, dato che si dovevano ancora  sviluppare i sistemi di navigazione necessari. Nel 1947 l’USAF ha optato così per lo Snark, relegando a tempi successivi il Boojum, e gli ha assegnato la sigla SSM-A-3. Il primo volo era previsto per il 1949 ma, per ragioni tecniche, il primo lancio è avvenuto nel 1951. I test del prototipo, più piccolo e meno capace del futuro Snark, sono proseguiti per poco. L’XSSM-A-3 aveva un motore Allison J33-A-31 che avrebbe dovuto spingerlo a Mach 0,85 in crociera per 2500 km di raggio d’azione. Un  DB-45 controllava in volo l’ N-25, che veniva poi recuperato.

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L’USAF nel frattempo aveva esteso le richieste, chiedendo un aumento del raggio d’azione e del carico bellico. Le conseguenze di questo cambio di direttive avrebbero portato quasi al fallimento l’intero progetto, con un ritardo di oltre tre anni. Per aderire alle nuove specifiche è stato sviluppato l’ N-69, inizialmente chiamato “Super Snark”, propulso da un  Allison J-71 e lanciato da terra con due booster a propellente solido. La Northrop ha allungato la fusoliera, aumentato il peso ed inserito ali di maggior superficie, con “leading edge extension” per ridurre l’instabilità.

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Nel 1951, L’Air Force ha assegnato la sigla B-62. Gli iniziali XB-62,  modelli N-69A/B, sono serviti a convalidare la formula aerodinamica. I test sono iniziati nel 1953.  Nel 1955 le prove nella galleria del vento e in volo sul nuovo N-69C, avevano dimostrato che la prevista picchiata finale supersonica non funzionava a causa di inadeguato controllo degli elevoni. Il missile era stabile solo in volo orizzontale. L’Air Force ha accettato una modifica che comportava il distacco della testata, che avrebbe proseguito su traiettoria balistica. Nel 1955 il nuovo sistema di designazione ha mutato la sigla da XB-62 in  XSM-62. Il  motore J-71 consumava più del previsto ed è stato sostituito con il Pratt & Whitney J-57 nei successivi N-69D, chiamati XSM-62A, equipaggiati con serbatoi ausiliari con 2241 litri totali. L’N-69D, con un peso a vuoto salito a 9366 kg e uno a pieno carico di 20006 kg, ha provato il sistema di guida astro-inerziale nel 1955-1956. Lo Snark era controllato da un F-89, il cui navigatore impiegava un joystick. Poteva seguire il programma per migliaia di km e poi tornare indietro alla base di partenza, aprire il parafreno e i pattini ed atterrare, per essere recuperato e riutilizzato.

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Subito sono apparsi problemi di affidabilità e precisione. Il primo lancio ad agosto 1953 è fallito e così i cinque successivi, iniziando una lunga serie. Ad aggravare la situazione, il primo recupero di un N-69 è avvenuto solo al 31° lancio, nel 1956, ritardando i test. Da qui la famosa battuta sulle “acque al largo di Cape Canaveral infestate dagli Snark” (per assonanza con Shark, squalo)

Sempre nel 1956 è avvenuto un episodio controverso.  Durante un volo programmato per 8000 km, uno Snark è uscito fuori controllo e ha virato di 45° dirigendosi sulle foreste del Brasile. Le ricerche sono risultate infruttuose. Nel 1983 un contadino ha detto d’aver trovato a nord, nella foresta, i resti di un velivolo rosso americano. Ricevuta la notizia, un aereo americano per ricerca e soccorso è partito e, dieci ore dopo, un reparto paracadutisti si è lanciato presso un vicino fiume. Altri aerei hanno portato le attrezzature tecniche richieste in Brasile, per il recupero. Un tale spiegamento di forze sembra giustificare il sospetto, avanzato da più parti, che si sia trattato della variante da ricognizione XRSM-62, ufficialmente abbandonata, caduta durante una missione su Cuba.

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Già nel 1951 lo Strategic Air Command (SAC) aveva nutrito i primi dubbi sull’affidabilità e sulla vulnerabilità a terra e in volo dello Snark. I siti non erano protetti. Il missile era disarmato, poco veloce e la quota di volo era insufficiente. Nel 1954 il CEP richiesto venne modificato da 450 metri a 2400, data l’imprecisione del missile ma anche la potenza delle nuove testate termonucleari.

Per la stampa i vantaggi dello Snark erano evidenti: era senza equipaggio, non richiedeva cisterne volanti, era di più agevole manutenzione e sicurezza. Era veloce come un bombardiere, programmabile per compiere manovre evasive e voli bassa quota. La vulnerabilità poteva essere ridotta muovendo il missile su più siti. Ed era a basso costo:  1/20 del B-52.

