Prima ancora dell’entrata in servizio dell’ALQ-101, la Westinghouse aveva iniziato lo sviluppo del successore, derivato dal programma QRC-522, che avrebbe incorporato le lezioni apprese in Vietnam. Come il precedente, era un sistema “dual mode”, controllato dal suo stesso ricevitore. Nel 1970 è arrivato il primo contratto di produzione del nuovo ALQ-119 con estensione delle frequenze su tre bande e una migliorata modulazione dei segnali. Il nuovo pod ha sostituito l’ALQ-101(V)10 in Vietnam. E’ stato il primo sistema modulare, programmabile in linea di volo. A metà degli anni ’80 era il pod di disturbo più diffuso, costituendo il 50 % del totale.
L’involucro ha dimensioni differenti a seconda del modello e delle frequenze coperte. La lunghezza varia tra 2,92 metri (due bande, bassa E-F o medio-alta G-I) e 3,63-3,94 metri (tre bande da E a I). L’altezza è di 67,5 cm, la larghezza è di 32,5 cm. Il peso massimo è di 286 kg. Le tre bande coprivano inizialmente i 2-4 GHz (E-F), 4-8 GHz (G-H) e 8-10 GHz (I), frequenze poi estese nei modelli successivi fino a 20 GHz (J). Il pod, a due uscite con TWT, effettua disturbo (Noise) e inganno (Repeater), con emissioni di 150 W continui e 300 W a impulsi. E’ stato realizzato in ben 17 varianti, con ridistribuzione dei componenti per aumentare l’affidabilità e facilitare la manutenzione. E’ stato sottoposto a continui aggiornamenti, con inclusione di nuove tecniche ECM e power management. Tra i vari modelli, l’ALQ-119(V)10 del 1976, specifico per gli F-4G in unione con l’ALR-69, e i più recenti ALQ-119(V)15 del 1979 e ALQ-119(V)16/17 del 1981-82, per copertura su due bande (bassa-media/media-alta). Unito al rilevatore ALR-46 è denominato in codice Compass Tie. Altre combinazioni hanno i codici Compass Matrix e Seek Ice.
QRC 80-01(V)3
Variante dell’ALQ-119, ha trovato impiego sugli F-111D e sugli F-16.
GAF Mod Kit
L’aviazione tedesca ha prodotto un kit di modifica per aumentare la copertura in frequenza e le tecniche di disturbo con software programmabile.
In combattimento
Progettato come sistema di autoprotezione contro tutte le minacce presenti inVietnam, è divenuto il disturbatore primario per gli F-4 dal 1972, col modello ALQ-119 (V)1, sui piloni interni e poi sulla stazione anteriore sinistra degli AIM-7. Non confermato l’uso occasionale anche su alcuni B-52G, al posto dei lanciatori ALE-25.
Rispetto al precedente ALQ-101, estende il disturbo ai sistemi SA-3 e ai radar in onda continua (CW). Durante il conflitto dello Yom Kippur, nel 1973, Israele ha richiesto informazioni sulle possibilità di successo dell’ALQ-119 contro i missili SA-6. Il disturbatore era efficace contro gli HAWK ma nessuno poteva garantire che la tecnica VGPO potesse funzionare anche contro i missili sovietici. Così i 40 sistemi forniti sono stati impiegati solo per deviare gli SA-2B/C/E/F ed SA-3B, nel timore che le emissioni potessero attirare gli SA-6.
Nei conflitti nel Golfo Persico 250 sistemi sono stati inviati per integrare quelli più moderni, in missioni che richiedevano capacità di autodifesa meno impegnative, sui velivoli alleati e su alcuni F-16. I gruppi QRC 80-01 sono stati inviati per precauzione contro i missili HAWK, venduti a diversi paesi del Golfo. Alla fine anni 60, la minaccia maggiore proveniva dai radar al suolo in banda E/F, che l’ALQ-119 impegnava nel settore anteriore, l’irradiazione posteriore era contro le frequenze più alte. I sistemi, con tecnologia analogica, erano ormai poco affidabili e privi di sufficiente ERP (potenza efficace irradiata). Nonostante ciò si sono rivelati adeguati, anche se alcuni velivoli sono stati danneggiati da missili, e nessuna perdita è stata attribuita a malfunzionamento del pod. Sono sorti problemi di manutenzione e affidabilità a causa del clima, della polvere e dei vecchi componenti.
Fino al 1982 sono stati fabbricati circa 1600 ALQ-119 al costo di 500000 $ per esemplare. Tra i vettori, gli A-7D, A-10A, F4E/G/J, RF-4C/E, F-15B/D, F-16A/B, F-111A/E/F, Mirage F1. E’ stato esportato in Egitto, Germania, Giappone, Israele, Marocco, Norvegia, Turchia. E’rimasto in servizio in pochi esemplari, come backup, fino alla totale sostituzione con l’ALQ-184. Ma era ancora presente in molti paesi alla fine degli anni ’90.
AN/ALQ-184
Ala fine degli anni ’70, la Raytheon ha proposto un kit di aggiornamento per l’ALQ-119, con tecnologia digitale e nuovo software per tecniche avanzate e maggior affidabilità. Nel 1982 il nuovo pod è stato ridesignato ALQ-184. Mantiene le dimensioni e il peso del precedente. Sono stati convertiti circa 950 sistemi.
Fonti
War in the fourth dimension (A. Price)
https://www.forecastinternational.com/archive/disp_old_pdf.cfm?ARC_ID=633
Bellissimo articolo completo ed esauriente. Ha la capacità di rendere semplici e interessanti materie ostiche e complesse. Complimenti
Le auguro buon anno
Filippo Monni.
Non posso che ringraziare per i complimenti. Buon anno anche da parte mia !