Texas Instruments AGM-45 Shrike

Nel 1958 il Naval Weapons Center di China Lake ha iniziato lo sviluppo del primo missile antiradar americano. Designato ASM-N-10 si basava sul missile AIM-7 Sparrow. La struttura e il sistema di comandi erano simili, la testata era maggiore, le alette erano più piccole. Impiegava un nuovo sensore passivo. Nel 1963 lo sviluppo è terminato e il missile, ridenominato AGM-45, è stato prodotto in serie dalla Texas Instruments e dalla Sperry Rand-Univac per l’USAF e la US Navy. Entrato in servizio nel 1965, ha trovato subito impiego in Vietnam, sugli A-4 e l’anno seguente sugli F-105F/G Wild Weasel, contro i radar Fan Song del sistema S-75 (SA-2 Guideline).

AGM-45A

Lungo 3,05 metri, con un diametro di 20,3cm, aveva una apertura alare di 91,4 cm alle alette principali, 46 cm alle alette di coda, e pesava 177 kg. Il motore Rocketdyne Mk 39 Mod 7 monostadio a propellente solido da 3564 kg/sp per 2,8 secondi, consentiva una velocità massima di Mach 2. Il raggio d’azione efficace variava da 12 km a bassa quota a 16-20 km ad alta quota, con lancio parabolico. Su una parte dei missili era installato il motore Aerojet Mk 53 Mod 1 da 3324 kg di spinta per 3 secondi, con 41,5 kg di propellente, radiato a metà degli anni ‘80.

Il missile impiegava le testate  Mk-5 Mod 0 o Mk-86 Mod 0 da 67,5 kg, o la WAU-8/B da 66,6 kg, dei quali 22 kg di esplosivo, tutte a scoppio-frammentazione con spoletta di prossimità, attivata dalla sezione di guida, e impatto. Avevano, inoltre, una carica di fosforo rosso (RP) per segnalare il punto di impatto.

AGM-45B

Introdotto nei primi anni ’70, usava il bistadio Aerojet Mk-78 Mod 0 a propellente solido. Il booster, della durata di 1 secondo, accelerava il missile. A questo seguiva il sostentatore, della durata di 20 secondi (impulso di 10115 kg), che garantiva 40-46 km ad alta quota su traiettoria loft e 29 km a bassa quota. L’elettronica era più affidabile. Il peso variava tra 178,7 e 193 kg, a seconda del sensore. Aveva le testate migliorate  Mk-5 Mod.1, Mk-86 Mod.1 o la WAU-9/B, sempre a scoppio-frammentazione, con gli stessi pesi precedenti e le stesse spolette. Erano lanciabili dai binari LAU-34 o, successivamente, anche dai LAU-118.  Gli AGM-45A e B impiegavano gli stessi sistemi di guida, cambiava solo il numero della sottovariante, ognuna sintonizzata su una banda differente. I sensori erano rapidamente intercambiabili.

A-1: sezione di guida Mk-23 Mod.0 in banda E/F (2-4 GHz) contro i radar Fire Can e Fan Song.

A-2/B-2: guida Mk-22 Mod. 0/1/2 in banda G (4-6 GHz) contro i Fan Song. Introduceva fosforo bianco o rosso per marcare il punto d’impatto, sulle testate Mk-5 e WAU-8/9.   

A-3/B-3: guida Mk-24 Mod.0/1/4  in banda E/F estesa, contro Bar Lock e Fan Song. Introduceva un “angle gate” per selezionare il radar bersaglio.

A-3A/B-3A: guida Mk-24 Mod.2/5 in banda E/F stretta, contro Bar Lock e Fan Song.

A-3B/B-3B: guida Mk-24 Mod.3 in banda E/F contro Bar Lock e Fan Song.

A-4/B-4: guida Mk-25 Mod.0/1 in banda G, contro Fan Song.

A-6/B-6: guida Mk-36 Mod.1, con una sezione speciale di controllo, in banda I tra 7,9 e 9,6 GHz,  contro Low Blow.    

A-7/B-7: guida Mk-37 Mod.0 solo per l’USAF (come i successivi), in banda C (0,8-1 GHz), contro i radar Flat Face.  La lunghezza aumentava a 3,1 metri.

A-9/B-9: guida Mk-49 Mod.0, in banda H/I, contro Low Blow, Straight Flush (6-10 GHz), operativo dal 1974.

A-9A/B-9A: guida Mk-49 Mod.1, in banda I con G-bias (gravity bias) per colpire sopra il radar.

A-10/B-10: guida Mk-50 Mod.0, in banda larga da E a I (2-10 GHz).

Le sezioni di guida 5, contro i radar Fan Song/Head Lights e 8 contro gli Spoon Rest/Tall King sono rimaste allo stadio di sviluppo.

In combattimento

Il velivolo lanciatore, rilevate le emissioni tramite RWR, o col sensore del missile, si dirigeva verso il radar. Il missile poteva essere lanciato entro il raggio utile, determinato in base alla PRF e all’intensità del segnale. La modalità originale d’attacco prevedeva il lancio “loft”in cabrata tra 15° e 30°, per ottenere il massimo raggio d’azione. Oltrepassata la quota massima, il missile iniziava la planata, seguendo controcorrente le emissioni radar. La planata proseguiva finché l’EAS (electronic attitude sensor), che controllava l’angolo di volo, rilevava il cambiamento di pressione, mentre il missile attraversava i 5490 metri di quota ed era raggiunto l’angolo ottimale di picchiata, e attivava il generatore di gas per il movimeto delle superfici di governo. 

