Lo sviluppo dei sistemi di protezione elettronica in Francia è stato avviato piuttosto tardi. Fino al 1964 non era presente alcuna dotazione. Con l’arrivo dei Mirage IV, i bombardieri strategici sono stati dotati dei primi sistemi per affrontare la minaccia dei missili terra-aria. Ma è solo nel 1972, dopo le perdite americane in Vietnam, che si è deciso di fornire anche ai caccia tattici dispositivi di autodifesa elettronica, chaff e missili anti-radar Martel.
BOA (Brouilleur Offensif d’Attaque)
Frutto di un programma iniziato nel 1967, ne sono stati prodotti 20 tra il 1969 e il 1970, entrati in servizio nel 1971 sui Mirage IV. I disturbatori per autoprotezione BOA erano contenuti nei pod CT-51A (Conteneur Technique) di 450 kg. Avevano anteriormente una turbina Espadon che forniva l’energia elettrica oltre i 550 km/h e un sistema di raffreddamento a liquido. Al centro del pod era situato un jammer Thomson-CSF Mangouste per disturbo e inganno, contro i radar Fan Song e quelli di tiro dei missili SA-2, sulle bande D/E (10 e 23 cm). Le due bande di disturbo obbligavano a imbarcarne una coppia per coprire le quattro bande di frequenza radar. Mancava di potenza e la necessità di programmarlo prima del volo lo rendeva poco flessibile. Il CT-51A aveva nel retro l’ingannatore Agacette (ARAB-2B), prima interno al Mirage IV, contro i radar degli intercettori, tra 8 e 10 GHz (banda I). Molto efficace, poteva essere riprogrammato in base alle minacce. Impiegato contro i radar dei Mirage III e Crusader, provocava breack-lock, probabilmente con cicli RGPO sofisticati, non permettendo ai piloti di rendersi conto dell’inganno. Il pod era utilizzabile in tutto l’inviluppo di volo ma la forte resistenza aerodinamica riduceva l’autonomia. Questo, oltre al costo elevato, ne ha condizionato l’uso sui bombardieri e i pod hanno trovato poi impiego sui velivoli tattici.
I Jaguar-A, nel 1977, hanno assunto la missione di disturbo offensivo con i BOA, per aprire la strada ai bombardieri. Ma il peso dei due pod CT-51 e di un serbatoio di 1900 litri, limitavano la velocità e il raggio azione, ridotto a soli 370 km. La potenza e la gamma di frequenze erano insufficienti. I disturbatori non avevano antenne direttrici. La Francia ha inviato i Jaguar alla Red Flag con i BOA, soprannominati subito dagli americani “Super-IFF” perché moltiplicavano la traccia radar dell’aereo.Vista la deludente prestazione, non si è ripetuta l’esperienza. Nati per l’autodifesa dei Mirage IV, senza miglioramenti tecnici, non erano altrettanto efficaci come mezzo offensivo sui Jaguar.
Thomson-CSF TMV-004 (CT-51F/J) Caïman
Apparso all’inizio degli anni ’80 come derivato dal BOA, secondo altre fonti sviluppato dall’Alligator, era un pod ECM offensivo per disturbo e inganno di grande portata per protezione di gruppo negli attacchi al suolo, sotto la fusoliera o sotto le ali. L’aria entrava da una presa anulare per muovere una turbina e fornire il raffreddamento. Conteneva due disturbatori di sbarramento a carcinotrone (BWO) ognuno, con ricevitore e antenne riceventi anteriori e posteriori. Disturbava i radar di sorveglianza dei SA-2/3/4/6, GCI e guida missili, identificati con la libreria interna. Ogni jammer aveva una uscita di 250W (ERP 750W) in banda I (8-10 GHz) e 1 kW (ERP 3 kW) in banda D (1-2 GHz). Alcune fonti riportano una ERP di 15 kW totali e copertura tra 1 e 6 GHz (bande D/E/F/G). La larghezza di banda era programmabile a terra, fino a 1 GHz. In modalità manuale, il pilota selezionava una frequenza di tre pre-determinate. In quella semi-automatica un segnale indicava al pilota quando era rilevata una emissione radar per poter attivare i jammer. In modalità automatica i jammer si attivano al ricevimento di impulsi radar. Il peso di 550 kg e le dimensioni impedivano di portare altro a parte missili d’autodifesa. Il vettore, se dotato di radar, doveva disattivarlo perché anch’esso pesantemente disturbato. Era facilmente rilevabile e soffriva di carenze tecnologiche. E’ stato comunque migliorato.
