Fakel M-11 Shtorm (SA-N-3 Goblet)
La Marina sovietica ha affrontato il problema della difesa a corto e medio raggio delle unità navali adottando, inizialmente, i missili M-1 Volna (4K90/91, codice NATO SA-N-1) e M-2 Volhov-M (13DM, codice SA-N-2), varianti rispettivamente dei missili S-125 Neva (SA-3) e S-75 Desna (SA-2). Il secondo si è rivelato un insuccesso.
Il progetto per il nuovo M-11 Shtorm è iniziato ufficialmente a luglio del 1959, da parte dell’Istituto di ricerca scientifica NII-10 per armare le navi del progetto 1126. Ma a giugno del 1961 il programma è stato annullato e con esso quello del missile. Solo un mese dopo, il 27/71961, una risoluzione del Consiglio dei Ministri ha deciso la continuazione del progetto del missile, per la nuova portaelicotteri Moskva (progetto 1123).
Ad aprile del 1962, il disegno preliminare era completato, con le rampe ZIF-101 modificate del SA-N-1. Il requisito prevedeva, però, oltre che un raggio d’azione doppio di quello dell’M-1 e una resistenza doppia ai disturbi, un sistema universale e il lanciatore si è rivelato inadatto. Il mese dopo, l’OKB-2 ha cambiato lo schema aerodinamico e le dimensioni, cosa che ha richiesto la riprogettazione delle rampe e dei sistemi di controllo. Nel 1963 il progetto definitivo è stato approvato, ma il ridisegno ha comportato ritardi nella produzione dei prototipi fino al 1964. Tra il 1964 e il 1966 si sono condotte le prove in mare sulla nave per esperimenti missilistici OS-24 (l’ex-incrociatore pesanteVoroshilov).
Alla fine del 1967 sono stati consegnati i primi due sistemi M-11 alla portaelicotteri Moskva, ma lo sviluppo è proseguito fino al 1969, quando il missile è stato finalmente accettato in servizio col nome Shkval, poi cambiato in Shtorm. Il sistema non ha equivalente terrestre.
I lanciatori binati sono in varie versioni:
SM-136: impiegati nel corso dei test di sviluppo.
B-189: sulle portaelicotteri classe Moskva. 2 rampe con 48 missili.
B-187: sugli incrociatori classe Kresta I/II, e sulle portaerei classe Kiev: 2 rampe con 72 missili.
B-187A: sugli incrociatori classe Kara. 2 rampe con 72 missili.
I missili sono alloggiati verticalmente su più livelli, ogni rampa binata con 4 caricatori da 6 missili per livello, cosa che consente una cadenza doppia rispetto al sistema SA-N-1. Le rampe vengono ruotate in verticale per il caricamento. Poi i lanciatori ruotano in direzione ed elevazione in attesa dell’ordine di lancio.
4K60 Shtorm (SA-N-3A)
Prima variante, impiega il missile V611, lungo 6,1 metri, con un diametro di 60 cm, una apertura alette di 1,4 metri e un peso di 1844 kg. E’monostadio a propellente solido con due programmi di spinta. Ad un impulso iniziale brevissimo che porta la velocità a 3,5 Mach, segue la fase di crociera, a 2,8 Mach, mantenuta fino al termine del raggio utile, per mantenere la manovrabilità, per poi calare a 2,2 Mach. Il raggio d’azione è compreso tra 3 e 30 km con limiti di quota tra 100 e 25000 metri.
4K60 Shtorm-M (SA-N-3A)
Nel 1972 il sistema è stato ammodernato per migliorarne le prestazioni contro bersagli manovrabili e in allontanamento e adottato su tutte le navi. Sulle unità classe Kresta e Kara è imbarcato assieme al sistema di controllo del fuoco modificato Grom-M, che guida anche i missili antisom URPK-3 Metel (SS-N-14 Silex). Nel 1978 vi erano in totale 40 lanciatori.
4K65 Shtorm-N (SA-N-3B)
Tra il 1980 e il 1986 il sistema è stato modernizzato coi nuovi missili V-611M, con capacità di ingaggio di missili antinave a bassa quota. La velocità media aumenta a Mach 3. Il raggio d’azione è compreso tra 7 e 55 km, con limiti di quota tra 90 e 30000 metri. Nel 1989 è stata inserita la nuova testata Altai NPO di 98 kg.
L’attacco
L’avvistamento iniziale viene effettuato dal radar di ricerca pulse-Doppler MR-600 Voshkod (Top Sail) in banda D, con portata massima di 370-550 km e 30480 m in quota, che effettua l’identificazione. I bersagli sono passati al sistema di controllo del fuoco TWS a impulsi 4R60 Grom (Head Lights) in banda G/H, con portata di 60-74 km e 30480 metri in quota, che ne determina distanza, rotta ed elevazione. Impiega due grandi antenne paraboliche inferiori montate su una struttura massiccia, per l’inseguimento di un singolo bersaglio, a fascio stretto e modalità LORO su due frequenze. I radar rotanti coprono un settore di 90°. Una piccola antenna centrale, tra i due radar, a tromba o a parabola, invia i segnali per la guida a comando dei missili su due canali. Al di sopra vi sono altre due antenne monoimpulso, su due frequenze, per l’inseguimento dei 2 missili. Le capacità antidisturbo sono elevate: La presenza di due canali di guida su frequenze differenti rende impossibile disturbare contemporaneamente i due canali bersaglio/missile con un singolo disturbatore SWPT, anche se ad alta potenza.
I missili richiedono 220 secondi di preparazione al lancio. Il computer, oltre ad aggiornare la posizione del bersaglio, inserisce i dati di rotta, velocità e beccheggio della nave. Il lancio è singolo o in coppia, contro un solo obbiettivo. Il sistema segue il transponder sui missili inviando le correzioni per la guida a comando, mantenendo le armi nei due lobi di emissione. In fase terminale la guida è semiattiva radar (SARH). E’ possibile colpire bersagli in volo a 2,5-2,7 Mach.
La testata di 125 kg a frammentazione è dotata di spolette a impatto e prossimità radar, attivate in fase terminale, ma può essere anche fatta esplodere a comando dalla nave. Ha un raggio efficace di 40 metri. E’ disponibile una variante a testata nucleare da 25 kT.
L’M-11 Shtorm non è mai stato impiegato in combattimento ed è rimasto operativo solo su alcune classe Kiev vendute all’India e su qualche incrociatore classe Kara.
Fonti
https://ru.wikipedia.org/wiki/М-11_«Шторм»
https://en.wikipedia.org/wiki/M-11_Shtorm
https://simhq.com/forum/ubbthreads.php/topics/4142943/4k60-m-11-shtorm-sa-n-3-goblet