Nella modalità d attacco diretto, l’aereo picchiava verso il sito antiaereo con l’AGM-45 attivo, lanciato automaticamente appena il sensore rilevava l’emissione. L’EAS era bypassato e il generatore di gas azionato subito dopo lo spegnimento del motore. Fino ai modelli A-7/B-7, la funzione doveva essere selezionata prima del decollo con un apposito “dive plug”.

Nei modelli 9/10 il nuovo EASB (B=bypass)  permetteva la scelta in volo.

La precisione media era di 15 metri. La testata conteneva 20000 schegge cubiche perforanti. Nel caso dei modelli 9 e 10, con G-bias, la spoletta di prossimità comandava lo scoppio 20-30 metri sopra il radar, proiettando le schegge in un cono con un diametro di 3-6 metri.

Difetti

Il missile ha colpito solo nel 25 % dei casi e raramente ha distrutto i radar del complesso Dvina. Tra le cause, la bassa affidabilità, l’inesperienza nell’impiego e le tattiche difensive avversarie.

Il sensore era sintonizzato su una sola frequenza. L’attacco ad un radar su una frequenza diversa richiedeva un sensore diverso, sviluppato appositamente. Ogni missione richiedeva  la preventiva conoscenza dei radar da affrontare. Il sensore aveva un settore di rilevamento fisso di +/-3°, doveva quindi essere puntato esattamente sul radar. E mancava di circuiti di memoria. Rilevato il lancio, se il radar interrompeva le emissioni, il missile perdeva il bersaglio, entrando in traiettoria balistica. Se due radar erano accesi alternativamente, la guida veniva disorientata.  

La testata era poco efficace, le antenne radar a grata erano in molti casi riparabili o facilmente rimpiazzabili e lo sheter al di sotto veniva raramente danneggiato. Il missile era più lento dei SA-2 e lo scarso raggio d’azione iniziale obbligava ad entrare nell’inviluppo del missile nemico. L’attacco ad un radar Fan Song a 25 km di distanza implicava un tempo di volo di ben 50 secondi. Pur con i difetti, anche in caso di insuccesso,  obbligava il nemico a sospendere la guida dei missili sup-aria.

L’arrivo dell’AGM-78 Standard ARM ha migliorato decisamente la situazione ma gli Shrike sono rimasti in servizio perché molto più economici. A metà del 1967 era previsto il lancio di 700 missili al mese.

Il 15/4/1972, durante un attacco su Haiphong, due Shrike hanno colpito i radar AN/SPG-55 dell’incrociatore USS Worden (CG-18), scambiati dal pilota per radar nord-vietnamiti. Il fuoco amico ha provocato una vittima, nove feriti e dieci giorni di riparazioni.   Nel 1972 si è sperimentata l’installazione sul cacciatorpediniere USS Gurke, con rampe montate sul lanciatore ASROC, per attaccare i radar vicino alla costa.

Nell’ottobre del 1973, durante loYom Kippur, l’aviazione israeliana lo ha usato contro i radar egiziani e siriani, con sensori tarati sui 2965-2990 MHz contro i SA-2 (Dvina) e 3025-3050MHz per gli SA-3. Ha poi trovato impiego anche nel 1982, sugli F-4 e sugli Kfir. Modificato con un booster aggiuntivo per il lancio dal suolo, e montato su vecchi M4 Sherman, il “Kilshon” poteva attaccare i radar senza mettere a rischio gli aerei. 

I Phantom iraniani lo hanno lanciato contro i radar iracheni nel corso del lungo conflitto.

Nel 1982 è stato impiegato nella Guerra delle Falklands sui bombardieri Vulcan, nell’operazione  Black Buck. Il radar di ricerca TPS-43, obbiettivo primario, è stato disattivato in tempo dagli argentini ma almeno un radar Skyguard per il controllo del fuoco è stato centrato. 

Nel 1986 è stato utilizzato contro i radar libici.

Nella Guerra del Golfo del 1991 gli F–4G hanno lanciato 95 AGM-45.

Ancora nel 1978 l’USAF ne aveva in servizio 12863, la US Navy 6200.  Alla chiusura della produzione nel 1982, ne erano stati prodotti  25562 ad un costo variabile dai 7000$ iniziali, ai 56000$ del 1980 agli 89000$ di fine produzione. Aggiornati nel sistema di guida fino al 1992, sono stati poi radiati dagli Stati Uniti e da Israele,  pian piano rimpiazzati dall’AGM-88 HARM. Le sue capacità erano ormai marginali contro i radar moderni. I rimanenti sono immagazzinati. La maggior parte è stata lanciata dagli F–105, ma tra i lanciatori figuravano anche gli A–4, A–6, EA-6, A–7, F–4 ed F-16. 

Fonti

Aranysas 8/2007

Anti-Radiation Missiles vs. Radars (S.Czeszejko)

https://en.wikipedia.org/wiki/AGM-45_Shrike

https://www.forecastinternational.com/archive/disp_old_pdf.cfm?ARC_ID=1064

https://warfarehistorynetwork.com/daily/wild-weasels-and-the-agm-45-shrike-missile/

https://docplayer.net/59146055-Solid-propulsion-enabling-technologies-and-milestones-for-navy-air-launched-tactical-missiles.html

https://vdocuments.site/us-air-forcedoc.html   

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