E’ stato esportato in Iraq (16) e impiegato contro l’Iran, e poi usato dai francesi a metà anni ‘80 nella guerra del Ciad. Molto potente ed efficace, è stato montato sui Mirage F.1EQ e F-5 (Iraq), Jaguar A (Francia) e Mirage 2000. Gli Iracheni coprivano i gruppi d’attacco con 2-4 Mirage F-1 dotati di Caiman in volo a 11000 metri e 1100 km/h. Il disturbo iniziava a 139-148 km dai siti antiaerei I-Hawk e continuava fino a 56 km, mantenendosi al limite di portata dei missili.
PhiMat (ARAL-1A/B)
Entrato in servizio nel 1978, il Phimat (nome derivato da Philips e Matra) è un dispenser di esche per autoprotezione universale, adatto al trasporto a velocità supersonica, fino a Mach 2. Lungo 3,36 metri e con un diametro di 18 cm, pesa 105 kg. Un carico normale prevede 112 cartucce flare o 152 chaff. Ma sembra ne esistano almeno due varianti, di peso differente. La quantità dipende anche dal modello di cartuccia. E’ possibile arrivare a 210 cartucce chaff (14 kg), con materiale tagliato sulle frequenze E-J. Si possono inoltre combinare cartucce dei due tipi. E’ attivato manualmente o automaticamente dal sistema RWR del velivolo. E’ possibile la diffusione intermittente o continua con tempo e quantità regolabile. Si possono realizzare anche nuvole chaff con eiezione intermittente ad alta densità. Per autodifesa, sono necessari solo 6 lanci chaff.
Classificato inizialmente “secret-défense”, dopo ogni volo doveva essere riportato in locali sorvegliati. Nei test si è dimostrato efficace contro le prime versioni del missile Crotale, che non avevano ECCM del tipo “track leading edge”ed erano quindi molto vulnerabili al chaff. Ne sono stati venduti 600. Sui Super-Etendard e sui Jaguar è più leggero e contiene solo chaff. La versione standard (chaff/flare) ha equipaggiato i Mirage IIIE/5/IVP e F-1. E’ stato esportato in moltissimi paesi. Tra questi il Regno Unito (Jaguar, Harrier, Tornado ADV), l’Ecuador, l’Egitto, l’India, il Marocco e l’Oman. La Germania lo ha testato sugli F-104 e il Regno Unito sui Buccaneer.
Thomson-CSF/Bofors BOZ-103 (AMAL-1B)
Parallelamente ai Phimat, sono stati messi in servizio, almeno dal 1982, i dispenser chaff BOZ (Brouilleur Offensif de Zone) di grande capacità sui Jaguar, per creare corridoi o zone chaff. Tattica poco efficiente e difficile da attuare perché, durante lo spargimento, gli aerei lanciatori erano molto vulnerabili. Derivato dalla serie svedese BOZ-100, era lungo 4 metri, con un diametro di 38 cm, e pesava 325 kg. Lanciava chaff e 18 flare doppi di 50 mm.
Matra (MBDA) Sycomor
Basato sull’esperienza del PhiMat, è impiegato principalmente sui Mirage F1 per l’esportazione. E’dotato di 3 tubi chaff posteriori e 7 dispenser per 4 flare doppi ognuno anteriori, con un totale di 56 cartucce flare e 166 chaff. Programmabile, è disponibile come pod lungo 2,95 metri, largo 29 cm e alto 22 cm, o in installazione conforme lungo 2,54 metri, largo 15 cm e alto 20 cm.
Di recente Etienne Lacroix ha realizzato, per il Sycomor, la cartuccia Type 885 EO che provoca la perdita dell’aggancio dei sensori EO/FLIR.
Matra (MBDA) Corail
Simile al precedente, è lungo 2,67 metri, largo 16 cm e alto 22 cm. E’ disponibile in pod o conforme. Una coppia di pod contiene fino a 252 cartucce chaff o 112 flare. E’montato sui Mirage F-1CR, Mirage 2000, Super Etendard, ATL– 2 e C-160.
