Rafael Derby

Derby 1

Lo stato di Israele ha avviato il progetto Derby sul finire degli anni ’80, per realizzare un missile a medio raggio e guida radar attiva di produzione nazionale. Gli Stati Uniti hanno sempre imposto pesanti limitazioni alle esportazioni di materiale “sensibile”(proprio e altrui), anche nei confronti del più fedele alleato. Un missile avanzato sarebbe stato una valida alternativa all’AIM-120 e si sarebbe potuto vendere all’estero senza limitazioni, oltre a poter armare gli F-16, a quel tempo dotati solo di AIM-9.  I progettisti hanno pensato di utilizzare come base di partenza il potente Python 4. Agli inizi vi è stato un accavallarsi di voci e diversi nomi in codice  (Project 5, Python 5, Alto, Firefly, Glory, ISRAAM)  sono stati di volta in volta associati al misterioso progetto.  Dopo alcuni anni, nel 1996, il Sud Africa si è associato nello sviluppo e ha realizzato il Kentron (Denel) R-Darter, praticamente identico. I due missili sono stati presentati ufficialmente nel 2001. Intelligentemente, si è preferito un missile non troppo pesante, adattabile facilmente a molte piattaforme. Le prove sono proseguite a lungo, con almeno 25 lanci. La produzione è iniziata forse già nel 1998.

Derby 2

Derby 3

Il Python 4 originale è stato allungato di 60 cm, mantenendo lo stesso diametro (16cm) e la stessa apertura alare (64cm). Con una lunghezza di 3,62 metri, il peso è così arrivato a 118 kg (l’R-darter pesa 2 kg di più). Il motore è stato modificato per ottenere un impulso lievemente maggiore. La durata di combustione, invece, non dovrebbe superare i 7,5 sec. La velocità massima arriva a Mach 4. L’aerodinamica è migliorata, più adatta al volo prolungato. La portata è indicata in 65 km contro un bersaglio in avvicinamento frontale, con lancio da 7600 metri di quota e 0,9 Mach. Negli ingaggi a breve raggio, il Derby viene lanciato in modalità LOBL (lock-on before launch), agganciando il bersaglio direttamente tramite il sensore radar attivo o mediante HMD (Helmet Mounted Display), anche molto fuori asse. La possibilità di lancio anche da aerei privi di radar, tramite casco di puntamento, lo rende molto flessibile nell’impiego. Il sensore ha notevole capacità di discriminazione anche nei confronti di bersagli vicini. Gli attacchi a medio raggio, anche contro bersagli multipli, vengono eseguiti in modalità LOAL (lock-on after launch). Il sistema radar di controllo del fuoco fornisce i dati al sistema inerziale. Sembra possibile l’impiego alternativo di sistemi IRST o in trasmissione dati da piattaforme esterne, cosa che consentirebbe un attacco “furtivo”. Il Derby segue un profilo di volo “alto” (loft). Il sistema inerziale viene aggiornato, a metà traiettoria, tramite data-link (Derby uplink). La modalità, stando alle dichiarazioni ufficiali, era presente fin dall’inizio, ma nel 2001 è stata tenuta segreta per motivi di sicurezza e rivelata solo due anni dopo. Giunto in prossimità del bersaglio, il missile attiva il radar interno IAI/MBT e si autoguida fino all’impatto. E’ un sistema dotato di elevate capacità look-down ed ECCM riprogrammabili molto avanzate. La testata di 11 kg è la stessa del Python 4, innescata da una spoletta laser.

Se le capacità di attacco terminali sono molto elevate, quelle nel combattimento ravvicinato sono persino migliori. Il Derby può sopportare 50g a fine combustione, un valore che lo rende paragonabile al Python 3 e superiore sia all’AIM-120 che all’AIM-9M a distanza ravvicinata. La configurazione canard, con le alette molto avanzate, favorisce una notevole agilità, anche ad angoli di attacco elevati.

Derby 4

La portata del missile è argomento dibattuto, visto che è superiore a quella nominale dell’AIM-120. Il  Jane’s si limita a riportare quanto dichiarato dalla Rafael. Si tratta naturalmente di una portata cinematica massima contro un aereo in avvicinamento. Diverse fonti parlano di 50 km al massimo. A media quota e contro un caccia in avvicinamento frontale, la portata efficace è valutata in 30 km.  Il peso è paragonabile a quello del MICA ma la sezione motore è la stessa del Python 4. La “No escape zone”(dato in genere riservato) è di 15 km, pari alla massima portata del Python 4.  Il radar interno è più piccolo e meno potente dell’analogo sull’AIM-120, con una portata massima valutata in 10-12 km (contro caccia), così se il bersaglio imposta per tempo una manovra evasiva, il radar potrebbe non agganciarlo.  Il motore, pur derivando da quello del Python 4,  rilascia una scia visibile.

Derby 5

Il Derby non sembra aver ottenuto molto successo in patria, adottato probabilmente in piccole quantità. Ma all’estero è stato adottato dal Cile (200) e dall’India, nonostante un prezzo decisamente non economico: oltre 500000$ al pezzo. E’ stato reso compatibile coi Mirage, Kfir, F-5E e Sea Harrier e testato sugli F-16.

La ditta Rafael ha terminato lo sviluppo di due varianti del Derby, presentate nel 2015. La prima è l’I-Derby, che sostituisce il radar precedente con una unità più leggera e compatta che impiega la tecnologia Software Defined Radar (SDR), derivata dal missile Tamir del sistema Iron Dome. Il radar può ora essere riprogrammato con aggiornamenti software che permettono la gestione di nuove forme d’onda e tecniche di processazione dei segnali oltre alla variazione del duty cycle. Le ECCM sono migliorate, riprogrammabili. La spoletta di prossimità è stata sostituita con una più piccola a radiofrequenza incorporata nel blocco radar. La testata a frammentazione pesa 23 kg.

La seconda variante è l’I-Derby ER (Extended Range) con raggio d’azione esteso (100 km). Traendo profitto dal mezzo metro di spazio libero rimasto, mantenendo le dimensioni attuali, si è inserito un propulsore  bistadio. Dopo la fase booster non subentrerà, però, il sostentatore: a seconda della distanza del bersaglio, seguirà una fase di pausa variabile. In prossimità dell’obbiettivo, il motore si riaccenderà (pulse kick) per energizzare il missile in fase terminale e garantire la massima manovrabilità, aumentando la zona “senza scampo”.

Secondo la ditta il missile avrà l’80 % delle capacità del Meteor  ma costerà un terzo. E sarà superiore all’AIM-120C7 pur essendo più economico. Già provato sugli F-16C-52, F-5E, Kfir e Sea Harrier, è ai test sul Tejas LCA.

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