Bombe nucleari della Francia

Il programma nucleare francese è iniziato nel 1956.  L’intervento degli Stati Uniti nella crisi di Suez, aveva convinto la Francia della necessità di sviluppare al più presto una componente nucleare autonoma, la futura “Force de frappe” per mantenere il rango di grande potenza. Sotto il governo di C. de Gaulle, il programma ha subito una decisa accelerazione e già nel 1960 è esploso il primo ordigno nucleare nazionale. E’ stato l’inizio dello sviluppo del deterrente nucleare francese.

A differenza delle armi impiegate dall’Unione Sovietica e dalla Cina, i dati delle bombe francesi sono facilmente reperibili. Anche se, a volte, contraddittori.

AN-11

Gli studi per una bomba nucleare a caduta libera sono iniziati nel 1960. Dopo tre anni il prototipo era pronto. La AN-11, denominata anche AS-2 Gamma, è stata la prima bomba entrata in servizio, dal 1964 al 1965. Sperimentata nel 1962 con una potenza dichiarata di “meno di 150 kt”, ma stimata attorno a 20 kt, era una bomba ad implosione al plutonio. Il lancio era previsto ad alta quota da parte del Mirage IV e, forse, dal Vautour. Pesava 1500 kg ed aveva una potenza nominale di 60 kt.  La testata era in realtà disponibile in diverse varianti, da 18 , 60 e  60-80 kt. Lunga 6,6 metri, con un diametro di 78 cm, era dotata di spoletta a tempo per lancio da alta quota e di spoletta radar per lancio a quote basse. Ma quest’ultima non era a punto e non dava alcuna garanzia di funzionamento.  La produzione, iniziata nel 1963, è terminata nel 1965 con 15 unità.

AN-21   

Già nel 1963 è iniziata l’attività sulla nuova AN-21 e due anni dopo si sono condotti gli  esperimenti al DAMS di Creil,  conclusisi con un test reale nel  Pacifico nel 1965, durante l’operazione Tamouré. La bomba è entrata in servizio nel 1965 ed è rimasta operativa fino al 1968.

Derivata dalla precedente, incorporava una testata nucleare differente, la sostituzione del timer e dei relais, un nuovo convertitore, una nuova sorgente di neutroni e migliori dispositivi di sicurezza. Sulla precedente, l’assemblaggio delle  sezioni era  eseguito su carrelli con una precisione limitata e mancanza di sicurezza. Per L’AN-21 si è realizzata una catena di montaggio su binari, da allora impiegata su tutti i successivi modelli. Sono state fabbricate 36 AN-21,  in parte ricavate per conversione delle precedenti AN-11.

jzbgx1

La bomba era formata da sette diverse sezioni. La sezione A, anteriore, conteneva la spoletta ad impatto CP5. Seguiva il radar altimetro (B) che attivava la testata alla quota selezionata dall’equipaggio. La sezione C conteneva il sistema di condizionamento ad ammoniaca e il timer per attivare la testata secondo i tempi impostati. La parte centrale (D) conteneva la carica pirotecnica, il primario al plutonio e la sorgente di neutroni. In coda (E) erano situati i ventilatori di condizionamento, le batterie e i parafreni per il lancio frenato. Le ultime due sezioni (F-G) montavano il parafreno pilota per l’estrazione del principale e la calotta di chiusura.

  an22-1

AN 52

AN-22

La AN-22, denominata anche MR-22, era a sua volta derivata dalla AN-21 e molte di queste sono state convertite al nuovo modello. Gli studi per la nuova bomba sono iniziati nel 1965 e terminati l’anno dopo. La sperimentazione è proseguita fino al 1967, anno dell’adozione ufficiale. La produzione è continuata fino al 1968 con 36 esemplari. Successivamente è iniziata la conversione delle AN-21, fino al 1969.

Nata per rimediare agli inconvenienti delle  precedenti,  era prevista per il lancio a bassa quota, considerato essenziale visti i progressi nelle difese aeree sovietiche. Molto simile nel peso e nelle linee generali, era anch’essa al plutonio, con una potenza ufficiale indicata in 60-70 kt (in realtà almeno 75 kt). Era dotata di migliorati dispositivi di sicurezza, nuovi timer e batterie.

Nel 1970 è partita la produzione di una nuova sezione K, studiata  per rimpiazzare la C. La nuova struttura conteneva una quantità superiore di ammoniaca per aumentare la durata di condizionamento dell’arma e nuovi equipaggiamenti per semplificare la manutenzione, migliorando l’affidabilità. Le vecchie sezioni C sono rimaste in servizio come scorta in caso di necessità.

Dopo il 1973 i progressi nella miniaturizzazione hanno consentito, mantenendo inalterata la potenza, di diminuirne le dimensioni e il peso, da 1400 a 760 kg. Il lancio richiedeva l’autorizzazione del pilota e del navigatore. Dopo la decodifica, si inseriva l’innesco nella testata. L’arma era dotata di spoletta a tempo per lanci da alta quota e di spoletta radar per le basse quote, finalmente funzionante. Dopo lo sgancio, si staccava la calotta posteriore della bomba e si apriva il parafreno per favorire la separazione con l’aereo. Le modifiche permettevano il lancio a meno di 200 metri d’altezza a 800 km/h, con metodo LADD  (Low Angle Drogue Delivery).

E’stata  ritirata nel 1988, con l’arrivo dell’ASMP.

9298316823_564127b3bc_b

 AN-52

La AN-52 (MR-50) era una bomba tattica, anch’essa al plutonio, e condivideva la testata MR-50 CTC (charge tactique commune) del missile Pluton, provata nel 1966 con uno scoppio da 30 kt. La AN-52 era un ordigno a basso potenziale lanciato da Mirage IIIE, Jaguar A, Super Etendard. Sperimentata nel 1973, è entrata in servizio lo stesso anno. Aveva due opzioni di potenza, 6-8 kt e 25 kt (ma qualche fonte indica 14-18 kt ed un peso di 600 kg). Pesava 455 kg ed era lunga 4,2 metri con un diametro di 60 cm. L’altezza ottimale di scoppio era prevista in 150 metri. Il parafreno utilizzato inizialmente si attivava solo quando il velivolo iniziava la salita per il lancio (toss bombing), è stato poi sostituito con quello attuale per lancio orizzontale. Fino al 1991 ne sono state costruite un centinaio. Dal 1992 è stata sostituita anch’essa dall’ASMP.

B9pb6BtIUAATydk

0854103

E’ interessante osservare che la Francia ha deciso, in quel periodo, di non sviluppare bombe termonucleari a caduta libera. Non fanno eccezione alla regola le  B-28 americane, impiegate dagli F-100D francesi dal 1961 al 1966, fornite solo con testate da 70 kt sotto controllo americano e situate in Germania ovest.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *