L’R-60 è un missile a corto raggio realizzato per sostituire la serie R-3/R-13 (AA-2 Atoll) come arma primaria per il combattimento ravvicinato ad integrazione dei cannoni di bordo. Le specifiche richiedevano un’arma da “dogfight”, con elevata accelerazione in virata, buone capacità di aggancio “off-boresight” e un raggio minimo di lancio ridotto. Lo sviluppo del Molniya K-60 (izdeliye 62) è iniziato nel 1968 ed il prototipo è apparso nel 1971. Il missile è’entrato in servizio nel 1973. Inizialmente indicato come R-60T, ha ricevuto in occidente il codice AA-8 Aphid-A. Per lungo tempo la NATO ha ritenuto potesse esistere una variante a guida radar semiattiva, senza considerare che il limitato diametro non rende fattibile la soluzione.
L’R-60 ha dimensioni decisamente contenute. Lungo appena 2,1 metri, con un diametro di 12 cm ed una apertura alare di 39 cm, pesa soltanto 43,5 kg. Ricorda vagamente l’AIM-4 Falcon. La configurazione è convenzionale, a parte piccoli canard fissi prima delle alette anteriori di controllo (destabilizzatori) per migliorarne l’efficienza ad alti angoli attacco. L’Aphid-A può sopportare 42 g. Può essere lanciato nel corso di manovre a 7 g contro bersagli che manovrano fino a 8 g.
Il motore a propellente solido PRD-259 brucia per 3-5 secondi. La velocità a fine combustione è di 2,7-3 Mach (2 Mach oltre la velocità di lancio). E’ efficace solo negli attacchi in coda (tail aspect). Il sensore è un Arsenal OGS-60 TI “Komar” a raggi infrarossi a banda singola, non raffreddato, con angolo di scansione di +/- 12° e velocità di scansione angolare di 30°/sec. Può colpire bersagli volanti fino a 2500 km/h, tra i 30 ed i 20000 metri di quota. Il raggio d’azione nominale varia tra 300 e 7200 metri ad alta quota, 1500 metri a bassa quota. Quello pratico è di 3-4000 metri, quello efficace è di 1000 metri. Utilizza il metodo di navigazione proporzionale. La testata è una BB-62 ad alto esplosivo a frammentazione di 3 kg. Sono disponibili due diverse spolette di prossimità. La prima è la Striž ottica (R-60T). La seconda è la Kolibri radar attiva ad impulsi (R-60K). Entrambe si attivano a 1-5 m dal bersaglio. Esiste anche una spoletta a contatto. Se il missile non colpisce, si autodistrugge dopo 23 secondi.
La seconda generazione: l’R-60M.
Il missile originale era decisamente poco efficace. E le capacità di aggancio non erano sufficienti. All’inizio degli anni ’80 è iniziato così lo sviluppo di un nuovo modello (izdeliye 62M), entrato in servizio nel 1982 come R-60M (Aphid-B). La versione migliorata ha un peso maggiore, 45 kg, ed è più lunga di 4 cm. Impiega un sensore OGS-75 “Komar-M” (2,75-4,9 micron) più preciso e raffreddato ad azoto liquido con IFOV di 2,5° e angolo di scansione esteso a +/-17°. La velocità di scansione sale a 35°/sec. Dispone di limitate capacità “all aspect”ed ECCM. Il raggio d’azione minimo è stato ridotto a soli 200 metri. La nuova testata “continuous rod” è più pesante (3,5 kg) e comprende talvolta 1,6 kg di uranio impoverito (DU) per migliorare la penetrazione. La spoletta è la Striž attiva laser. Nella variante da esportazione, R-60MK Aphid-C, il sensore (1,7-2,85 micron) impiega il raffreddamento termoelettrico (Peltier) ed una spoletta radar Kolibri-M migliorata. L’R-60M può essere puntato tramite l’IRST ed il casco di puntamento dei MiG-29. La portata massima balistica ad alta quota varia tra 8 km (tail) e 12 km (head-on). Può essere lanciato in manovre tra -0,5 e +8 g contro bersagli a 12 g tra 20 e 24000 metri. Le capacità di manovra arrivano a 47 g. E’ un missile molto affidabile: nelle prove ha funzionato in oltre il 90% dei casi. La probabilità di colpire (SSKP) è del 50%.
