L’arrivo dei sistemi missilistici SA-2 in Vietnam e il moltiplicarsi delle batterie contraeree a controllo radar aveva polarizzato l’attenzione dei pianificatori americani sui possibili metodi per parare le minacce.
Già nel 1963 erano stati realizzati i primi pod QRC-160. Inviati nel settore del Pacifico, giacevano abbandonati nei depositi della base di Kadena dove le condizioni climatiche non erano adatte. Nel 1965 sono stati trasportati in Vietnam e montati per breve tempo sugli RF-101C. Non in grado di sopportare le vibrazioni continue del volo, i componenti interni erano soggetti a guasti frequenti, che rendevano i pod spesso inutilizzabili. Mancavano tecnici qualificati e i ricambi erano scarsi. Un rapporto dell’USAF avanzava pure il sospetto che facessero flettere le estremità alari degli RF-101C, con pericolo potenziale. I pod sono stati riportati negli Stati Uniti. Era necessario superare prima possibile i problemi presenti.
Nel 1965 è iniziato il programma QRC-160-1 Compass Robin. Il dispositivo, soprannominato Jampac, effettuava disturbo di sbarramento sulle bande D-H, attaccando i lobi principali e laterali su frequenze tra 1 e 8 GHz su 2 canali, con 4 magnetron da 90W. Provato in un test su un F-100, ha mandato in tilt la rete radar del nord-est degli Stati uniti. Il sistema, essendo QRC, non passava attraverso le normali procedure di acquisizione ed è stato immediatamente ordinato.
Ma i problemi sono continuati. Richiedeva molta manutenzione e la gestione dei ricambi lasciava a desiderare. Funzionava solo grazie al personale civile che lavorava per aumentarne l’affidabilità e le capacità. Nel 60 % dei casi si presentavano malfunzionamenti perché l’elica della turbina anteriore si bloccava ad alta velocità. Alla fine si è deciso di collegare il gruppo all’impianto elettrico dell’aereo. Le frequenze erano selezionate a terra, il pilota aveva solo un pulsante di attivazione. Tra il 26 settembre e l’8 ottobre 1966, il progetto Vampyrus ha sviluppato le tecniche d’impiego dei nuovi pod, valutati dagli equipaggi degli EB-66C. Nello stesso anno sono stati ordinati 25 QRC-160-1A migliorati per gli F-105, che hanno iniziato le valutazioni in combattimento. Regolati sulle frequenze dei radar Fan Song e Fire Can, sono stati provati inizialmente in aree con basse minacce per poi affrontare le difese del Nord Vietnam.
Nel 1967 il QRC-160-1A, con alcune modifiche, è entrato in produzione come ALQ-71, in grado di disturbare i radar dei sistemi d’arma S-25 Berkut (SA-1), SA-75MK Dvina (SA-2A/B/F) e SON-4/9 dell’artiglieria contraerea. Più potenti dei prototipi, 100W per magnetron, introducevano disturbo CW modulato (6°-8° armonica, 96-128Hz) sulla frequenza di scansione (16 Hz) dei radar di controllo degli SA-75MK Dvina (SA-2B/F). Il disturbo creava 6-8 bande verticali sugli schermi, attaccando elevazione e azimuth dei radar Fan Song. Il disturbo di sbarramento, invece, negava il rilevamento della distanza. Era impiegato contro i radar SON-4/9 che così non potevano calcolare l’angolo di anticipo.
L’ALQ-71 è stato impiegato sugli F-4, RF-101C, F-105F, A-7, B-57, EB-66, T-33, AQM-34H/M e, molto tempo dopo, sugli F-16 della Danimarca.
ALQ-72
Sviluppato nello stesso periodo dall’USAF, il similare QRC-160-2 operava su frequenze più elevate, tra 8 e 12 GHz (banda I e bassa J), sempre su 2 canali, con potenza di 100W per magnetron. Era un disturbatore di sbarramento di previsto uso contro i radar dei caccia e quelli associati al nuovo S-125 Neva (SA-3 Goa).
In produzione è stato denominato ALQ-72. I dispositivi prodotti sono stati inviati in Vietnam ma mai portati in missioni operative, perchè gli S-125 non hanno trovato impiego.
E’ stato portato successivamente sui B-57, RB-66, F-101, F-105D/F, F-4E e T-33. Ha fatto parte anche della dotazione dei Mirage australiani e degli AT-3 di Taiwan per addestramento EW.
ALQ-87
Il programma è proseguito col QRC-160-8, in produzione come ALQ-87. Operava tra 1 e 8 GHz (bande D-H) contro i radar degli S-75 Desna (SA-2C) e S-75M Volhov (SA-2E), oltre ai sistemi già coperti precedentemente dall’ALQ-71. Effettuava disturbo modulato a impulsi, di spazzata (sweep) e di sbarramento sulle frequenze:
2,55-3,65 GHz (bande E-F) con larghezza di banda regolabile tra 80 e 275MHz;
4,9-5,1 e 5,35-5,55 GHz (banda G) con larghezza di banda regolabile tra 25 e 210MHz.
Aveva quattro modalità:
A: 100W a impulsi con larghezza di banda 25-100MHz e frequenza prefissata, contro radar TWS.
B: identico ma con impulsi di 300W.
C: come il B ma con larghezza di banda 80-210MHz.
D: come il C o sbarramento automatico con larghezza di banda di 80-240MHz contro TWS e AAA.
