Colt Browning M-3

Il modello iniziale della mitragliatrice  Colt M-2, per aerei, sparava 600 c/m. Nel corso del secondo conflitto mondiale, l’arma aveva subito un certo processo di sviluppo, portando la cadenza a 750-850 c/m, sempre inferiore ai 1000 c/m desiderati dall’aviazione americana. Tra il 1939 e l’inizio del 1940, la Colt e la Springfield Armory avevano realizzato la M-2E1 da 1000 c/m ma l’aumento delle vibrazioni aveva provocato inceppamenti e rottura dei componenti, non in grado di sopportare la potenza della cartuccia a quel ritmo di fuoco. L’aumento della velocità degli aerei e la comparsa dei primi aviogetti imponevano, però, un aumento della cadenza. Per aiutare lo sviluppo, lo U.S. Ordnance Department ha stilato una lista del livello di guasto dei componenti ritenuto accettabile: per una cadenza di 1200 c/m, 5 malfunzionamenti e 1 rottura ogni 5000 colpi. Lo Stato Maggiore dell’Army Air Force ha richiesto all’Ordnance Department, nel 1943, una nuova arma prima possibile. Era accettabile una riduzione della vita utile in cambio di un livello di  affidabilità garantito. Nel frattempo, due ditte ausiliarie che si occupavano del montaggio delle M-2, hanno ottenuto migliori risultati, la High Standard e la Frigidaire.

High Standard M-2A1

La prima aveva iniziato, per conto proprio, lo sviluppo di un prototipo T22 nel 1942, con una cadenza di 1066 c/m. Dopo 554 colpi l’arma si era già inceppata 7 volte. Il successivo T22E1, all’inizio del 1943, si è guastato dopo solo 111 colpi. A marzo del 1943, il T22E2 ha sparato 3700 colpi a 1219 c/m, ma con 43 malfunzionamenti e 7 rotture di componenti. Il T22E4, ad agosto, ha superato i 1000 c/m ma prima di spararne 5000 si è inceppato più volte e ha rotto vari componenti. Il T22E5 aveva cadenza insufficiente. L’ultimo T22E6, alla fine del 1943, raggiungeva la cadenza richiesta ma mancava di robustezza e affidabilità. I lavori sono proseguiti col nuovo T27, che impiegava quante più parti possibile dell’M-2, ma era soggetto a frequenti rotture. La High Standard ha provato allora a incrementare la cadenza della M2 con un minimo di modifiche, solo per confermare che i componenti non resistevano allo stress.

Comunque, alcuni dei cannoni provati presentavano miglioramenti applicabili alle M-2. L’Ordnance Department li ha inseriti in un’arma designata T36, con molte parti del T22E6. Si sono ridotti gli inceppamenti aumentando la cadenza di 100 c/m. Alla fine del 1944, i T36 sono stati provati su un P-38, all’Aberdeen Proving Ground, sparando 20000 colpi con solo 1 malfunzionamento. Dopo molti test positivi, è stata autorizzata l’acquisizione di 31336 T36 come Gun, Machine, Caliber .50 M2A1, Aircraft Basic, ordine cancellato dopo la consegna di 8000 armi.

Frigidaire T25  
La Frigidaire Division della General Motors aveva già provato a modificare le M-2 riprogettando l’assorbitore posteriore più lungo, senza ottenere risultati. L’Ordnance Department ha ugualmente avviato un contratto con la ditta nel 1943, questa volta senza restrizioni sui cambiamenti necessari. A marzo del 1944 il prototipo T25 era pronto. Erano stati riprogettati la piastra e il respingente posteriori, incorporate delle molle, ridislocato il blocco culatta, inserito un booster di bocca. I miglioramenti richiedevano ulteriore sviluppo. Il prototipo T25E1, provato ad Aberdeen a maggio del 1944, ha continuato ad incepparsi con diverse rotture. Il successivo T25E2 riprendeva le migliori caratteristiche dei precedenti prototipi High Standard e Frigidaire. Ma i test, il mese dopo, sono stati sospesi dopo 1800 colpi per problemi di funzionamento. Dopo molti cambiamenti e incorporando le caratteristiche dello High Standard T22E6, è stato realizzato il T25E3, un’arma completamente nuova. Nei test di luglio ha dimostrato un miglioramento notevole, con 1250 c/m. Vi erano ancora malfunzionamenti vari ma ora era possibile determinarne le cause e migliorare i dettagli. Dopo altri test positivi, l’Army Air Corps e la U.S.Navy ne hanno richiesto l’adozione.