Sono state proposte due varianti dell’ R-60MK. L’Izdeliye 62V per elicotteri e l’Izdeliye 64V con sensore a 2 bande. Apparentemente non sviluppate. Nel 1997 l’Arsenal ha presentato il sensore UA-96 con 4 rilevatori IR esterni, proponendolo per la modernizzazione degli Aphid, con portata di rilevamento di 10 km e FOV +/- 45°.
In combattimento
L’R-60 è stato impiegato peer la prima volta nel 1978, durante lo sconfinamento di 4 elicotteri CH-47 nello spazio aereo dell’URSS. Un MiG-23M ha abbattuto uno degli elicotteri con 2 R-60.
Gli R-60K sono stati impiegati estesamente dai siriani nei combattimenti sul Libano nel 1982. Un R-60K lanciato da un MiG-21 ha colpito la presa d’aria di un F-15, crivellandolo con oltre 400 fori, ma senza abbatterlo. Gli Aphid hanno abbattuto uno Kfir C2 e danneggiato un RF-4E, mentre l’abbattimento di un F-4E non è mai stato confermato. Secondo Israele tutti i velivoli perduti sono stati colpiti da missili SAM.
Durante la Guerra Iran-Iraq nel 1984 un MiG-23ML ha abbattuto un F-14A con un R-60MK. Nel 1988 un MiG-23ML iracheno ha abbattuto un AH-1J Cobra iraniano con un R-60M.
Nel 1987 gli R-60MK sono stati usati dai MiG-23ML cubani in Angola, ma il danneggiamento di un Mirage F-1CZ sudafricano andrebbe in realtà attribuito ad un R-23.
Nel 1988, un BAe 125-800 con a bordo il presidente del Botswana è stato centrato a uno dei motori da due R-60 lanciati da un MiG-23ML angolano. L’aereo è andato in decompressione ma il pilota ne ha ripreso il controllo ed è atterrato con danni estesi. Incidente mai chiarito del tutto.
Nel 1990 i MiG-21 e MiG-25 dell’Azerbaigian hanno lanciato missili R-60M contro mezzi corazzati T-72 e BMP-1 armeni, apparentemente con diversi centri.
Durante la guerra del Golfo, il 17 gennaio 1991, un MiG-29 iracheno ha danneggiato un F-111F con un R-60MK. Secondo gli iracheni un Tornado Gr.MK1 inglese sarebbe stato abbattuto, due giorni dopo, con un R-60MK da un MiG-29B. L’aereo in realtà è stato colpito molti giorni dopo da fuoco terrestre.
Nel 1999 un MiG-21 indiano ha lanciato un Aphid contro un Atlantique pachistano che aveva sconfinato, abbattendolo.
Nel 2002 un MiG-25PD iracheno ha abbattuto un RQ-1A Predator , presumibilmente con un R-60, in un attacco frontale.
L’R-60 presenta alcuni vantaggi, ottima agilità, eccellente raggio minimo di lancio e leggerezza. Ma la testata bellica è troppo piccola e solo un impatto diretto permette l’abbattimento del bersaglio (kill radius: 1 metro).
Il missile ha avuto un discreto successo di vendite, con quasi 30 paesi acquirenti, alcuni dei quali lo hanno prodotto su licenza (Romania come A-95, A-960 e RAV-RS). Può essere impiegato da MiG-21, MiG-23, MiG-25, MiG-27, MiG-29, MiG-31, Su-15M, Su-17/22, Su-24, Su-25, Su-27, Su-35/37, Su-39, Yak 28PM e Yak-38. La Finlandia l’ha integrato sugli Hawk. Possono impiegarlo anche gli elicotteri Mi-24 e Puma.
Le testate all’uranio hanno causato qualche problema logistico. La Polonia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca hanno impiegato i missili disponibili nelle esercitazioni e hanno varato programmi di sostituzione delle teste con altre convenzionali.
Il Vympel R-60 è uscito di produzione nel 1985, sostituito dall’R-73 (AA-11 Archer), ma resta ancora in servizio in numero notevole.