L’ultimo medello è stato l’N-69E, usato come prototipo dello Snark finale. I test sono partiti a metà del 1957, incluso il primo volo oltre 8000 km e si sono conclusi nel 1959. La Northrop è riuscita a ridurre il peso a vuoto di 907 kg, mentre il peso massimo è aumentato ulteriormente di 2268 kg.

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Le prime prove del nuovo Snark hanno rivelato la scarsa affidabilità e l’imprecisione del sistema di guida astro/inerziale. Nei voli fino a 3400 km, il CEP medio era di 32 km. Nel corso dei primi sette lanci, tra giugno 1958 e maggio 1959, solo due missili hanno raggiunto la zona bersaglio a 8000 km,  e solo uno lo ha “colpito”, con un errore di 7,8 km. A onor del vero, si è presto scoperto che le mappe impiegate riportavano in posizione erronea  l’isola di Ascensione, impiegata nei test. Così solo all’inizio del 1960 lo Snark ha completato le prove di guida. Gli ultimi 10 lanci di verifica hanno confermato i timori. L’affidabilità al lancio è risultata del 30%. Quella del sistema astro/inerziale non ha superato il 50% e solo un missile ha raggiunto la distanza prevista. Sono valori che impressionano ma che erano comuni a quasi tutti i sistemi d’arma del tempo.

Ciò nonostante il 15 dicembre 1957, l’Air Force ha attivato il 556th Strategic Missile Squadron con 15 missili. Solo sei mesi dopo l’unità è stata sciolta. Il lancio avveniva da una rampa su rimorchio a 16 ruote da 15 t. Lo Snark poteva essere lanciato entro 60 minuti dal posizionamento. Era aerotrasportabile, diviso in 7 parti, e poteva essere trasferito ovunque dai C-124, C-132 e C-133. Le tre rampe disponibili potevano lanciare 10 missili in 12 ore.

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L’SM-62A, nella variante finale, era un elegante velivolo dalle dimensioni smisurate. Lungo 20,7 metri  (23,1 col pitot),  aveva un diametro di 1,37 metri ed una altezza di 4,57 metri. L’apertura alare era di 12,88 metri con una superficie alare di 30,56 mq. Il peso a vuoto era di 12928 kg. Il combustibile (Kerosene JP-4 o JP-5) era in fusoliera e nei due serbatoi ausiliari, per un totale di 11794 kg. Il decollo avveniva tramite due booster pesanti 5150 kg Allegany Ballistics Laboratory X-226-A3 (Aerojet General) con una spinta di 58968 kg  per 4 secondi. Il peso complessivo al lancio poteva arrivare a 27655 kg. Nel volo di crociera l’SM-62A impiegava il Pratt and Whitney J-57P-71 da 5440 kg (qualche fonte riporta 6804 kg). Non era adatto a manovre acrobatiche: il limite di sicurezza era di 1,5 g.

Lo Snark volava in modo caratteristico, “a muso alto”. Mancava delle superfici orizzontali di coda, e le ali, estremamente avanzate, con angolo di 45°, mancavano dei tradizionali sistemi di controllo, sostituiti con elevoni. Il sistema di guida impiegava un radar Doppler durante il lancio e la salita. In crociera invece si attivava il sistema astro-inerziale. La piattaforma inerziale Nortronics, non disturbabile, riceveva l’aggiornamento periodico tramite un collimatore astronomico (electro-optical star tracker) North American Mk.1, programmato per rilevare al sestante delle stelle preselezionate. I rilevamenti di posizione stellari venivano confrontati  con quelli in memoria. La comparazione durante due  rilievi  forniva la correzione, tramite un computer analogico. In caso di nubi, subentrava temporaneamente il Doppler. Lo sviluppo del sistema stellare era  iniziato già nel 1945. Pesante quasi 1 tonnellata il sistema funzionava, ma non a lungo.  Il CEP dichiarato dalla Northrop era di 2600 metri. La guida astro-inerziale ha poi trovato impiego sugli U-2 ed SR-71.

L’attacco.