.50 Caliber AN/M3 Machine Gun

Nell’aprile del 1945, l’Ordnance Committee ha standardizzato la T25E3 come “Gun, Machine, Caliber .50 M3 Aircraft, Basic”, riclassificando la precedente M2 “limited standard”. Entro la fine della guerra sono state prodotte solo 2400 M-3, entrate in servizio su alcuni P-47N, con 8 M-2 rimpiazzate da 6 M-3, con una potenza di fuoco pari a 9 M-2. 

Manteneva le dimensioni e l’aspetto della M-2, ma la maggior parte dei componenti non era intercambiabile. Moltissime parti erano riprogettate grazie ai miglioramenti nella metallurgia. Differenze evidenti erano l’aumento di diametro del respingente posteriore, pneumatico, per assorbire le forze di rinculo più elevate della cadenza, un otturatore molto più leggero in acciaio ad alta resistenza e un estrattore più efficiente, oltre ad una canna aumentata di 2,5 cm per la presenza del recoil booster, che aumentava la velocità dell’otturatore. All’aumento di cadenza contribuiva una molla Belleville più robusta, che rilasciava più energia all’otturatore, aumentando il contro-rinculo, oltre a varie modifiche alla culatta e al sistema di alimentazione.

La M-3 è lunga 1,46 metri, con una canna di 91 cm, e pesa 28,8 kg. La cadenza di fuoco è di 1150-1250 c/m.  L’alimentazione può avvenire da entrambi il lati,  con un massimo di 200 colpi in una raffica senza danni da surriscaldamento. La vita utile è di 15000 colpi. Adotta il proiettile 12,7x99mm (.50 BMG), disponibile con pesi variabili tra 42 e 49 grammi (completo 104-118 grammi) e velocità iniziali tra 830 e 1050 m/s. Il tempo medio di volo a 914 metri è di 1,4 secondi. Lo svantaggio maggiore è dato dalla mancanza di esplosivo. E l’effetto incendiario, ad alta quota, è modesto. Anche se la portata teorica è elevata (1400-2200 metri), quella pratica nell’impiego aria-aria è dell’ordine dei 500 metri. Il proiettile ha una caduta di traiettoria limitata e una ridotta resistenza aerodinamica,  ma è molto leggero.

Il proiettile tipico M2 in acciaio, pesa 47 grammi, con una velocità iniziale di 865 m/s. Penetra 16mm a 450 metri. La variante M2 AP, perforante, con velocità di 865-885 m/s, perfora 19mm a 500 metri. Il proiettile M8 API, perforante-incendiario di 42 grammi, vola a 890-900 m/s. Penetra 22mm a 90 metri e 16mm inclinati a 30°. Sono disponibili molti altri modelli, tra cui i traccianti (M1, M10, M17, M21, con velocità tra 830 e 1051 m/s), diversi incendiari (M1 da 41grammi e 910 m/s e M23 da 33 grammi e 1036-1051 m/s) e altri perforanti-incendiari (M20 API-T, 40 grammi, 890-900 m/s e T49 da 1051m/s) e da esercitazione.

Nella guerra di Corea l’elevata richiesta di M-3 ha prodotto  ordini di produzione per 30000 unità, divise tra Colt, Saco-Lowell e Wayne Pump. La Springfield Armory ha anche convertito oltre 10000 M2 in M3.

Alla fine degli anni ’70, la carenza di M-3  ha costretto a riprendere la produzione, non solo per le perdite in Corea e Vietnam ma anche per l’adozione nei paesi della NATO, con lotti prelevati dai depositi americani. Nel 1977 la Saco Defense Systems ha ottenuto il contratto di produzione, seguita dalla ERMCO. La mitragliatrice M-3 ha armato, tra gli altri:  P-47N, F-51, F-80, F-82, F-7F, F-8F, F-84, F-86, F-94, T-28, T-33, B-45, B-47, B-52, B-57, P-2, G-91.

In combattimento

La scelta dell’armamento di un aereo è sempre difficile. Nella seconda guerra mondiale le mitragliatrici M-2 da 12,7mm si erano comportate piuttosto bene. Ma i caccia americani non avevano dovuto affrontare  le“fortezze volanti”. I proiettili della 12,7 avevano una traiettoria molto tesa e conservavano la velocità meglio di altre munizioni, tanto più che le portate di tiro reali erano limitate a poche centinaia di metri. Non avevano un elevato potere di arresto ma, impiegate in quantità, erano più che sufficienti allo scopo.