Alkan serie 5000
E’ una serie di pod chaff/flare disponibile in vari formati: 5013 (interno con 4 modelli di esche), 5020, 5080, 5081 (5 tipi di esche), 5120, 5190. Per uso generale (CADS) o particolare. Per es. il 5080 è per i MiG-21. Disponibili, tra gli altri, sui Mirage F1 e 2000, i Jaguar montavano, oltre a 18 flare Lacroix da 40mm nel cono di coda, due Alkan 5020/5021 conformi sotto le radici alari, ognuno con 56 cartucce chaff o flare (7×8) o 36 chaff + 16 flare, o combinazioni di 5 scatole con 18 chaff e 8 flare, anche con piccoli disturbatori. Un tipico pod pesa 120 kg. Se integrato nella struttura 67 kg con 45 cariche, come sul Super Etendard.
Thalès PAJ-95 Barax (ARAB-9A)
Pod leggero in banda I/J (la X nel nome rappresenta la banda) è apparso nel 1980. Lungo 3,3 metri, pesa circa 80 kg. Copre due bande con emissione anteriore/posteriore indipendenti. E’ in servizio sui Mirage F.1C, Mirage 2000 e Jaguar-A. Riprogrammabile, opera tra 6 e 20 GHz (bande H/I/J). Rileva, identifica e disturba contemporaneamente minacce multiple aeree e terrestri, pulse-Doppler e CW. E’stato esportato in Spagna.
Nel 2001 è stato introdotto il Barax NG (New Generation). Programmato prima del decollo, integra le nuove DRFM e può effettuare disturbo (barrage e spot) e inganno (RGPO/VGPO, FTG, AM, Clutter) con gestione della potenza. Pesa 85 kg, non richiede raffreddamento e la bassa resistenza aerodinamica ne consente il trasporto a Mach 2.
Thomson-CSF Barracuda (ARAB-8B)
Pod leggero per autodifesa bilobo in banda KU (presente nel nome BarraCUda), modulare e riprogrammabile, è apparso nel 1984/5 sui Jaguar e Mirage 2000 francesi e indiani. Funziona a banda singola contro radar aerei e doppia banda contro terrestri, con copertura di 6-18 GHz (bande H/I/J), con tecniche di disturbo e inganno. Di solito è sul pilone esterno sinistro. Rileva, analizza e contrasta automaticamente minacce multiple, a impulsi e onda continua (CW), identificandole con la libreria interna. Era di previsto impiego contro i sistemi SA-6, SA-8, ZSU-23/4 e i missili aria-aria.
Nel 1986/7 è entrato in servizio il migliorato Barracuda NG di 85 kg. Sia il Barax che il Barracuda si sono dimostrati molto efficaci nelle esercitazioni Red Flag-Green Flag.
Thomson-CSF TMV-002 Rémora
Il primo pod per autoprotezione, apparso negli anni ’70, era in due versioni, DB-3141 (banda bassa H/I) e DB-3163 (banda alta I/J). Per disturbo e inganno, su una sola banda. Lungo 3,52 m, con un diametro di 25 cm, pesava 175 kg. La serie DB è stata successivamente trasformata nel pod Rémora, principalmente per l’esportazione, (onde evitare la vendita del Barax) in produzione dal 1985 al 2001. Pesante 182 kg, opera in 2 bande, tra 8 e 18 GHz (I/J). Ha trasmittenti anteriore e posteriore, e ricevitore interno. Contrasta automaticamente fonti aeree e terrestri, a impulsi e CW con gestione della potenza. Il pilota regola il ricevitore per ricevere 3 di 6 frequenze pre-determinate. Può disturbare fino a 3 frequenze contemporaneamente con switch del TWT. Molto potente, ha due antenne che analizzano la frequenza radar e indicano la direzione della minaccia, identificandola con la libreria interna, e stimandone la distanza tramite l’intensità.
Sono stati esportati in paesi come Iraq (48 nel 1984) e India (da metà ‘80) per i Mirage F1/2000 e Jaguar. Gli F-4 iraniani non potevano mantenere il lock-on per più di 3 secondi contro un Mirage F-1 con Remora, molto efficace anche contro gli F-14.