Quattro secondi dopo il lancio, sganciati i razzi ausiliari di decollo, lo Snark effettuava una larga virata ascendente per portarsi nella direzione del bersaglio e proseguiva poi la salita, a 940 m/m, fino a 10000 metri, dove iniziava il volo di crociera. Dopo 1000 km, sganciava i serbatoi ausiliari. La velocità media col motore “in crociera” era di 0,94 Mach. Nel corso del volo, che poteva raggiungere i 10200-10800 km,  la quota aumentava progressivamente  fino a toccare i 16090 metri. Dopo 10 ore di volo, il missile avrebbe raggiunto il territorio nemico. Lo Snark era in grado di “aggirare” le zone maggiormente difese, preimpostate prima del lancio, eseguendo fino a tre cambi estesi di direzione, allontanandosi lateralmente dal percorso fino a 330-550 km e 8 virate (Dogleg) preprogrammate fino a 90°, per poi ritornare sul percorso previsto, contro i caccia. In questa fase il missile presentava una certa vulnerabilità: relativamente lento, pur a quota elevata, rilasciava una lunga scia di condensazione. Però la sezione radar era limitatissima, come confermato dalle difficoltà di  tracciamento incontrate nei test: le ali sembra fossero per gran parte in materiale plastico, la presa d’aria era ben carenata e la ventola non era visibile dal basso. La RCS era 1/20 di quella del B-52, ovvero 1-2 metri quadrati. I grandi radar terrestri sovietici lo avrebbero rilevato con difficoltà, allertando con ritardo i caccia, che avrebbero dovuto salire fin lassù. Lo Snark era dipinto in grigio chiaro e pur essendo smisurato, frontalmente era visibile a pochi km, un attacco notturno lo avrebbe reso ancor più sfuggente. I radar sui caccia avevano prestazioni modeste ed avrebbero potuto “agganciare” il missile solo entro il raggio visivo. Poi avrebbero dovuto colpirlo coi missili K-5, del tutto inefficaci (il K-8 iniziale era poco superiore). 

Secondo i piani del SAC, i bersagli primari dello Snark sarebbero stati i sistemi radar e contraerei nemici, per aprire la strada ai B-52.

Giunto a 900 km dall’obbiettivo, lo Snark avrebbe iniziato la fase finale d’attacco. A 80 km di distanza, il profilo classico prevedeva il passaggio alla modalità “accelerazione” in regime “military” del motore, con maggior velocità di avvicinamento ed aumento della quota fino a 18300 metri e 0,98 Mach anche se, in condizioni di vento in coda, qualche fonte riporta 1127 km/h (1,05 Mach). Dopo 11 ore di volo, a 15 km dal bersaglio, entro il raggio d’azione dei missili superficie-aria, lo Snark avrebbe separato la sezione anteriore, lunga 7,5 metri e pesante 2903 kg, con cartucce pirotecniche,  impennandosi violentemente all’indietro, per lo spostamento del baricentro. Sugli schermi radar nemici si sarebbero materializzate improvvisamente due tracce e, subito dopo, la fusoliera si sarebbe disintegrata, creando una nuvola di frammenti che avrebbe coperto la testata.

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La testata avrebbe spiegato tre alette per prevenire l’instabilità transonica, iniziando una lenta rotazione, seguendo una traiettoria balistica in picchiata verso l’obbiettivo ed acquistando velocità fino a 1,3-1,4 Mach. Contemporaneamente si sarebbe attivato il disturbatore radar interno e i lanciatori di chaff. La testata termonucleare W-39Y1 mod.1 Redwing da 3,8 MT ad esplosione barometrica o a impatto avrebbe colpito dopo pochi secondi,  azzerando tutto il sottosuolo,  con un CEP di 2438 metri. Troppi ? No, considerando che la testata avrebbe creato un buco di 24-32 km di diametro nelle difese locali. Era possibile anche l’attacco a 150 metri di quota o si poteva far arrivare il missile da una direzione inattesa. Questo avrebbe potuto rendere ancor più problematica una difesa contro il missile da crociera.

Nel novembre 1959, il SAC ha chiesto la cancellazione definitiva dello Snark, ma l’USAF ha preferito mantenere un gruppo missili per acquisire una capacità intercontinentale fino all’arrivo di sufficienti ICBM.  L’1 gennaio 1959, è stato attivato il 702nd Strategic Missile Wing a Presque Isle AFB nel Maine. Il primo Snark ICM era pronto al lancio nel marzo 1960 ma solo il 28 febbraio 1961 tutto il reparto era operativo con 30 missili, alloggiati in hangar. Il missile aveva raggiunto finalmente una certa affidabilità,  troppo tardi però.

Il 28 marzo 1961  John F. Kennedy  ha deciso di radiare il missile perchè “obsoleto e di scarso valore militare” rispetto agli ICBM. Conseguentemente, nel giugno del 1961, solo quattro mesi dopo averlo dichiarato operativo, il 702nd Strategic Missile Wing è stato sciolto. E’ possibile che gli Snark siano stati poi convertiti in ricognitori.

In produzione dal 1959, il missile è stato prodotto in solo 80 pezzi. Il costo dei prototipi era di 800000 $, scesi a 500000 $ per gli esemplari di serie.

Aggiornato: luglio 2022

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