La guerra di Corea, però,  ha tolto ogni dubbio sul fatto che la 12,7, sia pure a maggior cadenza di tiro, fosse un’arma ormai superata. Come superate erano, per fare un paragone, le 8 mitragliatrici da 7,7 degli Spitfire. I MiG-15 erano in grado di sopportare l’impatto anche di 100 proiettili e ogni 10 MiG abbattuti altri 25 rientravano danneggiati. In media era necessario sparare 1000 colpi per ottenere un abbattimento. Si è trattato di un errore. Già sul finire della guerra di Corea alcuni F-86 sono stati muniti con successo di armi da 20mm e l’ultimo modello della serie, l’F-86H, era armato con gli M-39. Gli aerei della US Navy erano già da tempo armati con cannoni.

I dati ufficiali del periodo, hanno riportato 792 MiG-15 abbattuti dagli F-86, contro una perdita di soli 78 Sabre, con un incredibile rapporto vittorie/perdite di 10:1. Già allora, però, qualche voce aveva rilevato l’incoerenza di tali cifre. Il MiG-15 era un ottimo velivolo, i piloti avevano il vantaggio dell’iniziativa e molti erano assi russi. Ogni velivolo americano era equipaggiato con cinemitragliatrici ma l’attribuzione delle vittorie si prestava a varie interpretazioni. E il mancato rientro di un F-86 in azione di guerra non veniva sempre attribuito al fuoco nemico. Come già avvenuto in passato, in molti casi gli aerei “abbattuti” sono poi risultati solo danneggiati, più o meno gravemente. Gli archivi dei belligeranti non hanno ancora chiarito definitivamente le cifre reali.  Russi e cinesi hanno dichiarato persi circa 560 MiG-15, i coreani circa 100. 660 caccia, molti dei quali, però, precipitati per motivi tecnici o viti incontrollabili. Qualche studio calcola solo 380 MiG persi in combattimento. Gli F-86 abbattuti ammonterebbero a circa 190. Il rapporto reale abbattimenti perdite scenderebbe a 3,4:1 nella migliore delle ipotesi, ma vi sono stime inferiori, come il rapporto RAND che indica 1,8:1.

SUU-12/A

La M-3 ha trovato impiego anche in un pod subalare, con una mitragliatrice e 750 colpi, impiegato in Vietnam. Designato XM-14 dall’US Army e SUU-12/A dall’USAF, aveva un  sistema di carica pneumatico. Ha trovato impiego sugli JOV-1A e UH-1. 

GAU-21/A

La mitragliatrice M-3, pur migliorata, aveva ereditato i difetti della precedente M-2, con una

affidabilità insufficiente per la rottura occasionale dell’otturatore e di altri componenti. Alla fine degli anni ’50 era stata quasi del tutto sostituita. Alla fine degli anni ’60 la belga FN ha realizzato un modello aggiornato, l’M-3M, riprogettato sfruttando le ultime leghe metalliche e procedimenti produttivi moderni. L’arma funziona ad otturatore aperto, cosa che consente raffiche più lunghe senza rischio di surriscaldamento e cook-off.

Lunga 1,52 metri, con una canna di 91 cm, pesa 35,8 kg e spara 1100 c/m. L’installazione assorbe efficacemente le vibrazioni e il rinculo , ridotto ad 1/3 rispetto alla M-2. Può sparare 600 colpi a raffica senza danneggiare la canna, la cui vita utile è di 10000 colpi.

Nel 2004 l’M-3M è stata adottata come GAU-21/A dall’USAF, US Navy, Army, USMC e Coast Guard, per l’uso su elicotteri e aerei leggeri, oltre che su veicoli blindati. Tipici vettori gli UH-1, UH-60, CH-46, CH-47, CH-53, OH-58, MV-22, CH-146 e altri.

Una ulteriore variante è la M-3P,  adottata sul TWQ-1 Avenger, ma anche sugli elicotteri UH-60 e OH-58D. Lunga 1,68 metri, con una canna di 89cm, pesa 36,4 kg. Ha una cadenza di 950-1100 c/m.

Fonti

http://www.pt103.com/Browning_50_Cal_M2_History.html

http://www.smallarmsreview.com/display.article.cfm?idarticles=1489

http://www.armsregister.com/articles/articles_documents/nzar_a53_browning_fabulous_fifty.pdf

https://infogalactic.com/info/M2_Browning

http://quanonline.com/training-manuals/fifty/fifty-2.html

http://www.koreanwaronline.com/arms/sabremig.htm

https://nationalinterest.org/feature/cold-war-battle-the-sky-f-86-saber-vs-mig-15-12909

https://en.wikipedia.org/wiki/North_American_F-86_Sabre#Korean_War

One thought on “Colt Browning M-3

  1. Sempre ottimi articoli, facili da capire anche ai profani.
    Lei è un ottimo divulgatore, io non riesco.
    Complimenti.

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