Poteva eseguire simultaneamente due delle tre funzioni disponibili: disturbare distanza e direzione dei radar Fire Can; disturbare distanza, quota e direzione dei Fan Song; disturbare il fascio di down-link nel sostentatore degli SA-2, quest’ultima modalità definita “Special Jamming”.
L’ALQ-87 è stato utilizzato dagli F-111A in Vietnam, ma solo saltuariamente, per non allertare le unità nemiche. Il volo TFR già riduceva al minimo il rischio di individuazione. Ne venivano portati due, uno nella stiva anteriore, dietro la carenatura del cannone, disassato a destra, e uno nella stazione sul retro della fusoliera.
Ha fatto parte della dotazione degli F-4, F-100, F-101, F-105, F-111A/E/F, AC-130A (4 pod), OV-1D. Il pod, di cui sono state realizzate varianti più avanzate, come l’ALQ-87(V)3, è stato ritirato nella metà degli anni ’70, sostituito dall’ALQ-101.
In combattimento
Alla quota di 5500 metri un ALQ-71 dava un’area sicura attorno all’F-105 di 12-13 km di raggio. A meno di questa distanza il radar Fan Song andava in “burn through”. Inoltre, interferiva con la guida degli AGM-45 Shrike e con l’RWR di bordo.
Un singolo velivolo poteva ancora essere tracciato, sia pure con difficoltà. Per questo motivo gli F-4 e gli F-105 impiegavano la formazione “jamming pod”, in cui i velivoli si disponevano nella medesima “cella” radar distanziati di 450-1500 metri in formazione a quadrato, a stella o scalata. I SAM puntavano verso il centro della formazione (centroid), passando senza danno. Con una tipica formazione di 4 aerei, si formavano 24-32 bande verticali sugli schermi che rendevano impossibile l’inseguimento angolare e allungavano i tempi di acquisizione, sfruttati poi dai Wild Weasel.
Le formazioni continuavano il volo a media quota senza manovrare, neppure in caso di lancio missili. La manovra evasiva iniziava solo in caso di aggancio di un missile ma era spesso una lieve picchiata per non interferire con lo schema di emissione. Le virate orizzontali dovevano essere modeste, non oltre i 15°, per non dirigere il fascio di emissione lontano dal radar. Pur presentando un bersaglio ideale per la contraerea, nessun aereo veniva attaccato e, se accadeva, era sempre fuori tiro, anche in zona bersaglio e a quote tra 3050 e 5200 metri. Solo un anno prima sarebbe stata una tattica suicida. La formazione jamming-pod era essenziale. In un caso, due F-105 di un gruppo di quattro, privi di pod, sono stati inquadrati da colpi da 37, 57 e 85mm, oltre che da un SAM arrivato vicino. Tra luglio e settembre oltre il 50 % delle formazioni di F-105 aveva dovuto eseguire azioni evasive a seguito di lancio missili. Da ottobre a dicembre il numero si è ridotto a meno del 10 %. L’errore medio dei missili era di 300 metri, con punte di 500. Il numero di missili lanciati per ogni aereo perso, che nel 1965 era di 12, è arrivato a 30 nel 1966. E da aprile a ottobre 1967 è salito a 83. Sfortunatamente la rigida formazione rendeva i cacciabombardieri più esposti agli attacchi dei MiG.
Gli operatori dei SAM, se esperti, potevano occasionalmente agganciare i velivoli, ma la situazione è cambiata alla fine del 1967, quando si è scoperto che il ricevitore del Fan Song, che rilevava i segnali di posizione del transponder degli SA-75MK, aveva una larghezza di banda di soli 20 MHz. Nel 1967, 400 ALQ-71 e i QRC-160-8 sono arrivati in Vietnam oltre a 50 QRC-160A1 rinnovati. Ora ogni aereo poteva ora portare due pod. Inizialmente coprivano le stesse frequenze, poi uno dei due è stato programmato al solo contrasto del ricevitore (down link). La trasmissione monodirezionale richiedeva infatti una densità di disturbo maggiore di quella richiesta per coprire l’eco radar. Bisognava restringere il disturbo a quella banda. Così lo “special pod” aveva i 4 magnetron regolati sulla stessa frequenza. Per molti mesi, tutti i missili sono andati persi immediatamente dopo il lancio. Tanto da obbligare i vietnamiti a controllare preventivamente la presenza di disturbi sul canale del trasponder prima del lancio.
Nel 1967 è andato perso in media un aereo ogni 50 missili lanciati. Tra 14/12/1967 e 31/3/1968, su 495 missili, sono stati abbattuti solo 3 aerei, uno dei quali (F-105F WW) privo di pod.
Nel frattempo i tecnici sovietici hanno studiato la contromossa. Nel 1969, oltre a miglioramenti ai missili per abbassarne la quota di ingaggio utile a 500 metri e a un sistema di inseguimento ottico in caso di jamming intenso, hanno aumentato la potenza del transponder sui missili a 80W, rendendo il disturbo inefficace. Curiosamente nessuno ha comunicato la notizia al Comando Aereo Strategico (SAC) i cui B-52 hanno continuato a disturbare inutilmente i transponder fino al 1972.
Il temporaneo vantaggio è stato presto annullato dall’arrivo del successivo ALQ-101.
Fonti
F-105 Thunderchief units of the Vietnam war (P. Davies)
http://www.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/a281789.pdf