Thomson-CSF TMV-015 Barem
Pod automatico per autodifesa, più leggero, sviluppato dalla prima generazione Rémora, è lungo 3,45 metri, ha un diametro di 16 cm e pesa 85 kg. E’ trasportabile fino a Mach 2. Equipaggiato con antenne di ricezione e trasmissione, ha disturbatori TWT a banda larga e software modulare. E’ ottimizzato per aerei supersonici in penetrazione a bassa quota. Disponibile anche interno, in modalità manuale o automatica, rileva, identifica e attacca i radar di sorveglianza, controllo del fuoco/inseguimento e illuminazione a impulsi, PD e CW, nelle bande H/I/J (6-20 GHz) su parametri pre-programmati. Disturba automaticamente entro 1 secondo, due minacce contemporaneamente, con tecniche di disturbo e inganno. Entrato in servizio nel 1988, ne sono stati prodotti 209 fino al 1999, per i Mirage III/F1/IVP/2000N/2000-5, Jaguar A, Super Etendard e Crusader, ad un costo stimato di 400000 $ l’uno (1994).
Migliorato, è parte del sistema MSPS (Modular Self Protection System) per i Mirage 2000 e Super Etendard dotati di RWR Sherloc o Serval, ma disponibile anche per retrofit. Il similare Orchidee, per elicotteri, è stato cancellato nel 1990. Nel 1997 ne sono stati venduti 60 per i 60 Mirage 2000-5 di Taiwan.
Thales PAJ-FA
Di configurazione simile al Barax, il PAJ-FA (Podded Airborne Jammer for Fighter Aircraft), per aerei supersonici, sfrutta la tecnologia DRFM, e molte tecniche di inganno nelle bande H/I/J. Rileva, identifica e contrasta i radar di ricerca e controllo del fuoco e quelli dei missili aria-aria. E’ montato sui Mirage F1 e sui Mirage 2000 indiani.
Thomson-CSF Basilisk
Derivato dal Caiman, ma con copertura di frequenze estesa, è entrato in servizio in 20 esemplari, equipaggiando uno squadron di 18 Jaguar-A per soppressione difese. Pochi prodotti per altre applicazioni, a circa 500000 $ l’uno.
Lungo 5,98 metri ha un diametro di 41 cm, e pesa 550 kg. Ottimizzato per la copertura di intere formazioni di velivoli, copre le bande D-J, attaccando fino a 20-30 minacce simultaneamente con una ERP di oltre 500W. Opera contro i radar di sorveglianza, anche AWACS (Il-76 Mainstay). Montato sotto la fusoliera o sotto le ali, è dotato di propria sorgente di energia e di sistema di raffreddamento interno, di ricevitore e trasmittenti. Il funzionamento è manuale o automatico, con software riprogrammabile per nuove minacce.
E’stato esportato in Iraq e India (2-3). Nel 1992 Taiwan ha ordinato 60 Mirage 2000-5 con alcuni Basilisk.
Fonti
Electronic Warfare Forces Study-Iraq (defense intelligence reference series)
http://fdra-aereo.blogspot.com/2017/02/autoproteccion-aerea-pods-ecm-franceses.html
https://www.forecastinternational.com/archive/disp_old_pdf.cfm?ARC_ID=671
https://www.forecastinternational.com/archive/disp_old_pdf.cfm?ARC_ID=672
https://forums.eagle.ru/showthread.php?p=3790434#post3790434
http://spotaero.blogspot.com/2013/07/dassault-mirage-iv-le-temps-de-la.html
http://www.pilote-chasse-11ec.com/cme/
Il sistema di guerra elettronica comprendente due lanciarazzi SCLAR H in funzione antimissile, il Sistema antisiluro SLAT . Il lanciarazzi SCLAR H e di tipo multiplo e viene usato per azione di disturbo radar, mediante lancio di cortine di disturbo, per confondere i sistemi d’arma avversari basati sull’utilizzo del radar, mediante lancio di inganno radar e per ingannare i sensori ottici a guida infrarossa dei missili, mediante lancio di bengala illuminanti detti flare .
L’articolo è sui sistemi di guerra elettronica francesi su velivoli. Lo SCLAR è un dispositivo navale italiano. Lo SLAT è sempre navale ed è italo-francese.